creare la possibilità di far comunicare le diverse tecnologie disponibili:
dapprima sono stati quindi creati sistemi di iterconnessione tra la
telefonia fissa e quella mobile; in seguito, sono stati sviluppati metodi
per il collegamento alla rete telematica internet attraverso terminali
portatili. Il pieno sviluppo è stato possibile soprattutto grazie
all’introduzione nella telefonia mobile del sistema di terza generazione,
l’Umts, che ha permesso la navigazione a velocità molto più elevate
rispetto a quelle raggiungibili in precedenza con il Gsm. La nascita e
l’espansione, inoltre, della tecnologia Wi-Max, attualmente ancora in
fase embrionale, ha aperto nuove porte all’incremento delle possibilità
a disposizione degli utenti per la comunicazione attraverso la rete
internet e, molto probabilmente, rappresenterà nel futuro il principale
mezzo attraverso il quale stabilire una connessione. Al momento, il
posto è occupato dalla linea fissa Adsl, che permette ad ogni modo
connessioni relativamente veloci e sufficientemente stabili, affianco,
ovviamente, alla connessione attraverso l’Umts che soprattutto grazie
alla sua evoluzione Hsdpa permette alte velocità di navigazione ed
elevati livelli qualitativi. Per quanto riguarda in particolare l’erogazione
di servizi di comunicazione Umts e Wi-Max, sono stati creati dei veri e
18
propri vincoli per l’accesso al mercato e l’ingresso è stato subordinato,
in Italia, alla concessione da parte dello Stato di una licenza assegnata
attraverso la procedura del beauty contest; questa, in particolare, si
contrappone alla tradizionale procedura dell’asta e, come vedremo, le
due tipologie di allocazione dei beni hanno caratteristiche ben distinte
e definite. L’intera procedura di assegnazione delle licenze è stata
portata avanti attraverso un’attenta ed approfondita analisi del mercato
delle telecomunicazioni, al fine di comprendere il contesto
istituzionale ed economico di riferimento, individuando nell’Agcom
l’organismo di regolamentazione del settore.
La presente tesi prende spunto proprio dal processo di rinnovamento
e riorganizzazione del mercato delle telecomunicazioni che ha portato
all’assegnazione delle licenze per l’Umts e per il Wi-Max, analizzando il
mercato, le sue principali caratteristiche, i diversi operatori nel
mercato, gli obiettivi del regolatore e della pubblica amministrazione,
oltre ad individuare, evidentemente, i punti caratteristici ed essenziali
del procedimento d’asta, del beauty contest e delle differenze tra i due
istituti, esponendo le determinanti della scelta fra le due alternative. A
seguito di quanto appena detto, l’intero lavoro è stato suddiviso in due
19
parti. Nella prima parte sono esposti i procedimenti dell’asta e del
beauty contest, ed è a sua volta composto da due capitoli: il primo capito
si sofferma sull’asta, evidenziando una breve rassegna della letteratura,
mentre il secondo capitolo descrive il beauty contest e le sue differenze
con l’asta. La seconda parte, invece, che consta di tre capitoli,
individua il mercato di riferimento delle telecomunicazioni ed
approfondisce i casi relativi all’assegnazione delle licenze Umts e
Wi-Max: in particolare, l’attenzione è puntata sulle motivazioni che
hanno portato ad utilizzare il meccanismo delle licenze per l’accesso al
mercato e l’azione del legislatore e dell’autorità di regolamentazione al
fine di garantire il raggiungimento degli obiettivi prefissati. Il terzo
capitolo si sofferma sul mercato delle telecomunicazioni in Italia,
esponendo innanzitutto un breve excursus storico, muovendo dalla
telefonia fissa in Italia, che fa la sua comparsa sul finire dell’Ottocento,
fino ad arrivare, attraverso un percorso costellato da vari interventi
legislativi, alla telefonia mobile; in seguito si fa riferimento alla
regolamentazione del mercato, esponendo le differenze rispetto alla
libera concorrenza e le motivazioni appannaggio dell’una o dell’altra
scelta; infine si fa riferimento all’Agcom quale autorità di
20
21
regolamentazione nel mercato delle telecomunicazioni, ai suoi obiettivi
ed alla sua azione all’interno del mercato di competenza. Il quarto
capitolo descrive l’assegnazione delle licenze per l’Umts e per il
Wi-Max, soprattutto in Italia, attraverso una preventiva descrizione
delle due nuove tecnologie e delle potenzialità in esse insite: in
particolare, per quanto riguarda l’assegnazione delle licenze Umts, non
manca un riferimento ai sistemi adottati da altri Paesi europei,
specialmente alla Gran Bretagna che è stato un punto riferimento per i
procedimenti eseguiti in tutti gli altri Stati europei, pur con le dovute
differenze dovute alle specificità culturali, sociali ed economiche
fisiologicamente presenti. Il quinto capitolo, infine, descrive la
situazione attuale alla luce dell’introduzione nel mercato dei servizi di
telefonia mobile di terza generazione, individuando le strategie seguite
dagli operatori ed una previsione riguardo gli scenari futuri.
PARTE PRIMA
Le Aste ed il Beauty Contest:
dalla rassegna della letteratura
alle determinanti nella scelta
CAPITOLO I
LA TEORIA DELLE ASTE:
UNA RASSEGNA DELLA LETTERATURA
1. Caratteri generali dell’asta
L’asta è un meccanismo attraverso il quale si giunge ad un’allocazione
delle risorse, regolata da un insieme di norme, utili all’interscambio tra
agenti economici
1
.
Si può asserire, quindi, che attraverso l’asta si genera naturalmente il
comune fenomeno dell’incontro, nel mercato, tra domanda ed offerta;
tale incontro, nel caso delle aste, assume una configurazione
particolare con una struttura semplificata, in quanto tipicamente solo
una delle parti (comunemente la domanda) svolge un ruolo attivo. La
parte che invece resta inattiva (per contrappasso, l’offerta), definisce
1 Per la definizione di asta, cfr. Parisio L. (1999), Meccanismi d’asta, Carocci Editore, Roma,
p. 15.
25
l’offerta in relazione alle sue caratteristiche ed al suo volume e
stabilisce le regole per lo svolgimento dell’asta stessa, individuando
tutte le condizioni affinché essa possa realizzarsi e concludersi in
modo positivo, realizzando al tempo stesso la migliore allocazione
possibile. Non vi è quindi l’attivazione di entrambe le parti per la
ricerca delle controparti, ma di una sola delle parti in campo: in
relazione a tale peculiarità, l’asta può essere di conseguenza definita
come one-side market.
Il risultato viene normalmente raggiunto quando l’asta permette di
perseguire gli obiettivi e gli scopi prefissati dal punto di vista della
controparte attiva: così, se, ad esempio, l’obiettivo era quello di
ottenere, attraverso l’asta, la vendita di un bene ad un prezzo elevato
2
,
il risultato viene raggiunto se effettivamente quel prezzo è giudicato
elevato secondo la valutazione del venditore.
Le aste possono dividersi, in linea di massima, in aste per la vendita e
in aste per l’acquisto. Nelle aste di primo tipo, un venditore riceve
offerte per la vendita, appunto, di un determinato bene e lo venderà
2 L’esempio prende in considerazione che vi sia la parte attiva dal lato della domanda e la
parte inattiva dal lato dell’offerta, in cui ci sia un meccanismo d’asta con aggiudicazione al
miglior offerente.
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all’offerente che propone il prezzo più elevato. Nelle aste per
l’acquisto, invece, un acquirente unico si troverà a fronteggiare diversi
venditori e l’acquisto avrà luogo presso il venditore che propone il
prezzo più basso: tale metodo, seppur con le dovute variabili ed i
dovuti aggiustamenti, è largamente utilizzato negli appalti pubblici, in
cui l’acquirente viene rappresentato dall’ente (che deve «acquistare» il
bene o il servizio), e venditori sono considerati gli aderenti alla gara
pubblica per la concessione del bene o la fornitura del servizio, i quali
si confrontano sulla base del miglior prezzo: risulterà vincitore colui
che è in grado di realizzare il prezzo più basso per la vendita di un
determinato bene
3
. Le aste più utilizzate ed anche più «studiate»,
soprattutto dal punto di vista economico-empirico, sono quelle di
primo tipo, ovvero le aste per la vendita; tuttavia, è da precisarsi che i
risultati e le evidenze ottenute possono essere chiaramente applicate,
per analogia, alle aste per l’acquisto.
L’asta ha solitamente un tempo predeterminato: il periodo di tempo
viene infatti stabilito ex-ante, nel momento in cui viene reso noto il
3 In questo caso, trattandosi di servizio, non si parla di un vero e proprio prezzo di vendita,
ma piuttosto di tariffe. Il servizio sarà fornito dall’offerente che è in grado per quel
servizio di proporre la tariffa più bassa tra i diversi partecipanti alla gara.
27
regolamento che attiene all’asta e al suo svolgimento; solo raramente il
tempo non viene predeterminato e può dipendere dalle condizioni di
mercato, dalla particolare classe merceologica a cui appartiene
l’oggetto, dalla eccezionalità dell’intera operazione o, infine, dalle
caratteristiche degli offerenti, o dei presunti partecipanti all’asta
4
. La
predeterminazione temporale, così come le singole fasi che
caratterizzano l’asta, dalla pubblicità alla dichiarazione del vincitore,
trovano, tuttavia, il loro presupposto fondamentale direttamente da
fonti normative, secondo le quali l’asta ha (i) una dimensione
temporale ben definita, (ii) una pubblicità caratteristica, (iii) una
raccolta delle adesioni specifica, (iv) una dichiarazione del vincitore
attraverso schemi ben determinati. È difficile che nella realtà ci si
possa discostare o allontanare da tali norme ben precise considerate a
carattere «imperativo». In ogni caso, prima di allargare il discorso
intorno alle aste, è bene distinguere, per evitare qualsiasi tipo di
equivoco, le aste dai posted offer markets, attraverso i quali si realizza
l’incontro tra domanda ed offerta in modo tale che un determinato
4 Il tempo non viene predeterminato, ad esempio, quando si vuole evitare che attraverso la
sua predeterminazione si possano favorire comportamenti collusivi da parte dei
partecipanti alla gara per mezzo d’asta. Cfr. Klemperer P. (2002), What really matters in
auction design, in Journal of Economic Perspectives, v. 16, n. 1, p. 169-189.
28
bene sia offerto sempre allo stesso prezzo e, data l’elevata presenza
degli scambi e il continuo flusso di acquirenti, si giunge a realizzare
l’allocazione del bene in oggetto
5
.
2. Gli elementi distintivi dell’asta
L’asta si muove all’interno di un processo normativo e regolamentare
ben definito: tale importante peculiarità, da una parte, ha la capacità di
evitare comportamenti fraudolenti ed opportunistici vuoi da parte del
venditore vuoi da parte dell’acquirente e, dall’altra, permette di
individuare regole generali e comunemente accettate affinché l’intero
procedimento possa svolgersi in modo univoco ed il più possibile
uniformato: è dunque necessario individuare quale sia l’ambito di
applicazione delle regole d’asta, in quale contesto, quindi, queste si
muovano e quali siano le materie da analizzare. Le regole dell’asta
devono essere note fin dal principio e queste devono riguardare, in
5 Cfr. Coursey D. L. e Smith V. L. (1983), Price controls in a Posted Offer Market, in American
Economic Review, v. 73, n. 1, p. 218-221 e Borck R., Engelmann D., Müller W.,
Normann H. (2002), Tax Liability Side Equivalence in Experimental Posted-Offers Market, in
Southern Economic Journal, v. 68, n. 3, p. 672-682
29
particolare, gli elementi essenziali dell’asta, quali, (a) l’oggetto dello
scambio; (b) le modalità di ammissione (dei potenziali acquirenti o
venditori, secondo il tipo di asta adottato); (c) il modo in cui devono
essere presentate le offerte; (d) le regole di aggiudicazione e di
acquisizione dell’oggetto; (e) le regole di pagamento: per ognuno di tali
elementi essenziali deve farsi un discorso molto accurato, per capire
quali sono le problematiche che possono esservi intorno ad ognuno di
questi. Oltre a questi elementi essenziali, necessari per individuare
l’asta, vi sono altri elementi c.d. accidentali, che tuttavia non sono
obbligatori nella presenza e nella loro regolamentazione: questi sono,
in particolare, il prezzo di riserva, il diritto di ingresso, la richiesta di
forme particolari di pubblicità ed infine alcune regole di contorno
finalizzate a prevenire ed evitare comportamenti fraudolenti od illeciti.
L’oggetto dello scambio (a). Tra gli elementi essenziali dell’asta dobbiamo
prendere in considerazione, in primo luogo, l’oggetto dell’asta: questo
può essere identificato in un oggetto vero e proprio, come sovente
avviene nella vendita di oggetti d’arte o di terreni ed immobili soggetti
a procedura concorsuale; può riguardare inoltre i pubblici appalti
promossi dalle amministrazioni pubbliche per la gestione o la fornitura
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di particolari beni e servizi in esclusiva. L’asta può infine riguardare, in
relazione all’oggetto, l’attribuzione di diritti di monopolio
6
: in questo
caso particolare, da parte della pubblica amministrazione vi è la
promozione di una procedura che permetta l’acquisizione dei diritti di
monopolio; non si deve fare l’errore di confondere questa figura con
quella dell’attribuzione di licenze a più operatori: la scelta, infatti, viene
sempre guidata da un’analisi economica del mercato, del settore di
destinazione, in base agli effetti che possono esserci con l’attribuzione
delle licenze a più operatori ovvero ad un solo operatore con
l’attribuzione del diritto di monopolio. Il riferimento che motiva la
scelta rimane, in ogni caso, il benessere sociale.
Sempre in riferimento all’oggetto dell’asta, è da dire che possono
esserci aste «ad oggetto unico» oppure aste «ad oggetti multipli» i quali
possono essere identici o differenti tra loro. In caso di oggetti multipli,
i potenziali acquirenti (offerenti) sono chiamati a presentare un’offerta
a più livelli, composta dal prezzo e dalla quantità che sono disposti ad
acquistare: questo tipo di aste sono le c.d. tender offers.
6 L’attribuzione di diritti di monopolio si ha soprattutto nei settori in cui l’attività del
gestore, in regime di monopolio, possa avere rilevanti effetti per il benessere sociale.
L’analisi viene effettuata da parte del titolare dei servizi di monopolio (es. pubblica
amministrazione) che valuta quindi le condizioni per la concessione di tali diritti.
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