LUIGI THEODOSSIOU – La compensazione nello Statuto dei diritti del
contribuente – Catania, Settembre 2006
2
La compensazione, dunque, in campo tributario è una possibile
modalità estintiva delle obbligazioni tributarie, solo nei casi
espressamente contemplati dal legislatore e la Corte di Cassazione ha
affermato la necessaria previa emanazione della disciplina di
attuazione, per l’applicazione della compensazione come modalità
estintiva delle obbligazioni stabilita quale principio generale
dell’ordinamento tributario, così come previsto dall’art. 8 dello Statuto,
ribadendo che tale modalità estintiva opera solamente nei casi in cui
essa sia espressamente prevista dal legislatore tributario
5
.
Il principio generale del codice civile sulla compensazione come
modo di estinzione dell’obbligazione è stato recepito dal legislatore
tributario con la Legge 27 Luglio 2000, n. 212
6
e costituisce una novità
significativa perché anteriormente l’obbligazione tributaria non
ammetteva tra i modi estintivi quello della compensazione: l’ostacolo
era ravvisato con chiarezza dalla dottrina
7
nella indisponibilità del
credito tributario, nell’art 225 del R.D. 22 maggio 1924, n. 827
8
e
5
Cass. Sez. trib. 20 Novembre 2001, n. 14579 , cit., pagina 27.
6
Legge n. 212 del 2000, <<Statuto dei diritti del contribuente>>, in Tascabili, a cura di G.
Caputi, allegato al Corr.Trib. n. 21/2001.
7
Russo , La compensazione in materia tributaria , in Rassegna tributaria n. 6/2002, pagg.
1855 e seguenti, Mencarelli, Primi rilievi su compensazione e Statuto del contribuente in
Rivista di diritto tributario, 2001 fasc. 12, pag. 1231e segg., si veda pagina 1247, paragrafo 5,
intitolato “la compensazione e l’art. 225 del R.D. n. 827/1924”; Fedele, L’art. 8 dello Statuto
dei diritti del contribuente in Rivista di Diritto Tributario fasc. 10 del 2001, pag. 883 e
segg., si veda pagina 894 sulla possibile “efficacia derogatoria” svolta dall’art. 8 dello
Statuto, nei confronti dell’art. 1246 n. 3 del codice civile.
8
Regolamento della contabilità di Stato secondo cui “Le entrate dello Stato si riscuotono di
regola in contanti”.
LUIGI THEODOSSIOU – La compensazione nello Statuto dei diritti del
contribuente – Catania, Settembre 2006
3
nell’art. 1246 n. 3) del codice civile, in cui si fa divieto di compensare i
crediti impignorabili, come sono i crediti che derivano da rapporti di
diritto pubblico e quindi quelli di natura tributaria.
Nessun ostacolo invece, pare a me sia possibile ravvisare nella
previsione del legislatore costituzionale che all’art. 23 stabilisce che
nessuna prestazione personale o patrimoniale può essere imposta se
non ha fondamento nella legge: tale limite, il cd. principio di legalità,
confina l’operatività delle prestazioni patrimoniali (e anche personali)
alle previsioni legislative (nullum tributum sine lege; no taxation
without representation)
9
.
L’obbligazione da compensare esiste già e anche nel caso della
pretesa del contribuente di opporre un credito in compensazione, non è
l’esistenza delle obbligazioni che viene in rilievo ma la sua modalità di
estinzione.
Pare a me sia utile chiedersi se sia possibile parlare di attribuzione
nell’ordinamento tributario di diritto alla compensazione a favore del
contribuente, nonostante, come si dirà nel proseguo,anche indicando le
sedi del fenomeno compensativo, la compensazione come principio
generale operante nel fisco è sancita solamente come modalità generale
9
Per il limite indicato nell’art. 23 della Costituzione si veda Tesauro, Istituzioni di diritto
tributario, volume 1, parte generale, ottava edizione, Utet, Torino, 2003, pagine 14-20.
LUIGI THEODOSSIOU – La compensazione nello Statuto dei diritti del
contribuente – Catania, Settembre 2006
4
di estinzione dell’obbligazione tributaria diversa dall’adempimento, ma
non è stata attuata con il regolamento che ha il compito di disciplinarla
dettagliatamente, così come sancito nello stesso art. 8 dello Statuto dei
diritti del contribuente, che la fa assurgere a principio generale
dell’ordinamento tributario lasciandone però l’attuazione a un
regolamento ministeriale da emanare ex L. 400/1988.
Io credo che sia possibile compiere una riflessione analoga a
quanto è accaduto per le direttive della Unione Europea, nelle quali
sono stabiliti obiettivi che gli Stati membri perseguono scegliendo il
mezzo che ritengono più opportuno, autonomamente, e nelle quali, se è
sancito un diritto al quale non è data esecuzione dal legislatore
ordinario, tale diritto sarà comunque ritenuto valido e operante in capo
al cittadino
10
.
Quindi, se come pare a me, la compensazione, pur garantita come
principio, nonostante le carenze organizzative del legislatore
regolamentare
11
, sia un diritto effettivo e valido del contribuente,
restano da precisare le modalità compensative, le sedi processuali e
10
Riflessione analoga a quella di Cordeiro Guerra, che come si argomenterà nel proseguo,
non mi pare poter essere meritevole di condivisione. (Mi riferisco all’articolo “ La
compensazione ex art. 8 della L. 212 del 2000 ”, pubblicato anche on line sul link:
http://www.associazionetributaristi.it/files/Cordeiro%20Guerra%20-%20Relazione.pdf ).
Si veda inoltre la nota n. 48 di questa tesi.
11
Sulle carenze e i ritardi del Legislatore, si veda la giurisprudenza della Suprema Corte
citata da Buscema, Sulla spendibilità dell’eccezione di compensazione nel processo
tributario ed in particolare nel giudizio di ottemperanza, in Il Fisco, n. 1 del 3 gennaio 2005,
pag. 193.
LUIGI THEODOSSIOU – La compensazione nello Statuto dei diritti del
contribuente – Catania, Settembre 2006
5
sostanziali e gli eventuali limiti dell’istituto, che a mio avviso vanno
ravvisati nei principi generali dell’ordinamento, per quanto attiene la
negoziazione del “patto compensativo” tra contribuente e
Amministrazione finanziaria, sanciti nell’art. 1322 del codice civile, nel
quale si prevede il riconoscimento giuridico agli interessi meritevoli di
tutela secondo l’ordinamento giuridico, e quindi al di là dei limiti stessi
della disciplina civilistica degli artt. 1241 e segg. .
Pare a me che sia possibile tracciare l’evoluzione normativa della
disciplina tributaria in tema di compensazione e dei meccanismi ad essa
riconducibili
12
, in cinque fasi:
ξ Una prima forma di compensazione è stata prevista con
riferimento a debiti e crediti riguardanti la medesima imposta e
con limiti temporali (si tratta della cosiddetta “compensazione
verticale” disciplinata dall’art. 11, comma 3, del D.P.R. 22
dicembre 1986, n. 917).
ξ La seconda forma di compensazione è prevista nell’art. 17 del
D. Lgs 9 Luglio 1997, n. 241, che estende la possibilità di
estinguere le obbligazioni attraverso la compensazione, ai tributi
non omogenei e prevede la possibilità di applicare l’istituto della
12
Mi riferisco all’istituto della delegatio promittendi che il Russo ravvisa nell’art. 17 del D.
Lgs. N. 241/1997 fra il contribuente-delegante e l’ente delegato. L’ orientamento di cui
trattasi è esposto con chiarezza nell’articolo “ La compensazione in materia tributaria “, in
Rassegna tributaria n. 6/2002, pagg. 1855 e seguenti.
LUIGI THEODOSSIOU – La compensazione nello Statuto dei diritti del
contribuente – Catania, Settembre 2006
6
compensazione al momento del versamento unitario di diverse
imposte e contributi (cosiddetta “compensazione speciale”).
ξ Il legislatore, modificando successivamente il suddetto art. 17
(ad es., tramite l’art. 28 legge 23 dicembre 2000, n. 388, artt. 4
ed 8 DPR 14 ottobre 1999,n. 542), ha reso sempre più amplia
l’area di operatività della compensazione facendovi rientrare il
ravvedimento operoso del contribuente e l’accertamento con
adesione. Questa disciplina ha uno spazio operativo nettamente
maggiore rispetto a quello della compensazione descritta negli
artt. 1241 e seguenti del codice civile, perché qui è possibile che
vi sia diversità delle posizioni soggettive nelle reciproche
obbligazioni e che tale istituto trovi addirittura applicazione con
riferimento a debiti o crediti vantati dal soggetto verso l’Erario
e debiti o crediti di cui il soggetto è titolare nei confronti di altri
enti
13
, mentre nella disciplina civilistica è requisito necessario
delle obbligazioni da estinguere con compensazione, la
coincidenza dei soggetti nelle posizioni debitorie e creditorie.
ξ Una profonda innovazione è stata introdotta con lo “Statuto dei
diritti del contribuente” in cui si afferma che “ l’obbligazione
13
Tale ampiezza è stata oggetto di attente riflessioni da parte della dottrina, come quella del
Russo, il quale ravvisa nell’articolo 17 del D. Lgs. 241/1997 non un istituto singolo, ma un
insieme di istituti: sia la compensazione civilistica, sia la delegatio promittendi.
LUIGI THEODOSSIOU – La compensazione nello Statuto dei diritti del
contribuente – Catania, Settembre 2006
7
tributaria può essere estinta anche per compensazione”. Il
contribuente si vede riconosciuto il diritto di utilizzare i propri
crediti per compensare i debiti nei confronti dello Stato. C’è un
rinvio del legislatore tributario alla disciplina codicistica, ma ciò
non autorizza l’interprete a fare riferimento interamente alla
regolamentazione del diritto civile in campo tributario; sono
ovviamente esclusi dall’ambito di applicazione dell’istituto della
compensazione disciplinato dal diritto comune, i casi di
compensazione contabile, la quale riguarda un rapporto unitario
ed è specificamente disciplinata.
ξ La quinta e ultima fase per la piena operatività dell’istituto di cui
trattasi, pare a me si debba ravvisare nell’apposito regolamento,
ancora non emanato, a cui è demandata la concreta disciplina
della compensazione tributaria. Parte della dottrina
14
sostiene
che, in attesa della emanazione del regolamento, ai sensi dell’art.
17, comma 2 della L. 23 Agosto 1988, n. 400, la normativa
statuaria non sia applicabile; dovrà quindi continuarsi ad
applicare, secondo tale orientamento, la disciplina anteriore
15
, in
14
A. Rossi, Atti impugnabili … estinzione della obbligazione tributaria per compensazione,
in “Quaderni” del Consiglio di Giustizia tributaria n. 9/2004, pag. 50.
15
Anche la giurisprudenza della Suprema Corte ha avallato tale orientamento dottrinale,nella
fondamentale sentenza della Sez. Trib., 20 novembre 2001, n. 14579, in cui il ricorrente
chiedeva la compensazione del debito IVA con crediti IRPEF. Tale sentenza è pubblicata in
Guida normativa n. 12 del 2002, pagina 27, con Commento critico di Salvini.
LUIGI THEODOSSIOU – La compensazione nello Statuto dei diritti del
contribuente – Catania, Settembre 2006
8
cui la compensazione è consentita solo ove espressamente
prevista
16
.
Nell’ambito della “Tutela dell’integrità patrimoniale”
17
di cui si
occupa l’art. 8 dello Statuto, è intervenuto il giudice di legittimità con
sentenza del 20 novembre 2001, n. 14579, in cui si afferma che la legge
speciale deroga lo Statuto medesimo in tema di Iva a causa della sua
analiticità e specificità, quindi l’istituto della compensazione può essere
applicato solo nei casi specificamente previsti dalla normativa
tributaria.
L’art. 8 dello Statuto, all’ultimo comma merita attenta riflessione
perché in esso si esclude la delegificazione della disciplina codicistica
di cui agli artt. 1241 ss., e la formula “in via transitoria” è una
conferma dell’effetto abrogativo della disciplina oggi in vigore quando
saranno emanati i regolamenti che la sostituiranno, ma fino a quel
momento la disciplina mantiene il rango che le è proprio nella
16
È interessante la riflessione sulla contrapposizione tra norme programmatiche e norme
precettive che per primo Crisafulli operò nel diritto costituzionale (La Costituzione e le sue
disposizioni di principio, Milano, 1952) e che la Bruzzone (L’ estinzione dell’ obbligazione
tributaria per compensazione, in Corriere tributario approfondimenti n. 15/ 2002, pagg.
1297 e segg. ) riprende inerentemente alla forza normativa del futuro regolamento da attuare
secondo l’art. 8, comma 6 della L. 212/2000, e il suo rapporto alla disciplina stessa del
vigente Statuto dei diritti del contribuente. La Suprema Corte ha escluso l’immediata
applicabilità del principio generale di estinzione delle obbligazioni tributarie tramite
compensazione, così riconoscendo alle norme dello Statuto, efficacia programmatica e non
precettiva, la stessa che Crisafulli attribuiva a principi costituzionali come l’uguaglianza di
cui all’art. 3 Cost. .
17
Sugli aspetti di tutela della integrità patrimoniale dello Statuto, si veda Fedele A., L’art. 8
dello Statuto dei diritti del contribuente in Rivista di Diritto Tributario fasc. 10 del 2001,
pag. 883 e segg.., ( soprattutto pagina 883 e pagina 913).
LUIGI THEODOSSIOU – La compensazione nello Statuto dei diritti del
contribuente – Catania, Settembre 2006
9
gerarchia delle fonti e quindi deroga i principi generali sanciti nel
codice civile in tema di compensazione
18
.
Secondo autorevole dottrina
19
, sussiste una violazione dell’art. 17,
comma 2, legge n. 400/1988 perché manca l’indicazione dei principi a
cui dovranno ispirarsi i regolamenti che sostituiranno le disposizioni
vigenti; alcuni autori
20
, si soffermano sulla possibilità che la
compensazione operi tra soggetti differenti, come avviene ex art. 17 del
D.P.R. 241 cit., mentre atra parte della dottrina afferma che
21
occorre
identificare i principi della futura regolamentazione della disciplina in
tema di compensazione, negli aspetti della disciplina in vigore che
differenziano la materia tributaria da quella civile: la possibile non
coincidenza fra soggetti creditori e debitori e la efficacia costitutiva
dell’opposizione del credito, anche se questo successivamente risulterà
insussistente.
18
Fedele A., op. cit., pagina 908, paragrafo 8, intitolato “ Delegificazione e delega
regolamentare in materia di compensazione”.
19
Fedele, op. cit., pagina 909 .
20
Russo, con riferimento alla diversità (seppure apparente) dei soggetti che compiono la
compensazione ( debiti e crediti vantati verso diverse agenzie delle entrate), op. cit., pagina
1858.
21
Fedele, op. cit., pagina 909 :<< […] la disciplina vigente della “compensazione”, cui,
come si è detto, si riferisce l’ultimo comma dell’art. 8, ha ad oggetto un meccanismo
estintivo dell’obbligazione tributaria non riconducibile ai principi civilistici, soprattutto per
la possibile non coincidenza fra soggetti creditori e debitori […], poiché tuttavia sono
proprio questi aspetti della disciplina in vigore che hanno accentuato l’efficienza e la rapidità
dei procedimenti dei procedimenti attuativi dei tributi e delle entrate […], è da ritenere che
essi debbano essere perpetuati ed estesi ad altri ed estesi ad altri tributi secondo il disposto
del medesimo comma 8 dell’art. 8>>.
LUIGI THEODOSSIOU – La compensazione nello Statuto dei diritti del
contribuente – Catania, Settembre 2006
10
Saranno proprio le disposizioni vigenti e transitorie a dettare i
criteri guida della futura disciplina della compensazione: la
delegificazione non consentirà modifiche sostanziali della disciplina
che lo stesso legislatore definisce transitoria e che va ricondotta all’art.
17 D. Lgs. N. 241/1997, quindi la disciplina regolamentare ventura
avrà sostanzialmente l’effetto “estensivo” ad altri tributi della disciplina
attualmente in vigore.
Le disposizioni contenute nell’art. 8, sembrano avere una funzione
dichiarativa piuttosto che di disciplina
22
, ciò a causa della communis
opinio secondo la quale sussistono ostacoli alla applicazione, nel
diritto tributario degli istituti del codice civile
23
, di qui l’esigenza
dell’intervento del legislatore tributario che esplicitamente prevede
l’applicazione di singoli istituti desunti dal diritto civile.
Mentre le regole, che in campo tributario disciplinano la struttura
dei tributi e il sistema nel suo complesso, sono proprie ed esclusive di
tale ambito dell’ordinamento giuridico, le singole vicende di attuazione
dei tributi possono essere ricondotte all’esclusiva area fiscale solo se in
esse si ravvisa il cosiddetto “interesse fiscale”
24
nella accezione in cui
dà vita a “particolarismi” fiscali come regole generali del sistema, in
22
Espressione usata da Fedele, op. cit., a pagina 910, paragrafo 9, intitolato “Una proposta
di interpretazione sistematica per l’art. 8 dello Statuto del contribuente”.
23
Russo, op. cit., pagina 1857, paragrafo 2.
24
Fedele, op. cit, pagina 912. .
LUIGI THEODOSSIOU – La compensazione nello Statuto dei diritti del
contribuente – Catania, Settembre 2006
11
caso contrario,e compatibilmente al principio costituzionale di
uguaglianza, le norme attuative dei tributi possono essere ricondotte al
diritto privato, amministrativo o processuale, a seconda della loro
natura.
La Tutela della integrità patrimoniale del privato sancita nella
rubrica dell’art. 8 dello Statuto è configurata come una eccezione che
però è ispirata a principi generali del diritto privato che sanciscono la
pari dignità giuridica dei soggetti nell’ordinamento giuridico.
LUIGI THEODOSSIOU – La compensazione nello Statuto dei diritti del
contribuente – Catania, Settembre 2006
12
CAPITOLO 1
La compensazione nel diritto tributario.
Quando la Suprema Corte ha nel 2001, con sentenza della sezione
tributaria n. 14579, (ha) stabilito che il principio della estinzione
nell’ordinamento tributario delle obbligazioni, anche per
compensazione, come sancito nell’art. 8 della L. 212/2000, è
applicabile solamente nei casi espressamente disciplinati, fino alla
emanazione dell’apposito regolamento, previsto dalla stessa legge, ai
sensi della L. 400/1988, essa (la Cassazione) ha altresì riconosciuto la
portata innovativa di tale principio, il quale recepisce per
l’obbligazione di imposta i canoni generali del codice civile di cui agli
artt. 1241 e segg. .
La normativa regolamentare dovrà disciplinare il fenomeno
compensativo estendendolo a decorrere dall’anno di imposta del 2002
anche << a tributi per i quali attualmente non è previsto>>
25
.
La differenza dell’art. 8 dello Statuto dei diritti del contribuente,
rispetto a precedenti interventi legislativi volti ad ammettere e
25
Nella sentenza citata la Suprema Corte esaminava una fattispecie riguardante la facoltà dei
contribuenti di opporre, in sede di impugnazione di avvisi per omessi versamenti periodici e
l’irrogazione delle correlative sanzioni, la compensazione del debito IVA con crediti IRPEF,
oggetto di istanza di rimborso non ancora liquidata.
LUIGI THEODOSSIOU – La compensazione nello Statuto dei diritti del
contribuente – Catania, Settembre 2006
13
disciplinare la compensazione nell’ordinamento tributario, come la L.
241/1997, è che ora il fenomeno compensativo viene sancito come
principio generale di tutto il sistema fiscale e nell’attesa della
emanazione della disciplina regolamentare, le norme vigenti in tema di
compensazione assumono il carattere di specialità rispetto a quelle
civilistiche e derogano queste ultime
26
.
La compensazione a favore del contribuente operava nella
antecedente disciplina come modalità di estinzione della obbligazione
tributaria solo nei casi espressamente previsti dalla legge, tra cui la
ritenuta diretta, disciplinata nell’art. 17 del D. Lgs. 241/1997
27
.
26
Nel considerare la specialità della compensazione espressamente prevista dal legislatore
tributario, prima dello Statuto, si veda anche Mencarelli, Primi rilievi su compensazione e
Statuto del contribuente in Rivista di diritto tributario, 2001 fasc. 12, pag. 1231e segg..
27
Art. 17,<<Versamento unitaria e compensazione
1. I contribuenti titolari di partita IVA eseguono versamenti unitari delle imposte, dei
contributi dovuti all'INPS e delle altre somme a favore dello Stato, delle regioni e degli enti
previdenziali, con eventuale compensazione dei crediti, dello stesso periodo, nei confronti
dei medesimi soggetti, risultanti dalle dichiarazioni e dalle denunce periodiche presentate
successivamente alla data di entrata in vigore del presente decreto. Tale compensazione deve
essere effettuata entro la data di presentazione della dichiarazione successiva.
2. Il versamento unitario e la compensazione riguardano i crediti e i debiti relativi:
a) alle imposte sui redditi e alle ritenute alla fonte riscosse mediante versamento
diretto ai sensi dell'articolo 3, primo comma, del decreto del Presidente della
Repubblica 29 settembre 1973, n. 602;
b) all'imposta sul valore aggiunto dovuta ai sensi degli articoli 27 e 33 del decreto del
Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 633, e quella dovuta dai soggetti di
cui all'articolo 74;
c) alle imposte sostitutive delle imposte sui redditi e dell'imposta sul valore aggiunto;
d) all'imposta prevista dall'articolo 3, comma 143, lettera a), della legge 23 dicembre
1996, n. 662;
e) ai contributi previdenziali dovuti da titolari di posizione assicurativa in una delle
gestioni amministrate da enti previdenziali, comprese le quote associative;
f) ai contributi previdenziali ed assistenziali dovuti dai datori di lavoro e dai
committenti di prestazioni di collaborazione coordinata e continuativa di cui
all'articolo 49, comma 2, lettera a), del testo unico delle imposte sui redditi,
approvato con decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917;
g) ai premi per l'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali
dovuti ai sensi del testo unico approvato con decreto del Presidente della
Repubblica 30 giugno 1965, n. 1124;
LUIGI THEODOSSIOU – La compensazione nello Statuto dei diritti del
contribuente – Catania, Settembre 2006
14
L’attuale legislazione quindi prevede già, nella ipotesi disciplinata
da tale decreto legislativo, la compensazione: è sancita la facoltà del
contribuente di compensare, in sede di versamento unitario, i crediti
che risultano dalle dichiarazioni e dalle denunce periodiche, con i debiti
che si riferiscono a tributi, contributi e altre somme indicate nell’art. 17
comma 2, del D. Lgs. 241/1997, integrato dall’art. 1 del decreto
dirigenziale 31 marzo 2000 e dall’art. 1, del D. M. 2 ottobre 2000
28
. Si
prescinde dalla identità del soggetto attivo della posizione creditoria,
perché si possono compensare crediti risultanti dalle denunce e dalle
dichiarazioni periodiche, anche nei confronti di altri enti
29
. Per quanto
riguarda la facoltà del contribuente di opporre compensazione e della
sede in cui ciò può avvenire, la operatività dell’istituto è confinata alla
fase della “riscossione” perché i crediti devono essere risultanti dalle
denunce e dalle dichiarazioni periodiche, inoltre i debiti e i crediti
devono essere anche dello stesso periodo e la compensazione deve
essere effettuata entro la data della presentazione della dichiarazione
h) agli interessi previsti in caso di pagamento rateale ai sensi dell'articolo 20>>.
28
Nei quali è stabilito che oltre ai tributi e contributi indicati nell’art. 17 comma 2 del D.
Lgs. 241/1997, si compensano anche le sanzioni dovute in sede di conciliazione giudiziale
(art. 48 del D. Lgs. N. 546/1992), accertamento con adesione (D. Lgs. 218/1997), e, il
secondo decreto fa riferimento alle tasse automobilistiche.
29
Russo P., La compensazione in materia tributaria , in Rassegna tributaria n. 6/2002,
pagg. 1852 e seguenti.
LUIGI THEODOSSIOU – La compensazione nello Statuto dei diritti del
contribuente – Catania, Settembre 2006
15
successiva, quindi vi sono vincoli di tempo delineati tassativamente dal
legislatore, oltre alla sede e alle modalità
30
.
Nonostante parte della dottrina
31
affermi che per comprendere i
meccanismi compensativi tra contribuente e Amministrazione
finanziaria occorra fare riferimento all’art. 17 del D. Lgs. 241/1997,
pare a me che sia maggiormente coerente col quadro normativo
tracciato dal legislatore tributario, analizzare le considerazioni
compiute da autorevolissima dottrina
32
, secondo la quale occorre
distinguere con nettezza la compensazione vera e propria da un altro
istituto che ha la medesima denominazione e che ha visto ampliarsi la
sua area di applicazione ad opera di successi interventi legislativi e che
presenta caratteristiche autonome rispetto alla disciplina civilistica di
cui agli artt. 1241 e seguenti del codice civile; si tratta dell’istituto
disciplinato dall’art. 17 del D. Lgs. 241/1997, in cui l’effetto
compensativo opera anche in mancanza di identità tra i soggetti che
assumono le contrapposte posizioni creditorie e debitorie.
30
Buscema, Sulla spendibilità dell’eccezione di compensazione nel processo tributario ed in
particolare nel giudizio di ottemperanza, in Il Fisco, n. 1 del 3 gennaio 2005, pag. 193, e
bibliografia ivi citata.
31
Deotto D., Miele L., Compensazione di tributi e contributi, in Corriere tributario n. 22/
1998, pag. 1652 e segg..
32
Russo P., La compensazione in materia tributaria in Rassegna Tributaria 6/2002 pag.
1855 e segg.