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INTRODUZIONE
Il mio lavoro di tesi è incentrato sulle operazioni e gli elaborati
cartografici e topografici relativi ad un piano di assestamento forestale.
Analizzando le normative per la redazione di un piano di assestamento
sono venuto a conoscenza che dette operazioni consistono nella ricerca del
materiale cartografico e nella sua valutazione da parte del dottore forestale,
nella verifica e nell‟accertamento dei confini di proprietà, nel rilievo
topografico utile all‟aggiornamento dei dati sulle mappe e nell‟allestimento
della carta assestamentale da allegare al piano.
Inizio la mia tesi classificando e descrivendo il materiale cartografico
di base (mappe catastali, carte I.G.M., carte tecniche regionali, foto aeree)
utile all‟assestatore per poter allestire un‟ottima carta assestamentale del
complesso forestale oggetto di studio. Il materiale cartografico di base è
scelto dall‟assestatore rispettando determinati requisiti: motivi economici,
grandezza della foresta da assestare, destinazioni dell‟area, motivi
amministrativi ecc… In base alla scelta del fondo cartografico utilizzato si
può fare una classificazione delle carte assestamentali (su base catastale, su
base originale, su base I.G.M., su base di carte tecniche regionali).
La carta silografica è la carta assestamentale per eccellenza e permette
di conoscere lo stato del bosco e i caratteri che distinguono suolo e
soprassuolo di ogni singola particella forestale utilizzando segni e tinte
convenzionali.
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Ho sottolineato l‟argomento, molto delicato, relativo all‟accertamento
dei confini di proprietà che il dottore forestale deve affrontare prima di
allestire un piano di assestamento o di gestione.
Parte della mia tesi riguarda anche il rilievo topografico, operazione
molto utile per poter integrare nuove linee alla carta assestamentale. Tali
linee possono essere confini di proprietà che non coincidono con quelli
catastali, confini delle particelle forestali che non coincidono con quelli
delle particelle catastali presenti sulla relativa carta di base, nuovi sentieri e
strade, importanti per la gestione del complesso boscato. Ho confrontato le
metodologie di rilevamento topografico utilizzate nel primo ventennio del
„900 con le ultime innovazioni costituite dall‟utilizzo del GPS.
Ho ritenuto opportuno, a questo punto, riportare e commentare delle
carte silografiche di alcuni piani di assestamento partendo da quello della
foresta di Vallombrosa del 1886, importante perchè è il primo esempio di
piano redatto a stampa in Italia e avente una carta silografica con
variazione di colore secondo la classe cronologica dei soprassuoli. Gli altri
esempi di carte assestamentali, opportunamente commentati, si riferiscono
ai periodi in cui vi sono state delle variazioni nei criteri di
compartimentazione e di gestione dei boschi, fino ad arrivare alla carta
silografica relativa al piano di assestamento della Riserva Naturale
Biogenetica di Camaldoli per il quindicennio 1980-1994.
A questo esempio ho aggiunto anche alcune parti degli altri elaborati del
piano per mettere in evidenza come la carta assestamentale, unitamente ad
essi, sia lo strumento tecnico cartografico fondamentale per la gestione
della foresta e sia esaustiva per la conoscenza del soprassuolo in esame.
Elencando, successivamente tutte le caratteristiche fisiche, morfologiche e
sulla viabilità dell‟area ho messo in risalto come esse siano subito
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riscontrabili sulla mappa della foresta in quanto tale carta presenta curve di
livello ed è aggiornata sulla base di una carta tecnica locale.
Mi sono riferito alla carta assestamentale di un piano degli anni ‟80
perché la ritengo come uno degli ultimi esempi di carta silografica prima
dell‟avvento dei Sistemi Informativi Geografici (GIS) e della cartografia
numerica.
Nell‟ultima parte della mia tesi ho approfondito proprio questi ultimi
argomenti, come innovazione epocale nella gestione e nella produzione
della cartografia per fini naturalistici ed assestamentali. Detti GIS si basano
su due capisaldi dell‟innovazione informatica e cioè i sistemi di disegno
computerizzato (CAD) che permettono il disegno di entità geografiche e i
data base relazionali (DBMS) che permettono l‟immagazzinamento dei dati
e delle informazioni legate a queste entità.
In conclusione mi sono soffermato su come è possibile realizzare un
Sistema Informativo Geografico per le aree interessate da vegetazione
forestale, occupandomi anche del prodotto più recente dell‟evoluzione della
metodologia di rappresentazione del territorio: l‟ortofoto digitale a colori,
utilizzata come la carta base di un GIS.
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1 – IL PIANO DI ASSESTAMENTO FORESTALE
Il piano di assestamento forestale ¹ è uno strumento di pianificazione e
definisce tutti gli interventi utili a conseguire gli obiettivi della coltivazione
rispettando gli indirizzi e i vincoli individuati dal PFC (Piano Forestale
Comunale) o, in assenza di esso, dal PFR (Piano Forestale Regionale).
Il piano contiene un inquadramento della realtà dell‟ambiente in cui si
opera e dei caratteri quali-quantitativi del complesso forestale oggetto di
studio.
È uno strumento di analisi, definizione e applicazione dei criteri alla
base della gestione sostenibile dei beni silvo-pastorali, nonché strumento
pianificatorio degli interventi infrastrutturali, di riqualificazione ambientale
e di valorizzazione di detti beni.
Il Piano di assestamento forestale ha validità non inferiore ai dieci
anni e non superiore a quindici ed è redatto da un dottore forestale abilitato
e iscritto all‟ordine professionale.
Il piano di assestamento forestale è costituito dai seguenti elaborati:
1. Relazione tecnica
2. Prospetto delle superfici e compartimentazione
3. Registro di tassazione e descrizioni particellari
4. Piano dei tagli
5. Piani infrastrutturali
6. Libro economico o registro degli interventi
7. Regolamenti
8. Elaborati cartografici.
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http://www.sito.regione.campania.it/agricoltura/comunicati
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1.1 – LA RELAZIONE TECNICA
La Relazione tecnica descrive l‟ambiente in cui si opera facendo
riferimento ai soprassuoli forestali, alle loro attitudini e problematiche.
In detta relazione sono indicati gli obiettivi della conduzione tecnica-
forestale dell‟impresa e le operazioni dettagliate da compiere per
conseguirli.
Essa è composta da due parti
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:
1. La parte generale, è un inquadramento dell‟ambiente fisico e
biologico del territorio interessato e una presentazione del complesso
forestale e comprende:
l‟inquadramento geografico dell‟area;
l‟estensione e ubicazione del complesso boscato;
gli estremi catastali della proprietà, la sua collocazione
geografica e le principali vie di accesso;
i cenni storici sul complesso forestale oggetto di studio
(compresi eventi eccezionali) e sulla sua gestione;
la descrizione delle caratteristiche lito-geo-morfologiche,
pedologiche e climatiche;
la descrizione della vegetazione con particolare riguardo alla
componente arborea;
lo stato della viabilità principale e secondaria;
le caratteristiche del complesso forestale come gli usi
pascolivi, la presenza e l‟importanza della fauna selvatica, la
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descrizione dei prodotti non legnosi, l‟individuazione e
descrizione delle eventuali aree a vocazione turistica e
didattica.
2. La parte speciale definisce gli obiettivi della gestione e i metodi
impiegati per conseguirli. Si può dire che questa parte della relazione è il
riferimento decisionale e operativo del Piano di assestamento forestale. In
essa sono esposti:
obiettivi, criteri e metodo di compartimentazione (formazione
delle comprese, delle particelle forestali);
obiettivi, metodi e risultati dei rilievi di campagna
(topografici, vegetazionali, dendro-auxometrici);
obiettivi, criteri e metodo di assestamento adottato per la
determinazione della ripresa legnosa in ciascuna compresa.
1.2 – IL PROSPETTO DELLE SUPERFICI E LA
COMPARTIMENTAZIONE
Il Prospetto delle superfici
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contiene l‟elenco di tutte le particelle
forestali definite in fase di compartimentazione e per ognuna di esse,
elencate con numerazione progressiva, sono indicati: la superficie totale, la
ripartizione in superficie forestale, agricola, improduttiva e i riferimenti
catastali.
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“ Si intende per particella forestale una parte di bosco nettamente
omogenea in rapporto a tutti gli elementi della produzione (clima, suolo e
soprassuolo). Come tale la particella costituisce l‟unità colturale di un
bosco.”
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Sul terreno dette particelle sono individuate con segni in vernice rossa
realizzati su particolari fisici non deperibili (rocce, tronchi di alberi posti
sul confine appartenenti alla particella). Un tratto orizzontale posto a 1,5 m
da terra segna i confini lineari; due tratti sovrapposti sono posti per indicare
i vertici o degli angoli significativi e sono sormontati dal numero indicativo
della particella.
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1.3 – IL REGISTRO DI TASSAZIONE E LA DESCRIZIONE
PARTICELLARE
Il Registro di tassazione è un documento, allestito in forma tabulare,
dove sono elencate con numerazione progressiva, tutte le particelle con la
relativa descrizione (nei piani moderni le descrizioni particellari possono
occupare più pagine).
L‟insieme delle descrizioni quali-quantitative di ogni particella prende
il nome di rilievo tassatorio o statistico particellare. Questo è la base per
individuare tempestivamente gli interventi colturali da compiere in ogni
particella perché fornisce un quadro particolareggiato della realtà dei
popolamenti presenti in ognuna di esse.
4
Cfr. PATRONE G. (1944) – Lezioni di Assestamento Forestale. Mariano Ricci, Firenze.
5
A.A.V.V. (1986) – Nuove metodologie nella elaborazione dei piani di assestamento dei boschi. ISEA,
Bologna.
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1.4 – IL PIANO DEI TAGLI
Il Piano dei tagli allegato al piano di assestamento è un documento,
redatto in forma tabulare, dove sono descritte e quantificate, particella per
particella, le operazioni selvicolturali da eseguire, indicandone anche le
modalità operative.
1.5 – I PIANI INFRASTRUTTURALI
In questo allegato sono riportati gli interventi relativi a:
miglioramento dei pascoli;
progettazione e/o miglioramento della viabilità di accesso e di
smacchio;
valorizzazione turistico-didattica.
1.6 – IL LIBRO ECONOMICO O REGISTRO DEGLI INTERVENTI
Il Libro economico è un registro dove vengono riportati, per ogni
particella e per ogni anno, le operazioni eseguite effettivamente: massa
delle utilizzazioni, distinta per specie; numero di alberi utilizzati e classi
diametriche; superficie percorsa dai diradamenti; eventuali operazioni
colturali eseguite e miglioramenti effettuati.