2La prima parte del mio lavoro è proprio dedicata a tutti gli aspetti legati alla
produzione di notizie, in cui ho cercato di esaminare nella maniera più
approfondita le logiche che ruotano attorno al concetto di notizia e quindi il
suo percorso dalla selezione fino ad arrivare alla confezione e
presentazione, soprattutto in funzione del “prodotto-Tg”, le cui logiche di
costruzione sono ben diverse da quelle dei giornali.
La seconda parte della tesi è dedicata all’analisi del telegiornale, una vera e
propria fabbrica delle notizie, che nonostante le innovazioni e cambiamenti
tecnologici continua a suscitare un grande fascino e richiamo. Siamo
passati negli ultimi decenni dai telegiornali dal formato rigido e compassato,
come erano quelli di Stato, alla grande concorrenza prima nazionale e ora
internazionale dovuta ai processi di globalizzazione. Uno scenario che
permette ad ognuno di scegliere il proprio notiziario, quello che risponde
meglio ai propri gusti ma consente anche di fare un confronto fra il
panorama d’informazione nazionale e quello internazionale, dominato dai
grandi network.
Tali riflessioni forse, ci possono dare indicazioni su quello che sarà il futuro
dell’informazione e su come si trasformeranno i telegiornali.
La rivoluzione del digitale fra satelliti, cavi, fibre ottiche è iniziata ma con
molte incertezze. Ho provato pertanto a capire come le cose cambieranno
tanto nelle organizzazioni, sempre più dominate dalle tecnologie, quanto nei
confronti dei consumatori e del loro approccio all’informazione.
Tutte queste analisi sul newsmaking che partono dal com’era, percorrono il
come è ed ipotizzano il come sarà, non le avrei mai potute sostenere solo
con la teoria. E’stato fondamentale avvicinarsi ed affrontare sul campo la
realtà della redazione giornalistica per comprendere le logiche ed i criteri
che vengono poi applicati dai singoli giornalisti. Sono molti i giornalisti con
cui sono entrato in contatto e che mi hanno dato indicazioni utili per le mie
ricerche.
Un ringraziamento particolare va a SKY ITALIA che mi ha permesso di
accedere alle redazioni di SKYTG24 e SKYSPORTTIME per studiare la
costruzione dei relativi notiziari. Entrambe le redazioni, che operano in città
PDF Creator - PDF4Free v2.0 http://www.pdf4free.com
3diverse, si sono rese molto disponibili nei miei confronti, avendo cura che
comprendessi tutti i passaggi dal momento in cui la notizia nasce e a quello
in cui viene presentata nel telegiornale. In questo senso è stato
fondamentale l’appoggio del direttore Emilio Carelli e del suo vice Ivano
Santovincenzo per SKYTG24 a Roma ma soprattutto di Fiorenzo Pompei e
del suo staff presso la redazione di SKY SPORT a Milano nella quale ho
sviluppato gran parte della mia analisi.
PDF Creator - PDF4Free v2.0 http://www.pdf4free.com
4CAPITOLO 1 - IL NEWSMAKING
STORIA E TEORIA
Con il termine newsmaking si intende sottolineare i criteri che regolano il
processo di selezione delle notizie che il lavoro giornalistico tende ad
adottare nel momento in cui entra in contatto con la complessità della realtà
e quindi degli accadimenti.
Dal punto di vista giornalistico, le notizie sono un insieme di eventi raccolti e
descritti obiettivamente, che rispecchiano la realtà recente del mondo e che
una volta diffusi, consentono di informare i cittadini.
Non è assolutamente facile definire la notizia: è un concetto studiato e
approfondito ma che risente delle tendenze, dei valori, e delle risorse in un
dato contesto e momento storico.
Le notizie appaiono spesso come il frutto di movimenti e contromovimenti di
carattere culturale e strutturale, non sempre identificabili, alcuni interni al
sistema media altri esterni, visto che poi sono destinate al largo consumo.
La scelta e la presentazione dipendono sicuramente da processi di
negoziazione, compromessi fra strutture verticali e orizzontali
dell’organizzazione, che contribuiscono a dare alle notizie una funzione di
“costruzione della realtà, inquadrandola, dandole forma e sottoponendola a
un pubblico impossibilitato a farsi un’idea propria di tutto ciò che capita nel
mondo” (Garbarino, 1985, 64).
E contribuiscono a stabilire un’“agenda” degli argomenti da sviluppare in un
determinato momento, che incide poi sui lettori quali danno agli argomenti le
stesse priorità date dai mass media.
“Inoltre dal momento che l’organizzazione giornalistica opera in stretto
contatto con altre istituzioni, di cui riporta gli avvenimenti e dipende
largamente da una rete di fonti esterne fortemente burocratizzate e a loro
volta portatrici di interessi e visioni del mondo particolari, ci si può attendere
che queste interrelazioni abbiano anch’esse una qualche incidenza sui
caratteri del lavoro svolto dai giornalisti.
PDF Creator - PDF4Free v2.0 http://www.pdf4free.com
5Le notizie sono il risultato di una risposta organizzata a problemi di routine
burocratica ”(Garbarino, 1985, 65).
Sono stati condotti vari studi sul newsmaking e in tal ambito è importante
richiamare il concetto di gatekeeper, utile per approfondire i meccanismi
selettivi che operano all’interno del lavoro redazionale. Il termine è stato
introdotto dallo psicologo sociale Kurt Lewin alla fine degli anni Quaranta,
nell’ambito di uno studio sulle dinamiche che intervengono fra gruppi ristretti
di individui legati al mutamento delle abitudini alimentari: Lewin sostiene
come nella selezione degli alimenti intervengono dei filtri culturali. Nel
momento in cui si modificano le abitudini occorre capire quali sono i fattori
che determinano il movimento dell’alimentazione entro e attraverso certi
canali (droghiere, orto familiare, ecc.) che sono separati da cancelli (gates)
o controllati da leggi o gatekeepers. E ciò vale pure per le sequenze di
un’informazione attraverso i canali comunicativi in un gruppo secondo lo
psicologo.
White (1950) riprese il concetto per studiare i criteri selettivi funzionanti
all’interno degli apparati d’informazione. Attraverso lo studio del caso di un
giornalista di una redazione nel Midwest con 25 anni di esperienza nel
campo della selezione delle notizie (convenzionalmente chiamato Mr.
Gates) fece emergere che le norme usate dai giornalisti per selezionare gli
eventi da notiziare non sono norme soggettive, stabilite dal singolo, ma
norme professionali, valori di selezione, stabiliti dall’organizzazione
burocratica, anche se spesso i giornalisti pensano di operare a livello di
scelta personale.
“Le decisioni del gatekeeper non sono realizzate tanto sulla base di una
valutazione individuale, quanto in rapporto ad un insieme di valori che
includono criteri sia professionali sia organizzativi, quali l’efficienza, la
produzione di notizie, la velocità” (Robinson, 1981, 97).
Un altro studio degli anni 50 quello di Breed sul controllo sociale delle
redazioni ha evidenziato come la linea politica editoriale è appresa “per
osmosi” ed è imposta attraverso il processo di socializzazione dei giornalisti
all’interno della redazione. Il riferimento principale non è pertanto il pubblico
PDF Creator - PDF4Free v2.0 http://www.pdf4free.com
6ma i colleghi o superiori, col risultato che “invece di aderire a ideali sociali e
professionali, ridefinisce i propri valori sul livello più pragmatico del gruppo
redazionale” (Breed 1955, 335).
Ci si sposta in questo caso da un concetto di manipolazione della notizia
intesa come deliberata ai fini politici o personali e s’introduce il concetto di
“distorsione involontaria” legata a pratiche professionali, valori condivisi e
interiorizzati circa le modalità di svolgere il mestiere di informare. Come di
fatto evidenziato da studi come quello dei coniugi Lang, che allo scopo di
studiare il rapporto tra newsmaking e costruzione della realtà, condussero
nel 1953 uno studio concernente il modo in cui i networks statunitensi
avevano rappresentato la Convention dei democratici del 1952 e le
manifestazioni britanniche contro la guerra in Vietnam. Essi evidenziarono
la presenza di una involontaria distorsione della realtà rappresentata dai
mass media, che spiegavano attraverso l’esigenza organizzativa di
pianificare il lavoro di copertura degli eventi.
Cosi la distorsione non è altro che l’inevitabile conseguenza dei modi di
produzione dell’informazione. I giornalisti ritengono che le insidie e le
pressioni del loro mestiere possono essere ridotte seguendo procedure
convenzionali, che vanno poi a giustificare l’obbiettività del loro operato:
vedi la verifica dei fatti, l’uso del virgolettato, l’uso di immagini appropriate,
la distinzioni fra la cronaca del fatto e l’opinione. Ma si tratta sempre di
elementi “che tendono a rafforzare la convinzione che i fatti parlano da soli,
un modo per introdurre l’opinione del cronista e dipendono dalla linea
politica dell’organizzazione giornalistica, ingannando la gente facendogli
credere che l’analisi del fatto è importante e completa” (Tuchman, 1972,
665).
Tutti i contributi sul newsmaking partono dal processo di selezione delle
notizie per poi sviluppare la connessione fra due elementi fondamentali: la
cultura professionale dei giornalisti e l’organizzazione del lavoro e dei
processi produttivi.
PDF Creator - PDF4Free v2.0 http://www.pdf4free.com
7“Lo scopo d’ogni apparato d’informazione è quello di fornire resoconti degli eventi
significativi e interessanti. Il mondo della vita quotidiana, la fonte delle notizie, è
formato da una sovrabbondanza di avvenimenti e l’apparato di informazione deve
selezionare questi eventi. La difficoltà di selezione è resa più difficile da un’ulteriore
caratteristica degli accadimenti. Ciascuno può rivendicare di essere unico, il frutto
cioè di una specifica congiunzione di forze sociali, economiche, politiche e
psicologiche che hanno trasformato un evento in questo particolare evento. Ma dal
punto di vista dell’apparato è impossibile accettare tale pretesa per tutti gli eventi.
Deve pertanto ridurre tutti i fenomeni entro classificazioni costruite apposta:
devono rendere possibile il riconoscere un accadimento (compresi quelli
eccezionali) come evento notiziabile; devono elaborare modi di riportare gli eventi
che non tengano conto della pretesa di ogni avvenimento a una trattazione
idiosincratica; devono organizzare il lavoro temporaneamente e spazialmente in
modo che gli eventi notiziabili possano affluire ed essere lavorati in un modo
pianificato. Compiti che sono correlati” (Tuchman 1977, 45).
Da un lato rimangono in ogni modo la cultura professionale intesa come un
insieme di codici, stereotipi, astuzie, rituali e dall’altra l’organizzazione del
lavoro che produce altre restrizioni con una serie di convenzioni che partono
dalla definizione della notizia fino alla sua confezione e contribuiscono a
prevenire le critiche del pubblico.
Un legame che a sua volta produce il concetto di notiziabilità quale
“attitudine di ogni evento a esser trasformato in notizia e che deriva da una
serie di criteri che le organizzazioni sviluppano quotidianamente al fine di
ridurre un numero indefinito di accadimenti in una quantità finita e stabile di
notizie. Equivale quindi ad introdurre pratiche produttive stabili su una
materia prima, quali sono gli accadimenti nel mondo, per sua natura
variabile e impredicibile” (Wolf 1985, 191).
COSA FA NOTIZIA
Ogni notizia ha una sua vita, un suo ciclo. Sono diversi i fattori che portano
un evento a diventare notizia: il media che ne ha parlato per primo, la
PDF Creator - PDF4Free v2.0 http://www.pdf4free.com
8rilevanza datagli in partenza, il tempo e la velocità di circolazione. Molte
volte gli eventi sono “spinti” a divenire notizia attraverso vari canali
informativi. Sono sempre meno i casi invece di origine “casuale” grazie
all’attivazione o alla maggior sensibilità al problema di un giornalista o di
una specifica testata.
Consideriamo che spesso oggi fa notizia quello che devia dalla norma o si
rende particolare e curioso.
Dovendo in ogni caso lavorare su una materia varia e imprevedibile, le
organizzazioni giornalistiche devono pianificare il loro lavoro in modo tale da
aver notizie costanti e che si possano adattare ai formati dei loro notiziari,
aspetto questo non da poco. Ecco perché si tende a gestire quanto può
esser lavorato senza sconvolgere il normale ciclo produttivo.
E’ quanto mai logico che di fronte ad eventi eccezionali si adotta la
necessaria elasticità e ci si conforma alle esigenze più contingenti. Ma la
regola prioritaria è sempre quella dell’adattabilità al proprio prodotto
informativo che prevede tempi e risorse limitati.
Ogni fatto, per diventare notizia, deve essere estrapolato dal suo naturale
contesto, scomposto e ricomposto in base alle esigenze di formato, di
genere e di contenuto legati al mezzo.
La rappresentazione della realtà da parte dei mass media è quindi il
risultato di un processo continuo di decontestualizzazione e
ricontestualizzazione degli eventi notiziabili che risponde a precise logiche
mediali. Questo è quanto afferma D. Altheide in uno studio compiuto negli
anni Settanta sui telegiornali americani, che evidenzia come il rapporto tra
realtà ed informazione è inevitabilmente il risultato di una decostruzione.
I limiti rigidi della durata dei notiziari e del loro formato fanno sì che in pochi
minuti non si riesca di certo a connotare un evento in un contesto storico e
geografico preciso. L’attenzione è posta su ciò che accade non sul perché
accade o sulle sue cause. In tal senso la notiziabilità, attraverso le sue
procedure, consente sì di aver copertura di notizie ma non il necessario
approfondimento dei fatti determinando a sua volta una distorsione
PDF Creator - PDF4Free v2.0 http://www.pdf4free.com
9involontaria. E la frammentazione con fatti diversi che sono proposti e
ognuno dei quali autosufficiente ma non in grado di spiegare gli altri.
Semmai quello che accade è che da una parte la notizia ha vita breve nel
notiziario, ma dall’altra può esser magari oggetto di riflessione al di fuori,
come nel caso di editoriali dei giornali, talk show o speciali della tv, i blog su
internet.
Uno dei fattori rilevanti è la velocità di circolazione che oggi le news
assumono: fino a pochi anni fa la cadenza era giornaliera, mentre oggi la
notizia si aggiorna continuamente arrivando ad una rapida obsolescenza
che travolge gli stessi giornalisti che non hanno il tempo di approfondire.
E’ anche vero che vi sono casi in cui a certe notizie invece è data una
rilevanza maggiore per una serie di circostanze come per esempio la
ripetitività di un certo tipo di eventi oppure più semplicemente la penuria di
notizie che avviene nel periodo estivo. In questi casi appunto, come afferma
Sorrentino, l’evento non è solo tradotto in notizia, ma viene pure enfatizzato.
LOGICHE DI NOTIZIABILITA’
Per notiziabilità s’intende il grado di interesse che un fatto può suscitare in
un determinato pubblico. In base a ciò un mezzo d’informazione decide di
registrare quel fatto e farne una notizia.
Il giornalista, facendo da tramite tra un evento e la massa, assume il potere
di interpretare l’interesse del pubblico. La notizia, infatti, è sempre frutto di
una selezione gestita dal giornalista e dall’apparato mediatico, che
attribuisce al fatto la rilevanza di notizia.
Un tempo si parlava quasi esclusivamente delle 5 W intese come what,
who, where, when, why che sono altro che regole che il buon giornalista
dovrebbe seguire, quando fa un pezzo.
Ma oggi la complessità degli avvenimenti richiede maggior pianificazione e
attenzione nelle scelte. Esistono criteri che servono ad impedire ai
PDF Creator - PDF4Free v2.0 http://www.pdf4free.com
10
giornalisti di ridefinire di volta in volta cosa fa notizia, e quindi servono a
routinizzare il loro lavoro rendendolo più gestibile e assolvibile.
Oggi si va di corsa e le stesse notizie hanno un ciclo di vita che spesso non
dura che delle ore. Ciò rientra in logiche che fanno parte degli stessi valori
notizia.
La velocità è tradizionalmente un elemento di rilevanza: per il giornalista
arrivare per primo sulla notizia è motivo d’orgoglio e soddisfazione e a volte
pure fama, successo, apprezzamento.
E questo sebbene il modo di lavorare sia cambiato: il giornalista sta sempre
più alla scrivania e l’informazione è sempre più uniforme grazie alle
tecnologie. Le notizie arrivano direttamente sui computer e con flussi
costanti, aggiornamenti continui tanto che spesso si rende necessario
attendere fino all’ultimo per la gestione del servizio, il che si scontra con le
esigenze organizzative a volte.
Guardando una qualsiasi redazione giornalistica si può, in effetti, notare
come per lunghi tratti i ritmi siano blandi e tranquilli per poi diventare
frenetici all’improvviso; una caratteristica che nella mia esperienza in
redazione ho verificato fin dall’inizio e probabilmente si basa sul fatto che le
notizie non dormono mai e da un momento all’altro può arrivare
l’aggiornamento che cambia tutto.
Dato che fare scoop appare oggi difficoltoso e tutto è predefinito dagli uffici
stampa, l’accento viene spostato sulla novità, sull’anticipazione del futuro
che risponde poi anche a precisi target di marketing.
La necessità di vendere diventa assoluta legando notizie ad immagini,
gadget, marchi. E il glamour, il pettegolezzo, la vita privata dei personaggi
pubblici fanno vendere.
Ciò a anche prodotto il passaggio dal sensazionalismo alla
spettacolarizzazione della notizia.
“Per sensazionalismo si intende la predilezione alle notizie con forti connotazioni, il
cui scopo è pure quello di differenziarsi in un certo qual modo dagli altri nel
presentare la notizia. In tal senso con titoli gridati, casi ingranditi spesso strategici
per un orientamento verso il pubblico.
PDF Creator - PDF4Free v2.0 http://www.pdf4free.com
11
La spettacolarizzazione è invece una variante più negativa in cui si palesa la
prospettiva di tradire il riferimento alla realtà per riparare nel rutilante mondo della
finzione spettacolare.
La miscela di realtà e immaginazione con frequenti richiami a film o personaggi
della fantasia collegabili al tema di cui ci si occupa, favorisce sovrapposizioni con
la necessità di attingere al magazzino degli stereotipi affinché sia scongiurato il
pericolo di ambiguità informativa” (Sorrentino 1995, 218-219).
Si produce dunque un’informazione che strizza l’occhio all’intrattenimento e
che s’intreccia con la finzione.
In tale direzione diviene importante l’etica professionale, la buonafede e il
senso di responsabilità del giornalista. Laddove sono forti questi valori si
trovano dei vincoli di obiettività, mentre dove sono deboli è elevato il rischio
di vacuo sensazionalismo dettato da esigenze commerciali che possono
diventare pervasive. Ma il ricorso alle notizie curiose è anche un modo per i
giornalisti di recuperare centralità nell’informazione, scavalcati dalle fonti.
Una volta raggiunta la visibilità mediale, la news deve essere in grado di
replicarsi nel tessuto sociale. Deve in altre parole essere abbastanza
interessante da affinché una parte consistente del pubblico dei media sia
desiderosa di condividerla con altri. La news deve diventare passaparola,
leggenda metropolitana, gossip o in ogni caso un virus in grado di
aumentare il prestigio o l'autostima di chi la diffonde. Affinché ciò avvenga la
notizia deve essere facilmente comunicabile.
La crescita degli investimenti pubblicitari nella televisione sottintende, infatti,
al tentativo di conquistare il pubblico popolare. Quindi il ricorso a temi
leggeri, al particolare, alla curiosità ha due obiettivi: la pubblicità che
sostiene e finanzia gli eventi da una parte e l’audience dall’altra.
Il tutto favorito da un Paese come il nostro in cui l’informazione è sempre
stata omnibus, protesa quindi alla massa indistinta sia nei giornali che in
televisione. Sebbene appare evidente che la figura dello spettatore medio a
cui interessava tutto è cambiata. Oggi il pubblico esige molto di più, è
maggiormente consapevole di ciò che gli interessa. In questo, internet ha
PDF Creator - PDF4Free v2.0 http://www.pdf4free.com
12
giocato un ruolo sicuramente importante con la possibilità di reperire le
notizie e i documenti che si preferiscono.
Creare in tal senso degli apparati specializzati può consentire velocità e
miglior competenza con la tendenza del giornalista a privilegiare singoli
casi, ma “col rischio di una perdita di distanza critica fondamentale per ogni
tentativo di fornire una visione di insieme dei temi che spesso e volentieri
presentano forti interconnessioni” (Mancini, 1994).
Un trucco spesso usato è quello di “umanizzare il problema” con la
personalizzazione delle storie e dei problemi allo scopo di renderli più
comprensibili al grande pubblico (Sorrentino 1995, 211).
Una delle caratteristiche del giornalismo moderno è senza dubbio quella di
incentrarsi sui protagonisti della vita pubblica e analizzarne comportamenti,
azioni facendoli diventare per l’appunto più “umani” o comunque più
comuni.
Il personaggio della situazione attira pubblico, incuriosisce, fa discutere ma
soprattutto fa vendere. Ne deriva che in questi casi non è il fatto ad esser
predominante, come dovrebbe, ma il suo protagonista.
Ma c’è pure un altro aspetto importante nella personalizzazione
giornalistica: quello dell’uso della gente come fonte. Un tentativo per
superare la mediazione delle fonti istituzionali ed evitando vere e proprie
responsabilità ai giornalisti.
Il “cosa ne pensa la gente”, oppure “cosa pensa l’italiano medio” ha fatto la
fortuna dei sondaggisti, ma soprattutto permette una “fotografia” di una
situazione, di un problema con delle risposte immediate riducendo al
minimo la responsabilità dell’analisi giornalistica.
Anche in questo caso la fretta di arrivare alle conclusioni e di semplificare la
complessità sociale portano a far sì che dei semplici dati d’interpretazione
divengano dati oggettivi e autorevoli.
PDF Creator - PDF4Free v2.0 http://www.pdf4free.com
13
I VALORI NOTIZIA
La notiziabilità di un evento è determinata da una serie di elementi quali
sono i valori notizia, regole pratiche che consentono ai giornalisti di lavorare
in modo più rapido e flessibile.
E’ bene fin da subito rilevare che tali criteri non sono determinati
rigidamente, né esplicitati e codificati dai giornalisti bensì sono applicati
informalmente, interiorizzati attraverso la pratica quotidiana.
Sono mutevoli nel tempo e non servono poi solo nel processo di selezione,
ma accompagnano pure le fasi successive.
“I valori notizia sono linee guida per la presentazione del materiale, suggerendo
cosa va enfatizzato, cosa va omesso, dove dare priorità nella preparazione delle
notizie da presentare al pubblico. Sono quindi regole pratiche comprendenti un
corpus di conoscenze professionali che implicitamente, e spesso esplicitamente
spiegano e guidano le procedure lavorative redazionali. Più un evento possiede tali
qualità, maggiori sono le chances di esser incluso” (Golding-Elliott, 1979, 114).
Johan Galtung e Mari Holmboe Ruge hanno individuato quattro valori-
notizia, legati alla cultura occidentale:
1. l'evento deve coinvolgere nazioni d'élite;
2. l'evento deve coinvolgere persone d'élite;
3. l'evento deve essere facilmente personalizzabile;
4. l'evento deve avere conseguenze negative.
Tali fattori sono giustificati dalle prefigurazioni culturali della società e
dell’epoca cui si riferiscono (metà anni 60), cercando di precisare come gli
avvenimenti sono trattati dai mass media attraverso un raffronto tra “ciò che
è realmente accaduto” e l’immagine che della realtà viene fornita dai mezzi
di informazione.
PDF Creator - PDF4Free v2.0 http://www.pdf4free.com
14
“Secondo Johan Galtung e Mari Holmboe Ruge, è comune prassi giornalistica
ritenere che le nazioni e le persone più potenti compiono azioni più ricche di
conseguenze per tutti e sono proposte come modelli di identificazione.
Le nazioni e le persone non appartenenti alle élite hanno scarse possibilità di
autorappresentarsi nel sistema dei media.
Esse appaiono attraverso i filtri della cultura delle nazioni più forti e solo nel caso di
notizie negative.
I giornalisti hanno la tendenza a presentare gli eventi come opere di singoli o di
gruppi ristretti e non come risultato dell'azione di complesse forze sociali. Gli
eventi sono trattati non come risultati strutturali, ma si enfatizzano i ruoli specifici
delle persone o dei gruppi.
Questa personificazione permette l'identificazione in modelli positivi o negativi.
Inoltre come gia evidenziato, la personificazione si adatta meglio alle tecniche di
raccolta e presentazione delle notizie.
Infatti, è facile fotografare, riprendere o intervistare una persona, impossibile fare
altrettanto con una struttura o forza sociale.
Le azioni di singoli gruppi o persone sono adatte ad essere inserite nelle routines
dei mass media, mentre le interazioni delle strutture e delle forze sociali sono
difficili da fissare nel tempo e nello spazio.
Le notizie negative, come la personalizzazione, si adattano meglio alle routines dei
mass media, ai tempi di edizione di un giornale o di un notiziario radio-televisivo.
Inoltre, se la notizia positiva è troppo facile e troppo frequente, non è trattata,
perché non risponde al valore della rarità.
È molto più facile che un evento negativo si sviluppi tra un'edizione e l'altra di un
giornale o di un notiziario radio-televisivo, invece che un evento positivo.
Sembra anche esservi un ampio accordo su quali sono le notizie negative, mentre
quelle positive lo sono per alcuni e non per altri”
(tratto da Analisi comparata della rappresentazione giornalistica di un
evento: la manifestazione sindacale del 12/11/1994, Angelo Rizzi, 1994).
Le notizie negative sembrano essere più inattese e riferirsi ad eventi più rari
e meno predicibili, mentre il normale flusso degli eventi sembra essere
banale e non rilevante.
PDF Creator - PDF4Free v2.0 http://www.pdf4free.com
15
Guerre, terremoti, disastri, fatti di sangue rappresentano da sempre i poli di
attrazione dell’industria dell’informazione.
“Pare, invece, che anche i TG, grigi, seri ma professionali di qualche anno
addietro,abbiano lasciato il passo ad un prodotto che predilige lo spettacolo
all’informazione. Un giorno qualsiasi, di un mese qualunque, accade però un fatto:
non ci sono stupri,né rapimenti, né stragi; niente alluvioni o grandinate; la borsa
non scende. Non accade nulla. Nulla di catastrofico. Nulla che faccia notizia, o
sarebbe meglio dire, oggi, che non faccia spettacolo.
Eh, sì! E’ un bel problema! Come si fa un TG senza un bell’omicidio, o qualcosa
che possa catturare l’attenzione del pubblico?
E’ presto risolto! Esiste sempre il rimedio delle imminenti e terribili catastrofi
naturali, dovute agli sconvolgimenti climatici! E lì via libera a dati riguardanti
surriscaldamento del globo terrestre; scioglimento dei ghiacciai e desertificazione,
che ogni tanto, fanno capolino sui nostri schermi, giusto per riempire quegli spazi
solitamente dedicati alla tragedia del giorno, che, ahimè, oggi è venuta meno.
Si assiste ad una commercializzazione delle news, ad una perdita del significato
originario d’informazione, nei suoi connotati fondamentali d’obiettività e
imparzialità. Ciò che una volta erano i TG nazionali (reti pubbliche o private che
siano), si sono trasformati in bancarelle dai più svariati colori, dove i giornalisti altri
non sono che i venditori ambulanti, i quali urlando promuovono la merce che
hanno portato al mercato” (tratto da datameteo.com: il TG show).
Mauro Wolf invece identifica quattro valori-notizia in base:
al contenuto del materiale informativo;
ai suoi caratteri, alla sua disponibilità e al mezzo in cui è trasmesso;
al pubblico;
alla concorrenza e proprietà.
PDF Creator - PDF4Free v2.0 http://www.pdf4free.com