1
INTRODUZIONE
Negli ultimi decenni assistiamo ad una trasformazione profonda del sistema
economico mondiale: il passaggio dall' era dell' industrializzazione all' era
dell'informazione o conoscenza.
Nell' era dell' industrializzazione (dal 1850 al 1975), le imprese di successo
erano quelle che riuscivano meglio di altre a "catturare" i vantaggi dalle
economie di scala
1
e di scopo
2
.
Con l' affermarsi dell' era dell' informazione (dal 1975 in poi), ciò non è
sufficiente: le aziende non riescono più a conseguire un vantaggio competitivo
sostenibile
3
come nel passato. Tutto ciò è dovuto al profondo cambiamento
dell'ambiente in cui le imprese operano. Possiamo evidenziarne alcuni aspetti.
Il primo aspetto è quello delle funzioni trasversali: nel periodo
dell'industrializzazione le imprese ottenevano il vantaggio competitivo
attraverso la massimizzazione della specializzazione in attività operative
(acquisto, distribuzione, marketing, tecnologia). Ciò però comportava delle
enormi inefficienze e lenti processi di risposta. Nel periodo dell' informazione le
imprese operano con processi aziendali integrati che vanno oltre le funzioni
aziendali tradizionali, poiché combinano i vantaggi della specializzazione in
ciascuna funzione con la velocità, efficienza e qualità caratterizzanti i processi.
L' altro aspetto da considerare è il collegamento con clienti e fornitori: le
aziende dell' era industriale erano caratterizzate da transazioni commerciali con
clienti e fornitori a "dovuta distanza".
Nell' era dell' informazione, invece, i processi di fornitura, produzione e
consegna sono integrati, grazie all' avvento dell' informatica, ed essi vengono
avviati non più attraverso i piani di produzione, ma mediante gli ordini dei
clienti. Un sistema integrato (dal cliente al fornitore) consente enormi
miglioramenti in termini di costo, qualità e tempi di risposta. Un ulteriore
aspetto è quello della segmentazione dei clienti: nell' età industriale si
offrivano prodotti e servizi a basso costo e standardizzati; nella nuova era
1
Economie in cui all' aumentare della produzione si riduce il costo medio del prodotto, dovuto alla
crescita della dimensione degli impianti.
2
Si intende il risparmio derivante dalla produzione congiunta di prodotti diversi o il perseguimento di
obiettivi diversi, con i medesimi fattori produttivi.
3
Redditività del capitale investito superiore alla media dei concorrenti nel medio-lungo periodo.
2
(dell'informazione), una volta che i consumatori hanno soddisfatto i propri
bisogni primari, ricercano maggiormente soluzioni personalizzate per soddisfare
i propri desideri: l' impresa deve definire il segmento di mercato in cui operare,
per soddisfare al massimo le richieste del cliente. Non dimentichiamo anche la
globalizzazione: i confini nazionali non rappresentano più una barriera alla
competizione per molte imprese, poiché l' informazione è diffusa e, quindi, si
possono conoscere i mercati locali: aumenta la competitività a livello mondiale.
Poi vi è l' innovazione: le imprese investono ingenti risorse per migliorare la
tecnologia, in modo da poter anticipare i bisogni futuri dei consumatori e
ridurre i costi aziendali. Infine, dobbiamo considerare i knowledge workers,
figura sorta in questi ultimi anni, che si riferisce ai lavoratori (non solo le figure
direttive) che contribuiscono ad aumentare il valore aziendale
4
attraverso le
proprie conoscenze e capacità analitiche: non solo, quindi, con il lavoro
puramente esecutivo. Le imprese, per far fronte a questi cambiamenti, hanno
dovuto rivedere in primis l' attività di governance aziendale, che generalmente
ha una visione di tipo Performance Based (View); quest' ultima volta alla
valutazione e misurazione delle performance aziendali (per controllare la stessa
attività di gestione). Inoltre, ci si è resi conto che i sistemi di governo aziendale
devono orientarsi verso modelli alternativi di misurazione delle performance,
per poter perseguire il vantaggio competitivo sostenibile in un ambiente
dinamico e soggetto a pressioni concorrenziali, così come appena descritto. A
tal proposito, molti studiosi hanno evidenziato che i modelli contabili
tradizionali (di valutazione delle performance) sono limitati alla rilevazione
degli aspetti finanziari ed economici nel breve periodo (short wave) e sono,
quindi, insufficienti per valutare e guidare il percorso che le aziende definiscono
nell' ottica della creazione del valore futuro. Infatti, essi non considerano gli
intangible assets - beni intangibili: innovazione, qualità del prodotto,
soddisfazione dei clienti, coinvolgimento del personale, capitale intellettuale,
ecc. - che apportano un notevole contributo per i risultati di lungo periodo (long
wave). I sistemi tradizionali non offrono, perciò, supporto all' attività
direzionale: non consentono una vera e propria gestione strategica valida, che
apporti miglioramenti tempestivi per affrontare la dinamicità del mercato
(interno e globale)
5
. A tal proposito, tratteremo l’ attività direzionale alla luce di
4
Inteso nella sua accezione più ampia: successo economico (equilibrio reddituale, patrimoniale,
monetario e finanziario), sociale (consensi per la proposta progettuale d' impresa, da parte dei diversi
interlocutori aziendali) e competitivo (dominanza in uno o più mercati di riferimento).
5
R. Kaplan, D. Norton, The balanced scorecard: translating strategy into action, Harvard Business
School Press, Boston, 1996, pp. 2-7.
3
sistemi alternativi di misurazione e controllo dei risultati aziendali, questi ultimi
rivalutati recentemente dalla prassi aziendale e dalla letteratura manageriale.
Nel primo capitolo tratteremo in generale l’ attività di governance legata al
processo di pianificazione; nel secondo capitolo, invece, analizzeremo le attività
di misurazione e controllo e le relative evoluzioni; nel terzo capitolo ci
concentreremo su uno strumento di guida della governance aziendale, ideato
più di vent’ anni fa e riscoperto come attuale: la Balanced Scorecard.
Il metodo della Balanced Scorecard (BSC) - ideato da Robert Kaplan e David
Norton - ha completamente rivoluzionato l' attività di governance.
Infatti, la BSC completa le misurazioni finanziarie delle performance passate
con alcune misure dei drivers, relativi a performance future. Inoltre, la BSC
focalizza l' analisi delle performance aziendali sulla base di quattro prospettive:
finanziaria, dei clienti, dei processi aziendali interni, dell' apprendimento e
crescita. Queste ultime forniscono la struttura della stessa Balanced Scorecard.
Vedremo nello specifico tutti gli aspetti rilevanti di questo strumento di
governance: trait d’ union tra la strategia aziendale e la pianificazione
operativa.
4
CAPITOLO 1: LA CORPORATE GOVERNANCE E
LA PIANIFICAZIONE AZIENDALE
1.1 LA CORPORATE GOVERNANCE
Indagando il significato di corporate governance, possiamo constatare come
non vi sia una sola definizione condivisibile, in quanto vari ambiti di ricerca
accademica (dalla sociologia alle scienze politiche, all’ economia, ecc.) ne
hanno fornite diverse, a seconda degli interessi e delle prospettive in cui il tema
è stato affrontato. Tuttavia, i maggiori contributi in merito possono essere
attribuiti all’ ambito di studi relativo all’ organizzazione e al management, in
particolare all’ economia aziendale e, a livello internazionale, agli studi condotti
già negli anni Trenta del Novecento
6
.
Ad ogni modo, la letteratura ha individuato due accezioni prevalentemente
condivise: quella ristretta e quella più ampia. Nella sua accezione più ristretta,
per corporate governance (o governo aziendale) si intende la corporate tripod,
cioè l’ insieme delle relazioni tra top management (alta direzione), CdA
(consiglio di amministrazione), shareholders (azionisti) e tutti gli altri portatori
d' interesse verso l' azienda (stakeholders), verso i quali garantire l' effettiva
accountability (responsabilizzazione)
7
. Questa nozione si riferisce alla
separazione del controllo dalla proprietà aziendale (tipica delle grandi
organizzazioni - corporations), quindi, alla separazione tra la figura
dell'azionista e quella del management aziendale
8
. Nell’ accezione più ampia e
generica (riferita a tutte le tipologie di aziende), per corporate governance si
intende, invece, l' insieme delle regole e dei meccanismi con cui l’ azienda
viene diretta e controllata, al fine di raggiungere il successo aziendale
9
. Inoltre,
6
S. Lippolis, F. Grimaldi, Corporate governance e politiche di earnings management, FrancoAngeli,
Milano, 2015, pag. 20.
7
C. Busco, A. Riccaboni, A. Saviotti, Governance, strategia e misurazione delle performance: le nuove
frontiere della balanced scorecard, Knowità, Arezzo, 2008, pag. 30.
8
Ibidem, pag. 64.
5
possiamo considerare un concetto ancora più ampio di corporate governance,
relativo all’ “assetto istituzionale”. Quest' ultimo è inteso come una
configurazione di: soggetti (persone o gruppi che partecipano alla vita
dell’impresa); contributi apportati dagli stessi soggetti (capitali, competenze,
ecc.); ricompense ottenute dai soggetti per la loro partecipazione all’ impresa
(dividendi, retribuzioni, ecc.); strumenti istituzionali, cioè le strutture e i
meccanismi che consentono un dinamico equilibrio tra i primi tre componenti
dello stesso assetto istituzionale (assemblee, CdA, ecc.). In questo senso, la
corporate governance può essere definita come configurazione e modalità di
funzionamento degli organi di governo e di controllo delle imprese e, dunque,
solo come una parte degli strumenti caratterizzanti lo stesso assetto
istituzionale
10
. Alla luce di queste osservazioni, possiamo evincere come
l’attività di governance rappresenti la base su cui viene articolata la
pianificazione, poiché essa <<legittima la strategia>>
11
. Di conseguenza,
rileviamo il fatto che la suddetta rappresenti la "guida" del processo di
pianificazione; quest' ultimo fondamentale per l’ orientamento di risorse e
attività verso il raggiungimento degli obiettivi aziendali prefissati.
Possiamo identificare le principali attività di direzione aziendale -
pianificazione, misurazione e controllo - sintetizzate in questo grafico, le quali
verranno trattate nei prossimi capitoli, insieme all’ utilizzo della Balanced
Scorecard
12
:
9
Report of the Committee on the financial aspects of corporate governance, The Committee on the
Financial Aspects of Corporate Governance and Gee and Co. Ltd., Londra, 1992, pag. 14.
10
G. Airoldi, G. Forestieri, Corporate Governance. Analisi e prospettive del caso italiano, Etas,
Milano, 1998, pp. 26, 27.
11
C. Busco, A. Riccaboni, A. Saviotti, Governance, strategia e misurazione delle performance: le
nuove frontiere della balanced scorecard, Knowità, Arezzo, 2008, pag. 31.
12
A. Bubbio, Guida al sistema del controllo di gestione, Listing guides, London Stock Exchange
Group, Milano, 2014, pag. 6.
PIANIFICAZIONE
CONTROLLO
ORGANIZZAZIONE
RISORSE
CONDURRE RISORSE E
OPERAZIONI
6
Di conseguenza, le principali decisioni assunte dai vertici aziendali possono
essere classificate in tre tipi
13
:
decisioni strategiche: esplicitano gli obiettivi di fondo
dell’organizzazione e le modalità con cui perseguirli. Ad esempio: scelta
del mercato in cui operare, prodotti da offrire, ecc.;
decisioni organizzativo-amministrative (gestionali): determinano
l’allocazione delle risorse, nel rispetto dei principi di economicità
14
ed
efficienza
15
, come, ad esempio: scelta delle fonti di approvvigionamento,
della struttura organizzativa, ecc.;
decisioni operative: assumono scelte riguardanti l’ utilizzo delle risorse
in ciascuna area funzionale, come, per esempio: programmazione degli
acquisti, gestione del magazzino, ecc.
Prima di dedicarci all' analisi della pianificazione aziendale, è necessario
comprendere gli aspetti fondamentali della governance aziendale - trattati nei
prossimi paragrafi - che orientano il processo di planning (e non solo).
1.1.1 LE DIMENSIONI DELLA GOVERNANCE AZIENDALE
La letteratura manageriale distingue il concetto di corporate governance (le cui
dimensioni sono la compliance e l' accountability manageriale) da quello di
business governance (la cui dimensione è la performance aziendale).
In seguito, ci si è resi conto che le suddette dimensioni non erano più sufficienti
- in particolare per il soddisfacimento delle attese di tutti gli stakeholders - e ne
sono state integrate altre (risk e knowledge)
16
. In definitiva, si profila un nuovo
concetto di governance, la governance integrata, costituita dalle dimensioni
relative a: compliance, performance, risk, knowledge.
13
P. Genco, Corporate governance: sistemi e strutture di governo dell' impresa, Giappichelli Editore,
Torino, 2014, pag. 16.
14
Massimizzazione dell’ utilità delle risorse utilizzate.
15
Massimizzazione del profitto utilizzando il minimo delle risorse.
16
C. Busco, A. Riccaboni, A. Saviotti, Governance, strategia e misurazione delle performance: le
nuove frontiere della balanced scorecard, Knowità, Arezzo, 2008, pp. 66-67.
7
La dimensione della compliance si occupa di garantire il rispetto di norme e
regolamenti, procedure sia interne che esterne all’ organizzazione
17
. La
dimensione della performance, invece, tratta la rilevazione dei risultati
economico-finanziari raggiunti dall’ azienda, al fine di valutare la sostenibilità
delle strategie intraprese dall’ organizzazione stessa
18
. Poi vi è la dimensione
risk che analizza e valuta i rischi connessi all' attività aziendale - sia interni che
esterni - e li integra con le strategie, per poterli affrontare correttamente
19
.
Infine, vi è la dimensione relativa alla knowledge che si occupa di gestire le
conoscenze e competenze all’ interno dell’ organizzazione - le quali
costituiscono la cultura aziendale
20
. Vediamo in alcuni grafici di sintesi tutte le
dimensioni della governance integrata, rilevando per ciascuna attori, procedure
e strumenti
21
:
17
Ibidem, pag. 66.
18
Ibidem, pag. 68.
19
Ibidem, pag. 70.
20
Ibidem, pag. 72.
21
Ibidem, pp. 74, 67, 69, 71, 73.
COMPLIANCE
KNOWLEDGE
PERFORMANCE
RISK
GOVERNANCE
INTEGRATA
8
COMPLIANCE
Attori
Legislatore
Organi di vigilanza (Banca d'Italia, Consob, ecc.)
Società di revisione
CdA (Consiglio di Amministrazione)
Collegio sindacale (o singolo revisore)
Comitati di controllo interno, internal auditors
Procedure
Rilevazione fatti amministrativi e comunicazione economico-finanziaria verso l' esterno (financial reporting)
Gestione e monitoraggio sistemi di controllo interno (internal auditing) e risk assessment dei processi aziendali
chiave
Definizione codici etici delle varie professionalità amministrative
Applicazione principi di CSR (Corporate Social Responsibility)
Strumenti
Leggi e regolamenti
Codici di corporate governance
Codici di condotta
PERFORMANCE
Attori
CdA
CEO (Chief Executive Officer) e CFO (Chief Financial Officer)
Responsabili funzione/divisione/progetto
Procedure
Introduzione strumenti e metodologie di misurazione performance aziendali per individuare i value-driver del
business
Sviluppo capacità di analisi report prodotti e interpretazione dei rischi/opportunità dei business
Predisposizione piani strategici
Analisi congiunta di strategie, budget e performance ottenute
Valutazione prestazioni e incentivazione
Interpolazione e monitoraggio processi e progetti nell' ottica activity-based (costing, budgeting e management)
Analisi dinamiche e rischi finanziari aziendali
Reingegnerizzazione processi produttivi e amministrativi
Strumenti
Piani strategici, budget, misurazioni, reporting interni, balanced scorecard
KPI (Key Performance Indicators), MBOs (Management By Objectives)
9
RISK
Attori
Cda
Manager
Risk officers
Internal auditors
Procedure
Risk Assessment (identificazione, misurazione, prioritarizzazione)
Risk Management (controllo interno, comunicazione, diversificazione, riduzione)
Risk Monitoring (processi, attività, entità/unità organizzativa)
Identificazione del Risk Appetite
Quantificazione dell' esposizione al rischio
Review periodiche e comunicazione risultati
Strumenti
Sistemi di controllo interno
ERM report
ERM workshops
KNOWLEDGE
Attori
Leader aziendali
Ufficio risorse umane
Responsabili
CFO
Procedure
Utilizzo tecnologie dell' informazione
Analisi e valutazione competenze e capitale relazionale
Partecipazione ad attività di leadership, internal consulting, coaching, mentoring
Gestione processi di innovazione
Identificazione, rappresentazione e valutazione capitale intangibile
Assicurazione integrità interna
Strumenti
Codici etici e di condotta
Regole di controllership interna
ERPs (Enterprise Resource Planning Systems)
Linee guida e role models
Regole contabili interne
Workshop formativi interni