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Introduzione
Il progresso tecnologico, l’internazionalizzazione dei mercati, il
naturale aumento della concorrenza derivato dalla creazione di uno
spazio economico unico a livello comunitario, sono soltanto alcune delle
ragioni alla base delle sostanziali modificazioni del sistema finanziario
cui si è assistito negli ultimi decenni.
Evidenti risultano i mutamenti subiti dall’industria del credito
europea (e non solo europea) sia per quanto ne riguarda i processi
produttivi, sia anche distributivi; i primi interessati da un costante
processo di innovazione, che nel tempo si è progressivamente tradotto
nella creazione di un nutrito numero di strumenti qualificabili come
parafinanziari, o latamente finanziari; i secondi mutati invece sulla scorta
di una continua ricerca di articolazioni strutturali ottimali del sistema
stesso, realizzatasi alternativamente o mediante la creazione di banche
universali, o mediante la creazione di gruppi di credito polifunzionali
guidati da una società madre, cui soggiacciono una serie di società
minori, specializzate per linea di business e tipo di clientela.
¨ tenendo ben presente tale contesto di riferimento, che il presente
elaborato si pone l’obbiettivo di indagare il fenomeno del factoring,
servizio sostanzialmente volto allo smobilizzo del credito d’impresa
mediante anticipazione, tentando di evidenziarne i tratti distintivi
fondamentali e ancora cercando di spiegare i termini in cui questo si
rapporti all’attività economica bancaria.
La ricerca è articolata come segue.
8
Al cap. I è affidato un ruolo introduttivo, volto piø che altro a
sottolineare le origini storiche del fenomeno in esame e ad indagarne le
questioni relative al nomen juris.
Nel cap. II si tenta invece di evidenziare gli elementi essenziali del
factoring, sia dal punto di vista giuridico dell’operazione, sia anche
economico, dato l’impatto che dallo stesso risulta sull’amministrazione
d’impresa.
Il cap. III è dedicato all’esame, seppur sintetico, di quella che è la
normativa relativa alla cessione del credito d’impresa, vale a dire la l. 21
febraio 1991, n. 52.
Al cap. IV, in fine, individuati per sommi capi i concetti di attività
bancaria e parabancaria e constatata l’indubbia natura sicuramente anche
finanziaria del factoring, si cerca di rilevare come tale strumento, stanti
la relativa sicurezza d’attuazione dello stesso da parte della banca o degli
intermediari finanziari in genere e ancora la grande domanda che proprio
di tale servizio, tecnica di finanziamento se non già alternativa, quanto
meno complementare al tradizionale canale del credito bancario, viene a
crearsi in periodi di crisi economica come quello attuale, si rapporti
all’economia dell’impresa bancaria, per la quale diviene indubbiamente
uno strumento di importanza strategica.
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CAPITOLO PRIMO
IL FACTORING
SOMMARIO: 1. Cos’è il factoring. – 2. Breve storia. – 2.1. Origini e
antecedenti storici. – 2.2. Il periodo coloniale inglese: i scoli XVII-XIX. – 2.3. Il
periodo USA: il XX secolo. – 2.4. La diffusione a livello internazionale: dal 1960 ad
oggi. – 3. Il nomen juris. – 3.1. L’etimologia. – 3.2. In italiano.
1. Cos’è il factoring.
Il factoring, come la desinenza in –ing lascia facilmente intendere,
è una figura negoziale di matrice anglosassone, oggi diffusa a livello
internazionale.
In prima approssimazione si tratta di una convenzione in grado di
assolvere una molteplicità di funzioni diverse, riconducibile al novero
dei contratti parabancari.
Piø precisamente, si definisce factoring quell’accordo in base al
quale un imprenditore cede, o a seconda dei formulari utilizzati, si
obbliga a cedere ad un operatore specializzato, il c.d. factor (solitamente
una banca, o comunque una società di emanazione bancaria), i propri
crediti commerciali, anche futuri, perchØ questo, verso un corrispettivo
preventivamente pattuito, si occupi per suo conto della loro
amministrazione, gestione e riscossione, eventualmente assicurandolo
10
contro il rischio d’insolvenza del debitore ceduto e finanziandolo tramite
la concessione di anticipazioni sugli stessi.
1
Oltre quelli appena citati poi, che pur tuttavia ne rappresentano il
nocciolo duro, occorre rilevare ancora come il contratto di factoring, se
previsto in sede negoziale, possa ricomprendere al proprio interno anche
tutta una serie di ulteriori obblighi in capo al factor, accessori e ausiliari
rispetto ai primi, tra i quali è possibile ricordare l’assistenza legale in
sede di giudizio dell’impresa cedente per quei crediti il cui recupero sia
risultato particolarmente difficile; la valutazione della capacità di
solvenza della relativa clientela; la rilevazione delle caratteristiche e
delle possibilità evolutive del mercato su cui la stessa si trova ad operare;
ecc. ecc.
2
L'imprenditore moderno, che una volta seguiva in prima persona
tutti gli aspetti tecnici, gestionali ed operativi della propria impresa,
provvedendo autonomamente ad ognuno di essi, sente oggi la necessità
di concentrare le proprie energie ed il proprio impegno solo sull'attività
caratteristica di questa, delegando tutte le altre questioni a un’economia
esterna, e proprio nel ricorso al factoring e nella duttilità ed adattabilità
di contenuti di cui tale strumento è capace ha imparato a trovare nel
tempo la risposta piø efficace al soddisfacimento di tale esigenza.
Fin da subito dunque, il factoring da un lato emerge si come un
servizio molto complesso, a sua volta frutto della somma di una pluralità
eterogenea di sottoservizi variamente combinabili tra di loro, la qual cosa
ne rende la comprensione inevitabilmente particolarmente difficoltosa;
ma dall’altro si conferma anche e soprattutto come una formidabile
1
M. Bussani, Contratti moderni: factoring, franchising e leasing, in R. Sacco (a cura di), Trattato di
diritto civile, UTET Giuridica, Torino, 2004, pp. 63 – 64.
2
V. Buonocore, A. Luminoso, F. Martorano, G. Racugno, Contratti di impresa e operazioni bancarie,
in V. Buonocore (a cura di), estratto dal Manuale di diritto commerciale, G. Giappichelli, Torino,
2011, X ed, p. 253.
11
tecnica di ausilio all’attività d’impresa che, proprio grazie a tanta
fluidità, riesce ad adattarsi perfettamente a quelle che sono le reali
esigenze di volta in volta dimostrate da quest’ultima.
2. Breve storia.
Volendo ora procedere a una rapida analisi storica del fenomeno
del factoring, innanzitutto si rende necessario stabilire quali siano le
origini di tale figura contrattuale, ovvero il dove e il quando il factoring
abbia fatto la propria comparsa nella materia dei rapporti commerciali,
per poi concentrare la nostra attenzione sulle trasformazioni che tale
negozio ha subito nel tempo.
Si ritiene che il factoring affondi le proprie radici nell’alveo della
tradizione giuridica anglosassone, in cui tale pratica è andata
progressivamente consolidandosi.
Piø precisamente, è ormai pacificamente accolto che esso nasca in
Inghilterra nella prima metà del XVI secolo, per poi svilupparsi ed
evolvere verso la forma attuale negli USA, a partire dalla fine del XIX
secolo e per tutta la prima metà del XX.
3
3
F. Santi, Il factoring, in P. Cendon (a cura di), Il diritto privato oggi, Giuffrè Editore, Milano, 1999,
p. 19.
12
2.1. Origini e antecedenti storici.
Come poc’anzi anticipato, il factoring fa la sua comparsa nel
regno d’Inghilterra, presentandosi quale possibile soluzione alle esigenze
del mercato tessile e laniero tra le varie parti dell’isola.
Per la vendita delle proprie merci sulle principali piazze
commerciali del Paese infatti, il produttore dell’epoca non si sposta dalle
aree agricole e industriali verso i luoghi in cui fisicamente avverranno
gli scambi, ma trova invece piø conveniente servirsi di uomini o imprese
di sua fiducia ivi residenti, i quali, portato a termine lo scambio e
riscosso il prezzo della vendita per suo conto, gliene rimettono il
ricavato, trattenendo per se una quota quale commissione per il servizio
svolto.
4
Il factoring degli esordi dunque, detto trade factoring proprio a
sottolinearne la funzione meramente distributiva dallo stesso assolta, si
presenta come una tecnica giuridica in larga misura riconducibile
all’odierno mandato a vendere, utilizzata proprio per ovviare al problema
della distanza tra impresa produttrice e mercato di riferimento, tramite la
quale il factor, parallelamente alla figura del commesso, si trova a
commercializzare merci in nome proprio, ma per conto altrui, verso il
corrispettivo di una commissione calcolata sul venduto.
Per una questione di onestà intellettuale tuttavia, è doveroso
ricordare che, come sottolineato da alcuni autori,
5
quella di ricorrere a
figure professionali che si facciano carico della distribuzione delle merci
di un produttore su un mercato ad esso lontano è una pratica molto piø
risalente nel tempo rispetto all’esperienza inglese, attuata anche, e forse
4
G. Fossati, A. Porro, Il factoring, aspetti economici, finanziari e giuridici, Giuffrè Editore, Milano,
1994, p. 3.
5
G. Fossati, A. Porro, Op. Cit., p. 3.
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soprattutto, in quella parte continentale dell’Europa, appartenente alla
così detta civil law tradition (opposta alla tradizione giuridica
anglosassone, detta invece di common law), dove operazioni in qualche
modo sussumibili allo schema del factoring sono rinvenibili già in epoca
romana e prima ancora mesopotamico babilonese, seppur in maniera
necessariamente piø primitiva e rudimentale, data la limitatezza dei
mezzi di pagamento e delle maggiori difficoltà di comunicazione.
Piø avanti nel tempo poi, tracce di una simile prassi sono
rintracciabili anche in età medioevale, precisamente nell’ambiente
mercantile fiammingo, ma è solo a partire dall’esperienza inglese
tuttavia che si innescherà quel processo evolutivo che porterà al
perfezionarsi di una tecnica negoziale sempre piø simile a quella dei
giorni nostri, tanto nel modo di operare, quanto nella terminologia
utilizzata.
2.2. Il periodo coloniale inglese: i scoli XVII-XIX.
Il XVII secolo rappresenta un momento di importanza
fondamentale nella storia evolutiva del factoring.
Questo è un periodo storico caratterizzato da grandi scoperte,
esplorazioni e colonizzazioni da parte delle grandi potenze commerciali
europee, prima fra tutte quella inglese.
Proprio ad opera dell’Inghilterra, prende il via quel processo di
colonizzazione europea del Nord America, nel cui ambito il factoring
troverà un fertile terreno di coltura e conoscerà un notevole sviluppo.