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INTRODUZIONE
I disturbi specifici dell’apprendimento sono un gruppo di problematiche nello
sviluppo cognitivo e nell’apprendimento scolastico del bambino.
Il bambino con DSA incontra difficoltà nei processi di automatizzazione della
lettura, della scrittura o del calcolo, ma oltre a riportare difficoltà legate
all’apprendere, il bambino con questi disturbi sperimenta durante il percorso
scolastico una serie di insuccessi che hanno conseguenze emotive e motivazionali
importanti. La presenza di un disturbo dell’apprendimento non ha conseguenze solo
sull’apprendimento del bambino ma anche sul suo benessere generale.
Il presente lavoro parte dall’esigenza di indagare l’area della ricerca che tratta
l’aspetto psicologico del disturbo e che proprio a causa della scarsità di dati
scientifici e spesso della loro non concordanza, presenta purtroppo ancora ambiguità
e incertezza.
I disturbi dell’apprendimento, infatti, sono stati estesamente valutati dal punto di
vista cognitivo e neuropsicologico e meno frequentemente dal punto di vista
psicologico ed affettivo (Greenhill, 2000).
Alcuni recenti studi empirici stanno evidenziato una forte correlazione tra disturbi di
apprendimento e disturbi della sfera emotiva e comportamentale.
Il presente lavoro si propone di fare una rassegna critica della letteratura scientifica
che si occupa della comorbidità tra i disturbi di apprendimento e i disturbi emotivi
internalizzanti ed esternalizzanti.
I disturbi esternalizzanti spesso si manifestano insieme ai disturbi di apprendimento e
sono facilmente visibili nel contesto scolastico, perché creano importanti
problematiche all’interno della scuola. Sulla eventuale comorbidità è stato scritto
molto, tuttavia è importante identificare se questi comportamenti siano secondari ai
disturbi di apprendimento oppure in comorbidità con essi.
Per quanto riguarda i disturbi internalizzanti, questi sono ancora più difficilmente
identificabili dei disturbi esternalizzanti. La depressione difficilmente si manifesta in
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comportamenti di acting out e l’ansia viene spesso confusa come sintomatologia dei
disturbi di apprendimento creando un effetto di over-shadowing.
L’ipotesi delle recenti ricerche scientifiche è che nei disturbi di apprendimento siano
presenti vari tipi di comorbidità e queste devono essere adeguatamente studiate per
poter essere trattate insieme agli altri sintomi, in quanto i sintomi comportamentali,
ansiosi o depressivi non opportunamente trattati possono sfociare in problemi
psicopatologici più gravi.
E’ stata quindi effettuata una prima rassegna sulla letteratura italiana disponibile sui
disturbi di apprendimento, con riferimento alle raccomandazioni nazionali in materia,
alle associazioni più autorevoli che si occupano di DSA nel territorio nazionale
(Airipa, AID), nonché ai manuali sull’argomento.
Dopo aver delineato l’argomento da trattare (comorbidità dei disturbi di
apprendimento con i disturbi del comportamento, ansia e depressione), è stata avviata
una ricerca bibliografica tramite le banche dati PsycInfo e Medline.
Le parole-chiave per la ricerca sono state: learning disabilities, internalizing
externalizing disorders, anxiety, depression, behavioural disorder, psychopathology,
comorbidity.
Per ottimizzare la ricerca, sono state effettuate ricerche separate per ansia,
depressione e disturbi del comportamento associati ai disturbi dell’apprendimento.
Gli articoli identificati dalle banche dati con le parole chiave “ansia” e “depressione”
(rispettivamente 142 e 134) erano quantitativamente inferiori a quelli identificati con
le parole “disturbi del comportamento” (3.744).
Gli articoli sono stati selezionati secondo i seguenti parametri:
a) gli articoli dovevano essere pubblicati su riviste specializzate del settore, oppure
su siti accreditati di associazioni nazionali o internazionali;
b) gli studi dovevano utilizzare misure standardizzate oppure includere gruppi di
controllo;
c) gli studi dovevano includere gruppi di bambini, adolescenti e adulti con DSA e a
rischio DSA;
d) gli articoli dovevano trattare la correlazione e/o comorbidità fra DSA e disturbi
internalizzanti/esternalizzanti.
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Sono stati infine presi in considerazione un numero minimo di articoli di tipo
descrittivo, perché ritenuti interessanti per la trattazione del tema in corso e sono stati
privilegiati gli articoli più recenti, dal 2000 in poi.
A seguito di questa selezione sono stati reperiti i seguenti articoli come fonti dirette:
3 meta-analisi, 1 rassegna sistematica, 8 studi correlazionali (vedi tabella).
Sono state prese in considerazione anche le fonti indirette, ossia gli studi
supplementari elencati in questi articoli e ritenuti rilevanti per l’analisi dei dati.
Le riviste che sono state maggiormente consultate sono le seguenti: BMC Neurology,
British Journal of Educational Psychology, Child Psychiatry and Human
Development, Journal of Abnormal Child Psychology, Journal of Child Psychology
and Psychiatry, Journal of Learning Disabilities, Learning disabilities Quarterly,
Psychology in the school.
Il presente lavoro parte dal presupposto che la letteratura sui DSA ha focalizzato per
lungo tempo l’attenzione solo sugli aspetti neuropsicologici e cognitivi del disturbo,
minimizzando invece l’influenza reciproca tra disturbi di apprendimento e disturbi
psicologici.
Partendo da questo presupposto, obiettivo del lavoro sarà effettuare una rassegna
delle ricerche che fanno luce su tale influenza e cercare di fornire una spiegazione
dinamica della connessione tra DSA e disturbi psicologici.
Il presente lavoro si struttura in quattro capitoli.
Il primo capitolo introduttivo è dedicato alla definizione teorica dei disturbi di
apprendimento, la classificazione e la diagnosi dello stesso. Lo stato di avanzamento
delle ricerche permette oggi di condividere la definizione e la classificazione dei
disturbi specifici di apprendimento. Tuttavia proprio la necessità di classificare la
categoria nosografica del disturbo distinguendola da altri disturbi di tipo emotivo e
psicologico, ha portato a vedere i disturbi dell’apprendimento come un processo
unicamente cognitivo, scisso dalla componente affettiva.
Il secondo capitolo si propone quindi di vedere il disturbo in un’ottica globale,
prendendo in considerazione le comorbidità che sono presenti nei disturbi
dell’apprendimento. La Consensus Conference indica come sia frequente accertare la
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compresenza di disturbi psicologici, quali ansia, depressione e disturbi della condotta
con i disturbi dell’apprendimento, anche se allo stato attuale delle conoscenze non è
possibile delineare una relazione di tipo causale tra i disturbi. Partendo da questa
premessa, il secondo capitolo passa in rassegna alcuni degli studi che indagano
l’associazione tra disturbi dell’apprendimento e disturbi del comportamento. In
particolar modo sembra che la dislessia abbia una comorbidità molto frequente con il
disturbo ADHD, creando un pericoloso effetto alone, tale per cui una corretta
diagnosi risulta essenziale per programmare un intervento mirato che prenda in
considerazione entrambi i disturbi.
Il terzo capitolo passa in rassegna gli studi che trattano l’associazione tra disturbi
dell’apprendimento, ansia e depressione. Partendo da una panoramica offerta da
alcune delle più recenti meta-analisi sui disturbi internalizzanti verranno riportati
alcuni studi di tipo correlazionale di particolare rilevanza. Questi studi hanno come
obiettivo quello di fornire un’evidenza scientifica delle comorbidità, anche se non in
mancanza di studi sperimentali e longitudinali risulta difficile fornire delle
spiegazioni causali.
L’ultimo capitolo trae le conclusioni critiche alla revisione della letteratura descritta
nei precedenti capitoli. A fronte dei dati analizzati si può constatare che esiste
un’associazione fra disturbi di apprendimento e disturbi esternalizzanti e
internalizzanti. E’ importante dunque non sottovalutare questo aspetto in una
diagnosi di DSA, non solo per lavorare sui fattori di rischio per favorire uno
screening precoce, ma soprattutto per effettuare diagnosi integrate (diagnosi
cognitiva e psicologica) al fine di programmare interventi mirati che guardino al
benessere globale del bambino con DSA.
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CAPITOLO 1
I Disturbi Specifici dell’Apprendimento
1.1.I disturbi specifici dell’apprendimento: definizione
I Disturbi Evolutivi Specifici dell’Apprendimento (DSA) rappresentano un’area di
interesse clinico nella quale la ricerca scientifica ha lavorato intensamente negli
ultimi 40 anni portando uno stato di avanzamento importante delle conoscenze
(Tretti, Tressoldi, dal sito dell’AIRIPA). Questo permette oggi di potere condividere
la definizione e la classificazione dei DSA a livello internazionale anche tra
professionisti di diversa formazione.
Una delle prime definizioni di learning disability (LD) venne data da Hammill nel
1990. Egli definì le caratteristiche generali delle learning disabilities basandosi su
quanto fino allora le numerose associazioni di ricerca ed intervento nel campo
avevano discusso. La definizione learning disability “si riferisce ad un gruppo
eterogeneo di disturbi manifestati da significative difficoltà nell’acquisizione e
nell’uso di abilità di ascolto, espressione orale, lettura, ragionamento e matematica,
presumibilmente dovuti a disfunzioni del sistema nervoso centrale” (ibidem).
In ambito italiano si è dibattuto a lungo per trovare un accordo sulla definizione e sui
criteri diagnostici di tale condizione. Si decise infine di tradurre “learning disability”
in disturbo specifico di apprendimento, perché così facendo era possibile riferirsi più
al problema che al soggetto e questo permetteva di evitare il pericolo di una
etichettatura e patologizzazione del bambino (Cornoldi 1991).