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azioni e gli atteggiamenti psicologici alla luce della cultura dell’epoca. La
tematica costante del padre autoritario ed assente mi hanno quindi indotto a
dedicare il primo capitolo della mia tesi all’infanzia dell’autore, con uno
sguardo particolare alle esperienze biografiche riportate nelle opere
giovanili.
Nel secondo capitolo ho evidenziato le influenze letterarie più significative
della giovinezza di Klaus Mann, per poi passare all’analisi del romanzo Der
Fromme Tanz, supporto necessario, a mio parere, per conoscere la
posizione ideologica dell’autore in un periodo di profonda crisi politica e
culturale per la Germania. Il mio intento è stato quello di chiarire come
l’obiettivo dell’autore non fosse tanto il desiderio di creare un’opera
esteticamente piacevole o elaborata, quanto piuttosto di esprimere il disagio
e l’alienazione dell’individuo omosessuale, oppresso da sentimenti di
incomprensione e incomunicabilità.
Nel capitolo successivo ho affrontato l’analisi dei romanzi Flucht in den
Norden, Symphonie Pathétique, Mephisto. Roman einer Karriere,
Vergittertes Fenster e del saggio Homosexualität und Faschismus, le opere
che hanno consacrato Klaus Mann nel panorama della letteratura tedesca,
cercando di dimostrare, attraverso lo studio delle tematiche e delle tecniche
rappresentative, come il percorso letterario ed estetico dell’autore sia
estremamente coerente e profondamente legato al suo impegno civile. Uno
sguardo alla situazione sociale e culturale dell’epoca mi ha poi consentito di
4
chiarire le cautele e le preoccupazioni espresse dall’autore nella
pubblicazione di queste sue opere, nonchè le strategie da lui utilizzate per
arginare la dirompenza di una tematizzazione esplicita dell’omosessualità.
Nell’ultimo capitolo ho cercato di mettere in luce le scelte più estreme
condotte dall’autore sia nel proprio vissuto sia a livello letterario,
evidenziando i motivi che sono alla base delle depressioni, dei ripetuti
tentativi di suicidio e della morte, vista come atto estremo di
autoaffermazione.
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I. IL SORTILEGIO DELLE ORIGINI
E’ dall’inizio del diciannovesimo secolo che la letteratura, grazie ad opere
di argomento omosessuale, ha iniziato ad essere un importante strumento in
grado di indicare possibili percorsi a quelle tendenze sentimentali
precedentemente condannate a rimanere incomprensibili, o comunque ad
essere giudicate come ignobili da chi li viveva.
A partire dalla seconda metà dell’Ottocento, il motivo dell’omosessualità
compare nel mondo letterario grazie, soprattutto, a quegli autori
eterosessuali spinti dal desiderio di provocare la rigida moralità borghese.
Soltanto alla fine del secolo, però, appaiono in tutta Europa i primi veri
romanzi omosessuali, nei quali l’amore tra persone dello stesso sesso non è
uno stravagante episodio da sottoporre alla curiosità di un pubblico in cerca
di avventure piccanti, bensì un argomento in cui è possibile percepire la
profonda partecipazione emotiva dell’autore, che rivela in quelle pagine la
propria esperienza personale.
L’opera di Klaus Mann rappresenta una pietra miliare nell’evoluzione di
questo genere di letteratura e il suo sforzo per non isolare il vissuto proprio
e della sua generazione dalla società in cui viveva è all’origine di uno dei
testi senza dubbio più interessanti sull’argomento in questione:
quell’Homosexualität und Faschismus che non è una semplice difesa degli
6
omosessuali dalla diffusa identificazione con la cultura nazista, bensì
l’utopica rivendicazione di una società diversa, che sappia non solo tollerare
la differenza, ma valorizzarla.
In Der Wendepunkt, il testo che analizza i momenti salienti della vita
dell’autore, Klaus Mann si sofferma a descrivere gli avvenimenti della
propria vita, collegandosi al vissuto di precedenti generazioni di parenti,
sulla base delle quali reinterpreta la propria storia personale e fa risalire le
inquietudini e le passioni sopravvissute in lui. Scrive, infatti:
Jede unserer Gesten wiederholt einen urväterlichen Ritus und
antizipiert zugleich die Gebärden künftiger Geschlechter; noch die
einsamste Erfahrung unseres Herzens ist die Vorwegnahme oder
das Echo vergangener oder kommender Passionen.
1
Die atavistischen Tabus und inzestuösen Impulse früher
Generationen bleiben in uns lebendig; die tiefste Schicht unseres
Wesens büßt für die Schuld der Ahnen; unsere Herzen tragen die
Last vergessenen Kummers und vergangener Qual.
2
L’autobiografia inizia con un breve accenno al matrimonio di Thomas
Johann Heinrich Mann con Julia da Silva Bruhns e con il loro trasferimento
dalla casa paterna nella Mengstrasse in un appartamento nella Breite
1
Mann Klaus, Der Wendepunkt. Ein Lebensbericht, München, edition spangenberg, 1989, p.9.
2
Ibidem.
7
Strasse, dove nascono i cinque figli della coppia e dove vivono fino al 1883.
Quanto poco i suoi due figli maggiori, Thomas e Heinrich, siano inclini a
continuare l’attività commerciale della famiglia, il padre lo comprende
perfettamente e subito: nel testamento, scritto mentre Thomas frequenta
senza entusiasmo il liceo e aperto alla sua morte, stabilisce che tutta
l’azienda per il commercio all’ingrosso di cereali sia posta in vendita. Julia
esegue il mandato e lascia Lubecca per Monaco di Baviera, dove Thomas
ed Heinrich la raggiungono nel 1894 dopo aver deciso di dedicarsi entrambi
alla letteratura, vivendo in un quartiere in Schwabing a quel tempo ancora
centro di vita intellettuale e al tempo stesso fulcro di spiriti originali.
Ciò che segna fin dall’inizio l’identità personale e letteraria di Thomas
Mann sono le coordinate famigliari: nella figura del padre, senatore di
Lubecca e console d’Olanda, si concreta simbolicamente la vocazione
all’ordine, alla norma, al dovere, tipica della tradizione borghese, elementi
fronteggiati dai valori della trasgressione e dell’estro indisciplinato appresi
intuitivamente dalla madre esotica, nata a Rio de Janeiro da un possidente
terriero tedesco e da una creola portoghese.
Nel 1905 il trentenne Thomas Mann, reduce da un’ambigua amicizia con
Paul Ehrenberg, ristabilisce e riafferma la propria intima e sociale normalità
sposando Katia Pringsheim, studentessa di matematica discendente da una
delle famiglie di Monaco socialmente più importanti dal punto di vista
culturale.
8
Il 9 novembre 1905 nasce Erika e il 18 novembre 1906 l’autore, battezzato
Klaus Heinrich Thomas Mann: Klaus come il fratello gemello di Katia,
Heinrich come il fratello del padre e Thomas come il padre stesso. Grazie
all’attività del padre e dello zio Heinrich, entrambi scrittori affermati, Klaus
respira fin dalla più tenera età l’atmosfera culturale dei salotti paterni,
luoghi straordinariamente ricchi di stimoli, che contribuiscono a sviluppare
precocemente la sua sensibilità e intelligenza.
Thomas Mann ama leggere ai figli le proprie opere o declamare brani di
poesie moderne, instillando in loro una quasi morbosa passione per la
letteratura, a scapito, spesso, dei giochi comuni ai ragazzi della loro età.
Impegnato, però, nella sua intensa attività letteraria, Thomas si occupò
raramente dell’educazione pratica dei figli, come ricorda Klaus in Der
Wendepunkt:
[...] obwohl er mit uns lebte, an unserem alltäglichen Leben kaum
Anteil nahm.
3
Von neun Uhr morgens bis zwölf Uhr mittags muß man sich still
verhalten, weil der Vater arbeitet, und von vier bis fünf Uhr
nachmittags hat es im Hause auch wieder leise zu sein: Es ist die
Stunde der Siesta. Sein Arbeitszimmer zu betreten, während er dort
mysteriös beschäftigt ist, wäre die gräßlichste Blasphemie.
4
3
Ivi, p.36.
4
Ivi, p.29.
9
Il compito di vigilare sulla crescita dei ragazzi era di competenza della
madre, affettuosamente chiamata Mielein:
Sie ist uns näher als der Vater, der dem Sohne ein Fremder bleibt.
Sie lehrt uns, zu beten und zu schwimmen und uns die Zähne zu
putzen, sie macht den Speisezettel, kauft die Geburtstagsgeschenke,
sieht die Schaulaufgaben durch, geht mit uns zum Rodeln und zum
Schlittschuhlaufen.
5
Jede Kindheitserinnerung hat mit der Mutter zu tun, sie herrscht
mit sanfter und geheimnisvoller Macht über alle.
6
Fortissimo è, in questo periodo, il rapporto con Erika, alla quale l’autore è
legato da un vincolo profondo, il più forte della sua vita infelice e di cui egli
stesso ci dà una precisa testimonianza in Der Wendepunkt:
Wir traten wie Zwillinge auf: Die Erwachsenen wie die Kinder
hatten uns als Einheit zu akzeptieren.
7
5
Ivi, p.30.
6
Mann Klaus, Woher wir kommen und wohin wir müssen. Frühe und nachgelassene Schriften,
München, edition spangenberg im Ellermann Verlag, 1980, p.47.
7
Mann Klaus, Der Wendepunkt, op. cit., p.87.
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Questo rapporto simbiotico tra i due fratelli, insistentemente presente in
molte opere dell’autore
8
, rievoca, seppur in parte, quello incestuoso dei
gemelli Siegmund e Sieglinde, protagonisti del racconto Wälsungenblut di
Thomas Mann. La novella, scritta poco prima del matrimonio con Katia, è
la storia di due giovani gemelli che crescono in un ambiente del tutto simile
a quello della famiglia Pringsheim: nel racconto è infatti descritta
minuziosamente la loro splendida dimora monacense, con i suoi affreschi e
i soffitti a cassettoni dorati, mentre nei genitori Aarenhold, due ebrei
arricchiti, sono riconoscibili il signore e la signora Pringsheim, la cui figlia
Sieglinde, proprio come Katia, è fidanzata e in procinto di sposarsi.
Wälsungenblut descrive una serata all’opera, dove i due gemelli assistono
ad una mediocre rappresentazione della Walkiria
9
di Wagner.
Il tema e la musica accendono gli animi dei due giovani che, tornati a casa
dopo il teatro, si abbandonano ad un atto d’amore. Thomas lesse la novella
in casa Pringsheim creando grandi tensioni e reazioni assolutamente
comprensibili se si pensa che la sua pubblicazione avrebbe reso la famiglia
8
A tale proposito si veda come Klaus Mann rappresenti nel rapporto tra i fratelli Anja e Kaspar,
personaggi dell’opera teatrale Anja und Esther, il proprio legame con la sorella e, in età più
matura, la presa di coscienza di questa sua forte pulsione verso Erika nel racconto Vergittertes
Fenster, rappresentato col fortissimo attaccamento affettivo di Ludovico II per la cigina Elisabetta.
9
Come è noto, l’opera si ispira alla leggenda antico-nordica dei Velsunghi, i due figli gemelli di
Wälsung (nipote di Wotan). L’amore tra i due gemelli e il loro connubio, da cui discenderà
un’umanità nuova, sono protetti da Wotan, ai cui occhi sacrilego non è l’incesto bensì il
matrimonio senza amore di Sieglinde col brutale e malvagio Hunding.
11
bersaglio dei più feroci pettegolezzi. Nonostante la pubblicazione della
novella fosse stata prontamente revocata dall’autore stesso, non si riuscì
comunque a evitare i sospetti su un possibile legame amoroso tra Katia e il
gemello Klaus.
Il 27 marzo 1909 nasce Angelus Gottfried Thomas, detto Golo, il 7 giugno
1910 Monika e qualche anno più tardi, nasceranno Elisabeth, detta Medi e
Michael, detto Bibi.
Poco dopo la nascita di Monika, Katia è colpita da una leggera affezione
polmonare che la costringe a soggiorni di cura in alta montagna; come
località privilegiata sceglie il Waldsanatorium di Davos, e i centri Merano e
Arosa.
Queste ripetute assenze della madre, sostituita per dieci mesi dall’istitutrice
di turno, e del padre, preoccupato più della propria attività letteraria che
dell’educazione dei figli, minano la serenità psicologica dei ragazzi,
esasperando in loro il terrore dell’abbandono.
In questi periodi, infatti, i bambini non solo sono costretti a rielaborare la
perdita della madre ma hanno come unico punto di riferimento un padre a
sua volta disorientato senza la moglie e assolutamente inetto nelle faccende
quotidiane.
Da una lettura dei diari di Thomas Mann ci si può rendere conto dei
rapporti che intercorrevano tra il grande scrittore e i suoi figli: sono solo le
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loro malattie che trovano spazio nelle sue annotazioni, accanto alle forse
più precise descrizioni dello stato di salute del suo cane Bauschan.
Le uniche due eccezioni sono costituite dalla figlia Elisabeth e dal figlio
Klaus, ai quali viene invece dedicata più attenzione che agli altri.
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Da
queste pagine emerge con insistenza la compiacenza con la quale Thomas
seguiva lo sviluppo fisico del giovane Klaus, annotazioni che ricordano
quelle riguardanti altri ragazzi incontrati casualmente per strada o a teatro,
dei quali Thomas mette soprattutto in risalto la bellezza fisica e il
turbamento che tale bellezza provoca in lui. Con il passare del tempo il
rapporto tra Klaus e Thomas si carica di forti tensioni, riconducibili al fatto
che il figlio Klaus non era più disposto a relegare le proprie pulsioni
omosessuali tra le righe di un diario privato, né a farle confluire in modo
meramente allusivo (come faceva il padre) nelle sue opere
11
. Quanto più
Klaus Mann dimostra di voler vivere apertamente la propria sessualità e di
volerla rendere oggetto di elaborazione letteraria esplicita, tanto più
Thomas sente il bisogno di distanziarsi da essa.
10
Nella novella di Thomas Mann Unordnung und frühes Leid, l’autore trasferisce a livello
letterario il proprio profondo e quasi morboso amore per la piccola figlia Elisabeth. Non va però
trascurato il fatto che l’amore per Elisabeth iniziò contemporaneamente al sentimento amoroso
provato nei confronti di Klaus e ci spinge a credere che l’amore “lecito” per la figlia fosse, in
realtà, una copertura per l’illecito amore omoerotico verso il figlio.
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Secondo Gerhard Härle sarebbe proprio il rapporto col padre, caratterizzato da un’alternanza di
attrazione e repulsione, ad essere alla base del difficile rapporto di Klaus Mann con se stesso. In
questo rapporto in cui domina da un lato l’attrazione sessuale verso il figlio e dall’altro
un’atmosfera di impenetrabile freddezza, Klaus impara a conoscere se stesso come oggetto anziché
come persona. Impara anche a confondere l’essere oggetto di desiderio con l’essere amato, come
pure a rivolgere l’aggressività verso il proprio Io anziché verso l’esterno: una tendenza, questa, che
lo condurrà, tra l’altro, a percepire il proprio gesto suicida come un atto di acquisizione d’identità.
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Non fu certo un caso il fatto che, quasi contemporaneamente alla
pubblicazione del romanzo del figlio Der Fromme Tanz, Thomas pubblichi
il saggio Über die Ehe, in cui depreca l’omosessualità dal punto di vista
morale.
L’accusa che in questo saggio l’autore muove all’omosessualità è di essere
un amore immorale in quanto effimero, incostante, non legato al futuro e
incapace di assolvere il compito fondamentale dell’uomo: procreare.
Tra i miti dell’infanzia dell’autore c’è la casa di villeggiatura a Bad Tölz,
dove la famiglia Mann trascorre tutti i mesi estivi fino alla vendita della
tenuta, avvenuta nel 1917 per investire il ricavato in prestiti di guerra.
La Prima Guerra Mondiale porta notevoli problemi finanziari alla famiglia
Mann, che si concretano con il passaggio di Erika e Klaus dalla scuola
privata a quella pubblica, dove Erika riesce nuovamente ad imporsi tra le
sue coetanee:
Erika und ich wurden getrennt. Sie etablierte sich schnell als eine
Art von Anführerin und Häuptling unter den Mädchen, während
meine Position in der Bubenklasse irgendwie unsicher blieb.
Erstens konnte ich, im Gegensatz zu Erika, den Münchener Dialekt
nicht sprechen; [...] Außerdem nahmen sie mir meine künstlerische
Aufmachung und meine Abneigung gegen Raufereien übel.
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12
Mann Klaus, Der Wendepunkt, op. cit., p.59.