4
INTRODUZIONE
Sono essenzialmente due i motivi che mi hanno spinto a
chiudere il mio percorso universitario magistrale con una tesi di laurea
sulle procedure concorsuali.
La prima motivazione presenta un carattere strettamente
personale legato alle possibilità professionali future che potranno aprirsi
anche grazie a questi studi. La grande crisi globale che a partire dal
2007 sta mettendo in seria difficoltà le economie di tanti Paesi, ha
completamente rivoluzionato lo scenario delle imprese italiane che sino
ad allora godevano di una discreta salute. I dati delle Camere di
Commercio evidenziano un aumento esponenziale delle imprese
interessate da procedure concorsuali che, quindi, necessitano del
supporto di professionisti che le accompagnino in un percorso di
risanamento e di rilancio sul mercato. Inoltre è attualmente al vaglio del
Parlamento una ulteriore riforma delle procedure concorsuali che
prevede, tra le varie modifiche da apportare alla Legge Fallimentare,
l’introduzione di una nuova figura nelle società a responsabilità limitata
sinora non obbligate alla nomina di un organo di controllo
1
. Il compito
del professionista, previsto da questa bozza di riforma, dovrebbe
essere quello di prevenire lo stato di crisi dell’impresa effettuando un
controllo periodico sui conti e sulla gestione così da segnalare agli
organi amministrativi eventuali anomalie che potrebbero causare uno
squilibrio economico-finanziario.
La seconda è, invece, una motivazione che deriva da una
convinzione personale, supportata tra l’altro sia dall’origine greca della
parola crisi che dal nuovo indirizzo che il legislatore ha voluto attribuire
alla normativa in materia concorsuale, riprendendo inoltre le indicazioni
1
Ne parla “Il Sole 24 ore” il 6 Marzo 2017 nell’articolo online intitolato “Chance per
175mila controllori nelle srl”.
5
provenienti dalla Comunità Europea. In un mercato in continua
evoluzione ed espansione, ritengo sia sbagliato ritenere che un’impresa
in stato di crisi o di insolvenza sia irrimediabilmente condannata a
cadere nel baratro. Il percorso della nostra vita e, quindi, anche di
un’impresa è fatto di alti e bassi, momenti positivi ed altri meno
soddisfacenti. Bisogna, quindi, considerare la crisi come una fase
normale nella vita aziendale, un momento da superare nel piø breve
tempo possibile adottando decisioni anche drastiche ma necessarie a
rilanciare l’impresa sui mercati, tutelando gli interessi di tutti gli
stakeholders.
In questo mio lavoro ho analizzato i principali strumenti a
disposizione delle imprese in difficoltà ed anche le principali evoluzioni
normative che, soprattutto negli ultimi anni, forniscono una diversa
visione rispetto a quanto previsto dalla Legge Fallimentare datata 1942.
Buona lettura.
6
CAPITOLO 1
LA CRISI D’IMPRESA ED IL DIRITTO FALLIMENTARE
1.1 Le imprese in crisi: cause e dati statistici.
Nella vita delle imprese, qualunque sia il settore di riferimento,
rientrano nella normalità le fasi sia positive che negative e, per questo,
possiamo considerare la situazione di “crisi aziendale” come una
componente permanente nel sistema economico moderno.
Al concetto di “crisi” si associa solitamente una condizione
negativa, uno stato patologico dell’impresa. Da un’analisi etimologica si
apprende, invece, che il termine greco chrisis ha tra i vari significati le
parole «scelta, decisione, giudizio» ma anche «lotta, querela e
contesa». Pertanto gli antichi greci col termine chrisis identificavano un
preciso momento di riflessione sull’andamento dell’impresa e sulle
condizioni del suo operare
2
.
La letteratura italiana di matrice economica si è sempre
soffermata sulle componenti della crisi, sulle sue cause e le
conseguenze, puntando l’obiettivo sui possibili rimedi finalizzati al
risanamento dell’impresa nonchØ su tutte le alternative utili alla
salvaguardia degli stakeholders, a costo di modificare profondamente le
caratteristiche dell’impresa stessa.
La crisi aziendale è il frutto di un declino e di una performance
negativa in termini di variazione del valore in un determinato periodo di
tempo che comporterà l’avvio di una fase di instabilità dell’impresa
2
G.ZANDA, M. LACCHINI, Le prime avvisaglie della crisi d’impresa: strumenti di
accertamento, Relazione al Convegno Cirgis su “Crisi d’impresa: conflitti economici,
aspetti solidaristici, problemi etici. Verso una riforma della legge fallimentare”, Milano,
23-24 giugno, 1995.
7
causata da perdite economiche, squilibri finanziari, perdita di fiducia e
della capacità di attingere a fonti esterne di finanziamento, sino a
giungere al cosiddetto stato di insolvenza, ossia l’incapacità di
adempiere a scadenza a tutte le obbligazioni contratte con dipendenti,
fornitori e stakeholders in genere. Possiamo, dunque, sostenere che la
crisi d’impresa è la fase conclamata, cioè palese all’esterno, di un
declino aziendale al quale non si è posto alcun argine. Lo stato
d’insolvenza venutosi a creare dovrà necessariamente essere
affrontato con interventi di risanamento e ristrutturazione industriale e
finanziaria.
Allo scopo di affrontare le fasi di declino e la crisi d’impresa, il
legislatore sin dal 1942 ha introdotto un sistema normativo finalizzato
ad affrontare le problematiche derivanti dalle fasi negative della vita
aziendale, attuando nel tempo una serie di riforme mirate in primo luogo
a proporre soluzioni di risanamento attraverso accordi tra debitori e
creditori per poi arrivare, come soluzione estrema, alle procedure
fallimentari.
A partire dal 2007, anno in cui un trend economico negativo ha
investito l’intero globo, è gradualmente cresciuto il numero di imprese
sottoposte sia a procedura fallimentare che ad altre procedure
concorsuali, come testimoniano i dati raccolti da Cerved
3
. Per quanto
attiene le procedure fallimentari, i tempi medi di chiusura delle stesse si
attestano nel 2015
4
sui 7 anni e mezzo, al di sotto delle tempistiche
record, quasi 9 anni, registrate nel 2010 e 2011. La riduzione nei tempi
di gestione delle procedure è dovuta anche alle nuove norme introdotte
dal legislatore con il Decreto Legge n.83 del 2015, del quale parleremo
piø avanti, con cui si è provveduto a ridurre i tempi delle attività di
3
http://www.cervedgroup.com/documents/10156/105548/cerved_ossFPC_mar14.pdf
4
https://know.cerved.com/it/studi-e-analisi/la-durata-dei-fallimenti-chiusi-italia-2015
8
liquidazione portate avanti dal curatore fallimentare introducendo anche
dei vincoli per quest’ultimo circa la richiesta di acconti sul compenso.
Un segnale positivo riferito alle imprese interessate da procedure
fallimentari arriva dal consueto Comunicato Stampa di Unioncamere
5
,
l’ente pubblico che raggruppa e rappresenta istituzionalmente le
Camere di Commercio italiane. Nel 2014 sono state aperte 13.223
procedure fallimentari, scese a 12.583 nel 2015 e 11.655 nel 2016.
Prendendo in esame l’ultimo esercizio chiuso, la procedura di fallimento
ha riguardato 8.901 società di capitale, 1.327 società di persone, 911
imprese individuali e 516 altre forme giuridiche, con un incremento
sensibile di quest’ultimo ambito rispetto al 2015. I settori maggiormente
interessati dalle procedure sono quello manifatturiero, il commercio e le
costruzioni mentre si registrano le percentuali piø alte di fallimenti ogni
1.000 imprese iscritte alle Camere di Commercio nel settore della
gestione reti fognarie e gestione rifiuti (5,4%) ed anche tra le imprese di
estrazione minerali da cave e miniere (4,8%). Nel settore agricolo,
invece, è bassissimo il tasso di fallimento (0,1%) come d’altronde nelle
attività finanziarie ed assicurative (0,5%) e nelle altre attività di servizi
(0,5%).
Guardando ai territori, invece, i tassi di fallimento piø alti su 1.000
imprese iscritte alla CCIAA si registrano in Lombardia (2,6%), in
Toscana (2,3%) e nel Lazio (2,2%) mentre la Basilicata (0,9%) e la
Valle d’Aosta (1,2%) detengono i tassi piø bassi.
L’utilizzo del nuovo concordato preventivo, rivisto in maniera
sostanziale con la riforma del 2015, è calato
6
nel primo quadrimestre
2016 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente grazie anche alla
5
http://www.unioncamere.gov.it/P42A3301C160S123/fallimenti-in-frenata-nel-
2016.htm
6
http://www.ilsole24ore.com/pdf2010/Editrice/ILSOLE24ORE/ILSOLE24ORE/Online/_
Oggetti_Embedded/Documenti/2016/05/29/concordati.pdf
9
introduzione della percentuale minima da ottenere pari al 20% dei
creditori chirografari da soddisfare con la proposta di accordo.
1.2 Le procedure concorsuali
Per procedure concorsuali si intendono le procedure giudiziali
che vedono interessate le imprese commerciali insolventi che rientrano
fra quelle previste dall’art.1 della Legge Fallimentare.
Attraverso l’utilizzo di queste procedure si intende disciplinare i
rapporti tra l’impresa insolvente ed i suoi creditori attraverso una serie
di norme la cui attuazione è garantita dalla presenza di una autorità
pubblica e di alcuni soggetti che possono variare a seconda della
procedura attuata. La legislazione attuale in materia di fallimento e
procedure concorsuali trae la sua origine dal Regio Decreto n.267 del
16 marzo 1942, nel quale si stabiliva anzitutto che tali procedure erano
riservate alle sole imprese commerciali. Nel decreto si scindeva
l’impresa dall’imprenditore introducendo anche il concetto di fallimento
colpevole o incolpevole. In questa primo inquadramento legislativo era
assegnata priorità assoluta ai creditori i quali, seppur con procedure
lunghe e farraginose, dovevano poter recuperare il massimo possibile
dalla procedura. Col passare del tempo, invece, attraverso le modifiche
apportate si è cercato di offrire alle imprese l’opportunità di risanare le
proprie finanze così da potersi ricollocare sul mercato garantendo una
continuità. Nel 2006
7
furono introdotte sostanziali modifiche alle
procedure concorsuali introducendo nuovi requisiti per il fallimento,
nuove responsabilità dell’imprenditore e differenti poteri per il curatore
ed il comitato dei creditori. La caratteristica comune a tutte le procedure
è sicuramente la privazione dell’autonomia del soggetto interessato che
7
con il Decreto Legislativo n.5 del 9 gennaio 2006 intitolato “Riforma organica della
disciplina delle procedure concorsuali”.