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considerarne uno in particolare e, quindi, ho scelto di parlare di
contraccezione. Si tratta di un aspetto fondamentale per una società
che vive la sessualità in modo sempre più libero e disinibito, senza
tener conto delle conseguenze che potrebbero derivare da un rapporto
non protetto, come la possibilità di una gravidanza indesiderata, o
ancor peggio di una malattia a trasmissione sessuale. Gli adolescenti
costituiscono la categoria più a rischio, poiché spesso si affidano a
informazioni tratte da siti internet e riviste, oppure ai falsi miti
trasmessi da amici e coetanei; di questo però se ne parlerà
nell’introduzione alla parte terza.
L’obiettivo di questa prima parte introduttiva è quello di presentare
brevemente il motivo per cui si è deciso di strutturare il lavoro di tesi
in un certo modo. Come si può evincere dall’indice, è possibile
distinguere tre parti differenti.
In una prima parte, intitolata “la contraccezione” si è voluto fare un
piccolo excursus generale sul tema considerato, andando a sviscerare,
sia pure in modo abbastanza riassuntivo, le questioni più importanti
riguardanti le pratiche contraccettive. Quindi, dopo una presentazione
generale dei principali metodi contraccettivi e del loro meccanismo
d’azione, si considera la contraccezione in modo più ampio, parlando
della possibilità di talune metodiche di svolgere un doppio ruolo:
prevenzione di gravidanze indesiderate e protezione dalle malattie a
trasmissione sessuale. Successivamente si considera la contraccezione
d’emergenza, una possibilità molto importante concessa alle donne,
ma non per questo degna di sostituire l’utilizzo abituale di un normale
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metodo contraccettivo. Infine si parla di aborto e contraccezione, al
fine di sottolineare la differenza esistente tra i due concetti.
Nella seconda parte viene presentata l’ostetrica in quanto figura
professionale autonoma e dotata di conoscenze e competenze, tali da
permetterle di poter eseguire consulenze con estrema professionalità;
l’ostetrica, infatti segue le donne e soprattutto le giovani donne anche
nel loro percorso di crescita e maturazione sessuale, e, quindi, non
soltanto in un periodo limitato nel tempo, come può essere quello
della gravidanza.
Infine, nella parte terza, si espone il progetto eseguito per il lavoro di
tesi. Si tratta di una parte correlata con la tematica della
contraccezione, ma strutturata in modo da apparire quasi indipendente.
In effetti è presente una nuova introduzione, in cui sono spiegati i
motivi della scelta dell’argomento di tesi e del progetto effettuato. Nel
cuore della parte terza sono evidenziati i risultati della ricerca e si
chiude il lavoro con una breve discussione conclusiva.
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PARTE PRIMA
CAPITOLO 1:
Definizione e Cenni storici
Il termine “contraccezione” indica una serie di modalità temporanee
che possono essere attuate al fine di ridurre o eliminare le possibilità
di concepimento in situazioni o momenti non ritenuti opportuni dalla
coppia. È necessario distinguerla dalla sterilizzazione, poiché, in
questo caso, si tratterebbe di una modalità permanente e quindi
irreversibile.
In realtà il controllo delle nascite non è un’invenzione moderna,
poiché sin dall’antichità, in tutte le società, una gravidanza
indesiderata ha sempre rappresentato un problema. Ovviamente non si
era a conoscenza delle metodiche moderne, poiché solo nell’ultimo
secolo la contraccezione è diventata branca ufficiale della medicina; in
compenso venivano usate tecniche più rudimentali illustrate in antichi
documenti. Nel papiro di Kahun (Egitto 1850 a.C) viene descritto
l’uso di pessari vaginali a base di escrementi di coccodrillo e miele,
mentre nel papiro di Ebers (1550 a.C) si fa riferimento a tamponi
vaginali fatti di garze imbevute in un composto di punte d’acacia e
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miele1. A Roma, nel III sec. d.C venivano utilizzati tappi di lana
inzuppati di olio acido, miele, colla di cedro, melograno e polpa di
fico2. Le donne arabe utilizzavano pessari a base di sterco di elefante,
mentre nella cultura cinese si ritrovano ricette antifecondative e
abortive; tra gli Ebrei era usato un infuso di radici che si diceva
rendesse sterili le donne. Nell' antichità erano anche diffusi spugne ed
esercizi fisici per espellere lo sperma dopo il coito3. Per lo sviluppo
della contraccezione un posto di rilievo spetta ai cammellieri
transahariani, i quali usavano inserire dei sassi nel canale vaginale
delle cammelle per evitarne il concepimento durante le lunghe
traversate; d’altro canto queste antiche esperienze vennero
perfezionate anche dall’astuzia delle prostitute che usavano introdurre
in vagina prima del rapporto spugne imbevute di aceto o succo di
limone. Come si può facilmente notare tutti i metodi da sempre
utilizzati ricordano i moderni spermicidi e il diaframma, ma nessuno
fa riferimento a metodi naturali, data la scarsa conoscenza dei processi
fisiologici della fecondazione. Solo in India sembra che pochi “eletti”
abbiano avuto una conoscenza più approfondita dei processi
biochimici dell’uomo e della donna. Il Kama-Sutra e il Tantra
(tecniche segrete per un elevazione intellettuale e spirituale) spiegano
dettagliatamente tecniche di coitus reservatus, in cui l’uomo prolunga
il coito il più possibile senza raggiungere l’eiaculazione4. Quasi tutti i
mezzi escogitati nell’antichità furono istintivamente diretti sulla
1
Storia della contraccezione : www.babycomp.it
2
G. Pescetto, L. De Cecco, D. Pecorari, N. Ragni: Ginecologia e Ostetricia , cap. 13
3
Dott. Filiberto Di Prospero: La storia della contraccezione”; www.salutedidonna.it
4
Storia della contraccezione : www.babycomp.it
9
donna; ciò nonostante in alcune civiltà venivano utilizzati anche
dall’uomo strani preservativi: ad esempio in Giappone si utilizzavano
preservativi fatti di un sottile strato di tartaruga, di osso o di cuoio noti
come Kyotai (sacchetto per il pene). Inoltre in alcune tribù si
interveniva addirittura con mutilazioni dei genitali; nei ragazzi più
deboli, meno combattivi o più malvagi, in età puberale veniva
praticata un’ incisione di lunghezza variabile tra il glande e lo scroto,
in modo da creare un’ipospadia artificiale che veniva mantenuta
beante mediante l’introduzione di piccoli frammenti di corteccia
d’albero: ed è da questa stomia che veniva fuori il liquido seminale al
momento dell’eiaculazione, in modo da evitare la fecondazione e
quindi assicurare alla tribù solo la procreazione degli individui più
validi e valorosi.5
Con l'avvento del cristianesimo, nei paesi occidentali si assiste al
diffondersi di una dottrina rigidamente ostile ad ogni pratica
contraccettiva, al punto da considerare "lecito" anche nell'ambito
matrimoniale solo quel rapporto teso alla procreazione. Questa
concezione assolutamente restrittiva, che poneva ogni pratica
contraccettiva al pari della fornicazione, resisterà fino alla fine del
Medioevo. Ciò nonostante continueranno a diffondersi in Europa
pratiche empiriche di ogni tipo ed è questa l'epoca in cui la ricerca
scientifica si dedica al problema. Beard nel 1897 e Prenant nel 1898
osservarono come durante la gravidanza l'ovulazione fosse soppressa,
ma bisognerà arrivare alla fine dell'Ottocento per veder nascere il
5
“Contraccezione, una storia”: Donna e Donna: il giornale delle ostetriche
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Movimento per la Legalizzazione dell’Anticoncezione di Margaret
Sanger, che si affermerà in Inghilterra e negli USA dopo il 1920.
Inoltre, nello stesso periodo, il giapponese Ogino e, due anni più tardi,
l'austriaco Knaus, capirono che solo un preciso periodo del ciclo della
donna è fertile, e questa scoperta ha costituito la base per tutti i metodi
naturali; più tardi si è giunti anche all'osservazione della temperatura
corporea che offriva risultati più attendibili per la determinazione e la
distinzione del periodo “non fertile” da quello fertile e poter quindi
utilizzare i dati per la contraccezione e la procreazione6. Per quanto
riguarda le metodiche ormonali, dopo che Hermann e Stein
dimostrarono nei ratti che estratti ovarici potevano inibire
l'ovulazione, Haberlandt nel 1924 suggerì l'impiego degli ormoni
ovarici per il controllo della fertilità. Ma dovettero passare ancora
molti anni, caratterizzati da esperimenti negli animali e da grandi
progressi in ambito farmacologico, prima che Gregory Pincus, nel
1956, dimostrasse la possibilità di una contraccezione nella donna,
basata sulla somministrazione orale di ormoni (quella che diventerà la
moderna pillola anticoncezionale)7.
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Storia della contraccezione : www.babycomp.it
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Dott. Filiberto Di Prospero: La storia della contraccezione”; www.salutedidonna.it
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CAPITOLO 2:
Metodi Contraccettivi
In questo paragrafo saranno considerati singolarmente i metodi
contraccettivi prevalentemente utilizzati oggi per la regolazione ed il
controllo delle nascite; si tratta di metodiche che appartengono a varie
categorie ed agiscono prevenendo l’instaurarsi di una gravidanza in
diversi modi. Per poter capire meglio le modalità d’azione dei vari
metodi anticoncezionali è necessario ricordare i principali meccanismi
della fecondazione.
Il fisiologico svolgimento dei meccanismi riproduttivi della donna si
estrinseca mediante
un regolare ciclo
ovulatorio e
mestruale. A partire
dalla pubertà e fino
alla menopausa,
l’ovaio femminile,
sotto l’influsso degli
ormoni ipofisari
FSH (ormone follicolo stimolante) ed LH (ormone luteinizzante),
lascia crescere un certo numero di follicoli, contenenti una cellula
uovo. All’incirca ogni mese uno dei follicoli predomina sugli altri,
sulla base di fattori ormonali che permettono l’instaurarsi di un clima