un importante opera sulla vicenda processuale di Julia Carta e ha diretto la
parte storica di questo lavoro.
La tesi consta di due capitoli. Il primo verte sulla storia
dell Inquisizione spagnola, a partire dalla sua apparizione nel Medioevo fino
ad oggi, e delinea il contesto nel quale maturarono gli atti processuali
analizzati.
Il secondo capitolo contiene l analisi linguistica; si Ł inquadrato, in
primo luogo, il linguaggio giuridico tra i linguaggi specialistici e nella Storia.
Successivamente sono state messe in evidenza le caratteristiche proprie
della lingua spagnola a cavallo tra il XVI e il XVII secolo (i processi
analizzati risalgono a quel periodo), in un epoca durante la quale la lingua
spagnola attraversava un momento di forti mutazioni. Sono stati dunque
analizzati alcuni fenomeni all interno degli atti inquisitoriali e i dati relativi
sono stati rappresentati con l ausilio di tabelle commentate. Parte del
secondo capitolo Ł dedicata a un analisi lessicale: sono stati identificati i
sostantivi piø frequenti all interno dei due testi e si Ł proceduto a calcolarne
la frequenza; in una fase successiva le parole piø frequenti sono state
messe in relazione con altre parole-chiave dal valore altamente
rappresentativo per l Inquisizione. I dati ottenuti sono stati poi riassunti
mediante grafici e commentati.
Non Ł stato arduo notare che nei processi dell Inquisizione contro
Julia Carta si parla molto del demonio, referente che appare moltissimo
all interno dei testi. Sulla base di quanto detto si Ł pensato di aggiungere in
appendice un intervista a don Gabriele Amorth (l esorcista piø famoso al
mondo), su argomenti relativi alla storia dei due processi analizzati; il
presbitero si Ł rivelato un interlocutore attento e disponibile e l intervista
che per l occasione ci ha concesso costituisce un contributo di grande
interesse.
6
CAPITOLO I: RITRAENDO
L INQUISIZIONE
7
I.1. L Inquisizione medievale
Molti sono gli studi che trattano dell Inquisizione. Nelle pagine che
seguono, per un inquadramento generale, ci si rifar in particolare al lavoro
di uno specialista dell argomento, Jean Pierre Dedieu, allievo di BartolomØ
Bennassar.
I.1.1. Gli albori dell Inquisizione
Fino all undicesimo secolo la scena era stata dominata
dall imperatore, successore di Carlo Magno, vicario di Dio, da lui scelto per
governare ed incarnare la cristianit latina. Erano pochi i paesi che non gli
fossero soggetti: anche i Re di Francia dovevano accettare la sua
supremazia giuridica. L autorit che esercitava, an che se lontana e
minacciata da tendenze centrifughe, non era meno reale in Germania e in
Italia. La Chiesa gli apparteneva: eleggeva i papi e li difendeva contro una
nobilt romana molto irrequieta, nominava i vescovi e gli abati ponendoli al
suo servizio, il temporale e lo spirituale erano in lui tutt uno.
Si arriv , mediante un lento e drammatico processo, alla
separazione: da Gregorio VII a Innocenzo III, quasi un secolo e mezzo di
lotte furono necessarie affinchØ il papato facesse accettare tali principi
all imperatore (1073 1216). Tuttavia siamo ancora m olto lontani da quella
separazione totale tra Chiesa e Stato che conosciamo oggi. Il sovrano
rimaneva un personaggio sacro responsabile in parte della salvezza dei
suoi sudditi, conservava un diritto di controllo sulla loro vita religiosa. Aveva
il dovere di difendere la Chiesa e di sostenerla, pur non accettando di
8
sottoporsi pienamente al suo controllo, anzi riservandosi un ampio potere di
valutazione. Un equilibrio instabile, fatto di tensioni miste a complicit
sarebbe durato fino al termine del secolo XVIII. La storia dell Inquisizione Ł
incomprensibile al di fuori di questo contesto.1
L eresia, la deviazione volontaria dalla sana dottrina, costituiva
un esperienza nuova per la Chiesa d Occidente. Nel XII secolo nascono le
universit e cresce il numero degli istituti scolas tici. Nel contempo i
movimenti economici e la nascita delle citt provoc ano la comparsa di laici
alfabetizzati, pronti a spendere le loro vite in povert seguendo il modello
della vita di Cristo, con una forte componente critica nei confronti del clero
per il quale troppo spesso conta solo il potere e a cui sfugge il monopolio
della conoscenza.
Ovunque emergono gravi devianze, nuove o antiche. A
rappresentare una preoccupazione risultano due correnti in particolare a
causa del fascino che esercitano sulle anime: il manicheismo (i cosiddetti
catari, dal greco kathar s , puri, seguaci della religione dei perfetti ) che
attribuisce la creazione dell universo a un principio cattivo, nemico di Dio, e
predica di conseguenza il disprezzo del mondo; e il valdismo, la dottrina dei
valdesi, discepoli del lionese Pietro Valdo, i quali, prendendo il Vangelo alla
lettera, predicano il ritorno alla povert assoluta di Cristo. In essi e nel loro
carattere pauperistico2 Ł possibile individuare una sorta di movimento
precursore del francescanesimo.
Al cospetto dello scenario descritto i vescovi esitano sul da farsi.
L incertezza investe soprattutto il piano disciplinare. Sorgono degli
interrogativi che danno vita a un imponente dibattito, il quale si svilupper
per tutto il secolo XII e le cui conclusioni daranno il via alla nascita
dell Inquisizione: una volta condannate le dottrine, che cosa fare? Spetta al
1
Cfr. J. P. Dedieu, L Inquisizione, Milano, Edizioni San Paolo, 2003.
2
Il pauperismo Ł un ideale e condizione di assoluta povert propri di alcuni ordini
religiosi cristiani (Nicola Zingarelli, 1989).
9
clero salvaguardare la fede dei fedeli: questo scopo gli conferisce il diritto di
usare la forza? Il suo ruolo non Ł predicare e convincere, invece di
uccidere o mettere in prigione? Ma allora non rischia di lasciar dilagare il
male e di essere responsabile davanti a Dio delle anime che si perdono per
sua colpa?3
I.1.2. La nascita
Alla fine del secolo XII passa in secondo piano l orientamento
pacifico, che intendeva arrestare il male mediante la predicazione e la
riforma dei costumi: tale indirizzo, che ancora all inizio del secolo XII sar
rappresentato da san Domenico e san Francesco, non scomparir mai; ma
allora si verifica una svolta brusca: la Chiesa si attribuisce il diritto di
condannare a morte gli eretici.
Nel 1184 si stabil la pena del fuoco per i relapsos (recidivi) e per gli
eretici impenitenti; nel 1199 s aggiunse la confisca dei beni e, in seguito,
l autorizzazione ad usare la tortura in materia di fede. Queste ed altre
disposizioni fu possibile applicare solo con il sostegno del potere secolare,
il quale arriv agli inizi del 1200, quando i baron i della Francia del Nord e il
loro stesso re si crociarono per combattere gli eretici del mezzogiorno
(crociata contro gli albigesi 1212 1229) e quando i l Re di Francia e
l imperatore ratificarono la pena di morte agli eretici, abbandonati dalla
Chiesa al braccio secolare . Ormai mancava solo un tribunale speciale.4
Efficacia, regolarit , relativa moderazione, solida formazione
teologica e giuridica, indipendenza dai poteri locali. Roma credette di
3
Cfr. J.P. Dedieu, op. cit., p.10.
4
Ibid., pp. 12-13.
10
trovare la soluzione con la nomina di giudici permanenti, con potere su una
vasta regione, senza troppa preoccupazione di quelle che erano le frontiere
signorili o diocesane, le quali rendevano difficile coordinare le procedure
giudiziarie. Giudici indipendenti dai vescovi, ai quali era proibito interferire
nel loro lavoro, muniti di ampi poteri che permettessero loro di ignorare tutti
gli appelli. Giurisdizione eccezionale, istituita dal Papa usando il suo potere
sovrano di capo della cristianit . Si giunge cos n el 1231 alla nomina del
primo delegato per la Germania, mentre nei domini del Re d Aragona si
veniva organizzando un tribunale che ostacolasse il flusso dei catari
scacciati dalla Linguadoca. Nell anno successivo il sistema veniva esteso
alla Francia: l Inquisizione era nata.
I.1.3. L apogeo
I vescovi erano giudici ordinari in tutte le materie ecclesiastiche,
compresa l eresia. Non accettarono di buon grado l intrusione nelle loro
diocesi di giudici pontifici, strumenti del centralismo romano, che li
privavano della loro giurisdizione, e cercarono senza tregua di
sbarazzarsene o neutralizzarli. C Ł da sottolineare che, mentre
protestavano per l arrivo degli inquisitori, gli stessi vescovi condannavano
le persone per i medesimi reati perseguiti dall Inquisizione; non
contestavano i principi, solo difendevano il loro potere.
Gli inquisitori si stabilirono nelle citt e da ess e s irradiavano per
tutto il Paese. Dissotterravano gli eretici morti per bruciarne i resti,
arrestavano catari e valdesi confiscandone i beni. Dall esame dei loro
archivi, ora sappiamo che nella seconda met del se colo XIII l Inquisizione
11
di Tolosa pronunci solo l un per cento di condanne a morte sull insieme
delle sentenze, e poco piø del quindici per cento di riconciliazioni, pena che
comportava la confisca dei beni e la reclusione al carcere a vita. Essa era
inoltre temuta dagli eretici perchØ capace di superare le protezioni locali di
cui godevano e che spesso avevano bloccato l azione di altri tribunali.5
Il Papa aveva affidato l istituzione ai domenicani, un ordine che era
stato creato per riportare il Mezzogiorno in seno alla chiesa, ma il cui
fondatore era contrario all uso della forza. Essi si ritirarono nel 1249,
ritenendo di non poter svolgere seriamente il loro compito in quelle
condizioni. Per sostituirli la curia deleg i poter i ai francescani, ai quali per
fu impossibile svolgere interamente il ruolo svolto in passato dai
domenicani. Questi furono richiamati nel 1255, e ottennero un autonomia
quasi totale da ogni autorit , compresa quella di R oma. Fu cos che nella
seconda met del secolo XIII l Inquisizione meridio nale raggiunse l apogeo.
L eresia indietreggiava. Ridotta alla clandestinit a partire dalla met del
secolo, scomparve praticamente dalle citt verso il 1300. Poco dopo,
un operazione svolta dagli inquisitori di Tolosa e di Carcassonne port alla
cattura di Pierre Autier, uno dei capi catari ancora in libert . Tra il 1319 e il
1321 ebbero luogo le ultime esecuzioni, che purgarono le poche citt
ancora ribelli al Santo Officio.
Per quanto concerne l Italia, la penetrazione catara era forte quanto
nel Mezzogiorno francese. Come in Linguadoca e in Provenza, vi si
trovavano anche numerosi valdesi. In un territorio organizzato in tanti
piccoli centri indipendenti la popolazione si divideva tra due fazioni: i guelfi,
favorevoli al Papa, lottavano contro gli eretici; i ghibellini, partigiani
dell impero li sostenevano nell opposizione al papato pur senza
condividerne le opinioni religiose. In un contesto storico simile l Inquisizione
apparve come uno strumento di potere nelle mani del Pontefice, e come
5
Cfr. B. Bennassar, Storia dell Inquisizione spagnola, Milano, Biblioteca universale
Rizzoli, 1994, p. 65.
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tale fortemente combattuto dalle citt ghibelline. Un forte clima di tensione
sfoci spesso in manifestazioni di odio nei confron ti dell istituzione. Si pensi
al caso dell inquisitore di Lombardia, Pietro da Verona, nel 1245
assassinato a colpi di roncola.6
Tuttavia, tra il 1266 e il 1268 la situazione cambi . Carlo d Angi ,
fratello di san Luigi IX, invase la penisola su richiesta del Papa, sfid il
partito ghibellino e conquist il regno di Napoli. Ovunque i guelfi presero il
sopravvento. All inizio del secolo XIV il catarismo era stato debellato
nell Italia meridionale ed era in via di estinzione nell Italia settentrionale,
dove veniva sospinto nelle valli alpine.
I.1.4. Verso il declino dell Inquisizione medievale
Nel secolo XIV l Inquisizione divenne una componente normale
dell organizzazione amministrativa della Chiesa. Nacquero tribunali in
Boemia, Polonia, Portogallo e Bosnia. Si rafforz i n Germania, e a met del
secolo venne divisa in quattro distretti. Operava su quasi tutta la cristianit .
Sfuggivano al suo controllo i regni latini d Oriente, la Gran Bretagna, la
Castiglia e la Scandinavia.
Proprio durante il 1300, tuttavia, ha inizio il declino dell Inquisizione
medievale. In un secolo che non conosce grandi eresie, si limita a
perseguire solo dei gruppi di francescani spirituali in Linguadoca e
soprattutto in Italia. Essi chiedono che il loro ordine ritorni alla povert
assoluta delle origini, ritengono imminente la fine del mondo e considerano
il Papa l anticristo perchØ li ostacola nei loro intenti. In Francia e Germania
6
Cfr. J. P. Dedieu, op. cit., p. 21.
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