8
ascoltando un disco, ma facendo musica insieme: il musicoterapeuta canta, il
paziente pu� cantare insieme a lui, attivamente.
Generalmente c�� la tendenza a far derivare le pratiche di questa
disciplina essenzialmente o dal termine musica o dal termine terapia.
• dal polo musicale: si sviluppano delle tecniche basate
sull�animazione e sulla pedagogia musicale;
• dal polo terapeutico: sono elaborati interventi psicoterapeutici
che usufruiscono di un supporto musicale.
Interessante appare la definizione del professor Benenzon per il quale
la musicoterapia � �una disciplina scientifica che si occupa dello studio e
della ricerca del complesso suono/essere umano con l�obiettivo di cercare
elementi di diagnosi e metodi terapeutici.
Dal punto di vista terapeutico la musicoterapia � una disciplina
paramedica che utilizza il suono, la musica e il movimento per provocare
effetti regressivi e aprire canali di comunicazione con l�obiettivo di attivare,
per il loro tramite, il processo di socializzazione e d�inserimento sociale�
1
.
La funzione terapeutica della musica scaturisce da quel particolare
�potere� che ha il suono di entrare direttamente in contatto con i centri
nervosi dell�uomo provocandogli emozioni e reazioni assai diverse. �
L�apporto innovativo della disciplina consiste sostanzialmente in due
azioni: �nell�indagare il fenomeno musicale/sonoro quando si manifesta,
quando cio� si attiva la relazione tra il sistema fisico del suono e il sistema
fisico dell�uomo e sono quindi presenti e attivi sia il trasmittente (fonte
sonora) che il ricevente (l�uomo con il suo apparato sensorio).
Nell�indagare le implicazioni di fisio-psicologiche presenti in questa
relazione che pone l�uomo al centro di un sistema d�interazioni ambientali�
2
.
1
R. O. Benezon, Manuale di musicoterapia, Roma, Borla Editore, 1984, pp. 8-21
2
Dal sito www.fidim.it, S. Martini, La musicoterapia
9
L�impegno della musica � fondamentale perch� questa � un modulo
espressivo comune a culture diverse e le ragioni fondamentali della sua
efficacia come agente terapeutico sono di duplice natura:
1) � un tipo di linguaggio non verbale e questo la rende un mezzo
di comunicazione universale;
2) � unica nel potersi aprire la strada nella mente e nel corpo
direttamente, qualsiasi sia il livello d�intelligenza o situazione del soggetto,
stimola i sensi, suscita sensazioni ed emozioni, sollecita reazioni fisiologiche
e mentali, non limita il suo campo di studio alla musica, ma ricerca sempre
nuove modalit� per usare il suono in senso terapeutico.
Si pu� dunque considerare la musicoterapia una �scienza� che riflette
sul complesso rapporto biologico e psicologico fra suono e uomo ed elabora
le strategie terapeutiche atte a migliorare, mantenere, ristabilire la salute
mentale e fisica dei soggetti con handicap emotivi, fisici, mentali o
psicologici, secondo propri metodi di ricerca, analisi e intervento. S Sono
fornite di seguito le definizioni date dai pi� importanti studiosi di
musicoterapia
3
:
• E. Lecourt: la musicoterapia � una modalit� d�approccio
sensoriale che utilizza l�elemento sonoro con finalit� terapeutiche per
intervenire su di un certo numero di disagi psicologici e di quadri
psicopatologici.
• M. Gauraldi: � un intervento di carattere preventivo e
terapeutico-riabilitativo che usa l�espressione musicale (in quanto forma di
comunicazione non verbale) finalizzandola allo sviluppo di funzioni quali
l�affettivit�, la motricit�, il linguaggio.
3
M. Ghilardone, Musicoterapia e disturbi della comunicazione , Torino, Omega Edizioni, 1995, pp. 19-21.
L�autore � medico foniatra, lavora con soggetti in et� evolutiva che presentano insufficienza mentale.
10
• O. Schindler: la musicoterapia � l�attuazione di tecniche
educative, rieducative e riabilitative e pi� genericamente terapeutiche
mediante la musica intesa in senso lato come sequenze razionali o non
razionali di suoni e/o rumori, comunque prodotti o producibili.
• M. Ghilardone: � una disciplina che contempla attivit� di ricerca
e studio che si concretizzano nell�applicazione terapeutica dell�elemento
sonoro-musicale.
• R. O. Benenzon: la musicoterapia � una disciplina che utilizza il
suono, la musica e il movimento per provocare effetti regressivi e aprire
canali di comunicazione, con l�obiettivo di attivare, per loro tramite, il
processo di socializzazione e d�inserimento sociale.
11
2. Un’antica nascita
«In una notte d�estate due ubriachi vennero alle mani. Si present� allora
davanti a loro un flautista, che scegliendo dal suo repertorio una melodia
delicata e nobile insieme riusc� a placare i loro animi e a far tornare nelle
loro menti la ragione�.
4
Quest�aneddoto, raccontato da un antico filosofo anonimo, � una delle
testimonianze, se non degli effetti della musica sull�uomo, certo
dell�attenzione che � stata dedicata ad essa nel corso dei secoli.
L�effetto suggestivo della musica sull�animo umano, di volta in volta
enfatizzante, come per le marce militari, eccitante come per le musiche
ritmiche, rattristante come per le marce funebri, � conosciuto fin
dall�antichit�, dove la musica costituiva, in parecchie circostanze di vita
sociale, un suggestivo fattore psicologico.
Nell�antichit� greca gli effetti della musica erano spiegati in
connessione o all�aspetto religioso o all�elemento mitico.
Da papiri rinvenuti a Delfo sappiamo che taluni canti e temi musicali
erano impiegati a fini calmanti e rassicuranti. Lombaggini e sciatiche erano
cacciate dal corpo per mezzo di suoni e ritmi magici.
Il greco Athenaos combatteva con successo questi disturbi suonando il
flauto �al di sopra della zona precisa del dolore�
5
: si trattava di una sorta di
agopuntura musicale.
Si credeva nell�antichit� di rendere inoffensivi con la musica e il
movimento i morsi di serpenti e ragni velenosi, come la tarantola.
4
Dal sito www.edumus.com, R. Della Bella, Una disciplina in crescita: la musicoterapia, da
ScuolAmadeus, Milano, Franco Angeli, Marzo 2000
5
M. delli Ponti, B. Luban, Il terzo orecchio. Dall’ascolto alla musicoterapia, IV Edizione Riveduta e
Ampliata., Centro Scientifico Edizioni, Roma, 2000, pp. 85-92
12
Da questa credenza deriva, ad esempio, il nome di un ballo dell�Italia
meridionale: la tarantella. Pure nel medioevo si credeva che per guarire dal
morso della tarantola, che provocava uno stato di malessere generale (dolori
addominali, stato di catalessi, sudorazioni, palpitazioni), fosse necessario
sottoporsi a una sorta di esorcismo popolare. Ancora qualche decennio fa,
nel profondo Salento, c'era chi, ritenendo di essere stato morso dalla
tarantola, danzava per liberarsi dal male in attesa che San Paolo arrivasse a
concedergli la grazia della guarigione. Questo ballo fungeva anche da
"terapia di gruppo", liberando la popolazione contadina, in particolare le
donne, dall'ansia legata all'oppressione sociale.
La Bibbia stessa riporta una testimonianza a favore dell�uso terapeutico
del suono: �e cos�, lo spirito sovrumano investiva Saul, Davide prendeva la
cetra e si metteva a suonare; Saul si calmava e stava meglio poich� lo spirito
cattivo si ritirava da lui e lo lasciava in pace� (Samuele 1-16,23)
6
.
Risale al 1500 un documento riguardante il pittore Huga van de Goes
che colpito da follia, �si vedeva perduto e condannato dall�inferno e voleva
suicidarsi, un caso di melanconia. Si port� a Bruxelles dove il padre
superiore Thomas, pens� che il paziente soffriva dello stesso male di Saul,
fece cos� suonare diversi strumenti presso il malato e dispose altre sedute
ricreative con le quali contava di espellere i fantasmi�
7
.
In campo politico, inni e marce hanno modellato la storia, per esempio
la �Marseillese� di Rouger de Lisle che nel 1792 infiamm� le masse
rivoluzionarie all�assalto alle Tuileries.
Moltissimi dei nostri comportamenti quotidiani sono "figli" del
comportamento "terapeutico" della musica.
6
Da �La Sacra Bibbia� Edizione Ufficiale della CEI (Conferenza Episcopale Italiana) Settima edizione,
Roma, 1983
7
Dal sito www.educare.it : P. Diamini , Funzione terapeutica della musica e musicoterapia
13
Il pi� comune � di ascoltare musica per rilassarsi dalle fatiche e dallo
stress della giornata; anche andare in discoteca per "bombardarsi" di musica
assordante � un comportamento "terapeutico" che tende a "staccare la spina"
da tutto il mondo circostante per immergersi nel mare burrascoso dei
decibel.
Basta pensare poi ad ogni mamma che per calmare il pianto del suo
bambino intona una dolce �ninna nanna� o ai suoni diversi (voci, rumori di
casa, musica preferita) che contribuiscono a "svegliare" i pazienti in stato di
coma oppure a quei contesti dove la musica rievoca sensazioni vissute,
ricordi e, di conseguenza, offre momenti di pace, di nostalgia, d�ansia o di
terrore.
La musicoterapia moderna � una disciplina che trae origine nei primi
anni del 1900 dalle teorie educative di R. Steiner, fondatore delle scienze
Antroposofiche.
Nel 1940 inizia con T. Altshuler, negli Stati Uniti, ad avere la sua
prima sistematizzazione epistemologica.
Nel 1960, in Francia con J. Alvin, fondatrice della British School for
Music Therapy, nello stesso periodo negli Stati Uniti con P. Nordoff e C.
Robbins la musicoterapia trova le sue prime applicazioni organizzate
metodologicamente in campo educativo e sanitario.
Da allora in poi pedagogisti, psicologi, psichiatri e musicisti, daranno i
loro contributi scientifici, esperienziali e metodologici per lo sviluppo e la
diffusione della musicoterapia sia come disciplina, sia come attivit�
professionale di tipo riabilitativo e terapeutico, inserita nei settori
sociosanitari ed educativi.
14
La musicoterapia
8
si pu� inserire nelle correnti delle filosofie olistiche
(cui si riconduce il filone della Psicologia Umanistica) di cui tutte le scuole
di formazione sparse per il mondo condividono gli assunti, anche se a livello
teorico e pratico esistono delle distinzioni d�indirizzo.
In Europa, infatti, esistono scuole ad indirizzo clinico, artistico,
psicologico e psicoterapeutico.
In Italia, in particolare, le scuole sono in modo predominante ad
indirizzo pedagogico e artistico.
Tutti i piani formativi sono, in ogni caso, articolati nelle seguenti aree
disciplinari:
• musica: teoria, pratica, storia;
• musicoterapia: tecniche, metodi, filosofia, teoria;
• medicina e psicologica.
Escluso qualche stato, tra cui l'Italia, la musicoterapia � riconosciuta,
nel mondo occidentale, tra le discipline governative, sia come materia
d�insegnamento universitario, sia come professione.
Quest�ultima � definita come: �una disciplina che utilizza l�elemento
sonoro/musicale all�interno della relazione paziente/operatore in un processo
sistematico d�intervento con finalit� preventive riabilitative e terapeutiche�
9
.
Da qui si pu� affermare che la musica nella sua totalit� pu� produrre
effetti e che questi possono essere di natura anche contrastante. Il compito
dell�operatore in quest�ambito � di saper leggere i dati che emergono dalla
relazione, per inviare al paziente gli opportuni messaggi.
Le sedute di musicoterapia hanno uno scopo dichiarato: imparare a
mantenere il contatto con le proprie emozioni, a non separare il pensiero
8
E. Lecourt, La musicoterapia, edizione italiana a cura di G. Manarolo, Assisi, Cittadella Editrice, 1992,
pp. 43-50
9
P. L. Postaccini, Dispense di musicoterapia, Assisi, Documento edito della Federazione Italiana
Musicoterapia, 1992, pp. 25-49
15
dall'azione, ad essere in continua aderenza con il fluire dell'esperienza e a
fidarsi della propria intuizione e dei propri sentimenti; in altre parole, ad
essere �consapevoli� di quello che succede nel contatto con il mondo e
conmglimaltri. Attraverso la musica, il paziente riproduce il complesso
simbolico del suo universo affettivo, dove la parola � assente e dove
liberamente si snodano le storie delle relazioni affettive cos� come il soggetto
le vive, con tutte le perturbazioni che produce. Il dato fondamentale che
emerge dall�uso consapevole della musica, � la possibilit� che essa offre di
mettersi in contatto con se stessi.
16
2.1 Musicoterapia e psicologia.
Diversi studi ed esperienze
10
, attuati in molti paesi, hanno dimostrato
l�importanza della musica nella vita dell�uomo e lo stimolo positivo o
negativo che il fenomeno musicale pu� avere sulla sfera affettiva
dell�individuo e sul suo equilibrio psico-fisico.
La musica, infatti, superando i filtri logici e analitici della mente,
riesce ad entrare direttamente in contatto con i sentimenti e le sensazioni pi�
profonde, riesce a stimolare la memoria e l�immaginazione, fino a provocare
vere e proprie reazioni fisiche.
Ascoltare e fare musica in prima persona pu� rilassare, divertire,
attivare le energie fisiche e mentali, favorire il contatto con le parti pi�
profonde di se stessi. Non bisogna per� dimenticare che il suono � una forza
potente che pu� anche disorientare e irritare fino a condurre, in certi casi, alla
perdita di coscienza.
La persona � definita da Pichot come �l�integrazione e la sintesi
dinamica degli aspetti psichici e fisici�
11
.
Questo significa che ci sono strutture anatomiche e funzionali la cui
entrata in azione si accompagna a comportamenti emotivi o a vissuti affettivi
e sentimentali.
Per quanto riguarda la musica, ci sono certe aree cerebrali alle quali
arrivano stimoli sensoriali attraverso un�intensificazione della vigilanza, vale
a dire dell�attenzione.
La musicoterapia, tende ad attivare tramite la musica le funzioni
mentali assopite, a stimolare, inoltre, il gusto della produzione creativa.
10
S. Valsecchini, Psicologia della Musica e Musicoterapia, Roma, Armando Editore, 1983, pp. 16-40
11
Pichot: professore associato del dipartimento di psichiatria all�ospedale di New York, citato in S.
Valsecchini, Psicologia della Musica e Musicoterapia, op. cit., p. 20
17
Alcuni psicoterapeuti hanno osservato come l�impiego del materiale
sonoro musicale abbia consentito un approfondimento e un�esplorazione
della relazione terapeuta/paziente, che in assenza di tale uso, non si sarebbe
realizzata.
Le tecniche psico-musicali possono essere inserite nell�ambito di
quegli interventi essenzialmente non verbali che utilizzano mediatori
terapeutici allo scopo di favorire ed ampliare le modalit� comunicative ed
espressive. Si tratta d�interventi che non hanno solo il fine di facilitare una
libera espressione, ma che cercano piuttosto di contenere e di dare un senso,
una potenzialit�, una valenza simbolica al mondo intero del paziente.
Tali metodiche tentano di costruire una possibile rappresentazione,
comunicabile al mondo, di contenuti che spesso per la loro intensit� e
concretezza rimangono inesprimibili e cristallizzati su se stessi.
Si possono, infine, definire due ambiti d�intervento:
• il primo finalizzato all�espressione e alla maturazione del mondo
interno del paziente;
• il secondo preoccupato di migliorare le potenzialit� del paziente
rispetto al mondo reale.
18
2.2 Musicoterapia e pedagogia musicale
12
.
In quanto strumento di disciplina del pensiero e di espressione delle
emozioni attraverso la motricit�, che per� tocca sfere del subconscio
inaccessibili all�educazione intesa nel senso abituale, la musica trova ampio
impiego nel campo della pedagogia.
Particolarmente la musicoterapia di tipo preventivo, quella ad indirizzo
psico-pedagogico, che trova la sua sede elettiva nelle istituzioni scolastiche,
educative e rieducative.
Si tratta di un�educazione con la musica e per mezzo della musica, per
favorire lo sviluppo della creativit�, della socializzazione, della
consapevolezza della corporeit�, cos� da contribuire alla strutturazione di una
personalit� equilibrata.
Le diverse metodologie di pedagogia musicale sono talvolta associate
a tecniche di rieducazione psicomotoria (in particolar modo per i bambini),
alla fisiochinesi terapia (nella rieducazione alle disabilit� conseguenti ad
infortuni e nelle riabilitazioni di gravi handicap fisici) o ancora a tecniche
ortofoniche (nelle difficolt� di verbalizzazione e negli interventi rivolti ai
soggetti non udenti).
Nell�ambito della pedagogia musicale, il bambino sviluppa in
relazione a se stesso quattro rapporti:
a) rapporto IO-CORPO-SUONO
Il bambino inizia a scoprire che il suo corpo pu� produrre suoni e
rumori. La scoperta delle varie parti del corpo assume spesso una
connotazione che acquista un importante rilievo acustico.
12
La dizione �pedagogia musicale� fa riferimento ad attivit� musicali caratterizzate da finalit� educative o
rieducative.
19
Attraverso il suono, infatti, il bambino inizia a mettere in relazioni le
varie parti del corpo, e sviluppa una prima idea di orientamento al suono che
spesso richiama l�attenzione e invita alla scoperta della fonte sonora.
b) RapportomIO-OGGETTO-SUONO � il necessario e
conseguente sviluppo della prima fase, quando il bambino comincia a
scoprire la realt� che lo circonda. Il corpo in questa seconda fase da
percepito diviene orientato. Infatti sono recepiti, e successivamente
discriminati, i vari aspetti dell�universo sonoro.
c) RapportomIO-SPAZIO-SUONO Il suono offre spunti
importanti di lavoro e alimenta la conoscenza, in quanto promuove la ricerca
di ambiti spaziali, inducendo il bambino a muoversi e ad aggrapparsi nello
spazio, ad inseguire, giocando, stimoli acustici che l�educatore propone
nascondendosi dallo sguardo del bambino. Quest�ultimo, andando alla
ricerca, e successivamente muovendosi, su proposte ritmiche, melodiche e
musicali, acquista sicurezza verso se stesso, innanzitutto, ma soprattutto
verso lo spazio in cui � immerso.
d) RapportomIO-ALTRI-SUONO La conoscenza dell�altro
avviene anche attraverso il suono, ossia attraverso la percezione dei rumori
del corpo dell�altro, e anche mediante giochi ed attivit� in cui, tramite il
suono, la musica, il ritmo, sia possibile avvicinare l�altro, conoscerlo,
partecipare con lui ad eventi motori animati e promossi dal suono stesso. La
fonazione, l�uso della voce, non solo a livello di canto, ma anche di parola,
assume rilievo specifico sia nella conoscenza di s� che in quella degli altri, in
un�interazione molto importante chemdiventampoimcomunicazione.
Il corpo diventa rappresentazione, per cui � possibile concentrare il
progetto educativo su attivit� di animazione, gestualit�, rappresentazione.
20
Gli esercizi vocali-strumentali sono scelti in funzione dei movimenti di
rieducazione e il supporto musicale costituisce una stimolazione e una
facilitazione di questi trattamenti.
Nella pedagogia musicale si possono tracciare alcuni obiettivi specifici
che sono rivolti allo sviluppo progressivo:
• dell�orecchio ritmico;
• dell�orecchio d�altezza;
• dell�orecchio timbrico;
• dell�orecchio armonico.
I percorsi messi in atto mirano a favorire:
a) l�evoluzione della musicalit�;
b) l�acquisizione delle capacit� di percepire e discriminare le
strutture temporali e i parametri musicali;
c) la capacit� di intonazione per imitazione e lettura;
d) l�immaginazione dei suoni come presupposto al saperli
riprodurre;
e) la sincronizzazione ritmica;
f) l�ascolto e la comprensione dei brani del repertorio musicale;
g) la produzione musicale.
Gli obiettivi sono perseguiti attraverso varie pratiche musicali,
condotte secondo il �circuito� d�apprendimento:
esplorazione/imitazione/rielaborazione creativa della musica.
I contenuti essenziali dell�educazione con la musica sono attuati a
partire dalla pratica musicale tenendo conto dello sviluppo cognitivo ed
21
emotivomdelmbambino. Particolare rilevanza, in quest�attivit�, � data al
canto, che rappresenta il mezzo pi� naturale ed efficace per fare musica
rendendo consapevole il bambino di possedere il primo ed insostituibile
strumento musicale: la voce.