В первой главе рассматривается история наступления ислама на
северный Кавказ и описываются этапы его распространения, которое
продолжалось более тысячи лет и началось с арабских завоевателей. Кроме
того, анализируются разновидности мусульманства в этом регионе. Особое
внимание уделяется зарождению и развитию мусульманских братств, и их
успеху, который зависел больше всего от способности адаптироваться к
племенной структуре общества горцев.
Во второй главе речь идёт о приходе Российской Империи на Кавказ,
и об отношениях между местным населением и новыми завоевателями. Мы
выделяем два периода российского господства на Кавказе: царский и
советский. С одной стороны анализируются конфликты между горцами и
русскими и значительная роль тарика в сопротивлении, а с другой как
ислам пережил семьдесят лет активного атеизма и строжайших репрессий и
при Сталина, и после него.
Третья и последняя глава рассматривает недавние изменения в
отношениях между кавказским исламом и новой пост-коммунистической
Россией. В ней приводится краткая хронология двух русско-чеченских войн,
последняя из которых ещё не закончена, с целью понять роль нового
течения в исламе: радикализма или исламского фундаментализма,
известного в России как ваххабизм.
Исследование заканчивается изучением отношений между
экстремитстким движением и традиционным исламом, который на северном
Кавказе представлен в своей суфийской разновидности, внутренних
противоречий среди различных исламских течений, присустсвующих в
регионе, а также их роль в современных конфликтах.
5
Capitolo I
L’islamizzazione del Caucaso del nord
Il Caucaso è stato, è, e probabilmente sarà ancora a lungo, un “crocevia
della storia”, una terra di confine e di mescolanza di mondi diversi sia sotto il
punto di vista politico, culturale e ovviamente religioso. Qui si possono trovare le
tre grandi religioni monoteiste: l’ebraismo, il cristianesimo in diverse forme e,
non per ultima, l’islam, anch’essa presente in diverse tipologie; non bisogna poi
dimenticare il retaggio del paganesimo magari accomodato alle fedi attuali
1
.
L’islam si è affermato come la religione prevalente fra le popolazioni del
nord del Caucaso dopo un lungo processo di islamizzazione che durò quasi 1000
anni. Oltre che lungo, questo processo fu anche molto travagliato, come tutto ciò
che riguarda questa “travagliata” regione, perché da un lato fu il risultato di
successive ondate di conquista e dall’altro si dovettero confrontare le credenze
pagane o cristiane già presenti in loco.
Le terre del Caucaso del nord furono fra le prime che l’islam toccò; infatti
la prima ondata di islamizzazione si deve direttamente ai conquistatori arabi che
già dopo dieci anni dalla morte del profeta Maometto nel 642-643 d. C. sotto la
guida di Suraqa bin Amr arrivarono nella città dell’odierno Daghestan, Derbent,
che ribattezzarono in seguito Bab al-Abwab “la porta delle porte”
2
.
1
A. Zelkina, In quest for God and freedom – The sufi responses to the Russian advance in the
north Caucasus, New York, New York University Press, 2000, p.38.
2
M. A. Reynolds, Myths and mysticism: islam and conflict in the north caucasus: a longitudinal
perspective, Washington D.C., Woodrow Wilson International Center for Scholars; Kennan
Institute Occasional Papers Series #289, 2004, p. 2.
6
Ma le spedizioni seguenti atte a sottomettere completamente il Daghestan
non portarono le conseguenze sperate dagli Arabi; infatti le tribù guerriere locali
respinsero gli invasori e riuscirono altresì a commettere delle scorrerie nel sud del
Caucaso, regione già controllata dagli Arabi. Così, questi primi conquistatori
musulmani fallirono nel tentativo di imporre il proprio controllo su questa parte
della regione, ma riuscirono in ogni caso a lasciare un importante legame: la fede
islamica che fu abbracciata dagli abitanti di Derbent. La città già nel decimo
secolo risultò essere una delle più importanti città musulmane e un caposaldo
della religione del profeta per l’intera area; ma la rimanente parte del Daghestan
rimase di fede animista.
Il secondo periodo di islamizzazione, iniziato nel decimo secolo, si deve
soprattutto ai missionari musulmani ed ai mercanti che grazie al loro passaggio in
quell’importante area per il commercio (la via della seta), riuscirono a portare
l’islam anche in territori che non erano stati dominati dagli Arabi e più
precisamente lungo le coste sul Mar Caspio del Daghestan
3
. Nel secolo seguente
furono i Turchi selgiuchidi a svolgere la maggiore opera missionaria di
islamizzazione; molti jama’ats di bassa e alta montagna divennero musulmani
durante il loro dominio.
Durante il tredicesimo secolo i mongoli invasero il Caucaso e portarono
con loro la devastazione man mano che conquistarono la regione costiera del
Daghestan fino all’occupazione di Derbent, avvenuta nel 1233
4
. Ma l’invasione
da parte dei mongoli amplificò il processo di islamizzazione che fu incoraggiato
proprio dal Khan Berke a seguito della sua conversione avvenuta all’incirca tra il
1257-66; inoltre pose fine all’isolamento della regione soprattutto a seguito della
conquista del Daghestan e di altre regioni del Caucaso da parte di Tamerlano
3
A. Zelkina, In quest for God and freedom…, cit., p.28.
4
M. A. Reynold, Myths and mysticism…, cit., p.4.
7
avvenuta nel 1395-6. L’influenza mongola favorì l’espandersi dell’islam anche fra
altre popolazioni del Caucaso settentrionale, quali i Circassi e gli Avari.
Il punto di svolta nel processo di islamizzazione del Caucaso del nord
avvenne nel quindicesimo secolo quando il ruolo svolto antecedentemente dai
missionari arabi, turchi, persiani iniziò ad essere svolto da agenti locali, primi fra
tutti i Laki che riuscirono a convertire le popolazioni dei Qarah, degli Tzunti,
degli Archi e gli ultimi jama’ats di Avari. Proprio grazie agli sforzi dei missionari
avari l’ultima popolazione daghestana, i Didoy, venne convertita alla fede del
Corano, completando così il processo di islamizzazione del Daghestan
5
.
Proprio quando la diffusione dell’islam poteva dirsi pressoché completa
nel Daghestan, iniziò l’islamizzazione delle popolazioni vaynakh, denominazione
sotto la quale vengono riuniti i Ceceni e gli Ingusci
6
. Più precisamente, l’islam
iniziò a penetrare già all’epoca dei conquistatori arabi e dei missionari turchi, ma
la nuova fede non soppiantò mai le credenze pagane che comunque restarono
attive in un sincretismo islamico-animista fino al diciannovesimo secolo.
Il vero processo di islamizzazione di queste popolazioni iniziò a partire
dalla seconda metà del sedicesimo secolo quando alcune tribù cecene adottarono
l’islam quale religione ufficiale come conseguenza della dominazione da parte di
alcune tribù daghestane. Tuttavia per raggiungere gli abitanti delle montagne
l’islam impiegò all’incirca un secolo e mezzo e solamente nella seconda metà del
diciottesimo secolo divenne virtualmente la religione ufficiale di tutti i tuqums
della Cecenia
7
.
In questo periodo ebbe inizio la diffusione dell’islam anche fra gli ingusci
che riuscirono a completare la loro conversione solo nella seconda metà del
5
A. Zelkina, In quest for God and freedom…,cit., p. 30.
6
G. Bensi, La Cecenia e la polveriera del Caucaso – Popoli, lingue, culture, religioni, guerre,
petrolio fra il MarNero e il Mar Caspio, Rovereto, Nicolodi Editore, 2005, p. 68.
7
A. Zelkina, In quest for God and freedom…,cit., p. 34.
8
diciannovesimo secolo e più precisamente con la conversione dell’ultimo tuqum
inguscio nel 1862
8
.
Come è stato precisato in precedenza, lo sviluppo dell’islam nella regione
del Caucaso settentrionale dovette confrontarsi con le credenze tradizionali
animiste, ma anche con il cristianesimo che aveva iniziato a diffondersi nell’area
grazie agli sforzi dell’imperatore bizantino Giustianiano I
9
(482-565) e
successivamente grazie all’influenza della Georgia che, tra il decimo e il
tredicesimo secolo, fu il potere politico dominante della regione caucasica prima
della conquista da parte di Tamerlano. In epoca successiva sarà poi la Russia
ortodossa a farsi promotrice, seppur in maniera limitata, della diffusione del
cristianesimo nella zona.
In seguito l’influenza della Georgia e del cristianesimo declinò e l’islam
riuscì a divenire la principale religione delle popolazioni vaynakh, ma sempre
combinato con elementi degradati cristiani e soprattutto con elementi di credenze
pre-islamiche.
Le credenze pre-islamiche presso questi popoli si basava su di un ricco
pantheon di dei e soprattutto sull’adorazione e venerazione degli antenati morti
10
ed ogni tuqum aveva il proprio protettore o in un antenato o in una divinità.
Durante il processo di islamizzazione, molti di questi antichi credi vennero più
che cancellati, modificati, creando così un sincretismo religioso fra il paganesimo
e la nuova religione venuta dalla penisola arabica. Così i vecchi miti continuarono
ad esistere, ma acquistarono un colore ed un significato “islamico”. C’è però da
8
Ivi, p. 34.
9
A. Malašenko, Islamskie orientiry severnogo Kavkaza, Moskva, Moskovskij Centr Karnegi,
2001, p. 19.
10
A. Zelkina, In quest for God and freedom…,cit., p. 36.
9