4
Introduzione
Con il presente lavoro si è cercato di affrontare lo spinoso discorso relativo
all’uso appropriato dell’energia nei musei. A tale argomento sono legati concetti
molto importanti come la questione ambientale, lo sviluppo sostenibile, le risorse
rinnovabili, le politiche energetiche e ancora tutta una serie di temi legati alle
strutture museali, alle funzioni che svolgono, alla messa in scena delle opere e ai
vincoli cui sono sottoposti gli edifici storici e che rendono di difficile attuazione le
diverse tipologie di interventi possibili.
Dopo una breve rassegna sulle tappe che, in ambito internazionale, hanno
spinto la riflessione sulle tematiche ambientali sino alla sottoscrizione, da parte di
oltre 160 paesi, del protocollo di intesa firmato a Kyoto nel 1997 e sui successivi
sforzi intrapresi a livello mondiale per raggiungere gli obiettivi prefissati, è stato
introdotto il concetto di efficienza energetica. Tra i tanti temi trattati in ambito
comunitario viene presa infatti in esame anche la ristrutturazione degli edifici
commerciali e residenziali per adattarli alle nuove esigenze di risparmio
energetico, da questo specifico tema si è preso spunto per la successiva trattazione
legata ai possibili interventi che possono essere effettuati nelle strutture museali
che è l’argomento centrale del presente lavoro.
Partendo dalle due principali funzioni che i musei svolgono, quella di
conservazione ed esposizione, si è analizzata la loro evoluzione nel tempo,
evidenziando le diverse attività cui i moderni musei devono far fronte, come la
ricerca, l’istruzione e la ricreazione. Grazie a questa molteplicità di funzioni e
all’importante ruolo sociale che rivestono, i musei possono rappresentare un
mezzo importante per educare e sensibilizzare il pubblico ai temi dell’efficienza
energetica.
Frutto della più importante trattazione sino ad ora effettuata sul tema
dell’efficienza energetica in ambito museale è il manuale Museums (Energy
Efficiency & Sustainability in Retrofitted & New Museums Buildings) che è stato
preso in esame come fonte primaria di ispirazione per la trattazione dei successivi
argomenti. Lo scopo principale del manuale era quello di illustrare come ottenere
un risparmio di energia con conseguente riduzione di emissioni di CO2
nell’ambiente, attraverso l’applicazione di tecniche e strategie a basso consumo
energetico, senza alterare l’ambiente e il carattere storico architettonico degli
5
edifici da recuperare. Va infatti considerato che, in Italia, la maggior parte dei
musei trova sede in edifici storici, ciò comporta maggiori vincoli rispetto alle
possibili azioni di intervento.
Per meglio comprendere quanto sia difficile effettuare ricerche sul tema del
risparmio energetico in ambito museale basti considerare che già solo effettuare
un censimento del numero dei musei presenti sul territorio è un’operazione
complicata per via della discordanza dei dati tra le diverse fonti (internet, guide
turistiche specializzate, ecc).
Nel presente lavoro vengono infatti presentati i risultati di un’analisi effettuata
nel Lazio al fine di indagare i consumi energetici museali e l’eventuale adozione
di misure volte ad ottenere risparmio energetico. L’analisi in questione è stata
condotta tramite intervista telematica, attraverso la somministrazione di un
questionario on line ad un campione di 153 musei. Nonostante i risultati ottenuti
in termini di feedback siano stati deludenti, dalla loro elaborazione è stato
comunque possibile trarre interessanti spunti di riflessione.
Partendo dall’assunto che risparmiare energia nei musei è possibile
intervenendo sulle principali fonti di consumo: illuminazione, riscaldameno e
condizionamento, si è ritenuto opportuno inserire una specifica trattazione sui
possibili interventi per i settori in questione, sulle fonti di energia rinnovabile e la
loro applicazione nelle strutture museali.
Il tema centrale del lavoro è stato quindi dedicato proprio alla difficoltà di
applicazione delle nuove tecnologie per il risparmio energetico nei musei collocati
in edifici storici di particolare pregio, che, in virtù del loro valore artistico, sono
soggetti a vincoli strutturali molto forti e alla necessità di trovare soluzioni più
efficienti che però non compromettano in alcun modo la messa in scena museale.
A conclusione delle riflessioni sino ad ora descritte, vengono presentate due
proposte innovative: l’istituzione di una figura interna al museo che sia preposta al
controllo dell’intero processo di consumo energetico e la creazione di un marchio
che possa essere adottato da quelle strutture museali maggiormente impegnate
nella riduzione di emissioni dannose per l’ambiente.
6
1. Il tema dell’efficienza energetica applicato all’ambito
museale
1.1 . Problemi ambientali, sostenibilità ed efficienza energetica
“ La razza umana si estinguerà nel giro dei prossimi cento anni e così pure un
sacco di specie animali
1
”. A dirlo è Frank Fenner, professore di microbiologia
dell'Australian National University (Camberra), noto al mondo come lo scienziato
che ha contribuito a debellare il vaiolo. Secondo Fenner, a far precipitare gli
eventi saranno l’esplosione demografica e i consumi fuori controllo, due fattori ai
quali gli uomini non riusciranno a sopravvivere, mentre a dare inizio alla caduta
sarebbero stati i cambiamenti climatici provocati dall’inquinamento
dell’atmosfera terrestre. «L'homo sapiens sarà estinto probabilmente nei prossimi
100 anni e lo stesso accadrà per molti animali. È una situazione ormai
irreversibile e penso sia davvero troppo tardi per porvi rimedio”
2
, questo è
quanto ha dichiarato lo scienziato al giornale The Australian. La catastrofica
visione di Fenner non sembra, per fortuna, trovare grande rispondenza fra i suoi
stessi colleghi, ma è indubbio che la provocazione lanciata debba far riflettere
sulla gravità della situazione attuale. Affinché le risorse disponibili possano essere
utilizzate anche dalle generazioni future è necessario operare un’inversione di
marcia effettuando scelte radicali in tempi rapidi.
I primi passi verso una maggiore salvaguardia dell’ambiente sono purtroppo
stati mossi piuttosto tardivamente. Ripercorrendo a ritroso le tappe più
significative del dibattito politico sulla questione ambientale, è possibile
constatare che, in ambito comunitario, è stato per la prima volta fatto riferimento
ai problemi legati alle possibili conseguenze di una cattiva gestione di prodotti
altamente inquinanti e ad una regolamentazione di tale settore con la direttiva
sulla classificazione, l’imballaggio e l’etichettatura delle sostanze pericolose del
1967
3
. Solo successivamente, nel corso degli anni '70, è emersa finalmente la
consapevolezza che le risorse naturali della Terra, per scongiurare un rapido
esaurimento, devono essere tutelate attraverso pianificazioni strategiche. Questa
presa di coscienza ha portato alla conferenza di Stoccolma del 1972, il punto di
1
S. Marchetti, esseri umani estinti entro cento anni, in “Corriere della sera.it” (20 giugno 2010).
2
Ibidem
3
Direttiva del 27 giugno 1967, n°67/548/CEE, classificazione, all'imballaggio e all'etichettatura
delle sostanze pericolose, in G.U. n° 196 del 16 agosto 1967, pp. 0001-0098.
7
partenza della riflessione globale su sviluppo e ambiente
4
. Nel 1973 la CEE ha
adottato il suo primo Programma di Azione, cominciando a sviluppare una vasta
normativa in materia, fondata sul principio di prevenzione e sul principio polluter
pays
5
(chi inquina paga). Il Rapporto Bruntland del 1987 ha formalizzato la
definizione di sviluppo sostenibile come "lo sviluppo che è in grado di soddisfare
i bisogni della generazione presente, senza compromettere la possibilità che le
generazioni future riescano a soddisfare i propri"
6
. Gli anni '90 sono stati gli anni
del consolidamento dell’impegno internazionale a favore delle politiche
ambientali, le Nazioni Unite hanno promosso il Summit di Rio del 1992, durante
il quale è stato redatto il programma mondiale noto come Agenda 21
7
, un
documento di intenti per la promozione di uno sviluppo sostenibile che è stato
adottato da 178 governi di tutto il mondo. Un altro passo fondamentale verso la
sostenibilità ambientale è rappresentato dal Protocollo di Kyoto, gran parte dei
paesi industrializzati si sono con esso impegnati a ridurre del 20% le emissioni di
CO2 nel 2020 rispetto al livello del 1990
8
. Con la Carta di Nizza, nel 2000, viene
ribadito l’impegno dell’Unione a perseguire uno sviluppo sostenibile, il principio
della sostenibilità diviene dunque il principio base delle politiche ambientali
comunitarie
9
. Di grande rilevanza anche il trattato firmato a Lisbona il 13
dicembre 2007 ed entrato in vigore il 1° dicembre del 2009, dove un capitolo
specifico, dedicato all’energia, definisce i principali ambiti e gli obiettivi generali
della politica energetica, la sostenibilità ambientale e la lotta contro i cambiamenti
climatici sono tra gli obiettivi principali da raggiungere mediante la riduzione
delle emissioni di gas a effetto serra e il miglioramento dell’efficienza
energetica
10
.
L’energia può, a ragione, essere considerata come il motore dell’occidente
industrializzato, lo dimostra il fatto che essa sia ormai indispensabile per lo
svolgimento di tutte le principali attività che caratterizzano le società moderne: il
trasporto, l’industria, l’agricoltura, il settore dei servizi, il riscaldamento ecc.
4
A. Cicerchia, Rapporto ISAE sullo stato dell’Unione Europea, in I Temi dei rapporti dell’ISAE,
Roma 2007, p. 163
5
Ivi p. 164.
6
G.H. Bruntland, in “Our Common Future”, WCED, 1987
7
A. Cicerchia, Rapporto ISAE sullo stato dell’Unione Europea, in I Temi dei rapporti dell’ISAE,
Roma 2007, p. 165.
8
Ivi p. 166.
9
P. Altili, Rapporto ISAE sullo stato dell’Unione Europea, in I Temi dei rapporti dell’ISAE,
Roma 2007 p. 169.
10
C. Orecchia, Rapporto ISAE sullo stato dell’Unione Europea, in I Temi dei rapporti dell’ISAE,
Roma 2007 p. 176.
8
Tuttavia il combustibile fossile, oltre ad essere una risorsa limitata, è anche la
principale causa del riscaldamento globale. In seno a tali riflessioni, a partire dal
dicembre 2008, i leader dell'U.E. hanno cominciato ad adottare una serie di
misure per ridurre il proprio contributo al riscaldamento globale e garantirsi
forniture affidabili e sufficienti di energia
11
. Viene quindi ribadito l’impegno a
ridurre del 20% le emissioni di gas a effetto serra entro il 2020 (rispetto ai livelli
del 1990), principalmente incrementando l’uso delle energie rinnovabili e
contenendo i consumi energetici. Tra i vari contesti considerati l’U.E. prende in
esame anche la ristrutturazione degli edifici residenziali e commerciali, per
adattarli alle nuove esigenze in termini di risparmio energetico. Queste misure
serviranno anche a ridurre la dipendenza dettata dalla necessità di importare gas e
petrolio da altri paesi, proteggendo l’economia dalla volatilità dei prezzi
dell’energia e dall’incertezza degli approvvigionamenti. Si ricorda, infatti, che
oltre il 50% dell’energia dell’U.E. proviene da paesi fuori dall’Unione
12
.
Il legame tra questione energetica e sostenibilità ambientale appare quanto
mai evidente, questo si traduce nella necessità di una maggiore integrazione delle
politiche ambientali con le strategie energetiche attraverso la promozione delle
fonti di energia alternativa e rinnovabile. Tra i soggetti coinvolti gli Enti Locali si
trovano in una posizione privilegiata e possono essere determinanti per la
diffusione di tali principi. A tal proposito, è il caso di ricordare che il 3 Maggio
del 2010 si è tenuto a Bruxelles l’incontro tra i sindaci che hanno aderito
all’iniziativa nota come “Patto dei sindaci”, un tentativo di azione dal basso verso
l’alto, proposto in virtù del ruolo fondamentale che le autorità locali possono
rivestire e soprattutto in considerazione dell’elevata percentuale di agenti
atmosferici inquinanti che le città producono. Il Patto dei Sindaci prende vita nel
2009 in seno alla Commissione Europea (il numero dei primi cittadini firmatari si
aggira intorno ai 1600, provenienti da 36 diversi paesi
13
) e si traduce in una
conferenza annuale che si svolge al fine di affrontare i temi delle politiche
ambientali nelle città. I sindaci coinvolti si impegnano, mediante il Patto, a
sensibilizzare i cittadini e a condividere le best practices, la Commissione
Europea dal canto suo sostiene l'iniziativa con l'organizzazione della conferenza e
11
Europa – Politica energetica http://europa.eu/pol/ener/index_en.htm, 19 settembre 2010
12
Ibidem
13
Covenant of Mayors, http://www.eumayors.eu/home_it.htm , 20 settembre 2010
9
aiutando le autorità attraverso finanziamenti
14
.
E’ stato detto come sostenibilità ed efficienza energetica siano due concetti
strettamente interconnessi, mentre della prima si è già menzionata la definizione
data da Burtland nell’87, è il caso di spendere qualche parola in più sul concetto di
efficienza energetica. La nozione di efficienza energetica indica “quella serie di
di azioni di programmazione, pianificazione, progettazione e realizzazione che
permettono, a parità di servizi offerti, di consumare meno energia”
15
.
L’efficienza, riferita al sistema energetico nel suo complesso, è da intendersi come
la capacità di garantire un determinato processo produttivo o l’erogazione di un
servizio (ad esempio il riscaldamento) attraverso l’utilizzo della minor quantità di
energia possibile, oppure di utilizzare la stessa quantità di energia per ottenere un
risultato migliore
16
. L’efficienza energetica è, dunque, il rapporto tra energia spesa
e risultato ottenuto, minori sono i consumi, migliore è l’efficienza del sistema
preso in esame. In questi ultimi anni i problemi ambientali, economici e di
sicurezza dell’approvvigionamento energetico legati alla continua crescita della
domanda di energia (si ricordi a questo proposito il black out del 26 giugno 2003),
nonché all’aumento del costo del petrolio, hanno fatto registrare in tutto il mondo
un rinnovato interesse per le politiche di risparmio energetico. I vantaggi di una
più efficiente gestione dell’energia non riguardano solo la compensazione delle
inefficienze energetiche del Paese, ma soprattutto le opportunità connesse ad un
notevole risparmio dei costi; se si pensa che oggigiorno l’energia rappresenta una
delle principali voci di spesa in ambito residenziale, terziario e industriale, appare
chiaro come il concetto di efficienza energetica sia ormai parte integrante della
vita di tutti.
1.2 Sostenibilità ambientale ed efficienza energetica nel settore
pubblico e privato, alcuni esempi
Facendo riferimento a quanto esposto sino ad ora, sembrerebbe quanto meno
doveroso un serio e costante impegno da parte dello Stato a ridurre le inefficienze
energetiche del Paese operando secondo i principi di sostenibilità ambientale.
14
Commissione europea – l’Unione europea in Italia,
http://ec.europa.eu/italia/attualita/primo_piano/ambiente/sindaci_europei_ambiente_it.htm , 26
giugno 2010
15
Fondazione CRUI, http://www.fondazionecrui.it/sviluppo2008/HomePage.aspx?ref=1328, 13
luglio 2010
16
Ibidem
10
L’azione statale deve tradursi concretamente in una più corretta e oculata gestione
dei consumi (quindi anche dei costi) in primo luogo della Pubblica
Amministrazione, senza tralasciare il settore privato, che può e deve essere
motivato mediante il ricorso a maggiori incentivi economici. Per le aziende
private puntare sulla sostenibilità ambientale implementando l’efficienza
energetica può essere una strategia vincente, dati i benefici, non solo in termini
economici, ma anche di ritorno d’immagine, che con tali azioni si possono
ottenere e che in un momento di crisi, quale quello attuale, non devono essere
sottovalutati. Non è un caso che, proprio in questo momento di difficoltà
economica, le principali case automobilistiche, tanto per citare un esempio, stiano
cominciando ad inserirsi nel mercato con soluzioni alternative: la Toyota sta
tentando di riportare sul mercato la nuova RAV 4 a zero emissioni
17
(dopo il
tentativo fallito nel ’97), la Renault annuncia che la nuova berlina Fluente Z.E.
(zero emissioni) sarà commercializzabile nel 2011
18
e la Peugeot sigla un accordo
con la Sorgenia per la produzione di una citycar elettrica
19
. Numerosi sono quindi
i recenti esempi che potrebbero essere annoverati nei più disparati settori, a
conferma che in tutto il mondo il problema relativo alla sostenibilità ambientale e
alle politiche di risparmio energetico è quanto mai sentito. Nel corso dei
successivi paragrafi verranno quindi presi in esame alcuni casi di applicazioni di
tecniche innovative volte a garantire maggior efficienza energetica e minori
consumi, sia in ambito privato che pubblico, nei diversi settori di rilevanza
turistica (navi da crociera, alberghi, gallerie d’arte, musei).
1.2.1 Il caso ABB
La multinazionale svizzero-svedese ABB (Asea Brown Boveri) rappresenta
uno dei principali gruppi di ingegneria del mondo ed è leader nelle tecnologie per
l'energia e l'automazione. ABB è un centro di eccellenza per la realizzazione di
soluzioni di automazione avanzata ed è all’avanguardia per quanto riguarda la
produzione di impianti ad elevata efficienza energetica. Fin dal 1998 l’azienda ha
focalizzato la propria attenzione sull’efficienza nell’uso delle risorse e
dell’energia dei propri prodotti, tanto che adesso possiede la dichiarazione
17
G. Rusconi, Suv a zero emissioni: Riparte la scommessa Toyota, in “Il Sole 24 ore” (19 luglio
2010).
18
M. Terpolilli, Renault punta all’elettrico, al debutto la Fluente Z.E, in “Il Sole 24 ore” (19
luglio 2010).
19
G. Rusconi, Peugeot e Sorgenia insieme per l’auto elettrica, in “Il Sole 24 ore” (23 giugno
2010).
11
ambientale di prodotto, meglio nota come EPD (Environmental Product
Declaration), sviluppata in applicazione della norma UNI ISO 14025:2006
20
. Le
soluzioni di ABB, improntate all’efficienza energetica, permettono di produrre e
fornire maggiore potenza energetica per ogni unità di energia utilizzata. E’ la
stessa ABB a dichiarare che i suoi azionamenti a velocità variabile (sistemi che
convertono, sulla base di appositi comandi e regolazioni, l’energia elettrica
ricevuta in ingresso in energia meccanica di uscita), installati in tutto il mondo,
eliminano oltre 100 milioni di tonnellate di emissioni di gas serra l’anno,
equivalenti grosso modo alle emissioni di 41 milioni di auto circolanti sulle strade
europee
21
. I sistemi ABB ad alta efficienza consentono quindi di ammortizzare il
loro costo di investimento con il risparmio di energia che consegue la loro
installazione, inoltre, va ricordato che, grazie alla Legge Finanziaria 2007
22
, è
possibile detrarre il 20% delle spese per l’acquisto e l'installazione di motori ad
alto rendimento e inverter (apparato elettronico in grado di convertire una corrente
continua in una corrente alternata).
Un interessante esempio di installazione ad alto rendimento energetico
dell’azienda è quello effettuato in ambito crocieristico. La nave da crociera
Celebrity Solstice, inaugurata nel 2008, è stata la prima delle cinque
imbarcazioni da crociera di lusso Solstice progettate per essere le navi da crociera
con il più alto livello di risparmio energetico in navigazione. In accordo con
quanto richiesto dagli armatori, la nave consuma il 30% in meno di energia
rispetto alle imbarcazioni della stessa classe, grazie a un ampio utilizzo di
tecnologie improntate all'efficienza energetica applicate sia nel design che a
bordo. Tra queste tecnologie (pannelli solari, un sistema d’illuminazione a LED,
sistemi di climatizzazione a basso consumo di energia, caratteristiche
idrodinamiche ottimizzate e vernici al silicone per ridurre la resistenza dello scafo
in navigazione) l'elemento di maggior rilievo è il sistema di propulsione elettrico
ABB Azipod, che riduce del 10-15 % il consumo di energia di navi da crociera e
20
UNI ISO 14025:2006, del 9 novembre 2006, Environmental labels and declarations - Type III
environmental declarations - Principles and procedures,.
21
ABB Italia,
http://www.abb.it/cawp/db0003db002698/11602dd7ecb3fe81c1257672003fb01f.aspx , 17 luglio
2010.
22
L. n° 296 del 27 dicembre 2006, Legge finanziaria 2007, Art. 358, in G.U. n°299 del 27
dicembre 2007.
12
di altre imbarcazioni da alto mare
23
. Celebrity Solstice è di proprietà di Celebrity
Cruises, che fa parte a sua volta di Royal Caribbean Cruises, uno dei principali
operatori di navi da crociera del mondo. Quasi la metà della flotta di Royal
Caribbean è oggi equipaggiata con sistemi di propulsione elettrica ABB. Oltre ad
assicurare un ridotto consumo di carburante, i sistemi Azipod producono altri
benefici, tra i quali una maggiore velocità con minore energia, una maggiore
manovrabilità, ridotti livelli di rumori e vibrazioni, una struttura compatta e un
livello di efficienza idrodinamica unica nel suo genere
24
.
1.2.2 Esperienze Mitsubishi Electric
La Mitsubishi Electric Corporation, costituita nel 1921 in Giappone, è oggi
una delle aziende leader per la produzione di apparecchiature elettriche ed
elettroniche ed uno dei principali produttori mondiali di pannelli fotovoltaici. Con
una rete di 105 insediamenti in 34 paesi nel mondo, Mitsubishi Electric è presente
in Europa dal 1969 e vanta insediamenti in 11 Paesi (Repubblica Ceca, Francia,
Germania, Olanda, Italia, Irlanda, Portogallo, Russia, Spagna, Svezia, Regno
Unito)
25
. L'azienda è fortemente impegnata nella realizzazione di prodotti ed
attività eco-compatibili e nella promozione di programmi di Corporate Social
Responsibility
26
, sostiene quindi la ricerca e lo sviluppo di tecnologie innovative
in grado di limitare l’impatto sull’ambiente.
Di seguito si propongono alcuni casi italiani relativi ad interventi,
principalmente di climatizzazione, operati dell’azienda in edifici pubblici, che
hanno consentito di limitare l’impatto sull’ambiente attraverso l’introduzione di
sistemi innovativi che consentono una migliore gestione dei consumi energetici.
• Il primo intervento preso in esame è quello operato sul Museo Poldi
Pezzoli di Milano, qui l’utilizzo di sistemi VRF (sistemi a flusso
refrigerante variabile) ha contribuito ad assicurare la conservazione delle
opere mantenendo il microclima interno ad una temperatura costante
ottimale. Uno dei principali problemi del progetto è stato quello di fare in
modo che gli impianti di condizionamento non risultassero invasivi nelle
sale del Museo; a tale vincolo i sistemi VRF della Mitsubishi Electric
23
ABB Italia, http://www.abb.it/cawp/seitp202/af160c6d998eb19bc125772e0034d446.aspx, 20
luglio 2010.
24
Ibidem
25
Mitsubischi Electric Italia, http://www.mitsubishielectric.it/azienda/profilo.php , 13 luglio 2010.
26
Ibidem
13
hanno risposto nel modo migliore grazie alla loro modularità che ha
consentito l’installazione delle unità esterne anche in spazi ristretti, le
unità interne hanno invece trovato posto nelle nicchie al di sotto delle
finestre, dove la loro presenza non arrecava disturbo. Il sistema VRF
Mitsubishi Electric, grazie all’utilizzo di 2 soli tubi per le linee frigorifere,
consente l’applicazione anche in presenza di forti vincoli architettonici o
di spazi limitati. Tali sistemi sono progettati nel massimo rispetto
dell’ambiente, essi funzionano con un refrigerante ecologico e con una
notevole efficienza energetica, perciò producono un basso impatto
ambientale, decisamente minore rispetto a quello della maggior parte degli
impianti tradizionali
27
.
• Sempre a Milano, un altro intervento degno di nota è quello operato
dall’azienda presso lo Spazio Forma, una struttura espositiva polivalente
dedicata alla fotografia, ricavata nel contesto di una vecchia ferrovia
milanese. Anche in questo caso sono stati utilizzati sistemi di
climatizzazione a portata refrigerante variabile VRF, integrati con impianti
di ventilazione e di trattamento dell’aria. Per l’impianto è stata trovata una
soluzione tanto insolita quanto funzionale, nascondendo i condotti e i
diffusori dell’aria climatizzata sotto dei grandi pannelli bianchi orizzontali
utilizzati come ribassamenti del soffitto delle sale. In questo modo
l’impianto è stato reso del tutto invisibile. Il risultato è stato possibile solo
grazie all’utilizzo di sistemi con minime necessità di spazio per via delle
già contenute dimensioni dei singoli componenti. L’elevata efficienza
energetica degli apparecchi ha consentito di limitare l’impatto ambientale
dell’edificio e contenere i costi di esercizio
28
.
• Il terzo esempio riguarda l’intervento effettuato presso la Galleria
Comunale d’arte di Cagliari, dove, in concomitanza con i lavori di
ristrutturazione della struttura, l’edificio è stato dotato di un complesso di
impianti di condizionamento indispensabili per la tutela delle opere e il
benessere dei visitatori e di un nuovo impianto elettrico, antincendio, di
illuminazione e di sicurezza. Una progettazione integrata, questa,
27
Mitsubischi Electric Italia,
http://www.mitsubishielectric.it/climatizzazione/realizzazioni/pdf/poldi_pezzoli.pdf , 20 luglio
2010.
28
Mitsubischi Electric Italia,
http://www.mitsubishielectric.it/climatizzazione/realizzazioni/pdf/tiscali.pdf , 20 luglio 2010.
14
rispettosa dei valori d’origine dell’edificio. La soluzione impiantistica
realizzata per il condizionamento è stata quella di adottare sistemi a portata
di refrigerante variabile (VRF); come già detto, questi sistemi sono
particolarmente adatti nelle ristrutturazioni museali in quanto
estremamente flessibili, facilmente componibili e ad alto rendimento
energetico. Anche in questo caso, macchine e componenti sono stati
inseriti in modo da risultare pressoché invisibili, questo conferma la
validità dei sistemi adottati che coniugano la possibilità di ottenere un
risparmio di energia e, quindi, di spesa, con l’inserimento nell’ambiente di
elementi non invasivi, al fine di salvaguardare la qualità estetica della
struttura. Quanto agli impianti elettrici e di illuminazione è stato pensato
prima di tutto alla sicurezza di tali apparati, tuttavia molta cura è stata
dedicata anche all’efficienza energetica dell’intero sistema
29
.
• Diverse sono state, invece, le esigenze di adeguamento del Duomo Hotel
di Rimini, un’insolita ed eclettica struttura moderna dove ogni dettaglio è
frutto di scelte di interior design. La forte caratterizzazione degli ambienti
ha reso non poco problematico l’inserimento degli impianti di
climatizzazione. Lo scopo, anche in questo caso, era duplice: limitare le
emissioni di CO2 e contenere i costi di gestione, ma tale risultato doveva
essere ottenuto nel pieno rispetto dello stile dell’hotel. Nelle camere è stato
introdotto un impianto aeraulico canalizzato che offre condizioni
ambientali di uniformità della temperatura a fronte di una ridotta
emissione di rumore
30
. Di nuovo i sistemi VRF si sono rivelati un valido
strumento per venire incontro alle aspettative attese.
Altre strutture importanti in cui simili interventi sono stati effettuati o in fase di
progetto sono: il Polo Universitario di Fisciano (II Università della Campania), il
Nuovo Distretto Sanitario di Viareggio e l’Hotel Milano Scala (il primo albergo
milanese ad emissioni zero).
29
Mitsubischi Electric Italia,
http://www.mitsubishielectric.it/climatizzazione/realizzazioni/pdf/cagliari.pdf , 20 luglio 2010.
30
Mitsubischi Electric Italia, http://www.mitsubishielectric.it/climatizzazione/realizzazioni/pdf ,
20 luglio 2010.
15
1.3 Sostenibilità ambientale ed efficienza energetica in ambito
museale
In questo paragrafo verrà introdotto l’argomento principale del presente
lavoro: l’efficienza energetica applicata all’ambito museale. Partendo dalla
definizione di museo si passerà alla descrizione della sua evoluzione storica e del
ruolo che oggi tale struttura riveste all’interno della società di riferimento. Si
procederà quindi con la descrizione di tecniche e strategie messe in atto con lo
scopo di ridurre lo spreco di energia all’interno dei musei, facendo particolare
riferimento al manuale Museums, frutto della ricerca in ambito comunitario di
metodi e strumenti per la progettazione di edifici museali seguendo principi di
sostenibilità.
1.3.1. Il ruolo dei musei moderni
L’Italia possiede un patrimonio artistico di assoluto rilievo a livello mondiale
e una parte di questo patrimonio è conservato negli oltre 3500 musei del paese
31
.
Il termine museo può essere inteso secondo due differenti accezioni, la prima
riguarda la struttura culturale, così come è stata definita dal Consiglio
Internazionale dei Musei (ICOM) nel 2004: “ Il museo è un’istituzione
permanente, senza scopo di lucro, al servizio della società e del suo sviluppo. E’
aperto al pubblico e compie ricerche sulle testimonianze materiali e immateriali
dell’uomo e del suo ambiente: le acquisisce, le conserva, le comunica e
soprattutto le espone a fini di studio, di educazione e di diletto”
32
. La seconda
accezione riguarda invece la struttura fisica del museo, ossia, lo spazio
architettonico nel quale l’istituzione svolge le sue attività. La relazione fra ente e
sede è di particolare rilievo nel caso dei musei, in virtù della funzione espositiva
che essi sono deputati a svolgere.
Riprendendo la definizione dell’ICOM di seguito se ne esaminano i singoli
aspetti:
• Un’istituzione a carattere permanente - Il requisito della permanenza è
stato recepito dalla nostra legislazione attraverso il Codice dei beni
31
T. Strinati, Arte e mercato, Roma, Scuola IaD, 2008, p.27
32
Consiglio Internazionale dei Musei (ICOM), codice etico dell’ICOM per i musei,
Milano/Zurigo, ICOM Italia, 2009, p.16
16
culturali e del paesaggio
33
e differenzia i musei dai centri espositivi che
non possiedono collezioni stabili;
• Un’istituzione senza scopo di lucro - Lo scopo è quello di preservare
l’attività del museo dalla pressione degli interessi economici e da scopi
meramente commerciali;
• Un’istituzione al servizio della società e del suo sviluppo – Il museo è al
servizio di una certa comunità sociale, ne conserva la memoria divenendo,
in alcuni casi, un simbolo di identità culturale;
• Un’istituzione aperta al pubblico - Il ruolo sociale del museo è connesso
con la sua apertura al pubblico, inteso come insieme dei visitatori reali,
potenziali e remoti;
• Le finalità - Le principali finalità cui l’attività del museo si orienta sono
quella conoscitiva, conservativa ed espositiva.
E’ utile porre l’attenzione sull’aspetto della conservazione, le opere devono essere
collocate in ambienti idonei, risulta quindi essenziale il controllo del microclima
(temperatura, umidità, qualità dell’aria, luce, etc.) attraverso adeguati impianti che
mantengano i valori costanti entro l’oscillazione definita da standard conservativi
internazionali per le diverse classi di materiali. Le istituzioni museali affiancano al
dovere di conservazione del proprio patrimonio la missione di renderne possibile
la fruizione. Rendere fruibile il patrimonio ai visitatori è la ragion d’essere di ogni
museo. Definita quindi l’esposizione come l’attività caratteristica dei musei, che li
distingue dalle altre istituzioni culturali che studiano, acquisiscono, conservano e
comunicano oggetti, come gli archivi e le biblioteche, si consideri la visita come
la tipica modalità di fruizione. Il museo non si limita a rendere consultabile il
proprio patrimonio, ma lo presenta al pubblico. Il pubblico dei musei è costituito
dai visitatori ai quali deve essere garantita piena accessibilità.
Il ruolo dei musei ha subito profonde modifiche nel corso dei secoli,
inizialmente rivolti solo ad un ristretto pubblico specializzato, la loro importanza è
andata via via aumentando, parallelamente alla crescita del bacino d’utenza cui
essi si rivolgono. Dagli anni ‘80 ad oggi, in particolare, è cresciuto il loro ruolo
sociale, al punto da conferire a questa istituzione una popolarità senza precedenti,
che è stata spiegata con il concorso di diversi fattori: la crescita del tempo libero e
quella del reddito pro-capite, che hanno a loro volta generato il boom del turismo
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D.Lgs 22 Gennaio 2004, n° 42, art. 101, Istituti e luoghi della cultura