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Introduzione
Il presente lavoro ha come obiettivo definire l'organizzazione degli Studi
professionali che operano nel settore dei servizi e delle consulenze a imprese e privati
attraverso lo studio di più aspetti, quali l’organizzazione interna ed esterna dello studio,
le dinamiche relazionali con i clienti, la gestione del lavoro, gli strumenti di controllo e
monitoraggio, concludendo trattando l’erogazione dei servizi attraverso la costituzione
di società di servizi e descrivendo la recente riforma delle società tra professionisti.
La scelta di trattare il tema degli Studi professionali non è casuale ma deriva da
una cultura familiare in quanto mio nonno, una volta terminata la sua carriera nel corpo
della Guardia di Finanza, decise di intraprendere la strada della libera professione
aprendo lo Studio professionale di famiglia. Questo argomento inoltre interpreta la
realtà nazionale, infatti il tessuto imprenditoriale italiano è costellato da migliaia di
piccoli imprenditori e PMI che rendono l’Italia nazione leader in Europa per numero di
piccole e medie aziende presenti sul territorio.
La società chiede oggi a tutti i professionisti di essere parte attiva e propositiva del
futuro, non solo svolgendo con diligenza e competenza il proprio lavoro ma
comprendendo che il peso culturale delle professioni intellettuali è determinante per lo
sviluppo della società.
Da un lato la grave crisi economica degli ultimi anni ha ridimensionato
drasticamente sia le occasioni di lavoro sia i margini di guadagno, dall’altro la domanda
è divenuta sempre più esigente e selettiva, anche in ragione delle accresciute
informazioni di cui il grande pubblico può disporre. Si assiste ad un apparente
paradosso per cui, se da un lato il cliente pretende di più, dall’altro pretende di spendere
di meno a causa delle ridotte disponibilità economiche dovute appunto alla crisi.
Tutto ciò impone ai professionisti di fare i conti con un aspetto della loro attività
che un tempo era forse meno impellente: la competitività, che diviene sempre più ardua
anche a causa della presenza sul mercato di soggetti che presidiano gli stessi settori.
Qualunque azione si voglia intraprendere per accrescere la competitività in ambito
professionale non può prescindere da due aspetti fondamentali: l’organizzazione del
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proprio lavoro e dei collaboratori interni ed esterni e l’assicurazione della qualità delle
prestazioni rese.
La spinta alla concorrenza e la crescente complessità normativa che coinvolgono
il mondo degli studi professionali italiani si riflette inevitabilmente nell’aumento di
costi e responsabilità professionale e ciò si traduce inevitabilmente in maggiori oneri per
gli studi soprattutto quelli individuali. È certamente in questa chiave che possiamo
leggere la gran parte dei fenomeni di crisi che interessano la professione di
Commercialista, tra i quali un rallentamento della crescita degli iscritti all’albo.
“Secondo le ultime rilevazioni contenute nel Rapporto, gli iscritti all’Albo dei
Dottori commercialisti e degli Esperti Contabili al 1° gennaio 2019 sono pari a
118.639, con una crescita pari allo 0,3% al di sotto di quella dell’anno precedente
quando era stata dello 0,4%. L’incremento in valore assoluto è pari a 306 iscritti,
inferiore a quello dell’anno precedente di 111 unità, quando l’incremento era stato pari
a 417. Le nuove iscrizioni sono pari a 2.218, in calo di -3,5% rispetto all’anno
precedente”
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I Commercialisti italiani sono parte integrante del processo evolutivo del nostro
Paese, non solo nell’ambito giuridico aziendale ma anche in campo tecnologico.
Occorrono Professionisti che utilizzino le nuove tecnologie digitali per agganciare il
futuro incrementando il valore della professione e degli studi.
Il professionista di oggi e del futuro dovrà avere nelle sue corde nuove
conoscenze, che consentano di rispondere in maniera adeguata ai temi legati
all’incalzante innovazione tecnologica. L’informatica si è affiancata al diritto societario,
al diritto tributario, alle scienze economico-contabili, al diritto del lavoro.
Sapersi destreggiare con un dispositivo di firma digitale, con una PEC, con i siti
web della Pubblica amministrazione è diventato un bagaglio cognitivo indispensabile
per l'esercizio della professione.
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CNDCEC, RAPPORTO 2019 sull’Albo dei Dottori Commercialisti e Degli Esperti Contabili,
Fondazione Nazionale dei Commercialisti, Roma, 2019
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Essere pronti a fronteggiare le nuove tecnologie e saperle gestire permetterà anche
di essere più efficienti, più veloci, più performanti e più capaci ad affrontare le sfide del
presente e del futuro.
La Regione Piemonte, con le sue azioni, favorisce lo sviluppo delle professioni.
La Legge Regionale 15/2011
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prevede tre linee di intervento: l’istituzione della
Commissione regionale delle professioni ordinistiche quale sede di raccordo tra la
Regione e le professioni ordinistiche; il sostegno finanziario per la costituzione di un
soggetto consortile multidisciplinare a servizio dei professionisti e degli utenti,
promossa dagli ordini e dai collegi professionali; l’istituzione di un apposito fondo di
rotazione per il sostegno all'accesso ed all'esercizio delle attività professionali
ordinistiche, con particolare attenzione alle donne e ai giovani.
Nel primo capitolo mi soffermerò sulla definizione di che cosa è
un’organizzazione e descriverò le varie forme organizzative più utilizzate dalle imprese;
successivamente focalizzerò l’attenzione sul protagonista che guida lo Studio: il
Professionista. Andrò ad analizzare le varie competenze tecniche che necessita nel
campo di queste attività e alcune competenze manageriali, oggi più che mai richieste,
come pianificare strategie, coordinare i lavori all’interno dello studio e gestire la
clientela. Concluderò trattando del “tempo” come elemento fondamentale per ogni
professionista nella quotidianità del suo lavoro.
Proseguirò nel secondo capitolo parlando della comunicazione e del marketing, un
argomento al quale in passato i professionisti non prestavano molta attenzione, ma ai
giorni d’oggi risulta essere una variabile fondamentale per rimanere competitivi sul
mercato. Andrò a descrivere gli obiettivi e i diversi target della comunicazione, oltre che
i modelli comunicativi sia di vecchia scuola come la pubblicità cartacea e media, sia i
nuovi strumenti digitali quali siti internet e social network.
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Legge Regionale n. 19 del 10 ottobre 2011. La presente legge, nel rispetto del decreto legislativo 2
febbraio 2006, n. 30 (Ricognizione dei principi fondamentali in materia di professioni, ai sensi
dell' articolo 1 della L. 5 giugno 2003, n. 131 ), definisce le modalità di raccordo tra la Regione e i
soggetti professionali operanti sul territorio regionale al fine di valorizzare ed incentivare l'innovazione
delle attività professionali ordinistiche e di sostenere i diritti degli utenti
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Nel terzo capitolo mi soffermerò sulla necessità per il Professionista di
implementare una strategia ed una programmazione delle attività affinché sia possibile
il raggiungimento degli obiettivi sia di breve che di lungo termine. Dopo di che
approfondirò l’importanza dei sistemi di controllo all’interno della gestione,
fondamentali per il monitoraggio da parte della direzione, per migliorare le performance
dei lavoratori e per rendere ancora più efficiente il business.
L’utilizzo della società di servizi è il focus del quarto capitolo. Andrò ad
analizzare i casi possibili di utilizzo delle società di servizi strumentali o accessorie
all’attività del professionista inscritto all’ordine dei Dottori Commercialisti e degli
Esperti Contabili, in quanto la legge ha imposto dei limiti riguardanti tale materia.
Inoltre mi soffermerò sul tema dell’abusivismo nei confronti dei centri elaborazione
dati.
Sempre in questo capitolo farò una breve descrizione della società di servizi in cui
attualmente svolgo un tirocinio, descrivendone la sua struttura.
Concluderò il lavoro trattando un tema di forte attualità e molto dibattuto dalla
dottrina e giurisprudenza da circa 100 anni fino ai giorni d’oggi: la società tra
professionisti.
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Capitolo I. Lo Studio professionale e il professionista: organizzazione,
struttura organizzativa e abilità di un buon Professionista
Questa prima parte individua e analizza diversi elementi dell’organizzazione degli
Studi professionali e delle attività dei singoli Professionisti.
Sotto il termine organizzazione si nasconde un orizzonte quanto mai vasto che
permea molte delle attività di uno Studio Professionale. Bisogna utilizzare un approccio
circolare che includa, cioè, tutte le fasi di programmazione e attuazione di un corretto
clima di organizzazione. Usare questo metodo significa prendere in considerazione a
priori i macroscenari nei quali lo Studio e il Professionista sono inseriti e partire da una
fase strategica di autorientamento all’organizzazione che è il primo passo di un processo
organizzativo efficace.
Bisogna successivamente affrontare tutte le fasi di organizzazione, relazione e
gestione delle persone interne allo studio (soci, collaboratori, personale dipendente) e
delle persone esterne allo studio (fornitori e clienti), arrivando a trattare due temi
importantissimi e di grande attualità: la reputazione e la condivisione della conoscenza.
Lo Studio professionale non può più essere considerato come una entità statica ma
deve essere interpretato come una struttura dinamica, rispetto sia alla sfera interna che a
quella esterna.
Il mondo è cambiato rispetto al passato e con lui anche le organizzazioni, occorre
quindi che i Professionisti e i manager si organizzino per permettere alle imprese di
adattarsi al cambiamento. Le sfide che si trovano a fronteggiare sono la globalizzazione,
la competizione sempre più ferrea, l‘attenzione all’etica e all’ecocompatibilità, la
necessità di risposte rapide e il social business.
Con la globalizzazione i mercati, le imprese e la tecnologia sono sempre più
interconnessi e occorre riorganizzarsi affinché le aziende sviluppino una prospettiva
globale. Le aziende possono dislocarsi in tutto il mondo dove vi sia un vantaggio
economico ad esempio possono avere il vertice strategico in una Nazione e le capacità
operative in un’altra. Si può decidere di appaltare alcune funzioni ad altre
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organizzazioni attraverso l’outsourcing o creare delle partnership strategiche con
organizzazioni straniere per ottenere un vantaggio su scala mondiale.
L’interconnessione a livello globale ha portato a una crescente competitività, i
consumatori finali hanno accesso agli stessi beni e servizi chiedendo sempre più una
qualità maggiore ma a prezzi più contenuti e solo le organizzazioni in grado di
soddisfare tale richiesta riusciranno a sopravvivere. La sfida delle aziende è da una parte
abbassare i costi per tenere i prezzi più bassi ma dall’altra investire in Ricerca e
Sviluppo per rimanere al passo con l’innovazione, che è un valore aggiunto per
rimanere competitivo.
Oggi più di ieri è chiesto ai Professionisti e ai suoi collaboratori di rispettare
standard etici e professionali di alto livello, a causa delle frodi e scandali finanziari che
hanno riguardato in passato svariate imprese.
Le organizzazioni sono chiamate ad una responsabilità sociale e alla salvaguardia
del pianeta. La circolazione delle informazioni e la sua velocità oramai alla portata di
tutti, le nuove politiche ambientali, gli effetti del cambiamento climatico e i danni
ecologici causati dalle attività aziendali stanno portando le imprese verso una nuova
filosofia della sostenibilità, cioè un modello di sviluppo economico che genera
ricchezza e soddisfa le esigenze dell’attuale generazione salvaguardando nel contempo
le risorse naturali per le generazioni future
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Un’altra sfida è rappresentata dalla rapidità delle risposte ai cambiamenti
ambientali, alle crisi organizzative e alle nuove richieste dei clienti. Nel secolo scorso
non c’era tutta questa necessità di gestire le sfide competitive e i cambiamenti
dell’ambiente; al giorno d’oggi, nascono e muoiono rapidamente nuovi prodotti, nuove
imprese, nuovi settori. La continua dinamicità del mondo economico obbliga le imprese
ad una forma mentis improntata ad un reinventarsi continuo.
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Definizione basata su Marc J. Epstein e Marie-Josée Roy, “Improving Sustainability Performance:
Specifying, Implementing and Measuring Key Principles“, Journal og General Management 29, no. 1,
2003; Word Commission on Economic Development, Our Common Future (Oxford: Oxford University
Press, 1987); Marc Gunther, “Tree Huggers, Soy Lovers, and Profits”, Fortune, 2003