RIASSUNTO
Il presente lavoro mira ad analizzare la situazione delle aziende del Nord-Sardegna, sul-
la tematica specifica dell’internazionalizzazione delle imprese e dei servizi ad essa con-
nessi. Gli obiettivi principali a cui si è fatto riferimento durante la stesura del testo ri-
guardano la volontà di indagare i processi di internazionalizzazione delle Piccole e Me-
die Imprese dell’area interessata ed in particolare sono: i processi di diversificazione
geografica attuata sul mercato estero; il ricorso ai servizi di supporto
all’internazionalizzazione (tipologie, ente erogatore, valutazione di efficacia); le forme
di entrata adottate sui mercati esteri; le motivazioni che inducono alla scelta delle moda-
lità di entrata e le difficoltà incontrate nell’entrata sui mercati esteri.
A tal fine si è deciso di fornire, dapprima una review teorica sulle caratteristiche del
processo di internazionalizzazione: è data descrizione delle tipologie e dei modelli di
internazionalizzazione, le cause e le motivazioni, eventuali ostacoli e vantaggi per le
aziende, le fasi di espansione sul mercato estero, motivazioni sulla scelta e possibili
modalità di entrata, approcci teorici proposti dalla letteratura in tema di
internazionalizzazione; e sui servizi di sostegno all’internazionalizzazione delle
imprese: definizione, breve storia legislativa e quadro giuridico, offerta di servizi forniti
da enti pubblici e privati, e di diversa natura, reali e finanziari, è descritto il lato della
domanda, esplicita, implicita e potenziale, infine, si cerca di capire come l’offerta e la
domanda coincidano.
E’ poi descritta la modalità tramite cui si è arrivati al campione d’imprese oggetto
dell’analisi finale, insieme ad una panoramica dell’economia della Sardegna in generale
e del Nord-Sardegna in particolare, durante gli anni e riguardo la situazione attuale e le
attività e iniziative messe in atto dalla Regione Sardegna per l’internazionalizzazione
delle imprese.
Dall’analisi conclusiva emerge un quadro variegato della situazione dell’area, con
alcune imprese d’eccellenza, che sono riuscite ad attuare un’internazionalizzazione a
tutto tondo, e altre che, nonostante la propria volontà, presentano forme di presenza
estera a bassissimo grado di coinvolgimento; situazione ascrivibile non alle sole imprese
e alle loro risorse, ma anche alle istituzioni locali ed alla condizione economica attuale.
1
INTRODUZIONE
L'attuale situazione economica e lo sviluppo promosso dalla globalizzazione rendono il
mercato domestico una realtà a volte limitativa per il pieno sviluppo dell'impresa, la
quale può trovare migliore applicazione di risorse e competenze o sfruttare opportunità
commerciali con l’espansione su mercati esteri. La facilità nelle comunicazioni e nei
trasporti, la riduzione di barriere tariffarie e commerciali e l'omologazione dei consumi
spingono le imprese ad estendersi oltre il proprio mercato nazionale, ricercando
opportunità e vantaggi sul mercato internazionale. Focus di questo studio sono le
Piccole e Medie Imprese, di cui si è voluto indagare il processo di
internazionalizzazione e il ruolo dei servizi di supporto all’internazionalizzazione, a cui
le imprese possono far ricorso. L’analisi è stata centralizzata sulle PMI del Nord-
Sardegna, area a forte vocazione turistica e con alcune eccellenze in campo economico,
ma con un processo di espansione internazionale piuttosto limitato. Si è ritenuto
interessante indagare sulla condizione di presenza internazionale delle aziende dell'area,
cosa le imprese fanno per "andare all'estero", se e in che modo vengono aiutate dalle
istituzioni presenti sul territorio, in quanto realtà scarsamente internazionalizzata e in
relazione alla quale è interessante analizzare le modalità di entrata su mercati esteri, le
motivazioni che spingono queste aziende ad espandersi egli ostacoli che incontrano.
Il lavoro è articolato in quattro capitoli. Nel primo viene descritto il processo di
internazionalizzazione e le sue caratteristiche. Viene data una definizione di questo
processo, descrivendo poi le tipologie e i modelli di internazionalizzazione, le cause e le
motivazioni, eventuali ostacoli e vantaggi per le aziende. Sono poi riportate le fasi di
espansione sul mercato estero, motivazioni sulla scelta e possibili modalità di entrata. Il
capitolo si conclude con gli approcci teorici proposti dalla letteratura in tema di
internazionalizzazione, dall'approccio economico e comportamentale alla teoria
eclettica di Dunning.
Nel secondo capitolo vengono presentati i servizi di sostegno all’internazionalizzazione,
con una loro definizione e breve storia legislativa. Ci si concentra sull’offerta di servizi,
forniti da enti pubblici e privati, e di diversa natura, reali e finanziari. Sul lato della
domanda, invece, si distingue tra domanda esplicita, implicita e potenziale e si mette in
correlazione il momento di espansione internazionale dell’impresa con i servizi
2
richiesti. Si cerca, infine, di capire come l’offerta e la domanda coincidano e se le
necessità espresse dalle imprese trovino reale e concreta risposta nei servizi forniti.
Nel terzo capitolo vengono delineati gli obiettivi del lavoro e presentato il questionario,
strumento utilizzato per la fase di analisi, è poi descritto il procedimento seguito per
ottenere l’universo di riferimento e il campione di aziende effettivamente analizzate. Il
capitolo prosegue con la presentazione della situazione economica della Sardegna in
generale e dell’area del Nord-Sardegna, oggetto del presente lavoro, in particolare. E’
stata data una panoramica storica dell’andamento economico dell’isola e dell’area che
costituisce oggetto d’indagine (Provincia Sassari, Olbia-Tempio) e di osservare come la
Regione Sardegna si stia operando per aiutare l’internazionalizzazione delle imprese
presenti sul proprio territorio.
Il capitolo quarto è stato dedicato all'analisi delle aziende oggetto di indagine. Vengono
presentati e discussi i risultati della ricerca e presentate le principali implicazioni
teoriche e manageriali alla luce della letteratura discussa. Vengono evidenziati i limiti
dell'indagine.
3
CAPITOLO 1
CARATTERISTICHE DEL PROCESSO DI
INTERNAZIONALIZZAZIONE
Il processo di internazionalizzazione si compone di molteplici elementi di cui si è
cercato di dare una descrizione compiuta nel testo che segue. Si parte col definire il suo
contesto d’origine, riscontrabile nella più recente delle globalizzazioni, quella di natura
economica. Va ricordato che il focus di questo lavoro è sulla Piccola e Media Impresa
(PMI), pertanto si è ritenuto importante descrivere i modelli di internazionalizzazione,
non solo tipici delle grandi aziende, ma anche di quelle di dimensioni minori e per tutto
il capitolo viene fornita, insieme ad una descrizione del fenomeno in generale, una parte
relativa al comportamento riscontrato nelle PMI. Vengono poi esplorate le cause,
motivazioni, i fattori di spinta all’espansione estera, insieme all’evoluzione dell’impresa
durante questo processo, agli ostacoli che può incontrare e ai vantaggi che ne può trarre.
Si è cercato di esaminare le fasi del processo di espansione estera, le modalità di entrata,
da quelle a minore coinvolgimento come le esportazioni, sino a quelle in cui la
partecipazione dell’impresa è maggiore (accordi, joint ventures) e le motivazioni di
questa scelta. Al termine della trattazione si presentano i principali approcci teorici e
modelli che definiscono l’internazionalizzazione delle imprese.
1.1 Cosa è l’internazionalizzazione?
1.1.1 Definizioni e caratteristiche
Già nel 1934 Schumpeter scriveva che l’internazionalizzazione “is the combination of
an old product and a new market” sintetizzando in maniera efficace gli elementi
principali di questo processo. Tali elementi, che descrivono anche il fenomeno della
globalizzazione, sono:
- crescita economica di paesi precedentemente marginalizzati dal punto di vista
economico-industriale. I paesi tradizionalmente sviluppati non rappresentano più
l’unico mercato geografico di riferimento, basti pensare all’entrata sulla scena
economica dei cosiddetti paesi BRICS (Brasile, Russia, India, Cina, Sudafrica).;
4
- evoluzione tecnologica. Nel campo dei trasporti permette una maggiore gestione
logistica, rapidità, abbattimento di costi. L’information technology e la
comunicazione ha permesso una sensibile riduzione di tempi e riorganizzazione delle
attività della catena del valore;
- riduzione delle barriere istituzionali alla mobilità internazionale di persone e merci e
un costante percorso verso l’integrazione economico-politica delle diverse nazioni ed
aree commerciali. Su tali processi spicca l’Unione Europea, con la creazione di
un’area commerciale unica Mercato Unico Europeo (entrato in vigore nel 1993, prima
Mercato Comune Europeo), una normativa sovra nazionale in materia commerciale e
un’unica moneta. Altre importanti aggregazioni economiche sono il NAFTA (1994,
Stati Uniti, Canada e Messico), il Mercosur (1991, Paesi del Sud America) e
l’ASEAN (1967, Indonesia, Malesia, Filippine, Tailandia, Singapore, Brunei,
Vietnam, Laos, Birmania e Cambogia);
- convergenza di modelli culturali e comportamenti di consumo che permettono alle
imprese di proporre i propri prodotti anche in aree geograficamente distanti, ma
culturalmente simili.
La globalizzazione è, quindi, ”una progressiva estensione a livelli geografici sempre più
ampi dei confini dei sistemi economici, produttivi e di mercato, in precedenza
circoscritti alla dimensione nazionale” (Caroli e Carli, 2008, p.4). In questa definizione
si possono trovare numerosi punti di contatto con il processo
dell’internazionalizzazione, la quale non vede più il proprio paese d’origine come solo
punto di riferimento, ma si apre ad uno sviluppo economico, competitivo e strategico
sui mercati esteri.
Per Eckhardt e Shane (2003) l’internazionalizzazione dell’impresa significa “la
scoperta, la valutazione e l’esplorazione delle opportunità imprenditoriali nel mercato
internazionale”, mentre Beamish (1990) osserva come l’internazionalizzazione sia un
processo che da un lato accresce la consapevolezza dell’impresa riguardo l’importanza
delle transazioni internazionali per il proprio futuro, dall’altro, stabilisce relazioni con
attori collocati in aree diverse dalla propria. Ritorna, quindi, in questi diversi approcci,
l’importanza per la dimensione estera, fondamentale e ricorrente nelle diverse funzioni
di un’impresa internazionalizzata, le cui caratteristiche sono:
5
- una gestione permanente delle attività economiche (commerciali o di produzione
del valore) in due o più paesi;
- indicatori strutturali di performance (fatturato, percentuale vendite realizzate
all’estero, numero di dipendenti impiegati in unità operative estere);
- numero di mercati in cui l’impresa vende o si approvvigiona;
- orientamento strategico verso l’espansione all’estero;
- rilevanza della dimensione internazionale nelle scelte strategiche.
Il processo d’internazionalizzazione dell’impresa ha quindi importanti effetti su
quattro elementi principali e sulla relazione che l’impresa instaura con questi; alcuni
sono interni (mercato, produzione) e altri esterni (risorse, valori).
L’apertura di nuovi mercati consente all’impresa di ampliare le proprie opportunità
di business, di allungare il ciclo di vita del prodotto, diversificare l’offerta e sfruttare
le nicchie di mercato. Il mercato è una opportunità di estendere il proprio volume
d’affari e ampliare le proprie conoscenze tramite la presenza estera.
Per quanto riguarda la produzione, o la localizzazione estera, questa è generalmente
presente in fasi di maturità del processo d’internazionalizzazione. Le nuove
tecnologie, i sistemi di trasporto e le telecomunicazioni hanno facilitato questo
fenomeno. In un’impresa che si internazionalizza la scelta di delocalizzare la
produzione ha lo scopo di conseguire un vantaggio competitivo, perché “si produce
nel paese dove si rilevano le condizioni più vantaggiose, rispetto alla collocazione
dei mercati geografici e alla qualità dei fattori di attrattività”. (Caroli e Carli, 2008,
pp.11, 12). Le risorse, come la produzione, sono una fonte di conoscenza
dell’impresa, la quale nel paese estero può trovare risorse tangibili (materiali) e
intangibili (conoscenza) indispensabili per la propria evoluzione o per ridurre i costi
e aumentare la qualità. Anche le risorse umane sono influenzate dalla scelta di
internazionalizzare, nelle grandi imprese si riscontra personale proveniente da molti
paesi. La presenza di una risorsa così eterogenea rappresenta per l’azienda un fattore
altamente competitivo per l’acquisizione di esperienza, tramite l’apporto di pratiche
e visioni di business differenti, ma anche potenzialmente pericoloso qualora non
venga ben gestito.
6
1.1.2 Modelli di Internazionalizzazione
In considerazione della descrizione delle dimensioni sulle quali l’internazionalizzazione
dell’impresa ha maggiore influenza, si può osservare come alcune aziende presentino
una propensione internazionale più in alcune aree che in altre. Si può, quindi, avere una
internazionalizzazione del mercato di sbocco, allargando l’area di vendita del proprio
prodotto; produttiva, con la creazione di una sussidiaria produttiva in un altro paese, per
conseguire vantaggi derivati dalla vicinanza all’eventuale altro mercato di vendita e per
sfruttare minori costi di produzione; degli approvvigionamenti, dovuta a minori costi e
maggiore affidabilità della fornitura, un mercato caratterizzato da mancanza di squilibri
interni, maggiore qualità dei prodotti; della funzione risorse e sviluppo, per avvicinarsi a
centri di innovazione presenti sul territorio estero; finanziaria, per sfruttare le maggiori
possibilità di investimenti, bassi costi di transazioni finanziarie o maggiore possibilità di
finanziamenti in paesi esteri che lo consentono; o delle risorse umane cioè assumendo
personale proveniente da vari paesi e in varie posizioni, anche dirigenziali, per ottenere
un’eterogeneità del capitale umano, possibile vantaggio competitivo.
Nelle PMI l’internazionalizzazione di ciascuna di queste attività della catena del valore
può generare tre tipologie di modelli di internazionalizzazione che sono:
l’internazionalizzazione congenita, progettata e trainata.
Modelli di internazionalizzazione delle PMI
Le PMI mostrano un cammino con modalità strategiche e organizzative diverse dalle
imprese di grandi dimensioni; il percorso di espansione e la modalità intrapresa possono
produrre una gran varietà di situazioni diverse, difficilmente teorizzabili e
modellizzabili. Si è comunque scelto di proporre i tre modelli più significativi
dell’espansione estera di una PMI (ripresi da Caroli 2012 e sintetizzati in tabella 1).
Queste tre categorie presentano tratti in comune e sono modello di possibili dinamiche
imprenditoriali della piccola e media impresa.
Tabella 1. Le caratteristiche dei tre modelli di internazionalizzazione di una PMI.
Internazionalizzazione
Congenita
Internazionalizzazione
Progettata
Internazionalizza-
zione
Trainata
Fattori di
spinta
Natura del business
Imprenditore
Contesto localizzativo
Imprenditore
Opportunità di business
Evoluzione del
business
Relazioni con i
7
clienti
Criticità
strategiche
e
organizza-
tive
Capitale intangibile
Struttura finanziaria
Evoluzione organizza-
tiva
Vantaggio competitivo
Capacità produttiva
Competenze
organizzative
Fonte: Caroli 2012
L’internazionalizzazione congenita.
Riguarda soprattutto le cosiddette imprese born global (imprese spesso di piccole
dimensioni che hanno intrapreso fin dalla nascita una intensa attività internazionale su
un numero elevato di mercati e che perseguono una visione globale sin dalla loro
costituzione (Vignola, 2007, p.39) ). Questo tipo di internazionalizzazione si presenta
quando la natura stessa del business fa si che “le imprese vengano costituite per la
creazione di valore su mercati internazionali e si orientino, a prescindere dalla loro
dimensione, a operare fin dall’inizio su scala sovra nazionale” (Caroli, 2012, p.123),
vengono quindi privilegiati non i mercati più vicini ma quelli più strategici. Le imprese
operanti in nicchie globali o settori altamente tecnologici sono quelle che maggiormente
presentano un’internazionalizzazione congenita, quasi sempre delle born global. La
figura dell’imprenditore rappresenta la risorsa determinante nel processo di
internazionalizzazione congenita. Con le sue competenze tecniche, il suo sistema di
relazioni e la sua visione imprenditoriale, tale figura spinge l’impresa ad operare oltre
confine sin dalla sua costituzione. Si può quindi applicare alle born global la teoria di
Hymer (1970, 1976) secondo cui le imprese possono essere “more potent abroad than a
home” (Caroli, 2008, p.62).
L’imprenditore, quindi, porta nell’impresa un asset di risorse intangibili, indispensabili
per attuare questo processo, quali: conoscenza del mercato internazionale (domanda,
concorrenza, sistema normativo), relazioni con gli attori locali e competenze
organizzative.
Questo tipo di imprese presenta parimenti varie criticità, tra cui la richiesta di una
sempre maggiore disponibilità finanziaria, dovuta al veloce decollo dell’impresa e del
suo fatturato e conseguenti investimenti. Le born global, sono, infatti, generalmente
finanziate con risorse proprie, per cui grande importanza assumono i servizi di sostegno
finanziario.