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CAPITOLO I
LE SOCIETA’ DI CALCIO PROFESSIONISTICHE: FENOMENO
UNICO E “SPECIALE”
1.1 Il Football Club tra specialità giuridica e particolarità economiche
Il Calcio è stato da sempre un fenomeno sociale capace di coinvolgere moltissimi
soggetti: giocatori, tifosi e società sono sicuramente i principali attori di quello che può
essere considerato a tutti gli effetti lo sport più bello del mondo. Tra i citati protagonisti,
le società di calcio rivestono un ruolo che da tempo ha suscitato un notevole interesse.
Prendendo in considerazione i tratti peculiari che caratterizzano il loro settore di
appartenenza, si trova innanzitutto l’impossibilità di programmare il risultato sportivo:
ciò significa che l’andamento “sul campo” si riflette in modo successivo sulla gestione
della società stessa e, nei casi specifici, su quelle da essa controllate. Da un punto di vista
economico, questa improgrammabilità si concretizza nell’impossibilità di prevedere,
all’interno del Budget, il fatturato dei ricavi da botteghino
1
.
Un altro elemento molto interessante che consente di capire meglio l’importanza e
l’atipicità di questo settore, è il c.d. “paradosso competitivo”
2
: nei diversi studi
microeconomici si prende spesso in considerazione la forma di mercato del monopolio,
in cui un unico produttore/erogatore (il c.d. monopolista) ha in mano l’intero mercato di
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‹‹L’improgrammabilità del risultato sportivo si traduce nel fatto che il budget delle società di calcio, ad
ogni livello, è fortemente basato sulla logica del “balon dentro o balon fora” [...]››. R. LOMBARDI, S.
RIZZELLO, F.G. SCOCA, M. SPASIANO, Ordinamento sportivo e calcio professionistico: tra diritto ed
economia, Giuffré, Milano, 2009.
2
A tal riguardo, si veda R. LOMBARDI, S. RIZZELLO, F. G. SCOCA, M. SPASIANO, Ordinamento
sportivo e calcio professionistico: tra diritto ed economia, Giuffré, Milano, 2009.
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un determinato bene o servizio e quindi la facoltà di fissare un prezzo che gli consenta di
massimizzare il proprio profitto
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. Con riferimento al settore calcio, è chiaro che tale forma
di mercato non possa mai manifestarsi proprio per le caratteristiche e la struttura del
settore stesso. Nell’ipotesi limite in cui esistesse un unico Football Club, questo non
potrebbe trovare alcun beneficio dall’essere l’unico soggetto erogatore di questo servizio:
con chi si potrebbe sportivamente confrontare se fosse l’unica società di calcio presente
al mondo?
Proprio da questo caso, infatti, deriva l’atipicità di questa materia: gli incassi di una
qualsiasi società ospitante saranno infatti molto più alti se lo spettacolo offerto sul campo
è di ottima qualità. Ecco dunque che in un contesto come quello calcistico, la singola
società trae un maggiore vantaggio se i propri concorrenti sono più forti e se con essi si è
in grado di dare vita ad una competizione sportiva incerta
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: un fattore non di poco conto
in quei Campionati in cui a giocarsi il titolo stagionale sono le solite due, massimo tre,
squadre.
Diversi sono stati i tentativi volti ad inquadrare questo tipo di attività all’interno di
un più coerente gruppo di appartenenza: la scelta che è emersa è stata quella di definire
la società di calcio come una vera e propria impresa
5
. Il motivo principale che ha condotto
ad un inquadramento di questo tipo è stato lo scopo che questo settore si propone:
l’appagamento della domanda di mercato e non il soddisfacimento di un bisogno di un
predefinito soggetto o gruppo di soggetti
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. Ciò che emerge è quindi un profilo “speciale”,
molto distante dai caratteri tipici che ci si aspetta di individuare in un qualsiasi settore di
erogazione: come spesso è accaduto in altre materie, la Legge è intervenuta anche qui in
modo da uniformare la disciplina a quei particolari tratti che la caratterizzano.
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In Microeconomia, è prassi definire il monopolista come price-maker. La logica che sta alla base di questa
definizione è quella che, essendo l’unico produttore (o erogatore) di un bene (o servizio), egli ha la
possibilità di scegliere il prezzo e la quantità da mettere a disposizione sul mercato.
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«In questo contesto emerge come necessaria qualche forma di mutualità tra le società di calcio, finalizzata
proprio a favorire il raggiungimento di un equilibrio competitivo, nell’interesse di tutte le società di calcio».
P.LENZI, C. SOTTORIVA, L’applicazione del Financial Fair Play alle società di calcio professionistiche,
Aracne Editrice, Roma, 2013.
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Il Codice Civile, a riguardo, all’Art. 2082 definisce l’impresa come «Attività economica organizzata al
fine della produzione o dello scambio di beni o di servizi».
6
A tal proposito, si legga F.M. SPANO, Le società di calcio: aspetti organizzativi, gestionali e di
rilevazione, Libreria CUESP SCRL, Milano, 2004.
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Lo sviluppo che le società di calcio hanno avuto nel corso del tempo e l’interesse
sempre crescente del Legislatore nei loro confronti, è da ricercarsi in primo luogo
nell’importantissimo ruolo sociale che esse hanno rivestito e che continuano tuttora ad
avere: l’attrattività emozionale, il senso di appartenenza e la capacità di rappresentare un
territorio circoscritto al confine di una città (in alcuni casi, come si vedrà, anche ben più
limitato) hanno contribuito allo sviluppo di una disciplina organica, che ne prende in
considerazione i caratteri principali.
Anche a causa dell’enorme bacino d’utenza e del notevole seguito, il calcio è
cresciuto visibilmente di dimensioni nel corso degli anni, grazie a forti investimenti da
parte di imprenditori ed appassionati. Tutto questo ha portato a logiche sempre più di
stampo manageriale
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, dettate dalla pluralità degli interessi in gioco i quali hanno costituito
un’ulteriore motivazione per garantire previsioni ad hoc nel tentativo di assicurare
trasparenza e chiarezza all’interno delle società e dei loro bilanci.
1.2 L’organizzazione interna del Sistema Calcio
Come si è potuto comprendere nelle righe precedenti, il football è un fenomeno
mondiale di eccezionale portata ed una delle più significative ed evidenti immagini del
fenomeno della globalizzazione
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: emblematico è il caso della finale dell’UEFA
Champions League 2012/2013, disputata allo stadio Wembley di Londra tra F.C. Bayern
München e B.V. Borussia Dortmund. Nonostante l’evento coinvolgesse due squadre
tedesche, questa partita è stata la più seguita di sempre, su ogni tipo di media e social
network, a testimonianza della grandezza e della popolarità di cui gode questo sport: la
manifestazione è stata trasmessa in oltre 200 Paesi, coinvolgendo una platea media
globale di 150 milioni di telespettatori
9
.
Per un settore di tali dimensioni, dunque, occorre una stabile organizzazione di
riferimento in grado di emanare disposizioni specifiche ad ogni livello sui diversi temi
7
A riguardo, si veda L.A. BIANCHI, D. CORRADO, I bilanci delle società di calcio: le ragioni di una
crisi, Egea SPA, Milano, 2004.
8
In tal senso, si legga R. LOMBARDI, S. RIZZELLO, F.G. SCOCA, M. SPASIANO, Ordinamento
sportivo e calcio professionistico: tra diritto ed economia, Giuffré, Milano, 2009.
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I dati sono stati presi dal sito ufficiale dell’UEFA, raggiungibile al seguente link: www.uefa.com.
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atti a regolare questo mondo. Il “sistema calcio” è, infatti, organizzato in modo
gerarchico-piramidale, al cui vertice (a livello mondiale) si pone la FIFA, a livello
continentale la singola Confederazione di riferimento (per l’Europa, l’UEFA) e, a livello
nazionale, limitatamente al caso italiano, la FIGC.
1.2.1 Il ruolo della Fédération Internationale de Football Association
La FIFA è un’associazione privata riconosciuta con sede a Zurigo, operante
secondo la Legge svizzera. Fondata nel 1904 per mano di sette Nazioni europee (Francia,
Belgio, Danimarca, Paesi Bassi, Spagna, Svezia e Svizzera), è il massimo organo direttivo
calcistico a livello mondiale: la sua nascita comportò in passato la perdita di potere nella
gestione del calcio da parte dell’Inghilterra, fino ad allora Paese di riferimento.
L’organizzazione interna prevede alcuni organi principali: il FIFA President (ruolo
attualmente ricoperto da Joseph Blatter), il FIFA Congress (il corpo legislativo), il FIFA
Executive Committee (il corpo esecutivo e retto dal Presidente FIFA) e il FIFA General
Secretariat (il corpo amministrativo).
La FIFA riunisce tutte le Federazioni Nazionali di Calcio presenti al mondo (una
per ogni Stato), che attualmente sono 209, coinvolgendo 310 persone appartenenti a 35
Paesi differenti nei vari ruoli che essa richiede.
Gli obiettivi che si prefigge questa Istituzione sono il miglioramento costante del
Gioco del Calcio e la sua promozione in tutto il mondo, l’organizzazione delle proprie
competizioni (i c.d. «International “A” Matches»
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), la redazione e il rispetto dei propri
regolamenti ed il controllo di ogni pratica calcistica prevenendone le violazioni
nell’esercizio del potere disciplinare.
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Rientrano in questo gruppo la FIFA World Cup e la FIFA Confederation Cup per le rappresentative
nazionali, nonché la FIFA Club World Cup che si disputa ogni anno, riservata, come facile intuire, alle
formazioni che in quella stagione si sono contraddistinte vincendo il trofeo più prestigioso della rispettiva
Confederazione. E’ opportuno ricordare inoltre che l’organizzazione degli eventi sportivi da parte della
FIFA riguarda anche i corrispondenti tornei femminili.