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Introduzione
“È un bene che il popolo non comprenda il funzionamento del nostro
sistema bancario e monetario, perché se accadesse credo che
scoppierebbe una rivoluzione prima di domani mattina.”
Henry Ford
La fiducia nelle banche da parte delle persone dopo il 2008 è molto
calata, in questo contesto si è saputo inserire il Bitcoin, una
criptovaluta che ha la sua origine in un movimento chiamato
cypherpunk.
L’ECB (2012) definisce le criptovalute con la seguente definizione:
“A virtual currency is a type of unregulated, digital money, wich is
issued and usually controlled by developers, and used and accepted
among the members of a specific virtual community.”
Questo fenomeno è molto cresciuto richiamando sempre più
l’attenzione della gente e crescendo in maniera esponenziale a livello
di prezzo, passando da pochi centesimi a migliaia di dollari.
Nella prima parte di questo studio analizzeremo la storia di questa
criptovaluta tra alti e bassi fino ai giorni nostri, in seguito
analizzeremo il funzionamento dietro a questa tecnologia analizzando
inoltre le caratteristiche che hanno permesso questa rapida ascesa.
Il sistema Bitcoin è open-source cioè non è protetto da copyright,
questo per stimolare la competizione con altre criptovalute e
permetterne la nascita di nuove.
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Analizzeremo infine quali sono queste alternative (Altcoin), vedendo
quanto sono cresciute e le differenze dall’ “originale”.
Nella seconda parte della tesi analizzeremo altri aspetti tecnici, come
ad esempio i siti dove si possono comprare o i futures su Bitcoin da
poco lanciati sul mercato, e infine, opinione degli esperti sulle
implicazioni future.
Nella seconda parte ci chiederemo che cosa sia esattamente il Bitcoin
e se lo possiamo definire come una moneta.
Per rispondere alla domanda dapprima ci serviremo della definizione
di moneta e, in seguito, svolgeremo un’analisi statistica dei dati per
comprendere meglio cosa sia e le sue influenze.
La terza parte, infine, rappresenra il cuore della tesi.
L’obbiettivo è rispondere alla research question se il bitcoin possa
essere definito una “moneta” in senso economico cioè se possiede
quelle caratteristiche tipiche quali tra le altre mezzo di scambio, unità
di conto o riserva di valore.
Per rispondere alla domanda eseguiremo un’analisi econometrica dei
dati, riprendendo uno studio di Zhu et al(2017) e cercando di
migliorarlo allargando orizzonte temporale e sostituendo alcune
variabili con altre più adatte al nostro caso.
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Capitolo 1
Focus sul mondo Bitcoin e criptovalute
1.1 Storia.
Il Bitcoin è una criptovaluta ideata da Satoshi Nakatomo nel 2008 ed
introdotta nel mercato nel 2009.
Per criptovaluta si intende una valuta decentralizzata e digitale basata
sui principi della crittografia.
Satoshi Nakatomo lasciò il progetto nel 2011, ma ad oggi non è
ancora chiaro chi sia, se esista, se sia solo un nome per indicare un
gruppo di persone che lavorò al progetto oppure un semplice
pseudonimo.
Il Bitcoin nacque come risposta al ruolo delle banche e dei governi
giudicati responsabili con le loro politiche aggressive della crisi del
2008; eliminando la necessità degli istitutivi finanziari nel sistema
monetario come scritto da Nakatomo in alcune mailing list
1
.
I tentativi di creazione però risalgono a molti anni prima: nei primi
anni ’90 si iniziò a diffondere un movimento chiamato cypherpunk
che professava amore per Internet ed era iper-preoccupato per la
privacy.
Eric Hughes, uno dei fondatori del movimento e autore nel 1993 del
1
Metodo usato dai cyperphunk per comunicare tra di loro
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manifesto del movimento
2
, scriveva:
“La privacy è necessaria per una società aperta nell’era digitale. Non
possiamo aspettarci che i governi, le aziende o altre organizzazioni
senza volto ci concedano la privacy. Dobbiamo difendere la nostra
privacy se ci aspettiamo qualcosa. I cypherpunk scrivono il codice.
Sappiamo che qualcuno deve creare i software per difendere la
privacy, e … lo stiamo facendo.”
I membri di questo movimento comunicavano tramite mailing lists
crittografe e sicure.
David Chaum, un esponente del cypherpunk, fondò la DigiCash Inc.,
un’azienda che proponeva un nuovo sistema elettronico dei pagamenti
tale da permettere i pagamenti mantenendo l’assoluta privacy. Nel
1998 questa dichiarò bancarotta e venne venduta.
Dopo Chaum altre prove di criptovalute si ebbero da Wei Dai che ne
1998 fu il primo a parlarne con la sua idea della b-money e da Nick
Szabo con il Bit Gold.
Il b-money si basava sull’idea che tutti gli utenti avevano pseudonimi
tali da renderli anonimi e compievano transazioni attraverso firma
digitale, su una moneta che veniva creata attraverso la risoluzione di
problemi e l’apporto di una certa potenza di calcolo, ed infine sul fatto
che ogni utente conservava un registro delle proprie transazioni, ma la
cosa non prese piede e alla fine tramontò.
2
vedi https://www.activism.net/cypherpunk/manifesto.html
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L’idea era simile a quella che poi fu sviluppata da Satoshi Nakatomo,
e a quella di Nick Szabo che introdusse inoltre la novità del
meccanismo della proof-of-work che veniva utilizzato per trovare una
stringa di bit
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, la cosiddetta “challenge string”, che permetteca che
venissero effettuate le operazioni nel sistema.
Le transazioni avvenivano mediante la firma digitale di queste
stringhe di bit e i riceventi potevano verificarne l’autenticità
controllando il registro delle transazioni.
Questa idea di una criptovaluta sembrava essere definitivamente
tramontata ma in realtà Satoshi Nakatomo iniziò a lavorare su una
criptovaluta insieme a Nick Szabo, Wei Dai e altri informatici del
movimento quali Hal Finney, che aveva lavorato su una famiglia di
software di crittografia denominata PGP e Adam Back che aveva
inventato nel marzo del 1997 un sistema proof-of-work (PoW)
chiamato HashCash, parte dell’algoritmo mining che sta alla base del
bitcoin.
I lavori continuarono negli anni e subirono un’accelerata nel 2008
quando la banca d’affari Lehman Brothers fallì. La crisi imperversava
e la fiducia nelle istituzioni era poca in quanto erano state proprio
queste ultime a portare a quella situazione con scelte poco oculate.
Poche settimane dopo fu lanciato il Bitcoin che venne introdotto
l’anno seguente (2009) sul mercato.
La prima transazione della storia in bitcoin si ebbe il 12 gennaio 2009
e fu tra Satoshi Nakatomo e Hall Finney.
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stringhe binarie
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Il 22 maggio del 2010 un utente del forum BitocinTalk chiese a
qualcuno di portargli due pizze in cambio di 10000 bitcoin: il valore
della transazione in quel momento era di circa 25 dollari (oggi, invece,
vale intorno ai 6,3 milioni di dollari).
A causa di questo paradosso, ogni anno da quando c’è stata la
transazione, la comunità di bitcoin ricorda questo evento con il nome
di Pizza Day.
Nel 2010 nasce anche Mt. Gox da un giovane programmatore
americano Jed McCaleb, inizialmente era un sito che nasceva con
l’intento di scambiare carte di Magic
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, infatti il nome Mt. Gox stava
appunto per l’acronimo del gioco, ma in seguito divenne sotto
l’avvento di Mark Karples uno dei più importanti siti di criptovalute,
che controllava tra il 2013 e il 2014 circa il 70% delle transazioni di
bitcoin.
Il sito, però, dichiarò bancarotta nel 2014 e si stima che sparirono
bitcoin per un valore attorno al mezzo miliardo di dollari.
Nel 2011 si scoprì che il sito era stato hackerato ma nonostante
questo, Karples continuò a operare in quel di Tokyo per più di due
anni. Ad oggi, la vicenda rimane poco chiara e si continua a discutere
per capire dove siano finiti quei bitcoin e se realmente siano esistiti.
Un servizio simile a Mt.Gox a Tokyo era BitInstant, nato attorno al
2011 fondato da Gareth Nelson e Charlie Shrem, che terminò attorno
al 2014 con l’arresto di Charlie Shrem in quanto si scoprì la vendita di
bitcoin che venivano usati per pagamenti crittografati su siti del
mercato nero, in particolare Silk Road.
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il primo gioco di carte collezionabili al mondo nato nel 1993 dalla Wizard
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Silk Road era un sito creato da Ross Ullbricht, un fautore del libero
mercato che creò un sito che si collegava a un server Tor dove era
possibile comprare cose illegali come armi, soldi falsi e droga.
In altre parole, su questo server era possibile comprare di tutto e l’uso
del bitcoin era il perfetto mezzo di pagamento in quanto garantiva
anonimato: questo fece aumentare ancora il giro dei bitcoin che
continuavano a crescere.
A fine 2013 il sito venne chiuso dall’FBI una prima volta e venne
chiuso poi definitivamente il 6 novembre del 2014. Ross venne
arrestato e fu condannato all’ergastolo.
Furono sequestrati 144000 bitcoin che vennero venduti all’asta.
Il primo luogo fisico dove poter comprare bitcoin, invece, nacque nel
2013 a New York ad un centinaio di metri dal vicino NY Stock
Exchange fondato da Nick Spanos.
A seguito di numerosi dibattiti riguardanti il possibile utilizzo sul
mercato nero, cominciò ad emergere l’esigenza di una
regolamentazione per la criptovaluta.
Dopo una dura opposizione da parte dei creatori che si battevano per
lasciare la moneta non regolamentata in quanto per loro i fallimenti di
Mt.Gox e BitInstant erano dovuti al fatto che non c’era bisogno di
terze parti in quanto lo scopo della moneta è proprio quello che non
sia regolata e che gli scambi avvengono direttamente tra le parti si
giunse a una soluzione.
Alla fine nel 2015 entra in vigore la prima forma di regolamentazione
dei Bitcoin, la Bitlicense che dava regole chiave nei confronti delle