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INTRODUZIONE
Parlare della CISL è raccontare una parte importante della storia del
sindacato in Italia.
Un sindacato sorto in quell‟Italia repubblicana, libera e democratica, nata
all‟indomani del secondo conflitto mondiale, che ha scelto di nascere come
organizzazione non confessionale, dando vita a un fenomeno nuovo per la
società italiana.
La CISL abbraccia, attraverso le strutture sindacali di categoria e quelle
territoriali, lavoratori di settori diversi (agricoltura, industria, pubblico impiego,
servizi), pensionati e disoccupati, rivolgendosi quindi non solo ai lavoratori in
senso stretto, ma ad una più vasta fascia di coloro che hanno una posizione
marginale o precaria nel mondo del lavoro e a coloro che ne sono esclusi.
Il presente lavoro di tesi vuole mettere in luce l‟importanza del ruolo svolto
dalla CISL, e nello specifico della CISL di Vicenza, all‟interno del panorama
sindacale relativamente alla sua struttura organizzativa, i suoi valori, i servizi
offerti, con particolare riferimento al cittadino lavoratore.
Gli argomenti sono trattati e sviluppati all‟interno della tesi con quest‟ordine:
Nel primo capitolo - LA CISL.
Viene esposta l‟evoluzione storica del sindacato, attraverso le sue tappe
fondamentali.
Segue un‟analisi della struttura organizzativa, nella duplice articolazione nelle
strutture di categoria verticali e orizzontali.
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Sono infine considerati i valori, a cui la CISL si ispira.
Nel secondo capitolo – I SERVIZI.
Vengono analizzati l‟articolo 3 e 39 dello Statuto della CISL.
Vengono esposte le tipologie di servizi offerte, con specifico riferimento ai
servizi erogati al cittadino lavoratore, nonché gli enti, le associazioni, i centri
di attività.
Nel terzo capitolo – IL CAAF CISL VICENZA E LA CAMPAGNA FISCALE
2010.
Viene trattata la mia esperienza lavorativa svolta presso la sede CAAF CISL
di Noventa Vicentina, attraverso l‟analisi relativa alle dichiarazioni dei redditi:
modelli 730 e Unico per i lavoratori dipendenti e autonomi, RED per i
pensionati; e le altre tipologie di dichiarazioni, idonee al conseguimento di
agevolazioni, legate al reddito: modello ISEE.
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Capitolo 1
LA CISL
1.1 CHE COS’E’ LA CISL
Il panorama sindacale italiano è costituito dalle tre grandi confederazioni:
CGIL, CISL e UIL.
Esse riflettono vicende ed interessi collettivi o di gruppo, particolarmente
rilevanti nel mondo del lavoro quale conseguenza del conflitto industriale.
“La CISL è un‟organizzazione che associa, attraverso le strutture sindacali di
categoria e quelle territoriali, lavoratori di settori diversi (agricoltura, industria,
pubblico impiego, servizi), pensionati e disoccupati, senza alcuna
pregiudiziale politica, ideologica o religiosa.”
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La CISL aderisce alla Confederazione europea dei sindacati (ETUC CES) e
alla Confederazione internazionale dei sindacati (ITUC CIS).
E‟ definita e disciplinata dall‟art. 2 del proprio Statuto, che si pone come suo
manifesto programmatico, e che pertanto merita di essere riportato
integralmente:
“ La Confederazione italiana sindacati lavoratori si richiama e si ispira, nella
sua azione, ad una concezione che, mentre vede la personalità umana
naturalmente svolgersi attraverso l‟appartenenza ad una serie organica di
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“Cos’è la Cisl”, a cura della Biblioteca Centrale Cisl-, Edizioni Lavoro 2007.
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comunità sociali, afferma che al rispetto delle esigenze della persona
debbono ordinarsi società e Stato.
Le posizioni che essa prende dinanzi ai problemi dell‟organizzazione
economica e sociale mirano a realizzare la solidarietà e la giustizia sociale,
mediante le quali si consegue il trionfo di un ideale di pace.
Essa ritiene che le condizioni dell‟economia debbono permettere lo sviluppo
della personalità umana attraverso la giusta soddisfazione dei suoi bisogni
materiali, intellettuali e morali, nell‟ordine individuale, familiare e sociale.
Essa constata che le condizioni attuali del sistema economico non
permettono la realizzazione di questo fine e pertanto ritiene necessaria la
loro trasformazione, in modo da assicurare un migliore impiego delle forze
produttrici e una ripartizione più equa dei frutti della produzione tra i diversi
elementi che vi concorrono:
- sul piano interno, mediante:
a) la partecipazione dei lavoratori alla gestione dell‟unità produttiva e la loro
immissione nella proprietà dei mezzi di produzione;
b) la partecipazione dei lavoratori alla programmazione ed al controllo
dell‟attività economica;
c) l‟attuazione di radicali riforme atte all‟utilizzazione, nell‟interesse della
collettività, di tutte le risorse del paese;
- sul piano internazionale, mediante:
a) la solidarietà internazionale dei sindacati lavoratori liberi e democratici;
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b) l‟unificazione economica dei mercati come premessa della unificazione
politica degli Stati.
Essa intende promuovere queste trasformazioni con il libero esercizio
dell‟attività sindacale, nell‟ambito del sistema democratico; afferma che le
organizzazioni sindacali devono separare le loro responsabilità da quelle dei
raggruppamenti politici, dai quali si distinguono per natura, finalità e metodo
di azione; intende rivendicare costantemente la piena indipendenza da
qualsiasi influenza esterna e l‟assoluta autonomia di fronte allo Stato, ai
governi e ai partiti.
Essa afferma che l‟accoglimento del sindacato democratico e della sua
azione nel seno della società civile organizzata determina una crescente e
inderogabile esigenza strutturale della stessa e costituisce una garanzia e
una difesa dell‟ordine democratico.
Pertanto, mentre si ispira al principio della supremazia del lavoro sul capitale
e si impegna a perseguire il miglioramento delle condizioni economiche delle
classi lavoratrici e l‟elevazione morale, culturale e sociale delle stesse, e a
promuovere una politica di pari opportunità tra uomini e donne nel lavoro e
nella società, ritiene che il movimento sindacale e la sua possibilità di azione
si basino su una sola necessaria condizione: l‟adesione libera e spontanea
dei lavoratori all‟organizzazione sindacale e la moltiplicazione della forza
organizzativa di questa.
Decisa ad utilizzare al massimo le risorse formative proprie del movimento
sindacale, essa intende, d‟altra parte, fare appello al concorso delle forze
intellettuali e morali capaci di servire alla preparazione dei lavoratori, in
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funzione delle responsabilità che loro incombono in un‟organizzazione
democratica della vita professionale ed economica, e della loro completa
emancipazione.
Sviluppando la sua azione in difesa e rappresentanza degli interessi generali
del lavoro, la Confederazione assume la piena responsabilità di questa
azione, che essa determina nella totale indipendenza da ogni
raggruppamento esterno.”
1.2 UN PO’ DI STORIA
1.2.1 ORIGINI DEL SINDACATO NUOVO
Il quadro politico europeo, all‟interno del quale si colloca la nascita della
CISL, fu caratterizzato, negli anni del secondo conflitto mondiale, dalla
spartizione dell‟Europa in due sfere di influenza, in seguito alla conferenza di
Teheran (novembre 1943) e di quella di Yalta (febbraio 1945).
Esse ebbero forti ripercussioni anche sul territorio italiano, contribuendo ad
alimentare, nell‟immediato dopoguerra, da un lato lo scontro politico già in
atto tra i partiti di centro e la sinistra social-comunista; dall‟altro, inasprendo il
conflitto tra la componente cattolica, socialista, comunista presenti nella
CGIL unitaria.
Il sindacato unitario era sorto appena il 9 giugno 1944, con la firma del “Patto
di Roma” e vede come protagonisti Achille Grandi, Giuseppe Di Vittorio,
Bruno Buozzi (assassinato dai fascisti durante il ritiro tedesco da
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Roma,proprio alla vigilia della nascita del nuovo sindacato), Oreste Lizzadri e
Giulio Pastore.
Il progetto era stato realizzato in clandestinità da alcuni dirigenti di
organizzazioni sindacali prefasciste, appartenenti ai partiti più
rappresentativi.
I temi di politica salariale e di difesa dell‟occupazione differenziano le tre
componenti e ben presto si costituiscono all‟interno del sindacato correnti
sindacali collegate ai principali partiti, che sfociano nella rottura dell‟unità
sindacale, causata dall‟accesa polemica scoppiata intorno allo sciopero
nazionale indetto nel luglio 1948, poco dopo le drammatiche elezioni del 18
aprile e l‟attentato a Palmiro Togliatti, segretario del PCI.
La corrente sindacale cristiana, guidata da Giulio Pastore, si dissocia dallo
sciopero e il 17 ottobre 1948 fonda la Libera CGIL.
Dalla CGIL unitaria escono anche i repubblicani e i socialdemocratici nella
primavera successiva e fondano la FIL ( Federazione italiana del lavoro).
Il 30 aprile 1950, dalla confluenza della Libera CGIL, di parte della FIL e di
alcuni sindacati autonomi del settore dei servizi pubblici e privati, nasce la
CISL.
Contrapposta quindi alla CGIL social-comunista, il suo intento primario
consiste nel costruire un‟organizzazione realmente autonoma dal suo
retroterra politico e confessionale, libera dai vincoli di un‟organizzazione di
diritto pubblico, sviluppando un‟azione sindacale slegata dai partiti.
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Pertanto la CISL raccoglie al suo interno lavoratori e sindacalisti sia laici sia
cattolici.
Questa scelta costituisce un fenomeno nuovo per la società italiana e
consente alla CISL di diventare un punto di riferimento per molti lavoratori,
privi di una precisa collocazione ideologica e confessionale.
Muovendo da tali premesse, e inserendosi nella cornice istituzionale tracciata
dai costituenti, la CISL, stimolata anche dall‟adesione dell‟Italia alla Comunità
Europea del Carbone e dell‟Acciaio (1951), mira a creare un profilo di
sindacato confederale, idoneo a misurarsi con il decollo industriale del
Paese.
Questi obiettivi si concentrano soprattutto nel Veneto, sotto l‟impulso
dell‟ispirazione cristiana, ma comunque al di fuori del sindacato
confessionale.
Ciò è possibile solo creando un‟organizzazione costituita da dirigenti
individuati e formati all‟interno.
E con questa finalità nel 1951 viene istituito il Centro studi di Firenze, che
organizza corsi per la formazione dei nuovi dirigenti, basandosi sul modello
del sindacalismo americano degli anni Trenta e Quaranta, dal cui riferimento
consegue la concezione del sindacato come associazione che ricava la sua
legittimazione dall‟adesione volontaria dei lavoratori, che ne determinano
quindi scelte e orientamenti.
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Da qui l‟opposizione a qualsiasi tentativo di regolamentare per legge l‟attività
sindacale, così come previsto dagli articoli 39 e 40 della Costituzione.
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I primi frutti della battaglia intrapresa dalla CISL, si raccolgono già nei primi
anni ‟50, innanzitutto con “l‟invenzione” della contrattazione aziendale, che
apporta miglioramenti contrattuali in tema di conglobamento, abolizione delle
gabbie salariali, efficacia erga omnes dei CCNL, parità retributiva tra maschi
e femmine, anziani e giovani con le stesse mansioni.
Nel 1953 la CISL promuove la contrattazione articolata, che consiste nel
contrattare il salario, o alcune sue parti, azienda per azienda o per settori
produttivi.
Nel 1954 vengono proposti nuclei della CISL nei luoghi di lavoro (cd. SAS,
ovvero Sezioni Aziendali Sindacali), con lo scopo di guidare la contrattazione
aziendale.
Nonostante l‟impegno programmatico, la rivendicazione dell‟autonomia delle
categorie rimane inattuata nel corso del decennio, poiché il sindacato non si
dimostra sufficientemente forte per farsi riconoscere come controparte dagli
imprenditori, subendo la repressione padronale.
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Art. 39: “L'organizzazione sindacale è libera. Ai sindacati non può essere imposto altro obbligo se non la loro registrazione
presso uffici locali o centrali, secondo le norme di legge. È condizione per la registrazione che gli statuti dei sindacati
sanciscano un ordinamento interno a base democratica. I sindacati registrati hanno personalità giuridica. Possono, rappresentati
unitariamente in proporzione dei loro iscritti, stipulare contratti collettivi di lavoro con efficacia obbligatoria per tutti gli
appartenenti alle categorie alle quali il contratto si riferisce.”
Art. 40: “Il diritto di sciopero si esercita nell'ambito delle leggi che lo regolano.”
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Tuttavia la ricerca di autonomia non si arresta e si riversa sul retroterra
politico, cosicché nel 1957, la CISL fa cadere il governo Segni sul problema
dei patti agrari e nel 1960 il governo Tambroni.
In quegli anni CISL, CGIL e UIL avevano tutte una propria rappresentanza
parlamentare; solo più recentemente è stata sancita l‟incompatibilità tra
cariche politiche e sindacali.
Questo fattore alimenta la tensione conflittuale tra CISL e CGIL; si registrano
infatti forti divisioni soprattutto in occasione di manifestazioni indette dalla
CGIL su questioni di carattere internazionale o politico, che sfociano negli
accordi separati.
1.2.2 TAPPE: ANNI 60’-OGGI
Gli inizi degli anni Sessanta sono caratterizzati da momenti di unità d‟azione
in qualche categoria e in alcune località, che conducono alla realizzazione di
importanti accordi aziendali ( Italsider, Bassetti, Perugina, Franchi).
Sul fronte politico, i parlamentari-sindacalisti sono impegnati in Parlamento
per una maggiore valorizzazione e un ruolo più attivo e autonomo delle
aziende a partecipazione statale.
Già dal 1956 tali aziende, grazie all‟iniziativa della CISL, si erano distaccate
dalla Confindustria, fondando l‟INTERSIND e dando vita in tal modo a un
sistema articolato di contrattazione col sindacato.