Premessa
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ancora il loro successo sui contributi pubblici erogati in
varie forme e i poteri forti influenzano i diversi ministeri
per creare leggi a loro favore. Col passare del tempo, tutto
ciò sarà sempre meno efficace, perché si arriverà a un
confronto tra i diversi sistemi-paese e i diversi sistemi
industriali: risulterà vincitore chi avrà regole, leggi e
servizi efficienti, buoni prodotti, prezzi competitivi,
tecnologia, rispetto dei consumatori e capacità di
comunicazione.
Nel settore motociclistico, molte difficoltà nascono per
l’incapacità degli enti preposti di gestire con coerenza
delicate problematiche: basta vedere i contrasti tra il
Ministero dei Trasporti e il Ministero dell’Ambiente sulla
questione delle emissioni inquinanti causate dalle due
ruote. Gli industriali italiani, con le loro continue
polemiche e con la totale assenza di cooperazione, non
aiutano il sistema a superare queste difficoltà, che sono
ogni giorno più reali ed importanti. Per aumentare il potere
di aggregazione, un ruolo fondamentale lo giocherà
l’ANCMA, l’associazione dei nostri produttori, cercando
da una parte di proporsi in maniera propositiva a livello
Premessa
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legislativo e dall’altra facendo leva sul proprio peso a
livello industriale.
Di fronte a tale scenario, che non è ancora drammatico, ma
che potrebbe diventarlo, occorre un cambiamento di
mentalità ed una presa di coscienza da parte di tutti, per
agire con anticipo di fronte ai problemi e non sempre
rincorrendoli.
Il mercato delle due ruote è in continuo cambiamento e le
case costruttrici italiane sono oggi ad un bivio: diventare
protagoniste sfruttando le grosse opportunità che si hanno
davanti, oppure restare ai margini dell’impero
accontentandosi delle briciole o delle concessioni del
potente di turno.
I soggetti del mercato
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Capitolo 1:” I soggetti del mercato”
1.1 Le case produttrici
La commercializzazione della moto in Italia è strutturata
in maniera complessa ed articolata.
Le Case produttrici italiane più importanti e conosciute del
settore sono: Aprilia, Piaggio, Ducati e Moto Guzzi,
mentre le straniere sono Honda, Yamaha, Suzuki e Kimco.
Le Case estere per immettere sul mercato i propri
motoveicoli, si servono di un importatore, che detiene per
contratto l’esclusiva di quella determinata marca. In
ciascuna città l’importatore ufficiale stabilirà chi avrà la
forza finanziaria, la capacità organizzativa e di vendita per
diventare concessionario ufficiale. I concessionari o dealer
sono usualmente non più di 2 o 3 per città, in funzione
delle dimensioni e delle potenzialità del mercato.
Stipulato il contratto con l’importatore, il dealer costruisce
all’interno della propria area di competenza una vera e
propria rete di vendita, costituita dai rivenditori
autorizzati, che sono distribuiti in maniera da essere
presenti in ogni zona.
I soggetti del mercato
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Discorso leggermente diverso deve essere fatto per le case
produttrici aventi sede in Italia, esse non devono
appoggiarsi a nessun importatore, ma stipulano
direttamente i contratti con i concessionari. Un caso a
parte è la Kimco, nota casa produttrice di scooter con sede
a Taiwan.
In questo caso è stata una società di import-export, la
Padana Ricambi, a prendere contatti per stipulare un
contratto di esclusiva per l’importazione di scooter. La
Padana ha definito il tipo di design dei motorini ed ha
commissionato alla Kimco un numero sufficiente di
veicoli da commercializzare e distribuire nel mercato
italiano ed europeo. Tale iniziativa, molto recente (1994),
ha riscontrato parecchio successo, grazie all’ottimo
rapporto prezzo/qualità, portando ad incrementi di
fatturato del 300-400% annuo.
I soggetti del mercato
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Struttura commerciale produttori italiani
Casa madre(Aprilia, Piaggio)
€ € €
Concessionario ufficiale
€ € €
Rivenditori autorizzati
I soggetti del mercato
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Schema della struttura di vendita delle case produttrici
straniere
Casa Madre(Honda ,Yamaha ecc.)
€ € €
Importatore ufficiale
€ € €
Concessionario ufficiale
€ € €
Rivenditori autorizzati
I soggetti del mercato
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Le modalità di commercializzazione dei mezzi a due ruote
sono differenti per ciascuna Casa produttrice. Ogni anno,
(in funzione dei mezzi venduti nella stagione precedente)
le Case estere (Yamaha,Honda) pianificano un numero di
veicoli che dovrà essere commercializzato in quel
determinato paese, per andare ad incrementare il proprio
fatturato. Seguono un modello di programmazione
strettamente push (a spinta), cercando già ad inizio
stagione di prevedere il corretto mix produttivo, da
importare in quel determinato mercato. La Padana
Ricambi, che distribuisce in Italia la Kimco, opera
mandando i propri agenti periodicamente dai
concessionari a raccogliere gli ordini. Utilizzando tale
modello di pianificazione, riesce a lavorare sul venduto,
evitando qualsiasi rimanenza di magazzino. I rischi sono
però ribaltati sulla pianificazione effettuata dai dealers, la
quale se fosse errata, comporterebbe alla Padana una
perdita di profitti ed ai rivenditori verrebbe tolta la
possibilità di poter avere ulteriori mezzi richiesti durante
l’anno.
I soggetti del mercato
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L’Aprilia e la Piaggio operano attraverso programmi
annuali, che sono monitorati mensilmente e grazie alla
loro flessibilità produttiva, che segue una logica just in
time, modificano in corsa la quantità e il mix da produrre.
I soggetti del mercato
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1.2 I concessionari ufficiali (chiamati dealers) e i
rivenditori
I concessionari ufficiali e i rivenditori sono i canali
distributivi delle Case produttrici per offrire i loro mezzi
sul mercato. Il concessionario può essere di due tipi :
a) il monomandatario, che tratta una singola marca ed
eventualmente altre come rivenditore;
b) il plurimandatario perché collabora con diverse case,
ma è piuttosto raro trovarlo per gli alti impegni finanziari
richiesti.
I concessionari stipulano ogni anno un contratto
direttamente con la casa madre, sul quale è definito un
obiettivo di vendita da raggiungere per poter ottenere in
cambio benefici diversi. La stipula di tale accordo,
conferisce loro una posizione di vantaggio, in termini di
potere contrattuale, sia coi rivenditori, sia con gli utenti,
per le maggiori percentuali di sconto a cui sono soggetti.
Per mantenere il vantaggio competitivo, essi si impegnano
ciascun anno ad aumentare le loro vendite e ad acquistare
I soggetti del mercato
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almeno l’80% dei modelli prodotti dalla Casa a cui sono
affiliati.
I concessionari sottostanno alle condizioni contrattuali
perché in tal modo potranno riuscire ad ottenere benefici
di diverso genere: 1)
scontistiche differenti e maggiori punti percen- tuali di
profitto, che aumentano la loro competitività;
2) se riescono ad arrivare all’obiettivo di fine anno loro
richiesto, consolidano il loro rapporto con la casa madre ;
3) guadagnano benefits di vario genere (di solito viaggi
premio).
4) ottengono tempi di rientro finanziario più dilazionati e
quindi minori oneri finanziari su eventuali fidi bancari.
Oltre a indubbi vantaggi, il rapporto contrattuale crea
anche degli scompensi nella struttura organizzativa dei
concessionari:
1) sono costretti a tenere sempre quasi tutta la gamma
acquistando quindi anche modelli la cui domanda è
pressochè inesistente;
I soggetti del mercato
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2) hanno difficoltà nella gestione della rotazione del
magazzino, poichè vi sono mezzi molto richiesti, che
diventano piano piano introvabili su piazza ed altri la cui
velocità di rotazione è praticamente nulla;
3) hanno una situazione finanziaria molto delicata
soprattutto per l’alto capitale investito ed immobilizzato,
che può creare difficoltà di liquidità, ingolfamento del
magazzino ed obbligo a rivendere i mezzi a prezzo di
costo, per far fronte alle diverse scadenze. Il problema
della scarsa liquidità crea sul mercato ansie e pressioni,
perché i rivenditori si vedono traditi dal proprio
concessionario, che abbassa i prezzi ad un livello per loro
irraggiungibile. Tale situazione porta ad un livello di
profitto inesistente, ad esclusivo vantaggio di coloro che
vogliono comprare uno scooter in quel determinato
momento. Per gli altri utenti però funziona come un
boomerang, perché si ritorce contro tutti coloro che hanno
acquistato un mezzo qualche mese prima e se lo vedono
completamente svalutato (facendo perdere loro fiducia e
fedeltà). I rivenditori, invece possono sottoscrivere un
impegno annuale, garantendo ogni anno al concessionario
I soggetti del mercato
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un numero definito di motorini venduti, per ottenere
maggiori punti percentuali di sconto e di profitto;
altrimenti sono completamente svincolati da qualunque
tipo di programmazione e pianificazione.
Essi, pur avendo il vantaggio di minori impegni finanziari
e di magazzino, vedono il loro raggio di azione limitato
dai dealers, i quali possono non concedere loro di vendere
una determinata marca (lo spazio fisico o di mercato
insufficiente) per una corretta convivenza e concorrenza. Il
loro potere di crescita e di sviluppo viene anche frenato
dalle Case costruttrici, perché non possono diventare
concessionari se non esiste effettivamente sul mercato uno
spazio sufficientemente ampio da indurre ad aumentare il
numero degli affiliati diretti. L’unico e raro modo, per cui
un rivenditore può crescere è quello di riuscire ad
aumentare le vendite, e di impadronirsi di una buona quota
di mercato, col supporto di una forte base finanziaria.
Presentandosi alla casa produttrice con determinate
credenziali, si può riuscire ad ottenere il consenso per la
creazione di un nuovo concessionario, che possa essere
affiancato a quelli già esistenti.
I soggetti del mercato
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Un’altra possibilità di crescita, che però è ancora allo stato
embrionale, è quella di rivolgersi al mercato cinese, dove
esistono grosse potenzialità ancora non sfruttate. La Cina,
non recependo le normative europee, è ancora fuori dai
canali produttivi di maggiore importanza.
Questo può essere vantaggioso per il basso costo di
produzione e per l’ampio margine di sviluppo, ma è
necessario fare attenzione a tutte le difficoltà inerenti alla
presentazione di un nuovo prodotto sul mercato. In ultimo,
non bisogna dimenticare una fonte di reddito non
indifferente per rivenditori e concessionari, derivata, per
indotto, dalla vendita dei mezzi nuovi. Essa è generata, in
primis, dalle officine meccaniche dove vengono effettuate
tutte le garanzie o la riparazione dei guasti, e poi da tutti
gli accessori che ruotano attorno al mondo delle moto
come i caschi, i bauletti, gli antifurto, l’abbigliamento
specializzato ecc., ecc.