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La storia della cooperazione bibliotecaria italiana Ł strettamente legata ad
un preciso evento legislativo, il trasferimento delle competenze in materia
di biblioteche alle regioni nel 19723, e alla frammentazione urbanistica in
una miriade di comuni piccoli o medio-piccoli che hanno scarse possibilit
e capacit di offrire agli utenti servizi bibliotecari adeguati.
La struttura legislativa, istituzionale e gestionale di una qualsiasi realt
cooperativa, al fine di essere efficace, dovrebbe garantire4:
- una rappresentanza bilanciata di tutti i partecipanti nella gestione
del sistema;
- l esistenza di forme stabili di comunicazione tra i partec ipanti al
sistema e gli organi di gestione;
- la flessibilit necessaria a consentire la partecipazione a d altre
attivit cooperative sia pubbliche che private;
- l autorit necessaria a realizzare gli scopi della rete;
- la capacit di promuovere interdipendenza e reciproca fiducia
tra i partecipanti;
- la pianificazione delle risorse possedute e future;
- il bilanciamento tra il controllo e la direzione centrali e le forme di
decentramento, che corrispondono ai diversi bisogni dei membri;
- la garanzia di stabilit finanziaria;
- la possibilit di rapportarsi con le amministrazioni pubbliche ed i l
settore privato;
- l esistenza di strumenti d emergenza , cioŁ atti a prendere
decisioni in tempi rapidi e sotto pressione;
- la definizione di procedure e linee guida;
3
Vedi capitolo 4.
4
Galluzzi, Anna [2004], p. 147-148.
5
- la costituzione di un interfaccia unitaria nei confronti di terz i
che interagiscono con il sistema.
Quanto sopra descritto va assicurato attraverso norme interne , ovvero i
principi di funzionalit , razionalit , economicit e efficac ia su cui si fonda
il servizio bibliotecario, e norme esterne , ovvero le norme che attengono
a quadro di riferimento della legislazione nazionale e regionale in materia
di biblioteche e di ordinamento degli enti locali.
Il sistema deve diventare una sorta di catalizzatore delle risorse
documentarie del suo territorio o del suo ambito, a seconda del tipo di rete,
per ottimizzare l accessibilit e l utilizzabilit all i nformazione e al
patrimonio bibliografico.
I contenuti della cooperazione possono essere svariati, a seconda dei fini e
degli obiettivi che la rete di pone di ottenere. Tra questi contenuti si
possono ricordare:
- lo sviluppo coordinato delle raccolte e la loro gestione;
- la creazione di un centro unico di produzione e raccolta di
informazioni bibliografiche con la conseguente attivazione di un
catalogo unico collettivo;
- la consulenza e assistenza in generale per quanto riguarda
l organizzazione e la gestione della biblioteca;
- l attivit di standardizzazione dei servizi, al fine di reali zzare
forme e modalit comuni per tutto il sistema (soprattutto nel
settore dell informatizzazione);
- il prestito interbibliotecario, per consentire ad ogni singola
biblioteca la disponibilit di tutto il materiale presente nel
catalogo collettivo, tramite automezzo o convenzione postale;
6
- l organizzazione di incontri, seminari e corsi di aggiornamento e
informazione;
- il monitoraggio dei servizi di rete e la predisposizione di guide ai
servizi, regolamenti e carte di servizi di rete.
La cooperazione Ł piø efficace se non si limita ad un solo livello: nessuna
biblioteca pu considerarsi soddisfatta della partecipazione ad un unica
realt cooperativa e un unica linea di collaborazione non pu esaurire le
esigenze e le potenzialit di ciascuna . 5
Parlando di pluralit di rapporti si intende la necessit che le biblioteche si
inseriscano all interno di piø percorsi cooperativi relativi a funzioni ed
attivit diversificate. La cooperazione, in questi ultimi anni, sta allargando i
suoi confini e i sistemi si stanno modificando, aprendosi
all interistituzionalit .
La continua trasformazione del contesto tecnologico, strumento ormai
necessario alla cooperazione, esercita un forte influsso sul futuro delle reti
e dei sistemi nonchØ delle forme stesse della cooperazione.
Tradizionalmente i processi cooperativi operavano all interno di parametri
ben definiti, ma la diffusione di internet e delle tecnologie digitali hanno
costretto le biblioteche ad utilizzare le forme cooperative anche per i servizi
al pubblico, ad esempio progetti che consentono agli utenti di
personalizzare la propria interfaccia di accesso alle risorse (all interno del
servizio di internet) o servizi di reference digitale. In generale internet ha
reso molto piø facili i processi cooperativi accorciando le distanze e i tempi
di comunicazione, facilitando gli scambi interpersonali e di
documentazione e dando la possibilit di accedere in modo relativame nte
semplice ad informazioni remote. In futuro, attraverso strumenti di linking
5
Galluzzi, Anna [2004], p. 310.
7
avanzato, le tecnologie di collegamento tra i documenti elettronici e l uso
di metadati la cooperazione potrebbe svolgersi in un ambiente
completamente digitale nel quale un utente potrebbe recuperare tramite un
meccanismo di linking la risorsa elettronica che desidera, dopo averla
identificata grazie ad un complesso sistema di metadati, senza preoccuparsi
minimamente di dove essa risieda fisicamente6.
In particolare le seguenti forme di cooperazione si stanno sviluppando e
sono destinate ad ulteriori sviluppi nel prossimo futuro:
- cooperazione ad hoc , cioŁ relative ad un particolare problema e
caratterizzate dalla temporaneit e dalla limitatezza dei contenuti,
e disciplinare, ovvero basata sull affinit tematica e/o dis ciplinare
delle specializzazioni delle biblioteche;
- cooperazione interistituzionale e multitipologica, cioŁ fra
biblioteche appartenenti a tipologie differenti7;
- cooperazione europea e internazionale, in quanto l avvento delle
reti telematiche, come gi accennato, abbatte le barrier e fisiche e
rende molto meno rilevante la prossimit territoriale;
- rapporti con reti civiche e istituzioni formative, in quanto sono
strutture aventi finalit informative e formative confinanti con
quelle delle biblioteche ;
- rapporti con editori e librai, che sono gli altri soggetti protagonisti
del mercato dell informazione, anche se il rapporto con questi
ultimi Ł in bilico tra collaborazione e competizione8;
6
Galluzzi, Anna Paradigmi e linee di tendenza della cooperazione bibliotecaria in
Foglieni, Ornella [2004], p. 86.
7
Anche se in Italia il rapporto tra appartenenza istituzionale e tipologica non Ł sempre
lineare, ad esempio spesso le biblioteche speciali e specializzate appartengono agli enti
locali tanto quanto quelle pubbliche.
8
- cooperazione tra biblioteche, archivi e musei.
L attivit cooperativa comincia dunque ad uscire dal suo guscio , e le
biblioteche devono essere in grado di tessere nuovi rapporti con le altre
biblioteche e con tutte le numerose nuove strutture aventi finalit
informative.
Se inizialmente le biblioteche erano interessate alla cooperazione per
ridurre i costi con il passare del tempo le motivazioni si sono ampliate ed
estese all acquisizione di una maggiore gamma di competenza, alla
condivisione delle risorse e dei rischi che la singola biblioteca non sarebbe
in grado di sostenere.
In merito di cooperazione bibliotecaria c Ł in Italia un continuo dibattito9.
Questo dibattito ebbe inizio piø o meno contemporaneamente all avvento
della cooperazione stessa, e cioŁ quando il testimone dell’organizzazione
bibliotecaria pass alle Regioni. Le prime occasioni di pubblica anal isi del
fenomeno sono quasi tutte iniziative nate nel contesto lombardo e in quello
toscano, in quanto queste due regioni sono state le prime a prevedere la
cooperazione tramite la costituzione dei sistemi bibliotecari. Tra la fine
degli anni ’70 e l inizio degli anni ’80 si moltiplicarono i tentativi di
sistematizzazione teorica e di riflessione sulle esperi enze concrete.
All’avvicinarsi della met degli anni ’90, dopo un periodo di discussione
sulle forme di gestione della cooperazione10, (in conseguenza della crisi
economica e dei tagli ai bilanci) l’attenzione generale si sposta sulla
8
Si veda a questo proposito il problema delle licenze per l accesso alle nuove tecnologie
descritto da Anna Maria Tammaro nell articolo La c ooperazione non Ł piø un mito: sui
consorzi bibliotecari , in Biblioteche oggi , 17, n. 2, p. 80-84
9
Per la storia completa del dibattito sulla cooperazione in Italia si veda l articolo di
Anna Galluzzi Cooperare: un concetto in evoluzione in Bibliotime , 4, n. 3 [2001].
10
Per effetto dell’emanazione della L. 142/1990 (ordinamento delle autonomie locali)
che contempla nuove forme di gestione di servizi all’interno degli Enti Locali.
9
tematica dell’efficienza dell’organizzazione cooperativa, e successivamente
sull’opportunit di cooperare in termini di economicit e di miglior e
utilizzo delle risorse . In seguito si sono sviluppati due filoni: que llo
tecnologico e telematico, che si interroga sulle ripercussioni del world wide
web sui sistemi e sulla multimedialit , e quello dedicato ai ser vizi che
dovrebbero scaturire dalla cooperazione. Lo spostamento di prospettiva
dalle procedure ai servizi ha inoltre stimolato la riflessione nella direzione
della misurazione di tali servizi e della qualit . A partire dal 1999 si sono
riprese le fila della riflessione teorica sui contenuti e i modelli organizzativi
dei sistemi bibliotecari, e in particolar modo su due temi:
l’interistituzionalit , che porta con sØ il processo di costituzione di sistemi
culturali e informativi integrati (reti di istituzioni che gestiscono beni
culturali e reti civiche) e il decentramento come risposta alle forti
centralizzazioni del passato. Nell ambito di questo dibattito sono da
ricordare i seminari dedicati ad Angela Vinay11 (organizzati a partire dal
1989 dalla Fondazione Querini Stampalia di Venezia) che, nell’affrontare
buona parte delle tematiche connesse con il tema della cooperazione, si
sono dimostrati capaci di andare ben oltre l’ambito locale e in grado di
acquistare un respiro non solo nazionale, ma rappresentativo degli umori e
delle tendenze che la letteratura biblioteconomica sull’argomento della
cooperazione far registrare di anno in anno, tanto da essere def initi da
Anna Galluzzi12 specchio di quello che si muove nella riflessione sui temi
della cooperazione .
11
Per consultare l elenco dei seminari e molti degli atti si pu visitare
l Url.:http://www.aib.it/aib/sezioni/veneto/vinaypro.htm.
12
Galluzzi, Anna [2001].