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INTRODUZIONE
La Crisi Finanziaria che stiamo vivendo, e che si sta tuttora evolvendo, è frutto di
un processo di eventi tra loro connessi. Talvolta le interconnessioni tra un evento e l’altro
sono talmente intrecciate che risultano di difficile individuazione. Al fine di semplificare
e chiarire il quadro della situazione globale poggerò il mio schema di analisi sul seguente
diagramma logico:
Lo schema appena riportato estremizza la semplificazione della realtà. Ciò
nonostante emerge evidente che il fallimento del sistema finanziario non è unicamente
riferibile alla crisi del mercato immobiliare americano, quanto più ad una serie di eventi
concatenati che ha portato alla crisi globale. La crisi immobiliare americana, in un
contesto simile, è più riconducibile ad un “meccanismo di accensione”, ma il vero
“motore” sta nell’iterazione tra la commercializzazione di nuovi prodotti finanziari ed il
processo di deregolamentazione finanziaria in atto negli USA.
Approcciando lo schema in maniera alternativa, si osservano due percorsi, quello
concernente il mercato, prima immobiliare e poi finanziario ( percorso arancione ), e
Mercato
Immobiliare
USA
Diffusione di
Strumenti di
Finanziamento di
Tipo Subprime
Estremizzazione
delle Operazioni
di Cartolarizzazione
Crisi del Sistema
Finanziario
Globale
Deregolamentazione
del Sistema e del
Mercato Finanziario
USA
Fenomeno della
Despecializzazione
Bancaria
Liberalizzazione
della Finanza
Strutturata
5
quello relativo alla regolamentazione ( percorso blu ). Nel mezzo le frecce ricorrenti di
colore rosso indicano proprio l’iterazione tra quello che accade al sistema finanziario e
quello che accade a livello di regolamentazione. Il rettangolo rosso tratteggiato individua
l’origine puramente americana del problema. Infine l’ultimo tassello, quello verde
evidenzia come un problema di origine americana si possa diffondere anche oltre confine.
In tempi come questi, l’abbattimento delle barriere finanziarie internazionali, la
dimensione del danno cagionato all’estero è globale. Il percorso arancione, ovvero, il
profilo di mercato esplora i prodotti finanziari di ultima generazione ovvero prodotti che
su entrambi i versanti, passività ed attività, presentano un rapporto rischio / rendimento al
di fuori delle comuni logiche di mercato. Parliamo in questo caso dei mutui subprime e
dell’abuso incontrollato delle tecniche di cartolarizzazione. Il percorso blu, invece,
esplora l’evoluzione della normativa americana in ambito finanziario, enfatizzando il
fenomeno madre della despecializzazione bancaria.
Questo lavoro si pone l’obiettivo di riconsiderare le linee dello schema appena
tracciato, facendo distintamente emergere gli aspetti, le criticità, le peculiarità, le
dimensioni della crisi in corso. In particolare, nei capitoli successivi, ci si soffermerà sulle
tecniche di cartolarizzazione, sullo sviluppo delle medesime e sulla diffusione dei prodotti
finanziari a essi connesse, al fine di capire, come, un problema “made in USA” possa
diventare un problema di sembianze globali.
1. EVIDENZE DAL MERCATO IMMOBILIARE AMERICANO
L’origine di tutti i mali finanziari recenti e attuali risiede nel mercato immobiliare
americano. Un mercato che è stato sopravalutato. Anni e anni di crescita dei prezzi degli
immobili, hanno contribuito a creare l’illusione che tali prezzi progredissero
ininterrottamente. Un’illusione talmente radicata che nessuno è stato in grado di
anticipare. Il termine “nessuno”, va in questa prima battuta inteso in modo ampio, ovvero,
mi riferisco alle istituzioni pubbliche, a quelle private, in particolare quelle finanziarie, ed
anche al pubblico di interlocutori, ovvero di tutti coloro che hanno scelto il mattone come
investimento prioritario. L’obiettivo di questa parte del lavoro è di far emergere la
situazione del mercato immobiliare americano al momento del tracollo. Tale obiettivo
sarà raggiunto riportando dati e grafici, indicativi della situazione immobiliare negli USA
fino al momento in cui scoppia la bolla immobiliare.
6
In primo luogo è importante capire da dove fu originariamente prodotta la
ricchezza che poi fu investita nel settore immobiliare innescando la spinta dei prezzi. A
tal fine, riportiamo l’andamento dell’indice NASDAQ1 fra il 1994 e il 2005. L’indice
NASDAQ individua con buona approssimazione l’andamento del mercato tecnologico.
Indice NASDAQ dal 1994 al 2005
Nel primo quadrimestre dell’anno 2000 scoppia la bolla della Dot – Com
Economy. Il grafico illustra il momento di massimo appena sopra i 5000 punti. Livello
che tuttoggi rappresenta il picco massimo mai raggiunto da tale indice. Tuttavia, il grafico
evidenzia come la bolla sia maturata rapidamente, ma altrettanto rapidamente si è
verificato lo scoppio della medesima. Nel giro di un anno l’indice torna su livelli medi
toccando un minimo nel Q4 dell’anno 2002. Il grafico evidenzia l’incapacità dei mercati
finanziari di riprendersi e di invertire la spinta flettente del post – bolla. Di conseguenza,
gli investitori iniziano a incanalare risorse verso il settore immobiliare. Verso il cosiddetto
bene rifugio, ossia il mattone. Quindi, da queste prime considerazioni, individuiamo qual
è stato il driver che ha dirottato le risorse dai mercati finanziari a quelli immobiliari.
1
“The NASDAQ ( or Dot – Com ) bubble of the la 1990s”,
http://www.housingmarketnews.net/asset-bubbles/dot-com-bubble.php
Picco Raggiunto
dall’Indice NASDAQ
nel Q1 dell’anno 2000
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Al nostro scopo, può essere inoltre interessante considerare alcuni dati relativi
l’indice dei prezzi delle case ed il numero di case vendute negli Stati Uniti. A tal fine
riporto di seguito il corso storico del Case – Shiller – Index2.
Corso Storico del S&P / Case – Shiller – Home – Price - Index
L’indice S / P Case - Shiller è un indicatore sintetico dell’andamento dei prezzi
delle case. Quindi un indicatore di prezzo degli immobili destinati ad un utilizzo
residenziale. Ecco perché al fine della nostra analisi, tale indicatore risulta di notevole
importanza. I dati raccolti da tale indice godono di particolare significatività, in quanto, si
basano su serie storiche che retrocedono nel tempo fino al 1890. Il modello di Shiller si
basa esclusivamente sul valore degli immobili già esistenti, quindi, quelli di nuova
produzione non sono considerati nella metodologia di calcolo.
2
“The Housing Bubble”, http://yellowroad.wallstreetexaminer.com/blogs/
Fonte: “Irrational Exuberance”, 2nd Edition, 2006, by Robert J. Shiller
Picco Raggiunto
dall’Indice Case Shiller
nel Luglio 2006
All’inizio del Nuovo
Secolo, inizia la salita dei
prezzi delle abitazioni
La crescita dei prezzi
delle abitazioni subisce
una accelerazione
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Appare immediatamente evidente come in 120 anni di storia dell’indice, non si sia
mai raggiunto un punto neppure paragonabile al picco del luglio 2006. Altro elemento
d’interesse risiede nel rilevare il momento in cui è iniziata la crescita dei prezzi delle case.
Tale momento coincide con l’inizio del nuovo secolo. Osservando con più attenzione il
grafico si nota come tale crescita inizi tra il 1997 e il 1998. Non solo, la curva subisce
un’ulteriore accelerazione tra il 2002 ed il 2003.
A questo punto, a sottolineare la forte espansione del mercato immobiliare
americano, potrebbe essere interessante anche riportare il grafico3 che rappresenta il
numero di case vendute negli Stati Uniti nei primi anni del nuovo secolo.
Numero di Abitazioni Vendute negli USA dal Gennaio 1994 al Gennaio 2010
Il grafico evidenzia un punto di massimo che incorre nel mese di giugno dell’anno
2005. La domanda di case si assesta sui medesimi livelli fino alla metà del 2006,
denotando, tuttavia, già segni di cedimento. Dopo il 2007 la domanda cala sensibilmente.
Da notare, come le traiettorie dell’indice Case – Shiller e quelle di quest’ultimo grafico
convergano verso l’evidenza di un mercato immobiliare americano sostanzialmente
sopravvalutato. Entrambe le traiettorie, inoltre, evidenziano il biennio 2005 - 2006 come
il momento in cui avviene l’inversione di tendenza. Ovvero lo scoppio della bolla
immobiliare.
3
Fonte, “Existing Home Sales” ( SAAR ) www.calculatedriskblog.com
Punto di Massimo
raggiunto nell’anno 2005
9
Tale circostanza emerge ancora più marcata abbandonando la versione assoluta
dell’indice Case – Shiller in favore della corrispondente versione relativa4. Tale nuovo
grafico pone in evidenza il momento critico dell’inversione di tendenza, ovvero, il
passaggio da un mercato a prezzi crescenti ad un mercato a prezzi decrescenti.
S&P / Case – Shiller – Home – Price - Index
Dall’osservazione di quest’ultimo grafico ci si accorge come a fronte di una rapida
ascesa dei prezzi fino al luglio del 2006, il mercato sta rispondendo con una forte
diminuzione dei medesimi. Il Case – Shiller – Index è calcolato sulla base di due
metodologie, la prima include la raccolta dati in 10 città, la seconda prevede un bacino
dati di 20 città. Nonostante la diversa accuratezza, si nota come le due metodologie
convergano graficamente verso un'unica traiettoria. I prezzi sono tuttoggi in fase di
assestamento. Appaiono ancora poco chiari i nuovi target. Dagli studi di mercato finora
condotti emergono dati differenti a seconda che si considerino i comparti commerciali,
quelli industriali o quelli residenziali. Le analisi5 condotte evidenziano un mercato
immobiliare ancora sostanzialmente sopravvalutato in Europa, mentre negli USA il
ribasso dei prezzi dovrebbe già essere concluso. Di conseguenza, in Europa, Germania
esclusa, le attese sui prezzi delle abitazioni sono tuttora in ribasso.
4
“Case – Shiller – Home – Price – Index” Steve Christ, Investment Director, The Wealth Advisory
August 2008, Fonte, http://www.wealthdaily.com/articles/case+shiller-home+price-index/1471
5
Fonte, Deutsche Bank Research, Wohnimmobilien in OECD – Laendern, 11 Marzo 2010
Inversione di Tendenza
dei Prezzi delle
Abitazioni: Luglio 2006
Inizio della Crescita dei
prezzi delle Abitazioni
1996 - 97
10
Volendo ulteriormente evidenziare, come la crescita dei prezzi delle case nel
mercato immobiliare americano, sia in realtà un fenomeno di natura speculativa, conviene
confrontare l’indice S&P / Case – Shiller con degli opportuni indicatori che illustrino i
costi di produzione di suddetta categoria di immobili.
Confronto tra Case – Shiller – Index, Costi di Produzione, Crescita Demografica
Il grafico6 riporta l’andamento dell’indice Case – Shiller ( linea rossa ), la crescita
della popolazione ( linea blu ), l’andamento dei costi di produzione ( linea azzurra ). Per il
momento tralasciamo il discorso dei tassi d’interesse ( linea grigia ) che verrà
approfondito in seguito. La figura appena riportata dimostra che l’aumento dei prezzi non
è giustificato da parallelo un aumento repentino dei costi di produzione, ne tanto meno da
un picco demografico. Quindi, la crescita dei prezzi delle case non sembra giustificata dai
fattori fondamentali che sono in grado di veicolare tale variabile. I fondamentali in
questione sono: il valore attuale del flusso di rendimenti ottenibile dall’investimento
immobiliare e appunto, i costi di produzione7. Con riferimento ai flussi di cassa, parliamo
ad esempio degli affitti. A fronte di un aumento considerevole dei prezzi delle case, gli
affitti non si adeguano di conseguenza. Di fronte a tali circostanze si evidenzia ancor più
l’aspetto speculativo che guida la crescita dei prezzi degli immobili residenziali.
6
Articolo, “Le Origini Reali della Crisi Globale” a cura dei proff. Flavio Pressacco e Gilberto Seravalli
Fonte, http://www.eticaeconomia.it/836.html
7
“Understanding Recent Trends in House Prices and Home Ownership”, R. Shiller, Ottobre 2007
11
Ancora, l’impronta speculativa appare ancor più marcata considerando un nuovo
indicatore, ovvero, il rapporto degli investimenti di origine residenziale sul prodotto
interno lordo americano.
Rapporto tra Quota degli Investimenti Residenziali e PIL USA8
Il grafico precedente delinea il rapporto percentuale tra la quota di investimenti
residenziali ed il PIL americano. Ebbene, la “cuspide” che si forma a partire dal 2000,
ripercorre l’andamento dell’indice Case – Shiller relativo ai prezzi degli immobili
residenziali. Quando tale indice tocca il suo massimo, anche gli investimenti residenziali
raggiungono il proprio apice. Ancora, la discesa dei prezzi degli immobili ha provocato il
veloce smobilizzo delle risorse destinate agli investimenti immobiliari.
Concludendo questo primo approfondimento sul mercato immobiliare americano
giungiamo alle seguenti considerazioni. In primis, fino al luglio del 2006, i prezzi degli
immobili adibiti all’uso commerciale aumentano. Tale aumento è confermato dal numero
di immobili effettivamente venduti. Tale dato appare in crescita nel periodo
corrispondente alla crescita dei prezzi. L’aumento dei prezzi delle case, tuttavia, non è
giustificato da un parallelo aumento dei costi di produzione, quindi, le motivazioni degli
aumenti dei prezzi degli immobili residenziali sono da ricondurre ad altri fattori. In questo
caso si dovrà indagare il lato della domanda di suddetti immobili.
La domanda di immobili cresce in funzione alla crescita demografica, ma non
solo. Partendo da uno scenario in cui i prezzi delle case aumentano rapidamente, si
delineano altre due questioni. L’investimento immobiliare è preferito in termini
speculativi all’investimento finanziario.
8
Articolo, “La Crisi dei Mutui Subprime”, Bollettino dell’Osservatorio Monetario, Febbraio 2008
Fonte: http://www.assbb.it/laboratorio/osservatorio.asp
12
Dunque, i privati attratti dalla speculazione immobiliare investono in immobili con
l’obiettivo di rivenderli in breve tempo a prezzi più alti. Secondo aspetto della questione
riguarda il sostegno finanziario alla domanda di immobili residenziali. In uno scenario di
prezzi in aumento, le banche allentano le proprie logiche di affidamento. Quindi, tale
scenario, facilita l’accesso al credito, in ogni caso, la banca garantita da ipoteca potrà
rifarsi rivendendo l’immobile a prezzi comunque superiori al prestito concesso. Infine, un
mercato immobiliare dove i prezzi delle abitazioni sono in stabile crescita, alimenta una
serie di fenomeni9 che vengono di seguito ricapitolati:
- Incremento della domanda di immobili con finalità speculative;
- Favorisce la rinegoziazione dei mutui concessi;
- Estensione più semplice del credito anche a soggetti, finanziariamente
parlando, meno affidabili.
9
Articolo, “La Crisi dei Mutui Subprime”, Bollettino dell’Osservatorio Monetario, Febbraio 2008
Fonte: http://www.assbb.it/laboratorio/osservatorio.asp