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Introduzione
Nel mondo circa 347 milioni di persone sono affette da Diabete Mellito (DM) e di
queste circa il 90% hanno il Diabete Mellito di tipo II (WHO, 2013). In Italia,
secondo quanto riportato dal Ministero della Salute, sono almeno tre milioni le
persone con diagnosi di diabete e a queste andrebbe aggiunto un altro milione che
pur avendo la malattia non ne è a conoscenza. Questi numeri fanno riflettere
sull‟impatto sociale, sanitario ed economico della patologia e sull‟importanza di
un‟ottimizzazione della gestione del trattamento del Diabete Mellito (DM).
Il problema principale nella cura del DM, testimoniato da numerosi studi
(Delamater, 2006; WHO, 2003), è la scarsa adesione terapeutica cui può
contribuire l‟elevato numero di prescrizioni che dovrebbero essere fornite dal
medico curante (controllare la dieta, aumentare l‟esercizio fisico, monitorare la
glicemia, e assumere regolarmente i farmaci). Negli ultimi trent‟anni: vi è stata
un‟evoluzione nei modi di concepire la relazione terapeutica: da una relazione in
cui si attribuiva la massima rilevanza alla compliance del paziente, cioè alla
coincidenza dei comportamenti del paziente con le indicazioni del medico, si è
passati a ritenere che il comportamento ottimale di cura si debba basare
sull‟adherence, cioè su un coinvolgimento informato e collaborativo della persona
malata nel pianificare e attuare i comportamenti concordati con il medico (WHO,
2003). Con il concetto di adherence si introduce nella relazione terapeutica un
ruolo attivo del paziente nella gestione della propria malattia, e la mancata
adesione a comportamenti di cura può essere imputata a una mancata alleanza tra
il medico e il paziente, anche se i fattori che possono incidere sull‟adesione ai
comportamenti di cura sono molteplici. I comportamenti di cura possono
dipendere dallo stato cognitivo o affettivo del paziente e dalla complessità delle
terapie. Per esempio in patologie con terapie multi-dimensionali, come quelle per
il Diabete Mellito di Tipo 2 (DMT2), il paziente potrebbe aderire alla terapia
farmacologica, alla dieta e all‟attività fisica ma non controllare regolarmente i
livelli di zucchero nel sangue, o viceversa. L‟adesione può anche essere
influenzata dal coinvolgimento dei membri della famiglia. Un recente studio ha
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mostrato come una percezione di comportamenti non supportivi dei familiari
nell‟autocura di pazienti con DMT2 sia associato a una minore adesione al
controllo della glicemia da parte del paziente (Mayberry, Osborn, 2012).
Tra i fattori che influenzano in modo accentuato la compliance ai trattamenti vi
sono anche quelli relative a caratteristiche social cognitive dei pazienti. Uno
studio ha indagato l‟associazione tra Self-Efficacy e sostegno sociale con i
comportamenti di autocura, dimostrando che tutti influiscono sull‟adesione a una
sana alimentazione, a un‟adeguata attività fisica e all‟assunzione di farmaci (King
et al., 2010).
In questa tesi si presenta uno studio effettuato presso gli ambulatori di
diabetologia del Policlinico Umberto I e dell‟Ospedale Pertini di Roma, in cui si
esamina, in una prospettiva Social Cognitiva, la relazione tra l‟adesione alle
prescrizioni mediche con la Self-Efficacy, la gravità della malattia, il supporto
percepito, i vantaggi e le barriere percepiti per le diverse cure, le aspettative di
risultato e le strategie di coping adottate.
In particolare si sono indagate le credenze individuali dei pazienti circa
l‟importanza attribuita a quattro tipiche prescrizioni terapeutiche (dieta, attività
fisica, misurazione della glicemia, assunzione dei farmaci) per una cura ottimale
del DMT2; le percezioni di gravità del Diabete e delle sue complicanze; i
comportamenti adottati dai familiari per facilitare l‟adesione terapeutica (con
rinforzi positivi o negativi); la Self-Efficacy percepita dal paziente nel mettere in
atto i quattro comportamenti di cura e nel controllo della propria malattia; le
aspettative di risultato terapeutico; l‟adesione alle quattro cure prescritte (farmaci,
dieta, misurazione glicemica, attività fisica, cura del piede,); la condizione
affettiva misurata da una scala di Vital Exhaustion (fatica, mancanza di energia e
demoralizzazione, Appels, 1997); la qualità del sonno; i sintomi depressivi; e
infine le strategie di coping.
Nel primo capitolo viene descritto il Diabete Mellito. Dopo una breve
presentazione di alcuni dati epidemiologici, si descrive il Diabete da un punto di
vista delle caratteristiche biomediche di tutte le sue varianti (Tipo I, Tipo II,
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gestazionale e altre forme rare) e le rispettive complicanze cui si va incontro in
caso di mancanza di adesione alle cure, viene anche considerato l‟impatto
psicologico che questa patologia ha sui pazienti.
Nel secondo capitolo viene definito il concetto di adherence, nelle varie accezioni
che ha avuto dalla sua introduzione, collegato alla relazione terapeutica.
Successivamente viene analizzata l‟adesione alle singole terapie richieste dalla
diagnosi di Diabete Mellito e i risultati di alcuni studi.
Nel terzo capitolo vengono presentate le dimensioni social cognitive prese in
esame per lo sviluppo di questo studio. In particolare verranno approfondite le
teorie e i modelli che guidano lo studio e i fattori principali che possono incidere
sulle cure del diabete: la Self-Efficacy, la percezione di supporto (familiare) e le
aspettative di risultato.
Nel quarto capitolo viene approfondito il concetto di coping, fornendo una
definizione e una presentazione delle strategie, adattive e meno. Nell‟ultima parte
viene presentato il coping nel Diabete, inteso come ventaglio di strategie adottate
dai pazienti per far fronte ai cambiamenti innescati dalla patologia e i risultati
ottenuti da alcune ricerche che hanno analizzato il coping come fattore predittivo
nell‟adesione terapeutica.
Nel quinto capitolo viene presentata la ricerca, con una breve introduzione allo
studio e la descrizione delle ipotesi e del metodo utilizzato. Si conclude con
l‟analisi dei dati e una discussione dei risultati ottenuti con l‟indagine.
In Appendice sono inseriti i questionari che compongono la batteria utilizzata per
le interviste.
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1. DIABETE MELLITO
1.1 Dati epidemiologici
Secondo quanto riportato dall‟ISTAT, il Diabete è la sesta causa di morte in Italia
(Tabella 1). Fino al 2011 erano quasi 3 milioni le persone affette da diabete in
Italia, quasi il 5% della popolazione, e i dati sono in continuo aumento. Anche a
causa della crisi economica che stiamo vivendo, oltre all‟invecchiamento della
popolazione, il numero di diabetici rischia di raddoppiare nel 2030 (Wild et al.,
2004).
Tabella 1: Decessi in Italia nel 2009 suddivisi per genere e causa.
Fonte: ISTAT, Cause multiple di morte.
La diffusione è maggiore nelle classi più svantaggiate, dove i fattori di rischio
sono più comuni. La distribuzione geografica vede una prevalenza più alta al Sud
(circa 900 mila diabetici), seguita dal Nord-ovest e dal Centro (rispettivamente
650 mila e 600 mila casi) concludendo con il Nord-est (450 mila diabetici) e le
isole (350 mila casi).
La prevalenza aumenta con l‟età, fino ad arrivare a colpire una persona su cinque
oltre i 75 anni (Tabella 2). Negli ultimi dieci anni si è passati da un tasso
standardizzato di prevalenza del 3,9 % al 4,6 %, questo anche a causa
M aschi Femmine
M aschi e
femmine
M aschi Femmine
M aschi e
femmine
M aschi Femmine
M aschi e
femmine
M alattie infettive e parassitarie
4.607 4.400 9.007 23.797 21 .486 45.283 1 9,36 20,48 1 9,89
Tumori
98.566 76.1 1 2 1 74.678 21 2.31 5 1 67.525 379.840 46,42 45,43 45,99
M al. del sangue e degli organi ematop. ed alc. dist. imm.
1 .099 1 .565 2.664 1 4.554 1 6.972 31 .526 7,55 9,22 8,45
M alattie endocrine, nutrizionali e metaboliche
1 0.780 1 5.060 25.840 52.007 65.824 1 1 7.831 20,73 22,88 21 ,93
Disturbi psichici e comportamentali
4.858 9.831 1 4.689 1 5.482 25.364 40.846 31 ,38 38,76 35,96
M alattie del sistema nervoso e degli organi di senso
9.297 1 2.887 22.1 84 29.345 36.907 66.252 31 ,68 34,92 33,48
M alattie del sistema circolatorio
95.474 1 25.324 220.798 31 6.850 383.224 700.074 30,1 3 32,70 31 ,54
M alattie del sistema respiratorio
21 .91 9 1 7.1 98 39.1 1 7 1 02.093 83.498 1 85.591 21 ,47 20,60 21 ,08
M alattie dell'apparato digerente
1 1 .61 0 1 2.095 23.705 51 .71 4 47.864 99.578 22,45 25,27 23,81
M alattie della pelle e del tessuto sottocutaneo
261 578 839 4.059 7.588 1 1 .647 6,43 7,62 7,20
M alattie del sistema osteomuscolare e del tessuto connettivo
950 2.422 3.372 5.01 3 1 2.244 1 7.257 1 8,95 1 9,78 1 9,54
M alattie del sistema genitourinario
4.901 5.282 1 0.1 83 51 .045 48.228 99.273 9,60 1 0,95 1 0,26
Sintomi, segni, risultati anomali e cause mal definite
6.460 7.604 1 4.064 250.1 08 274.553 524.661 2,58 2,77 2,68
Cause esterne di traumatismo e avvelenamento
1 4.420 1 0.222 24.642 1 9.356 1 6.262 35.61 8 74,50 62,86 69,1 8
Traumatismi e avvelenamenti
- - - 25.1 02 1 8.702 43.804 - - -
Altre malattie
1 .41 7 1 .239 2.656 4.81 1 4.658 9.469 29,45 26,60 28,05
Terminologia non riconosciuta
- - - 1 7.866 1 2.1 1 5 29.981 - - -
T o tale
286.619 301.819 588.438 1.195.517 1.243.014 2.438.531
CI/CM
(b)
(%)
GRUPPI DI CAUSA
Causa Iniziale (decessi) Causa M ultipla (menzioni)
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dell‟invecchiamento della popolazione. Tra il 2003 e il 2010 sono aumentate le
richieste di visite diabetologiche, mentre sono diminuiti i ricoveri ospedalieri
potenzialmente inappropriati.
Tabella 2: Numero di diabetici per cento persone della stessa classe di età.
2000 2011
Maschi Femmine Totale Maschi Femmine Totale
<54 0,9 0,8 0,9 1,1 0,8 1
55-64 6,8 6,7 6,7 8,4 6,4 7,4
65-74 13,2 11 11,9 15,3 12,4 13,7
>75 14,7 15 14,9 17,9 20,6 19,5
Tasso totale 3,6 3,9 3,8 4,7 5 4,9
Tasso
standardizzato 4 3,9 3,9 4,8 4,3 4,6
Fonte: La terapia medica nutrizionale nel Diabete Mellito 2013-2014.
Il Ministero della salute nel 2012 ha pubblicato un “Piano sulla malattia diabetica”
per cercare di contrastare l‟aumento epidemico del Diabete in Italia. Il Diabete
risulta essere la più comune causa di cecità, la più comune causa di amputazioni
non traumatiche e tra le maggiori cause di morte. Inoltre i suoi costi sanitari diretti
sono consistenti (stimati nel 10-15 % dei costi dell‟assistenza sanitaria).
L‟obiettivo è quello di promuovere la prevenzione e una diagnosi precoce per
contrastare gli effetti negativi della malattia sulla qualità della vita dei pazienti e
per ottimizzare i costi sanitari diretti e indiretti causati dal Diabete.
1.2 Caratteristiche
Il Diabete Mellito (DM) è una patologia metabolica cronica causata da un deficit
della secrezione di insulina da parte del pancreas, associata a una resistenza
all‟azione di questo ormone da parte dei tessuti periferici.
La diagnosi avviene in presenza di valori della glicemia a digiuno uguali o
superiori a 126 mg/dl (FPG) e/o in presenza di valori uguali o superiori a 200
mg/dl per la glicemia misurata dopo due ore da un carico orale di glucosio (2 h-75
g OGTT). Un altro indicatore utilizzato per valutare il metabolismo del glucosio è