Introduzione
2
Tecnologia e diritto hanno portato l’industria musicale ad irrompere
nell’arena del mercato, il quale si è enormemente sviluppato sulla spinta delle
opportunità offerte anche dallo sviluppo sociale ed economico che nei Paesi più
ricchi ha determinato la crescita esponenziale del settore allargato
dell’intrattenimento, con gli effetti “collaterali” di creazione dello star system, di
crescente concentrazione degli oligopoli nazionali e internazionali, di emergenza
della riproduzione non autorizzata, pirata o privata.
E’ dunque dall’analisi delle dinamiche d’evoluzione dell’industria
discografica che dobbiamo partire per dare un contesto agli avvenimenti del
mondo musicale a noi prossimi, legati allo sviluppo delle tecnologie digitali
elettroniche.
A partire grosso modo dalla Prima Guerra Mondiale, con l’affermarsi del
grammofono e dei dischi come forma dominante di merce musicale, il mondo
della musica, nelle sue forme, significati e nella sua dinamica, rimane fortemente
legato allo sviluppo tecnologico e al numero di consumatori potenzialmente ed
economicamente raggiungibili.
Lo sviluppo del mercato e le caratteristiche che di volta in volta questo ha
assunto hanno influito profondamente su tutti gli aspetti della musica. In
particolare lo sviluppo sempre più definito di un mercato globale della fonografia
durante l’arco del secolo ha marcato un profondo cambiamento nell’ambiente
musicale, un declino nelle maniere definite del fare musica amatoriale, la
definizione di nuove forme di uso e consumo musicale.
La storia dell’industria discografica fin dalla sua nascita è stata caratterizzata
da periodi di espansione e periodi di depressione, da differenti gradi di
concentrazione dell’offerta, da momenti di più marcata innovazione musicale
rispetto ad altri. Le dinamiche che hanno caratterizzato lo sviluppo dell’industria
fonografica sono dipese da svariati fattori, tra cui elementi riguardanti
l’organizzazione aziendale, le innovazioni tecnologiche e le disposizioni
legislative del settore.
Introduzione
3
Almeno due caratteristiche sono basilari per comprendere questo sviluppo. Il
primo luogo l’industria discografica nacque in Nord America, Europa e
Giappone dove si sono sviluppate le pratiche, le politiche e le attività che oggi
definiscono il tipo d’organizzazione in questione. È in questi paesi che la popular
music muove i suoi primi passi e si definisce in relazione a particolari sviluppi
tecnici economici nonché musicali che si andavano formando. Solo in un
secondo momento le caratteristiche ivi formatesi iniziano a diffondersi in altre
parti del globo, attraverso un processo che si muove parallelamente al ruolo
storico dei paesi occidentali di colonizzatori dei paesi in via di sviluppo.
Il secondo elemento che caratterizza fin dai primissimi tempi lo sviluppo
della storia dell’industria discografica è la concentrazione della produzione
musicale nelle mani di poche grandi compagnie, che hanno iniziato fin dagli anni
’30 a sviluppare strategie globali e multimediatiche. Lungo tutto l’arco della
storia dell’industria musicale, quattro o cinque grandi compagnie multinazionali,
tutte facenti capo agli Stati Uniti, al Giappone e ad alcuni stati europei, sono
riuscite a mantenere un controllo effettivo della maggior parte del mercato
mondiale. A seconda dei periodi e con pochissime eccezioni temporali (come nei
pochi anni a cavallo tra la quinta e la sesta decade del secolo), queste grandi
compagnie o major sono riuscite a mantenere sotto il proprio controllo tra il 60%
e il 90% dell’intera produzione mondiale di musica.
Questa concentrazione di potere, sia economico che politico, in definite zone
del mondo industrializzate, e ancor più precisamente una concentrazione di
potere collegata ad un definito e ristretto gruppo di aziende (le majors), è un
elemento di fondamentale importanza al fine di comprendere lo sviluppo
dell’industria musicale.
Obiettivo di questa tesi è compiere un analisi del settore fonografico, volgendo
in particolare l’attenzione sugli elementi chiave, quali lo sviluppo tecnologico ed
Introduzione
4
il fenomeno della pirateria, alla base dei profondi cambiamenti che interessano
l’industria della musica.
Il Capitolo I, Il panorama dell’industria fonografica nel Mondo e in Italia, ha
lo scopo di illustrare e descrivere lo scenario musicale dell’ultimo decennio al
fine di comprendere il ruolo ed il peso dell’industria fonografica in una visone
prima globale, e poi specifica del contesto italiano.
Il Capitolo II, Pirateria ed “effetto Napster” nelle recenti evoluzioni
tecnologiche del mercato, contiene un’analisi specifica del fenomeno della
pirateria, sia a livello mondiale sia in Italia, includendo un confronto tra i costi
della musica legale ed illegale attraverso un’analisi della loro origine; questo
capitolo si pone l’obiettivo di fare chiarezza su uno dei principali fattori
all’origine dell’evoluzione in corso nell’industria fonografica.
Il Capitolo III, Musica, discografia & diritto nell’era digitale, delinea la
situazione giuridica nel settore della musica, con particolare attenzione al diritto
d’autore ed alle due direttive europee introdotte di recente in Italia; spunto di
riflessione è legato all’efficacia del diritto nel contenimento del fenomeno della
pirateria, ed al rapporto tra diritto e tecnologia.
Il Capitolo IV, Analisi e strategie di una major: il caso EMI, ha come
obiettivo lo studio della situazione economico-finanziaria di una delle cinque
industrie discografiche che regolano il mercato: la EMI Music Group.
Il Capitolo V, L’evoluzione del mercato, strategie contro la pirateria, la
vendita on-line, si configura come capitolo conclusivo, attraverso una
presentazione di possibili soluzioni per sostenere la lotta alla pirateria,
unitamente ad un’analisi delle potenzialità del mercato on-line.
Capitolo I – Il panorama dell’industria fonografica nel mondo e in Italia
5
CAPITOLO I
IL PANORAMA DELL’INDUSTRIA FONOGRAFICA NEL
MONDO E IN ITALIA
1.1. PREMESSE
Il mercato dell’industria fonografica
1
si presenta come un settore in piena
rivoluzione data l’introduzione di innovazioni tecnologiche che ne hanno
stravolto la struttura: si parla quindi di Internet e dell’era digitale, che negli
ultimi anni ha coinvolto uno dei principali prodotti utilizzati nella vita
quotidiana: la musica.
Il mercato fonografico fino ad oggi è stato un mercato oligopolistico, gestito da
cinque grandi industrie (meglio note come Majors o le “cinque sorelle”) e sono:
la EMI, la Warner, la Universal, la BMG, e la Sony. Caratteristiche di base del
mercato sono quelle di elevata instabilità, data l’incertezza di raggiungimento o
meno del successo per un prodotto emesso da una casa discografica e la necessità
di un continuo rinnovamento del prodotto musica.
L’avvento di Internet e dell’era digitale ha portato ad uno sconvolgimento
dell’intero sistema, potenzialmente in grado di cambiare i ruoli e la struttura dei
soggetti all’interno del mercato.
L’effetto di maggiore portata è dato dalla possibilità di usufruire gratuitamente
del prodotto musica grazie al download dei propri brani preferiti dalla rete; si
1
Con fonografia si intende la tecnica che permette di registrare, e successivamente riprodurre, i suoni.
Nella tesi tale vocabolo e il suo aggettivo, fonografico, sono stati preferiti, secondo un’abitudine
consolidata nella letteratura specialistica, alla dizione gergale più diffusa, discografia e discografico, che
in realtà qualificano soltanto una parte più ridotta della fonografia, quella legata ai dischi, trascurando gli
altri supporti.
Capitolo I – Il panorama dell’industria fonografica nel mondo e in Italia
6
parla quindi dell’invenzione del mp3, formato di compressione della musica, che
rende possibile scaricare brani musicali in poco tempo, ad eccellente qualità ed al
solo costo della connessione ad Internet.
Questo fenomeno è meglio noto come pirateria (data la sua illegalità), la cui
prima conseguenza è stata (ed è tuttora) il calo dei volumi di vendita a livello
mondiale, calo che solo nel 2003 (quindi in uno stadio già avanzato di sviluppo
della crisi) è stato dell’8% circa.
In questo primo Capitolo si analizza la struttura dell’industria fonografica
relativa all’ultimo decennio, soffermandosi con particolare riguardo al periodo
antecedente al fenomeno della pirateria (quindi verranno analizzati dati che si
riferiscono fino al 1997-98 circa, pur dedicando comunque un’ampia sezione a
dati più recenti), al fine di avere una visione più chiara del funzionamento e della
struttura del mercato musicale e dei soggetti che vi operano.
1.2. IL MERCATO FONOGRAFICO MONDIALE
Il mercato fonografico mondiale dimostra, nonostante le periodiche crisi, di
avere una solida costituzione in virtù dell’ampia domanda legata al prodotto
musica
2
. Analizzando il trend degli anni novanta si è potuto osservare una
sostanziale crescita, in termini sia di fatturato sia di volume, con una significativa
accelerazione nel primo quadriennio, in conseguenza dell’azione dell’effetto
stock. Tale fenomeno, come noto, è stato causato dalla progressiva sostituzione
(e ricostituzione) delle discoteche in vinile, precedentemente in possesso dei
consumatori, con il nuovo supporto digitale, il compact disc. Un nuovo periodo
di crisi e di cambiamento è ora segnato dall’introduzione di nuovi supporti e
2
Cfr. SILVA F., RAMELLO G., Dal vinile a Internet. Economia della musica fra tecnologia e diritti,
Edizioni della Fondazione Giovanni Agnelli, 1999
Capitolo I – Il panorama dell’industria fonografica nel mondo e in Italia
7
l’avvento di nuove tecnologie che stanno portando ad una rapida evoluzione del
mercato, a cui le grandi imprese che operano in questo settore dovranno adattarsi.
E’ pertanto significativo compiere un’analisi riguardante gli anni ’90 prima di
giungere alla recente crisi. Infatti è interesante notare come dal ’91 al ‘97, il
mercato abbia avuto inizialmente fasi di grandi espansione (introduzione del
CD), una fase di riassestamento (seconda metà anni ’90), per poi giungere ad una
Fig. 1 - FATTURATO DEL MERCATO FONOGRAFICO MONDIALE
3
33682,2
38321,9
49224,9
57918
64212,8
60962,2
64828,6
27149,9
29199,2
30906,4
35803,4
39373,6 39509,4
38076,7
0
10000
20000
30000
40000
50000
60000
70000
1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997
ANNO
F
A
T
T
U
R
A
T
O
Milioni US$ Miliardi lire
fase involutiva (nuovi supporti, come i masterizzatori, e nuove tecnologie,
come il peer to peer
4
).
Infatti la domanda, dopo l’iniziale slancio dovuto all’introduzione di un nuovo
prodotto dalle prestazioni elevate (Compact Disc), e poi completata la
sostituzione, si è riassestata su livelli normali, con l’inevitabile delusione dei
3
Il cambio nel 1992 era lire 1.312,43; nel 1993 lire 1.592,71; nel 1994 lire 1.617,67; nel 1995 lire
1.630,86; nel 1996 lire 1.542,98; nel 1997 lire 1.702,58 (FMI).
Fonte del grafico: Elaborazione dati IFPI.
4
Tecnologia sofwtare che permette la condivisione e lo scambio di musica nel Web; vedi il Capitolo 2 di
questa tesi.
Capitolo I – Il panorama dell’industria fonografica nel mondo e in Italia
8
produttori, i quali erano ormai abituati a tassi di crescita elevati (vedi fig. 1 e
fig.2).
La contrazione in termini di tasso di crescita del fatturato, che nel 1996 porta
addirittura il segno negativo in termini di dollari statunitensi, è da ascriversi a
fluttuazioni di cambi e prezzi, laddove le crescite per volume mostrano in modo
costante un andamento crescente. Le cifre prese in considerazione riproducono il
settore fonografico “ristretto” ossia non considerano l’indotto generato dai
prodotti musicali negli altri settori dell’intrattenimento e della comunicazione,
quali quello televisivo e radiofonico, quello cinematografico, quello delle
pubbliche esecuzioni ecc.
Fig. 2 - VENDITE DI SUPPORTI FONOGRAFICI (in milioni di
unità)
2842,5
3012,3
3132
3444,4
3533,3
3736,9
3802,1
0
500
1000
1500
2000
2500
3000
3500
4000
1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997
ANNO
U
N
I
T
A
'
Partendo dall’osservazione dei dati riguardanti la distribuzione geografica delle
vendite nel 1998 (si veda la fig. 3), emergono importanti indicatori circa le
potenzialità di sviluppo del mercato, e come queste condizioni siano rimaste
pressochè immutate nel 2002 (vedi fig. 4). Nel 1998 oltre l’85% dei consumatori
odierni rilevati dall’International Federation of Phonographic Industry (IFPI)
5
5
Sito ufficiale: http://www.ifpi.org
Capitolo I – Il panorama dell’industria fonografica nel mondo e in Italia
9
trova collocazione nelle cosiddette regioni sviluppate (Nordamerica, Europa,
Australia, e Nuova Zelanda, Giappone) mentre sono molto contenuti nella
restante parte del globo, proprio là dove i dati sulla musica sono frammentari o
mancano del tutto. Tale situazione non costituisce di per sé un evento sfavorevole
e, in determinate condizioni, può comportare interessanti possibilità per
l’espansione del settore, come confermato dal maggiore interesse dell’industria
fonografica verso queste zone.
Fig. 3 - VENDITE DI PRODOTTI FONOGRAFICI PER REGIONI
CONTINENTALI (nel 1998)
Asia
6%
America Latina
7%
Nord America
34%
Europa
33%
Australia
2%
Medio Oriente e
Turchia
1%
Africa
1%
Giappone
16%
Inoltre, in numerosi Paesi un tempo esclusi dalle indagini o poco considerati, si
è riscontrata una collaudata traiettoria di sviluppo, con una fase di introduzione
ex novo o di applicazione delle norme giuridiche alla quale segue l’entrata in
scena delle principali multinazionali.
Capitolo I – Il panorama dell’industria fonografica nel mondo e in Italia
10
In particolare, è interessante notare che in genere questi nuovi mercati hanno
vissuto una robusta fase di crescita, illegale ma intensa, con la presenza
massiccia di prodotti pirata. E’ importante comprendere che consumatori di
musica registrata non si nasce, ma si diventa e, in tale logica, la pirateria, in
modo certo anomalo e peculiare, può addirittura svolgere un servizio per il
mercato legale, assumendo un ruolo accessorio e fungendo da moltiplicatore dei
consumi fonografici nei mercati non ancora sviluppati.
Ciò, per esempio, è quanto avvenuto in Tailandia, dove a un’espansione del
mercato illegale è seguito l’intervento del governo locale, sollecitato dalle
pressioni di Stati Uniti, Commissione Europea e IFPI, che ha permesso la
crescita dei fatturati sul mercato legale del 68% nel 1994 e, contestualmente, ha
attirato sul territorio le multinazionali, prima operanti al massimo tramite
licenziatari locali. Una vicenda analoga è avvenuta nel 1995 in Bulgaria dove, a
una timida presa di posizione dell’autorità locale, è seguita una crescita in
volume del mercato del 66%, attirando attenzione e investimenti da parte delle
majors.
Fig. 4 - DATI 2002
Capitolo I – Il panorama dell’industria fonografica nel mondo e in Italia
11
Le vicende appena narrate potrebbero apparire paradossali, ma appartengono
strettamente alla natura peculiare, talora bizzarra, del mercato fonografico.
Come precedentemente sottolineato si può inoltre facilmente vedere come il
mercato mondiale per regione dal 1998 al 2002 non si sia sostanzialmente
evoluto (vedi fig. 3 e fig. 4), e come esistano mercati non ancora raggiunti
dall’industria discografica, la cui potenzialità è elevata; l’Australasia ne è forse
l’esempio più chiaro date anche le attitudini economiche (e il loro recente
sviluppo, es. Cina) delle nazioni che ne fanno parte; l’ingresso al loro interno non
è tuttavia così semplice, a causa di barriere istituzionali e governative, della
mancanza talvolta di canali di distribuzione e dell’elevato fenomeno della
pirateria.
Un anno cruciale per la musica e per l’industria fonografica è stato il 2001.
Infatti passando ad un’analisi più generale del mercato discografico mondiale,
quest’ultimo è calato del 5% in valore e del 6.5 % in unità nel 2001, a causa di
una generale congiuntura economica negativa e dalla rapida diffusione delle
copie digitali e della pirateria su internet.
Le vendite discografiche in tutto il mondo, sempre nel 2001 sono scese
complessivamente a 33.7 miliardi di dollari (rispetto ai quasi 65 miliardi del
1997). Nello stesso anno le vendite degli album, sono scesi, per la prima volta,
del 5%, con un contemporaneo improvviso calo nella vendita dei singoli (-16%)
e delle cassette (-10%). Questi dati di vendita sono stati diffusi da IFPI,
l’organizzazione che rappresenta l’industria discografica internazionale.
Nel 2001 l’industria discografica mondiale, è come se fosse stata colpita da un
uragano, e su più fronti, dagli effetti combinati della masterizzazione di massa,
dalla competizione con altri prodotti, dalla crisi economica generale e soprattutto
dal fenomeno pirateria. I problemi dell’industria discografica non sono
imputabili ad una perdita di popolarità della musica, bensì riflettono il fatto che il
valore commerciale della musica è stato ampiamente svalutato dalla
masterizzazione di massa e dalla pirateria musicale. L’industria discografica
Capitolo I – Il panorama dell’industria fonografica nel mondo e in Italia
12
prova a reagire attraverso lo sviluppo di nuovi business model, di nuovi sistemi
di pagamento, e di nuovi sistemi legali per i futuri sistemi di scaricamento
legittimi di musica on line. Queste nuove strategie devono però essere
fiancheggiate da forti misure di protezione, essenziali per frenare gli enormi
danni che stanno subendo i produttori discografici e gli artisti.
Sempre nel 2001 due importanti mercati – Francia (+ 12%) e UK (+ 5%) –
contrastano in maniera significativa la tendenza negativa. Entrambi i Paesi,
hanno visto un’eccezionale e robusta crescita delle vendite degli artisti locali nel
2001, che ha compensato le perdite nelle vendite dei principali artisti
internazionali.
Diciotto dei 20 album di successo in Francia sono di artisti locali; in UK, i
primi sette album più venduti lo scorso anno erano di artisti britannici.
Tre dei cinque principali mercati mondiali, USA, Giappone e Germania,
attribuiscono un significante ruolo nell’improvvisa crisi nelle vendite del 2001, al
proliferare della pirateria musicale e della musica distribuita illecitamente in rete.
L’effetto si è sentito nelle vendite di cd, a volte anche drammaticamente, nella
maggior parte dei mercati del Nord America, dell’Europa, dell’America Latina e
dell’Asia. Il calo nel mercato delle vendite, ha raggiunto in valore, nel 2001 il
4.5% in USA, il 9.6% in Canada, il 9.2% in Germania, l’8.6% in Italia, il 9.8% in
Austria, il 14.8% in Danimarca e il 9.4% in Giappone. Alla masterizzazione di
massa di cd si è aggiunta in molti mercati, la forte crisi economica che ha colpito
molti paesi nell’ultimo periodo dell’anno.
Stime fatte nei paesi più colpiti dal fenomeno, USA e Germania, mostrano
come la masterizzazione di massa e la pirateria su internet stiano rapidamente
rimpiazzando la vendita di cd originali.
Dato in controtendenza riguarda le vendite di artisti locali, avendo ottenuto
risultati positivi in molti dei principali mercati (come in Francia, Italia, UK,
Spagna, Australia). Si stima che la percentuale delle vendita di repertorio locale
sia passata negli ultimi dieci anni dall’ 1% al 68% del totale.
Capitolo I – Il panorama dell’industria fonografica nel mondo e in Italia
13
In Germania, il 18 % di 10,000 acquirenti di dischi intervistati in una ricerca di
mercato hanno dichiarato di masterizzare CD e quindi di acquistare meno dischi.
Negli USA, quasi il 70% delle persone che scaricano musica da internet
masterizzano canzoni su CD, mentre il 35% delle persone che scarica più di 20
canzoni al mese afferma che compra meno musica..
I tre mercati con la più vasta popolazione e il più basso consumo di musica pro
capite nel mondo, Cina, Russia e India, hanno visto una incoraggiante crescita
nel 2001 a seguito di una crescita economica generale. Le vendite in Cina e India
sono cresciute del 15%, e in Russia del 17%.
Molti mercati hanno visto una crescita nel commercio di cd pirata causata da
un aumento delle organizzazioni criminali che li producono. La pirateria,
combinata con la crisi economica, ha particolarmente colpito il mercato in
America Latina, specialmente il Brasile (-25%) e il Messico (- 16%). La pirateria
ha inoltre colpito in maniera simile anche il grande mercato dell’Europa
Orientale, con la Polonia calata del 28%.
Per ciò che riguarda un’analisi più dettagliata del contesto dell’industria
musicale in Europa si prendono in considerazione i 5 principali mercati: Regno
Unito, Spagna, Francia, Germania e Italia.
Con riferimento a tali paesi sono stati estrapolati i dati di mercato dei supporti
6
rispetto alle seguenti variabili:
· volumi di vendita
· valore del fatturato
· volumi di vendita e spesa pro-capite
Nel Regno Unito e in Germania le quantità vendute superano i 200 milioni di
unità. Segue la Francia, con 132 milioni di unità vendute.
L’Italia si caratterizza per una dimensione inferiore del mercato, con un
volume di vendita pari a 45,5 milioni di supporti e un fatturato di 577 mln di €.
6
Si intendono: singoli, LP, MC, CD e minidisc.
Capitolo I – Il panorama dell’industria fonografica nel mondo e in Italia
14
Da un lato, questo può essere sottolineato come segnale di ritardo, ma dall'altro
fornisce certamente indicazioni sulle potenzialità ed opportunità ancora
inespresse dal mercato domestico, frenate però dall’irruzione della pirateria.
Sempre con riferimento all’Italia, va segnalato che il valore del fatturato
dell’industria discografica presentato in questo paragrafo non è omogeneo
rispetto ai valori di dettaglio presenti nelle sezioni successive; la divergenza dei
dati è dovuta a fonti di analisi differenti: il Panel FIMI costituito attraverso
un’indagine campionaria, i valori SIAE ricostruiti con un processo di calcolo e
stima, ed infine i dati derivanti dal mercato retail.
Tuttavia, al di là dei limiti di natura metodologica, la comparazione
internazionale, ancorchè parziale, consente di evidenziare il tema centrale del
paragrafo: la considerazione del mercato italiano come un contesto dove
sembrano emergere opportunità latenti ed inespresse.
Tabella 1
Va riscontrato come nel corso del 1999 in tutti i paesi considerati si è registrata
una diminuzione delle quantità vendute rispetto al 1998; tale tendenza ha trovato
conferma nell’andamento 1999-2000 (si veda la tab.1), ad eccezione di Spagna e
Regno Unito, con rispettivamente il 10,5% e il 6,1% di supporti addizionali
venduti.
Capitolo I – Il panorama dell’industria fonografica nel mondo e in Italia
15
Le variazioni di fatturato (fig. 5) presentano un andamento più eterogeneo.
Cresce il giro d’affari in Spagna, mentre diminuisce quello dei mercati di Regno
Unito, Italia, Francia e Germania; in Italia, in particolare, si è registrata la
diminuzione più consistente, pari al 4%, nonostante il mercato italiano fosse
cresciuto più degli altri e del 3% nel corso del 1999.
Raffrontando poi il dato di volume (Unità vendute presenti in Tab. 1) con il
dato di fatturato si può pensare, a parità di altre condizioni, ad una diminuzione
nel livello dei prezzi nel mercato britannico, dove è diminuito il fatturato (-2,7%)
a fronte di maggiori volumi di venduto (+6,1%).
Figura 5
A livello di singolo fruitore (Tab. 2) trova conferma quanto già visto a livello
nazionale riguardo alle unità vendute; aumenta infatti la fruizione media di
supporti fra i consumatori inglesi e spagnoli.