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Abstract
La blockchain è un “Distributed ledger”, un registro condiviso, una sorta di libro mastro
digitale distribuito. Una criptovaluta è una valuta digitale, paritaria e decentralizzata
gestita da una blockchain, che si basa sui principi della crittografia per convalidare le
transazioni e generare moneta.
L’obiettivo di questo elaborato è effettuare un’analisi sui principali aspetti economici
legati alla diffusione delle criptovalute, nella convinzione che queste saranno in futuro
uno strumento sempre più utilizzato. Prima di approfondire il corretto trattamento
contabile da applicare ai bitcoin si andranno a toccare diversi temi: verranno ad esempio
analizzati la volatilità e la diffusione delle criptovalute, cercando di capire da dove
derivano questi parametri.
Lo scritto è organizzato come segue: nel primo capitolo viene effettuata una breve analisi
della tecnologia della blockchain per capire su che presupposti si basa e come funziona.
Dato l’obiettivo primario di questo lavoro si è preferito non soffermarsi su concetti troppo
“informatici”, tuttavia, per capire a fondo un argomento, è bene comprendere la
tecnologia che ne sta alle basi. Nel secondo capitolo ci si sofferma su alcune delle
potenziali applicazioni della tecnologia blockchain; il terzo capitolo analizza diversi
aspetti legati all’utilizzo e alla diffusione dei bitcoin; il quarto capitolo indaga la legalità
e le varie classificazioni giuridiche dei bitcoin nelle diverse giurisdizioni internazionali;
infine, il quinto ed ultimo capitolo affronta le classificazioni dei bitcoin e il trattamento
contabile e tributario riservato a questi nuovi strumenti.
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Introduzione
La blockchain, in italiano “catena di blocchi”, è una tecnologia che permette di scambiare
file e denaro senza la necessità di passare da un intermediario. Questa nuova tecnologia
viene considerata come un nuovo internet
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, o meglio, un internet basato su transazioni
effettuate in totale sicurezza, trasparenza e decentralizzazione. Un qualsiasi utilizzatore
della rete potrebbe non vedere la grande novità di questa tecnologia, essendo già abituato
ad inviare file via mail e ad effettuare pagamenti tramite home banking, in totale sicurezza
e trasparenza. Tuttavia, quando pensiamo di inviare un documento via mail non lo stiamo
inviando, ma ne stiamo semplicemente condividendo una copia. Oppure ancora, quando
effettuiamo una transazione bancaria ci affidiamo a un database centrale, che custodisce
le informazioni relative al prezzo, alle controparti e alle modalità di pagamento. La
blockchain permette di inviare l’unica copia ufficiale di un documento, senza il pericolo
che questo venga modificato. Permette, inoltre, di inviare e ricevere denaro senza la
necessità di avere intermediari. È un registro condiviso e distribuito che ridistribuisce i
dati in diversi “nodi” presenti lungo la rete. Non c’è più, quindi, la necessità di allineare
le informazioni delle controparti di una transazione su un unico registro, perché queste
saranno già in possesso della controparte, che può accedere al registro condiviso in
qualsiasi momento.
Per capire la portata di questa grande innovazione e per avere una conoscenza più
approfondita dell’argomento si inizia l’elaborato analizzando i concetti base del
funzionamento della blockchain e dei bitcoin.
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Ranieri Razzante, (2018), “Bitcoin e criptovalute. Profili fiscali, giuridici e finanziari”. Maggioli Editore
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Capitolo 1 - Blockchain e cryptocurrency, cosa sono e come
funzionano
Innanzitutto, è bene specificare il duplice significato del termine “bitcoin”. La parola
“Bitcoin” (con la “b” maiuscola) si riferisce al protocollo che definisce le regole di
funzionamento della blockchain. La parola “bitcoin” (con la “b” minuscola) si riferisce
invece alla criptovaluta digitale scambiata secondo le regole del protocollo
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.
1.1 Come funziona la blockchain
Come detto, la blockchain è un “Distributed ledger”, un registro condiviso, una sorta di
libro mastro digitale distribuito. Per capire come funziona si devono analizzare i singoli
elementi che la compongono
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.
1.1.1 Transazione
La transazione è composta da dati che costituiscono i valori oggetto di scambio, i quali
necessitano di essere verificati, approvati e infine archiviati. Si tratta di informazioni
relative alle controparti dello scambio, ad esempio l’indirizzo pubblico del ricevente, le
firme crittografiche e le caratteristiche della transazione. Se, per esempio, si tratta di una
blockchain di cryptocurrency, questa memorizzerà le informazioni riguardo il mittente, il
destinatario e la quantità di denaro. Tutti i dati all’interno di ciascuna transazione sono
sottoposti a un meccanismo di doppia chiave asimmetrica (una pubblica e una privata),
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Ranieri Razzante, (2018), “Bitcoin e criptovalute. Profili fiscali, giuridici e finanziari”. Maggioli Editore
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Per la stesura di questo primo è stato approfondito lo studio dei seguenti testi:
• Ranieri Razzante, (2018), “Bitcoin e criptovalute. Profili fiscali, giuridici e finanziari”. Maggioli
Editore
• Castellani Maddalena, Pomi Paola, Triberti Cesare, Turato Alessandro, (2017) “blockchain.
Guida pratica tecnico giuridica all'uso”. goWare
• Pepe Stefano, (2014), “Investire BITCOIN: Come capire e gestire questa nuova forma di
ricchezza”. Dario Flaccovio Editore
• https://onezero.medium.com/how-does-the-blockchain-work-98c8cd01d2ae
• https://www.blockchain4innovation.it/video/cose-la-blockchain-funziona-bitcoin-un-video-
dellosservatorio-blockchain-distributed-ledger/
• https://stream24.ilsole24ore.com/video/tecnologia/blockchain-questa-sconosciuta-come-
funziona/AEXkhfuE
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simile a quello della firma digitale, ma non garantito da alcun ente centrale (come si vedrà
in seguito, questa risulta essere la caratteristica principale della tecnologia blockchain).
1.1.2 Hash
Ciascun blocco contiene due hash, quello del proprio blocco e quello del blocco
precedente. Un hash tecnicamente è una funzione algoritmica informatica non invertibile
che mappa una stringa di lunghezza arbitraria in una stringa di lunghezza predefinita: è
una sorta di impronta digitale del blocco, un codice crittografico che permette di
identificarlo. L’hash, come l’impronta digitale, è sempre unico per ciascun blocco, ed è
calcolato in base al contenuto di quest’ultimo, ciò significa che viene creato dagli stessi
dati che si trovano all’interno del blocco. Di conseguenza cambiando i dati, si varia
l’hash. Questo legame tra dati e hash non è però simmetrico, dai dati si crea l’hash, ma
dall’hash non si può risalire ai dati. È paragonabile a un’impronta digitale che cambia
ogni volta che si ha un cambiamento sul proprio corpo.
1.1.3 Proof Of Work
Il sistema degli hash parrebbe essere sicuro, tuttavia i computer di nuova generazione
possono calcolare centinaia di migliaia di hash al secondo, ne consegue che si potrebbe
manomettere un blocco e ricalcolare tutti gli altri hash dei blocchi successivi per rendere
nuovamente valida la blockchain. Per evitare che ciò accada, la blockchain utilizza la
tecnica del Proof-of-Work (PoW), meccanismo che rallenta la creazione di nuovi blocchi.
Tecnicamente si tratta dell’algoritmo di consenso alla base della blockchain, è
sostanzialmente l’algoritmo utilizzato per confermare le transazioni. Per quanto riguarda
la blockchain di Bitcoin, per esempio, per ottenere la conferma della transazione si deve
risolvere un problema matematico. Questi problemi matematici diventano sempre più
difficili, dalla creazione dei Bitcoin ad oggi sono diventati di conseguenza molto più
complessi ed è quindi sempre più complicato risolverli. Con la locuzione “problemi
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matematici” si intende sostanzialmente la risoluzione di algoritmi calcolabili da computer
dotati di capacità di calcolo molto elevate. Qualsiasi utente della blockchain può risolvere
questi problemi matematici e diventare quindi un miner. La PoW incentiva i miner a
competere tra di loro nell’elaborazione degli scambi: viene loro corrisposta una
ricompensa, in forma di una percentuale (molto piccola) della transazione. Nel caso dei
Bitcoin ci vogliono circa dieci minuti per calcolare la Proof-of-Work necessaria per la
creazione di ciascun blocco.
1.1.4 Blocco
Un blocco è il raggruppamento di un insieme di transazioni. Ciascun blocco è formato
dai dati che lo compongono, ovvero le singole transazioni, e due hash. I blocchi
contengono anche l’hash del blocco precedente, perché, in questo modo, se un utente
trasformasse i dati di un blocco altererebbe il suo hash e l’hash del blocco successivo, di
conseguenza, non corrisponderebbe a quest’ultimo, e quindi la “manomissione” dei dati
risulterebbe facilmente individuabile. Come mostrato anche in figura 1
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, il primo blocco
fa ovviamente eccezione alla regola ed è formato dal proprio hash e dall’hash genesi.
Figura 1 - Struttura blocchi
La sicurezza della blockchain, inoltre, si basa sulla sua caratteristica principale: la
mancanza di un’entità centrale che ne governa il funzionamento. Blockchain, infatti,
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Sito web University of Central Florida: http://www.cs.ucf.edu/~msaad/
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utilizza una rete peer-to-peer dove chiunque è autorizzato a partecipare. I peer che
partecipano alla rete vengono chiamati nodi. Qualsiasi partecipante della rete può
verificare che tutto il registro “sia in ordine”, e quando qualcuno si unisce a questa rete,
ottiene una copia completa della blockchain. Quando un utente crea un nuovo blocco,
questo viene condiviso con tutti i nodi della rete e ogni nodo verifica il blocco per
assicurare che non sia stato manomesso. Se tutto è corretto, ogni nodo aggiunge il nuovo
blocco alla propria blockchain. Si può quindi dire che tutti i nodi della rete creino
consenso: i blocchi manomessi verranno respinti dai nodi della rete.
I meccanismi degli hash, della PoW e del consenso, fanno sì che se un hacker volesse
manomettere tutti i blocchi della catena dovrebbe ricalcolare la Proof-of-Work per ogni
blocco e assumere il controllo di oltre il 50% dei nodi, un’impresa quindi molto ardua.
Quando i dati sono registrati all’interno della blockchain risulterà poi molto difficile
cambiarli. Un insieme di blocchi crea una catena di blocchi collegati tra loro: la cosiddetta
blockchain.
1.1.5 Token
Un Token è un asset digitale basato sulla blockchain che può essere scambiato tra due
parti senza la necessità di avere alcuna entità centrale che convalidi lo scambio. Un token
può essere considerato come un pacchetto con all’interno varie informazioni digitali che
possono: permettere di definire e conferire un diritto di proprietà a un ente, dare accesso
a un servizio o legittimare un pagamento. Un token può eventualmente incorporare anche
altri diritti addizionali governati da uno smart contract. Anche i Bitcoin (e altre
cryptocurrency) sono basati sui token, sono infatti le componenti che gli conferiscono
effettivamente valore. Questi pacchetti possono essere visti come dei gettoni: si possono
utilizzare, andando quindi a esaurirne il contenuto, oppure si possono rivendere a valore
di mercato. “Dentro” al token possono anche non esserci servizi, in questo caso il token
è considerabile come una forma di investimento.