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I n t r o d u z i o n e
C i ritroviamo oggi in un’epoca di cambiamenti, la quarta rivoluzione industriale è entrata nelle nostre
vite con una forza preponderante, nuovi, potenti e incredibili strumenti si trovano ormai alla portata di
t u t t i .
Ma ciò che noi stiamo vivendo nel quotidiano, il sentore di essere ormai in un vortice di progresso che
accelera sempre di più, le stesse sensazioni le sperimentano anche le Nazioni, ma su scala
tremendamente più grande.
Le C riptovalute hanno raggiunto un’importanza ormai impossibile da ignorare, nonostante siano passati
20 anni dalla creazione del primo B itcoin, gli stati hanno accettato da poco che il suo uso sia sempre più
frequente, insomma, le valute digitali e la blockchain sono destinate a restare.
Gli stati hanno così deciso di introdurre norme per regolarne l’uso da un punto di vista fiscale e
n o r m a t i v o .
Anche le banche centrali, essendo da tempo immemore le responsabili dell’emissione di valuta sovrana,
non potevano rimanere indifferenti davanti alla creazione di un tipo di moneta completamente nuovo.
Ormai da diverso tempo devono affrontare l’annosa questione della perentoria diminuzione dell’uso del
contante, che, normalmente, farebbe da contraltare alla moneta privata emessa dalle banche c o m m e r c i a l i .
La questione tocca anche la politica internazionale: in un momento in cui la posizione del dollaro come
“valuta comune internazionale” appare più debole, la moneta che potrà offrire più vantaggi potrà cercare
di strappare “territorio” a quello che prima era il dominio del dollaro. In tal senso le valute digitali
offrono la possibilità di avere scambi internazionali più rapidi e più semplici, senza la necessità di
passare per troppi intermediari. L’euro, in quanto seconda moneta più usata per gli scambi
transnazionali, è in un’ottima posizione per acquistare maggiore importanza, ma è seguito a stretto giro
dallo Yuan cinese e dalla R upia indiana. Le cui rispettive banche centrali stanno sviluppando o hanno
già messo in circolazione, non a caso, delle C B DC s (C entral B ank Digital C urrencies).
Le C B DC s portano tuttavia con sé un notevole numero di incognite: C osa significa per le banche private
una moneta direttamente detenuta e distribuita dalla banca centrale? C ’è la possibilità di avere un conto
in B C (banca centrale), quindi a rischio zero? Vi sono rischi per la tenuta del sistema bancario? Vi sono
provvedimenti che la B C E ha intenzione di prendere per mitigare questi rischi?
E ancora: Questo nuova tipologia di moneta può assistere la banca centrale nell’espletamento delle sue
f u n z i o n i ?
Apre nuove possibilità? Permette l’uso di nuove politiche monetarie o il miglioramento di quelle
e s i s t e n t i ?
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Capi tol o 1 – L ’E ur o Di gi tal e ( D € )
“la C BDC non è solo una forma tecnologicamente avanzata della moneta “normale”, ma
un’innovazione monetaria potenzialmente dirompente.”
Il sole 24 ore (Amato & B onetti, 7 Gennaio 2 0 2 1 )
1.1- L e C B DC s e l e l oro s p e c i f i c i t à
1.1.1- De finiz ione e introduz ione a lle C B D C s
Una C entral Bank Digital C urrency può essere definita come la rappresentazione digitale di una moneta
fiat nazionale, intesa come moneta a corso legale, emessa e gestita da un’istituzione sovrana come la
banca centrale. Si tratta quindi di una passività bancaria denominata in un'unità di conto esistente,
accessibile a tutti, che funge sia da mezzo di scambio sia da riserva di valore. A differenza delle
criptovalute e delle stablecoin , una C B DC è quindi direttamente sostenuta da un governo e rappresenta
una passività della banca centrale. (Osservatori.net Digital innovation, 6/10/2023)
La sua creazione e il suo sviluppo è stata principalmente provocata dalla persistente crescita dei
pagamenti digitali, e quindi con “moneta privata” attraverso un intermediario finanziario, rispetto all’uso
di “moneta sovrana” ovvero il contante, un altro aspetto che ha enormemente preoccupato le banche
centrali è che ha accelerato enormemente il processo è stata la discesa in campo di stablecoin associate
a importanti imprese multinazionali o big tech , soprattutto il progetto per la creazione della stablecoin
di Meta (già Facebook), Libra
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, è stata accolta con molta preoccupazione dagli istituti pubblici. Questo
trend è particolarmente evidente in seguito agli anni del C OVID che hanno visto una considerevole
crescita dell’uso dei pagamenti digitale e dell’ e-commerce. (European C entral B ank, 2 0 2 1 ) .
Le stablecoins, legate a multinazionali big tech o meno, si prefiggono l’obbiettivo di diventare un
metodo di pagamento alternativo per gli scambi internazionali più rapido, efficiente e riservato e possono
davvero porre un rischio al monopolio sulla moneta della banca centrale. (European Securities and
Markets Authority, 4).
1.1.2- C a ra tte ristic he ge ne ra li e a ttua le sta to de l loro s v i l u p p o
Nel grafico “Money Flow er” creato da B ech e Garratt (B ech & Garratt, 2017) si può notare come le
C B DC s (chiamate nel grafico C B C C ) vogliano inserirsi sia in una prospettiva w holesale sia in una retail ,
ma unendo tutte le caratteristiche che contraddistinguono gli altri tipi di moneta, ovvero mantenendo la
sicurezza che caratterizza la moneta emessa dalla banca centrale, essere elettronica (quindi risolvere le
problematiche di cui sopra e più facilmente accessibile), essere universalmente accessibili (specialmente
per gli scambi al dettaglio) e poter essere usata per gli scambi peer to peer.
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Il progetto Libra è nato nel 2019, ma in seguito all’intervento dell’Antitrust Europeo, lo sganciamento di alcuni
importanti partner, ha provato a cambiare nome in Diem e agganciarsi al dollaro. Il progetto è definitivamente
naufragato nel 2022
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Le C B DC s si focalizzano quindi su due fronti, ovvero l’aspetto w holesale e l’aspetto r e t a i l .
Figura 2 Il grafico "Money F l o w e r "
Nel primo caso la moneta digitale sarebbe destinata all’utilizzo solo da parte di istituti autorizzati, viene
utilizzata come asset per il settlement nel mercato interbancario. Nel secondo sarebbe invece
un’estensione digitale del contante, utilizzabile dai cittadini ed aziende nelle loro transazioni quotidiane.
I paesi più avanzati come il C anada, l’Europa e gli Stati Uniti intraprendono iniziative sia retail sia
w holesale e hanno progetti di collaborazione internazionale, mentre i paesi in via di sviluppo, molti dei
quali hanno come principale obbiettivo l’inclusività finanziaria, si focalizzano principalmente su
iniziative retail . Per fare un sunto circa un quarto delle iniziative locali guardano sia all’aspetto retail
che all’aspetto w holesale, circa il 58% riguarda iniziative puramente retail e solo il 16% si focalizza su
aspetti strettamente w holesale. (Osservatori.net Digital innovation, 6/10/2023)
Figura 1 Situazione attuale a livello mondiale (CBDC tracker, 2 0 2 3 )
Al momento (10/2023) vi sono 94 banche centrali attive nella ricerca e sviluppo di C B DC s, ovvero circa
il 60% delle banche centrali del mondo, vi sono inoltre 129 iniziative a livello locale e 27 iniziative a
livello internazionale. (Osservatori.net Digital innovation, 6/10/2023) Per esempio, in Europa è attivo il
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progetto “Stella” in collaborazione con la banca centrale del Giappone, per studiare la possibilità di
usare la DLT ( Distributed Ledger Technology ) per le infrastrutture del mercato finanziario. (European
C entral B ank, 2019) Alcune nazioni sono già arrivate a progetti sviluppati: la C ambogia, i C araibi, la
Jamaica e le B ahamas, anche se questi paesi avevano come riferimento l’inclusività, a causa di barriere
ambientali o strutturali che rendevano difficile l’accesso a un conto bancario e/o pagamenti alternativi
al contante. Un paese particolarmente attivo nelle sperimentazioni è la Francia, può vantare già 7
sperimentazioni locali e 5 a livello internazionale, sempre sotto l’egida dell’eurozona.
Altre aspetti che le banche centrali stanno considerando, compresa la B anca C entrale Europea sono la
possibilità o meno dell’uso della tecnologia Blockchain e Distributed Ledger , sia di tipo permisionless
(anche se meno probabile) che permissioned , esempio particolarmente importante è quello dell’ e-krona
svedese che si basa sulla blockchain, per quanto l’emittente è sempre la banca centrale svedese e la
distribuzione è riservata alle banche commerciali. ( Federal R eserve B ank of B oston and Massachusetts
Institute of Technology, 2022)
Particolarmente importante è la possibilità di programmabilità della moneta. B isogna però distinguere
due tipologie diverse di programmabilità:
1) La programmabilità dei pagamenti, che permette di eseguire trasferimenti di denaro al verificarsi di
determinate condizioni definite in precedenza. E’ importante notare che, secondo le informazioni fornite
adesso dalla B C E, sarà implementata solo questo aspetto di programmabilità all’interno dell’€D.
2) La programmabilità della moneta, che permette di porre condizioni che limitano l’utilizzo del denaro
a determinati scenari, le cui logiche di programmabilità sono inserite all’interno della stessa moneta.
1.1.3- Pia no de lla B a nc a C e ntra le E urope a pe r l’E uro Digita le e diffe re nz e c on c r y p t o
La B anca C entrale Europea (B C E) ha, già nel 2021 (European C entral B ank, 2021), espresso la volontà
di creare una “ central bank digital currency” . Nonostante le similitudini, e il fatto che uno dei motivi
dello sviluppo delle C B DC s sta nella “minaccia” che le criptovalute diano all’uso della moneta con
corso legale e alle prerogative delle banche centrali, l’euro digitale non sarà un criptovaluta. R icordiamo
infatti che le criptovalute come il B itcoin o l’Ethereum non hanno un valore intrinseco, non sono
supervisionate da un banca centrale e il loro valore dipende unicamente dalla contrattazione privata di
d o m a n d a e o f f e r t a .
L’euro digitale non è nemmeno una stablecoin come il Tether, in quanto queste hanno sì un cambio fisso
e solitamente alla pari con la valuta di riferimento (nel caso del Tether, si ha uno scambio uno a uno con
il dollaro), ma non sono asset risk free come una C B DC . Devono infatti mantenere riserve in proporzioni
variabili per assicurare il cambio fisso e reggere a eventuali pressioni, cosa che non sempre riescono a
f a r e .
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Le C B DC s sono invece emesse direttamente da una banca centrale, il loro valore è alla pari con la valuta
di riferimento e non hanno bisogno di riserve in quanto assicurate direttamente dalla banca centrale.
Insomma, hanno molte più similitudini con il contante che con le criptovalute propriamente dette, f i n c h é
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Proprio nel maggio del 2022 una di queste stablecoin , TerraUSD (UST), non ha retto le pressioni sul suo cambio
fisso alla pari con il dollaro e ha dovuto abbandonarlo a causa delle sue riserve insufficienti perdendo fino al
99,5% del suo valore e segnando un crack di 40 miliardi di dollari. Le riserve erano infatti composte in quantità
mista da dollari e da Bitcoin, il quale aveva subito poco tempo prima un forte ribasso.