contabili internazionale pone importanti problemi tecnici, si pensi ad esempio alla difficoltà
di determinazione del valore equo laddove non vi sia un mercato.
Un caso altrettanto delicato si presenta quando la valutazione di mercato incorpora, come
accade di norma, aspettative di redditi futuri e di futuri flussi di cassa; in tal caso l’adozione
del fair value porta al recepimento all’interno del bilancio di utili in realtà non realizzati.
Ciò si pone, in tutta evidenza, in contrasto con il principio di prudenza, così come inteso
nella tradizione del diritto contabile italiano e nel codice civile vigente.
In quest’ottica appare plausibile interrogarsi su quali potrebbero essere le scelte dell’autorità
giudiziaria chiamata a valutare la legittimità di valutazioni basate su previsioni di redditi
futuri e/o di futuri flussi finanziari che non si siano realizzati. Questo tema, che in realtà non
è nuovo per l’ordinamento italiano, appare tuttavia, in seguito all’introduzione degli
IAS/IFRS, indirizzato a proporsi con una frequenza e con un impatto superiori a quanto sia
accaduto nel passato.
La sostituzione del fair value al costo storico come parametro essenziale (seppure non
esclusivo) per la valutazione, trova una ragione nella tendenza che segna l’evoluzione della
disciplina delle società quotate in Europa e in Italia; tale tendenza si sviluppa seguendo la
scia dell’esperienza statunitense. In questa prospettiva nuova, il fulcro del sistema non è più
rappresentato dalla tutela dei creditori, bensì viene ad essere sempre più ravvisato nella
tutela degli investitori.
CAPITOLO 1: GLI STRUMENTI FINANZIARI DERIVATI, PRINCIPALI
TIPOLOGIE E REGOLE FONDAMENTALI PER LA LORO
CONTABILIZZAZIONE
1. LE PRINCIPALI TIPOLOGIE DI MERCATO
Il mercato finanziario può essere definito come l’insieme degli organismi, degli strumenti e
delle tecniche che favoriscono il trasferimento di mezzi finanziari dagli operatori che
presentano un avanzo finanziario agli operatori che evidenziano un disavanzo finanziario. È
compito del mercato finanziario agevolare la raccolta delle risorse finanziarie eccedenti
dagli operatori in surplus e la loro ridistribuzione agli operatori in deficit.
L’operatore che nel suo insieme fornisce la maggior parte delle risorse che alimentano il
mercato finanziario è rappresentato dalle famiglie. Gli operatori che agiscono quali
richiedenti di mezzi finanziari possono essere individuati nel settore Imprese, e quello che
rappresenta la Pubblica Amministrazione. Le imprese necessitano annualmente di mezzi
finanziari di entità superiore a quelli generati dalla loro gestione ordinaria1 che vengono
utilizzati sia per lo svolgimento dell’attività corrente e sia per operare investimenti,
solitamente in attrezzature, impianti e scorte. Situazione analoga è riferibile al settore della
Pubblica Amministrazione. Un altro settore è rappresentato dall’estero che può evidenziare
avanzi o disavanzi finanziari in funzione del saldo delle partite correnti della bilancia dei
pagamenti2. Il trasferimento di mezzi finanziari può avvenire direttamente ovvero attraverso
1
Nell’ambito della gestione ordinaria lo schema di bilancio prescritto dal codice civile consente di evidenziare
separatamente i risultati della gestione ordinaria, e all’interno di questa, della gestione tipica o caratteristica e della
gestione finanziaria. La gestione caratteristica è costituita dalle operazioni che si manifestano in via continuativa nello
svolgimento della gestione e che esprimono componenti positivi o negativi di reddito che identificano e qualificano la
parte peculiare e distintiva dell’attività economica svolta dall’impresa,alla quale la stessa è finalizzata. La gestione
finanziaria è rappresentata da proventi, oneri, plusvalenze e minusvalenze da cessione, svalutazioni e ripristini di valore
relativi a titoli, partecipazioni, conti bancari ecc. Secondo la relazione ministeriale “ l’aggettivo straordinario, riferito a
proventi ed oneri, non allude all’eccezionalità o anormalità dell’evento, bensì all’estraneità della fonte del provento o
dell’onere, alla attività ordinaria”. Secondo la relazione dunque non è sufficiente per considerare un componente di
reddito straordinario l’eccezionalità (a livello temporale) o anormalità (a livello quantitativo) dell’evento, è necessaria
l’estraneità rispetto alla gestione ordinaria della fonte del provento o dell’onere.
2
Le transazioni registrate nella bilancia dei pagamenti, hanno per oggetto lo scambio tra residenti e non residenti di
beni, servizi, redditi, trasferimenti unilaterali e attività finanziarie.
l’intervento di un intermediario finanziario. Nel primo caso si parla di intermediazione
diretta, in quanto offerenti e richiedenti fondi si incontrano direttamente; nel secondo caso si
parla invece di intermediazione indiretta dal momento che è necessario l’intervento di un
terzo operatore che si frappone fra l’offerente e il richiedente fondi. Poiché l’incontro tra
offerente e richiedente non è sempre agevole, il mercato mobiliare viene ad assumere la
caratteristica di essere il luogo nel quale trovano esecuzione tutte le operazioni finanziarie
aventi per oggetto valori mobiliari, ossia strumenti finanziari così denominati grazie alla
loro attitudine di circolare facilmente tra gli operatori essendo dotati di un elevato grado di
mobilità e trasferibilità.
Nel mercato mobiliare operano degli intermediari il cui compito principale consiste
nell’agevolare l’emissione e la successiva negoziazione di strumenti finanziari. Ciò
presuppone il loro intervento sia nel comparto del mercato in cui hanno luogo le emissioni
di strumenti finanziari, sia in quello destinato alla loro successiva negoziazione. Pertanto il
mercato primario individua quel complesso di operazioni attraverso le quali il pubblico dei
risparmiatori sottoscrive strumenti finanziari di nuova emissione contro il versamento, a
favore dell’emittente, di mezzi finanziari; il mercato secondario individua il complesso di
negoziazioni su strumenti finanziari gia in circolazione e collocati presso il pubblico dei
risparmiatori.
Al fine di valutare il funzionamento di un mercato si è soliti misurarne il grado di perfezione
ed efficienza. Un mercato è considerato perfetto quando tutti gli operatori dispongono di un
assoluta omogeneità di informazioni: tutti gli investitori devono avere le medesime
informazioni sugli strumenti finanziari oggetto di scambio. Nella realtà questo non avviene
in quanto non si ha una distribuzione effettivamente uniforme delle informazioni. Questa
mancata distribuzione uniforme dell’informazione conduce all’asimmetria
dell’informazione. Il venir meno del concetto di mercato perfetto porta a valutare il mercato
sulla base del concetto di efficienza. Un mercato è dotato di efficienza valutativa quando i
prezzi degli strumenti finanziari che in esso si formano corrispondono al loro effettivo
valore intrinseco, ossia al loro livello di redditività nel lungo periodo. Il concetto di
efficienza informativa è riscontrabile nel mercato quando i prezzi degli strumenti finanziari
si formano sulla base delle informazioni su di essi disponibili. Quando mutano le
informazioni a disposizione, gli operatori cambiano le proprie aspettative e con il loro
operare agiscono sul prezzo dello strumento finanziario.
Il mercato si divide in diverse forme organizzative, riscontrabili principalmente in quattro
categorie:
1) il mercato a ricerca autonoma: questa è la forma organizzativa più semplice in quanto
sono i singoli investitori che vanno alla ricerca della controparte sopportando tutti i
costi relativi allo scambio dei titoli. Poiché la ricerca della controparte non comporta
l’assistenza di alcun intermediario, è molto probabile che qualora si realizzi uno
scambio di titoli, questo avvenga a condizioni di prezzo discoste da quelle ottimali.
Ciò in quanto l’incidenza degli oneri di informazione e del tempo impiegato per
individuare la contropartita migliore possono indurre l’investitore a limitare la
ricerca della controparte a quella che soddisfi la maggior parte delle sue richieste;
tale controparte, infatti può offrire le migliori condizioni conosciute dall’investitore,
ma non è detto che esse siano le migliori condizioni disponibili sul mercato.
2) Il mercato di broker: in questa forma di mercato è previsto l’intervento di una
particolare categoria di intermediari, i quali dietro il pagamento di una commissione,
assolvono il compito di ricercare contropartite alla propria clientela. Essi sono
intermediari puri, nel senso che la loro funzione consiste nel promuovere ed
agevolare l’incontro tra investitori3 che intendono acquistare dei titoli e investitori
3
La nuova normativa prevede, la suddivisione degli investitori in tre categorie (fino ad oggi le categorie erano
solamente due):
1) investitori qualificati, ovvero banche, SGR, assicurazioni ed imprese di investimento;
2) investitori professionali, ovvero imprese di grandi dimensioni;
3) investitori al dettaglio, ovvero privati e piccoli investitori.
La tripartizione imposta dalla nuova normativa serve per una tutela differenziata in relazione alla categoria; in
particolare, la maggiore protezione garantita è destinata agli investitori al dettaglio.
Ogni intermediario finanziario, poi, deve valutare approfonditamente se gli investimenti sono adeguati ed appropriati.
Inoltre, la nuova normativa in materia di mercati degli strumenti finanziari introduce due ulteriori "garanzie" per gli
investitori al dettaglio.
In particolare, infatti, la prima di queste due disposizioni ha la finalità di risolvere il conflitto di interesse tra gli
intermediari finanziari come le banche e i loro clienti, relativamente alla gestione dei fondi di investimento. In altri
termini, gli intermediari finanziari devono adeguatamente identificare e gestire i possibili conflitti d'interesse che
potenzialmente danneggiano i propri clienti/investitori. Nei casi in cui non è possibile eliminare tali conflitti, gli
intermediari finanziari sono tenuti a renderli noti in modo chiaro ed esaustivo.