Introduzione
VII
INTRODUZIONE
Le manifestazioni fieristiche moderne assumono un’importanza molto particolare
nell’attuale panorama economico-sociale, ribadendo il loro assoluto valore nel
marketing mix di qualsiasi azienda, di fronte alle nuove possibilità di
comunicazione e di marketing relazionale offerte dalle nuove tecnologie.
La fiera infatti rappresenta un importante momento di incontro sia con gli attori
principali che operano sulla scena di un determinato settore, sia con il target di
riferimento, allargando la propria influenza a tutto il mercato, grazie alla visibilità
mediatica garantita dalle moderne manifestazioni, soprattutto quando ci
riferiamo alle fiere consumer.
Essere presenti ad una determinata manifestazione, vuol dire comunicare
l’evoluzione e la crescita della propria attività; non esserci potrebbe trasmettere
segnali decisamente negativi al pubblico ed agli operatori intervenuti.
Le moderne rassegne espositive sono ben diverse dalle prime antiche fiere di
merci, che si risolvevano in una concentrazione degli scambi commerciali in un
dato periodo, nello stesso luogo: sono più di una piazza commerciale, più di una
vetrina espositiva, ma divengono dei veicoli importantissimi di trasmissione e
raccolta di informazioni, in un contesto di interattività con i vari interlocutori, che
non possiamo ritrovare in nessun altro strumento del marketing mix.
Oggi la fiera sta decisamente attraversando una ulteriore fase di transizione e di
sviluppo, che va ben al di là della pur sempre maggiore specializzazione che
contraddistingue le moderne manifestazioni; è un passaggio epocale che la
porterà ad assumere delle caratteristiche assolutamente peculiari, tali da
ridisegnare la fiera così come l’abbiamo concepita sino ad ora; è un progresso
che possiamo ravvisare in diversi ambiti dell’economia, ma il settore espositivo è
certamente quello in cui questo cambiamento si è evidenziato prima e dove si
delinea con maggiore chiarezza già da adesso: è il passaggio dell’economia del
servizio, all’economia delle esperienze.
Introduzione
VIII
Per l’espositore, la fiera non è più soltanto uno strumento di marketing mix, o una
voce del budget pubblicitario, ma diviene un palcoscenico sul quale presentare
la propria produzione. Per il visitatore non si tratta più di una semplice esposizione
di prodotti, ma di un evento unico e coinvolgente, che oltre ad essere occasione
per raccogliere informazioni sul settore di interesse, diviene una esperienza fine a
se stessa.
Per l’organizzatore infine, questo passaggio rappresenta al tempo stesso una
sfida ed un’opportunità: a fronte di un radicale ripensamento non solo della
singola manifestazione, ma di tutto il tessuto aziendale, necessaria premessa ad
una struttura snella e flessibile indispensabile per operare nel business delle
esperienze, si apre la strada per differenziarsi, imporsi su un mercato fieristico in cui
la concorrenza si fa sempre più globale, ed acquisire una visibilità eccezionale
presso il pubblico, o quantomeno impensabile restando ancorati ad una tipologia
tradizionale di manifestazione. L’obiettivo è di unire ad una parte espositiva
comunque impeccabile dal punto di vista della qualità del servizio, una
componente esperienziale tesa a coinvolgere attivamente il visitatore, portandolo
al centro della scena, in un intrecciarsi di emozioni e sensazioni che resteranno
impresse nella sua memoria come una esperienza unica ed assolutamente
personale.
Questo è quanto sta già accadendo in molte manifestazioni fieristiche, prima
che in altri settori, a motivo dei molti elementi che contraddistinguono la fiera e la
rendono terreno fertile per l’economia delle esperienze. Quando poi il settore
rappresentato non è propriamente dedicato ad un prodotto o ad un servizio
particolare, ma ad una vera e propria esperienza ed agli oggetti che vengono
usati per porla in essere, ci sono tutti gli elementi per una manifestazione
assolutamente unica e di sicuro successo, oltre che caratterizzata da peculiarità
proprie ed assolutamente distintive.
La partecipazione ad una fiera assume quindi una diversa connotazione per
ogni singolo visitatore che vi partecipa, che la vivrà in prima persona e quindi in
modo diverso da tutti gli altri a seconda della propria personalità, rispondendo ad
un bisogno <<sempre meno latente di riscoperta della propria individualità…>>. E’
uno dei bisogni che sta alla base dell’economia delle esperienze ed altresì del
Introduzione
IX
settore rappresentato dalla fiera che andremo a trattare, una rassegna che può
essere definita come una vera e propria fiera dell’esperienza.
Il “My Special Car Show”, svoltosi a Rimini dal 2 al 4 Aprile 2004, è infatti il primo
salone in Italia interamente dedicato ad una specifica ed importante nicchia del
settore automobilistico, il tuning, vale a dire la personalizzazione dell’automobile
sotto tutti i punti di vista. E’ un nuovo modo di concepire l’auto, che smette di
essere un semplice mezzo di trasporto standardizzato, ma diventa uno strumento
di espressione della propria individualità, in una parola: esperienza.
“My Special Car Show”, di cui l’edizione 2004 rappresenta la seconda in assoluto
e la prima sotto la direzione di Promotor International Spa, azienda leader nel
campo dell’organizzazione fieristica, è un perfetto esempio di fiera-esperienza, in
cui ad un’area espositiva di prim’ordine per il settore, si affianca, a formare un
tutt’uno assolutamente spettacolare, la parte esperienziale, messa in scena
mediante diverse forme di spettacolo.
Il presente lavoro si pone come obiettivo principale quello di analizzare la messa
in scena di una fiera tipicamente consumer incentrata intorno ad un settore
fortemente esperienziale, adottando la prospettiva tipica dell’economia delle
esperienze alla luce delle premesse appena fatte; presenteremo anche
opportune riflessioni sulla gestione della qualità del servizio all’interno del settore
fieristico nel suo complesso.
Nel “Capitolo 1” verrà analizzata l’origine e l’evoluzione nel tempo e nello spazio
delle diverse tipologie di manifestazioni fieristiche, la loro classificazione attuale, le
funzioni ascrivibili alla partecipazione ad una fiera.
Seguirà una analisi sulla nascita e l’evoluzione del bisogno fieristico durante il
percorso di crescita di un settore, e per concludere questo capitolo dedicato
all’evoluzione del concetto di fiera, si presenteranno alcune riflessioni sul suo ruolo
attuale, alla luce dei cambiamenti che stanno caratterizzando il nostro tempo.
Il “Capitolo 2” viene dedicato all’analisi specifica del service management
all’interno del settore fieristico, e del particolare ruolo svolto dal servizio all’interno
di un settore che vede una stratificazione ed un incrociarsi di servizi diversi erogati
da soggetti diversi, pur sempre nell’ambito di una stessa manifestazione.
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X
Verrà analizzato il processo di produzione del servizio fieristico, ponendosi dalla
prospettiva dell’organizzatore, inevitabilmente al centro del network; si
analizzeranno poi le varie fasi di gestione del servizio e di offerta di qualità globale
ai clienti, che in questo particolare ambito devono essere visti sotto la duplice
manifestazione di clienti-espositori e clienti-visitatori.
Infine l’attenzione verrà focalizzata sulla nuova offerta economica,
sull’economia delle esperienze, e su come il settore fieristico vi sia più vicino di altri
settori, e come possa l’organizzatore, ma anche il singolo espositore, procedere
all’esperienzializzazione di una rassegna fieristica. Si sottolineerà l’importanza di
questa nuova transizione per il settore dell’esposizione, concludendo con una
sintesi dei fattori che pongono la fiera su un piano di eccellenza nell’ambito
dell’economia delle esperienze.
Il “Capitolo 3” sarà invece espressamente dedicato alla strategia fieristica,
iniziando dalla collocazione dello strumento fieristico all’interno della strategia e
dall’importanza strategica della fiera. Seguirà una puntuale analisi delle strategie
dell’espositore e dell’organizzatore, seguendone l’evolversi nelle varie fasi che
contraddistinguono lo sviluppo della fiera, e sottolineando l’importanza di una
attenta pianificazione strategica che tenga conto anche di eventuali scenari
alternativi.
L’ultimo paragrafo verterà sulla necessaria analisi dei risultati conseguiti,
nell’ottica del consumatore, dell’espositore ed anche del visitatore; si tratta di una
attività fondamentale per evidenziare eventuali scostamenti e capirne le cause,
acquisendo in tal modo importanti elementi per la successiva pianificazione
strategica.
Il “Capitolo 4” apre una parentesi su un fenomeno particolare ed in deciso
aumento, soprattutto per il distretto fieristico interessato: il turismo fieristico e
congressuale, importante strumento di destagionalizzazione dell’offerta e di
promozione dell’immagine del territorio ospitante. E’ una attività che si inserisce
all’interno del network dei servizi fieristici, contribuendo alla determinazione della
qualità globale percepita da coloro che intervengono ad una manifestazione,
siano essi espositori, visitatori o ospiti. Si sottolinea l’importanza di arricchire l’offerta
turistica, non limitandosi alla mera accoglienza, ma arricchendo il soggiorno
Introduzione
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legato alla permanenza in fiera, di attività collaterali che puntino decisamente
alla messa in scena di esperienze.
Il capitolo si conclude con uno sguardo d’insieme sul distretto turistico riminese,
che è appunto la zona interessata dalla fiera, oggetto di indagine nel successivo
capitolo.
Il “Capitolo 5” presenta l’analisi del salone oggetto di indagine, “My Special Car
Show”, analizzandolo sotto diversi punti di vista e mettendone in risalto la forte
propensione all’esperienza. Il primo paragrafo è destinato a presentare una
introduzione alla fiera, presentando una analisi approfondita del settore
rappresentato, il settore della personalizzazione dell’auto, analizzandone le
implicazioni economiche più rilevanti, oltre a ripercorrerne la storia ed una
evoluzione che corre parallela a quella del settore dell’auto. Saranno poi
approfonditi gli aspetti relativi al concetto di auto come esperienza, che è il fulcro
attorno al quale ruota il tuning, termine che definisce l’elaborazione del veicolo.
Si prosegue con una necessaria parentesi sull’organizzatore, Promotor
International Spa, sulla sua struttura e sui fattori critici di successo che la pongono
ai vertici nel settore degli organizzatori fieristici. Nello stesso paragrafo sarà poi
presentata una descrizione del luogo deputato allo svolgimento di “My Special
Car Show”, il nuovo centro fiere di Rimini.
Dopo aver analizzato il posizionamento del salone sul panorama nazionale ed
internazionale, andremo ad analizzare l’organizzazione del salone, con una
particolare attenzione alla messa in scena dell’esperienza globale che lo
contraddistingue e lo differenzia nel panorama delle manifestazioni dedicate allo
specifico settore.
Partendo dalla presentazione e dall’analisi dei dati relativi all’edizione 2004 del
salone, si faranno delle considerazioni sui risultati ottenuti e sugli obiettivi raggiunti,
cercando di individuare i fattori che, in pochissimo tempo, hanno fatto di “My
Special Car Show” l’evento di riferimento del settore.
La metodologia seguita nell’elaborazione del presente lavoro, si è divisa in più
fasi: la prima fase di studio può essere individuata nel periodo di stage svoltosi
proprio presso Promotor in occasione di “My Special Car” 2004, durante la quale,
oltre a raccogliere tutto il materiale sulla fiera in esame e a poterne vivere
Introduzione
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direttamente lo svolgimento, ho iniziato la raccolta di letteratura specifica e la
definizione della struttura del lavoro, grazie alle indicazioni fornite dai colleghi di
Promotor International Spa.
Successivamente alla raccolta di tutto il materiale individuato grazie ai riferimenti
bibliografici rintracciati nei vari testi ed a ricerche mirate sul web, si è passati ad
uno studio approfondito di tutti i testi, preludio per la necessaria fase di
organizzazione delle informazioni; sulla base del progetto individuato, degli
obiettivi posti ed ovviamente delle nozioni acquisite, è iniziata la fase finale di
stesura delle bozze, che dopo adeguata revisione hanno dato vita al presente
lavoro.
Si tratta di una nuova tipologia di manifestazione, dedicata ad un settore, che
pur non essendo nato in quest’epoca, trova una sua legittimazione nell’esigenza
diffusa di distinguersi e riaffermare con forza la propria identità, contro una
massificazione dilagante. Spero con questo lavoro di sottolineare l’importanza
della messa in scena di esperienze in un settore dinamico e particolare come
quello fieristico e di portare alla luce le caratteristiche di questo nuovo modo di
vivere l’auto, che sta alla base della specifica manifestazione trattata, e che
trasforma un prodotto tendenzialmente standardizzato in una esperienza unica ed
assolutamente personale.
Il Concetto di Fiera nella sua Evoluzione
1
CAPITOLO 1
IL CONCETTO DI FIERA NELLA SUA EVOLUZIONE
1.1 Storia ed evoluzione delle Fiere
1
Dare una definizione dettagliata del concetto “Fiera” potrebbe sembrare semplice ed
intuitivo. La questione è invece più complessa, nel momento in cui si voglia approfondire
l’osservazione, puntando ad una analisi dettagliata di un evento in particolare, o
dell’intero settore in generale.
Si tratta infatti di un settore che si caratterizza per diverse peculiarità, che lo rendono
per molti aspetti unico. Inoltre non è possibile parlare di un’unica tipologia di Fiera, ma di
molteplici tipologie, come molteplici sono i criteri che possono essere utilizzati per
segmentare il settore nelle diverse categorie che lo compongono.
C’è anche da sottolineare il fatto che, caratterizzandosi la fiera come uno specchio
dell’attività economica che è chiamata a rappresentare, essa è strettamente legata, sia
nella sua definizione, che nella sua evoluzione, ai cambiamenti a cui è sottoposta l’intera
economia nell’ambito del suo divenire.
Molti sono stati i cambiamenti anche radicali, di cui è stata oggetto la “Fiera” nel più
ampio senso del termine, portando a nuove definizioni della stessa, oppure a nuove
tipologie, radicalmente diverse dalle altre sino ad allora conosciute, attraversando
periodi di splendore, ed altri di declino, seguendo in questo suo divenire, anche la scala
di progressione del valore economico
2
, legando nascita e declino di determinate forme
fieristiche, al percorso seguito dall’economia dei servizi.
1
Fonte: F. Golfetto “Il Sistema Fieristico Internazionale” Ed. Franco Angeli 1988, pagg. 21-26
2
B. Joseph Pine II – James H. Gilmore, “Oltre il servizio – L’economia delle esperienze”, pag.26
Il Concetto di Fiera nella sua Evoluzione
2
1.1.1 L’evoluzione della fiera: dalle manifestazioni più antiche, alle prime fiere
moderne
Per comprendere dunque il fenomeno fiera oggi, è necessario ripercorrerne la storia
passata, cercando di porre la dovuta attenzione soprattutto sulle fasi cruciali, di
passaggio e r imessa in discussione dell’intero sistema, che sono punti focali di un
tracciato evolutivo estremamente variegato e ricco di interessanti spunti di riflessione.
La storia del settore fieristico è una storia lunga ed affascinante, che affonda le sue
origini in tempi antichissimi; è giusto piazzare la nascita della fiera, in concomitanza con
le prime forme di commercio organizzato.
Le prime manifestazioni di attività fieristiche di cui si abbia notizia, sono state
rintracciate in India, addirittura 40 secoli prima di Cristo. Le prime manifestazioni cinesi, si
collocano invece intorno al 3000 a.C., e sono già dotate di una complessa
regolamentazione; sono una testimonianza concreta dell’organicità dello sviluppo
commerciale cinese già nelle epoche più remote. Per quanto riguarda l’Europa, l’origine
dell’attività fieristica si colloca ancor prima di Roma, nell’età dei grandi pellegrinaggi
celtici.
Una delle caratteristiche più interessanti delle fiere fin dalle loro prime manifestazioni,
può essere rintracciata nell’intervento dell’autorità Statale, che non si limitava ad una
mera attività di regolamentazione, ma puntava ad incentivare lo sviluppo delle fiere
attraverso particolari esenzioni doganali sulle merci scambiate, concesse
esclusivamente nel periodo della fiera. Oltre che nelle fiere cinesi, si ravvisa un deciso
intervento Statale anche nelle fiere dell’età romanica, intervento che si spingeva fino
all’organizzazione stessa delle fiere, con la fissazione, ad esempio, del calendario delle
manifestazioni.
Sin dalle edizioni più antiche, le fiere si sono sempre caratterizzate come eventi a
carattere eccezionale in cui confluivano merci e mercanti da paesi lontani provocando
la cosiddetta <<rottura del cerchio abituale degli scambi>>
3
. Tale condizione non era
certo di facile realizzazione in un periodo storico caratterizzato da elevata dispersione
della popolazione. Occorreva dunque un valido pretesto per riuscire a riunire il maggior
numero possibile di persone: si pensò dunque di far coincidere la fiera con le più
importanti festività religiose. Questo permetteva altresì di beneficiare della sospensione
3
Fonte: F. Golfetto “Il Sistema Fieristico Internazionale” Ed. Franco Angeli 1988, pagg. 21