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E’ anche evidente che quanto più i servizi on-line soddisfano le esigenze degli
utenti e quindi il loro utilizzo diventa un fenomeno strutturale, tanto più sarà
elevato il vantaggio in termini di minori costi di impiego, sia di infrastruttura che
di risorse umane, e di opportunità per la progressiva riduzione della complessità
organizzativa e procedurale. Migliorare l’offerta pubblica infatti, vuol dire
prestare un servizio qualitativamente soddisfacente, sia in termini di costo che di
tempi di realizzazione e razionalizzare la spesa pubblica. In altri termini vuol dire
offrire anche alla pubblica Amministrazione, la possibilità di spendere meglio e
quindi ridurre il consumo di denaro pubblico. Per sfruttare al meglio le grandi
opportunità derivanti dall’utilizzo della tecnologia informatica sono state emanate
nuove leggi e istituite nuove Autorità con lo scopo di introdurre apparecchiature
idonee a risolvere i numerosi inconvenienti e gli ingenti costi derivanti
dall’imponente apparato statale. Proprio questa riforma che sta investendo la
Pubblica Amministrazione dovrebbe permettere ai cittadini di richiedere il
servizio di cui hanno bisogno direttamente dalla propria postazione domestica. La
sfida maggiore di questa rivoluzione tecnologica consiste nella disaggregazione
del sistema in fattori più semplici, nell’individuazione degli obiettivi che si
vogliono raggiungere e nella riaggregazione delle varie componenti in una
struttura più leggera, conservatrice dei valori che l’hanno fatta nascere, ma anche
madre di nuove funzioni e servizi.
Nel terzo capitolo è stato esaminato il “Progetto IESS” (Integrazione per
l’Erogazione di Servizi Sanitari), al momento in fase sperimentale nella Regione
Veneto (in particolare nelle Ulss di Bassano e Merano). Il progetto è stato
analizzato prendendone in esame le varie fasi e approfondendo la tematica del
riuso. Tra i vari obiettivi del progetto infatti, rientra anche la sua adozione da parte
delle altre Ulss del Veneto, per poi essere esteso a tutto il territorio italiano.
Nel quarto capitolo, infine, sono stati analizzati gli effetti positivi e negativi
derivanti dalle innovazioni digitali in ambito sanitario, ed in particolare
dall’implementazione del progetto in esame, per il quale è stata condotta
un’analisi costi-benefici. Sono stati esaminati inoltre gli effetti positivi e negativi
derivanti dall’utilizzo della Carta Nazionale dei Servizi, strumento amministrativo
introdotto per semplificare i rapporti tra cittadini e Pubbliche Amministrazioni,
ma che sta comportando alcune difficoltà nella fase d’implementazione.
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Come sostengono infatti molte delle più recenti teorie economiche, storiche e
sociologiche sui fenomeni di innovazione tecnologica, la tecnica non evolve
secondo una logica propria ed autonoma, determinando esclusivamente soluzioni
e oggetti predestinati al successo. Al contrario, l’innovazione procede per prove
ed errori, facendo vittime, oltre che eroi.
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CAPITOLO 1
AZIENDA PUBBLICA E AZIENDA PRIVATA -
SVILUPPI E CONFRONTI
1. Lo sviluppo dell’azienda pubblica
Sino agli anni ottanta il “sistema” azienda pubblica è rimasto relativamente
statico, sia per quanto riguarda l’evoluzione dell’ordinamento sia per quanto
riguarda i comportamenti degli operatori. Negli anni novanta e all’inizio del
nuovo decennio, il quadro di fondo è completamente cambiato: sotto il profilo
normativo è sorto il nuovo modello del New Public Management, il quale si fonda
su principi di razionalità economica; i comportamenti degli operatori hanno
iniziato un percorso di cambiamento; l’università e gli studiosi hanno “scoperto”
questo campo di studi.
La necessità di dover prendere in seria considerazione la rapida evoluzione
tecnologica del contesto produttivo, rappresenta un fattore determinante per la
competitività delle imprese.
Gli anni novanta hanno alimentato il primo reale cambiamento delle attese verso
la pubblica amministrazione: il cittadino richiede non solo parità nello scambio,
ma un vero e proprio cambiamento, mentre i servizi e le opportunità messe a
disposizione dall’ente pubblico si muovono con lentezza verso un servizio
improntato all’interattività, all’accesso e alla trasparenza.
L’inizio del nuovo secolo è stato contraddistinto da eventi che hanno
profondamente cambiato l’evoluzione dell’attività produttiva. Tra i più importanti,
il consistente sviluppo delle nuove tecnologie ha determinato un collegamento
ormai inscindibile tra informatica, elettronica e telecomunicazioni. In particolare, i
progressi ottenuti in quest’ultimo campo hanno cambiato il tradizionale concetto
di impresa. Lo sviluppo economico e civile ha provocato un innalzamento del
livello di benessere sociale, dal punto di vista quantitativo e qualitativo,
stimolando la diffusione di nuovi bisogni collettivi. La definitiva affermazione di
9
internet, soprattutto a livello industriale, ha permesso di ottenere una struttura
aziendale maggiormente flessibile e innovativa, mostrandosi così perfettamente in
grado di adeguarsi con prontezza alle mutevoli esigenze del mercato.
Contemporaneamente la possibilità di poter effettuare transazioni commerciali e
di poter svolgere attività lavorative a distanza ha permesso di affermare in
maniera più efficiente il processo di produzione e distribuzione di beni e servizi.
Gli sviluppi e le applicazioni dell’informatica, delle telecomunicazioni,
dell’automazione e delle tecnologie di processo hanno determinato in molti settori
forti aumenti della produttività:
ξ del lavoro: l’automazione ha portato a ridurre fortemente la manodopera;
ξ del capitale: l’automazione ha introdotto nel processo lavorativo macchine
flessibili e multiuso in grado di svolgere più mansioni, con conseguente
riduzione di investimenti di capitale;
ξ di sistema: le nuove tendenze lasciano poco spazio alle operazioni non
coordinate, fonti tradizionali di inefficienza.
1.1. Gli studi di Schumpeter: invenzione e innovazione
I recenti studi di economia e di strategia, insieme all’interpretazione delle
esperienze aziendali, mettono in evidenza come le moderne aziende basino il loro
successo sulla valorizzazione, sulla creazione e sul rinnovamento continuo di
competenze commerciali, manageriali, tecnologiche e commerciali, le quali
costituiscono i più importanti fattori critici di successo. L’innovazione rappresenta
perciò sempre più la via principale per raggiungere i fini aziendali
1
.
Joseph A. Shumpeter, il primo economista che ha studiato in modo sistematico e
approfondito il ruolo dell’innovazione, distingue quest’ultima dall’invenzione,
affermando che la seconda riguarda solo la sfera scientifica e rappresenta l’atto
che contribuisce al processo tecnico, mentre la prima consiste in nuove
combinazioni di mezzi di produzione che generano prodotti o processi produttivi
innovativi.
1
R. TISCINI, (2003), Informativa aziendale e innovazione tecnologica. Profili di valutazione,
controllo e comunicazione esterna della performance innovativa, Giuffrè Editore, Milano.
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In effetti l’invenzione è il concetto l’ idea o la percezione di nuove tecnologie utili
(prodotto, processo, struttura, progetto); l’innovazione si pone molto più a valle,
essendo la realizzazione della nuova tecnologia nelle mani di chi la usa.
Per quanto riguarda le motivazioni che spingono ad innovare, si distinguono varie
ragioni:
ξ l’espansione del mercato;
ξ la convenienza a ridurre i coefficienti di produzione e quindi i costi;
ξ le variazioni dei prezzi relativi dei prodotti e dei mezzi di produzione.
L’economista, già nel 1939, definiva <<un’economia sana non come un’economia
in equilibrio, ma un’economia che è sempre sul punto di cambiare corso a causa
dell’innovazione tecnologica
2
>>. Questa viene quindi considerata come un
fenomeno tipicamente economico, agevolato dal processo scientifico-tecnologico,
ma non strettamente dipendente da esso.
Fino a Shumpeter gli approfondimenti riguardo l’innovazione erano molto scarsi.
Gli economisti classici hanno considerato l’innovazione tecnologica come una
variabile esogena legata al processo scientifico, senza approfondirne il perché e le
modalità di formazione.
Nell’ultimo ventennio invece lo studio dei fenomeni innovativi è cresciuto
moltissimo. Le economie moderne, infatti, sono caratterizzate da significative
ondate innovative che hanno determinato “salti” di efficienza nell’intero sistema-
Paese.
Al giorno d’oggi l’innovazione viene considerata come il fattore distintivo della
crescita delle economie avanzate; a livello microeconomico permette alle imprese
di competere con i concorrenti e di soddisfare una domanda sempre più
particolare, mentre a livello macroeconomico contribuisce all’efficienza di un
Paese.
L’impresa è l’organismo maggiormente interessato dal cambiamento tecnologico
in quanto è sottoposta a molteplici processi di innovazione continua:
ξ deve rinnovare i propri prodotti per rispondere alle esigenze del mercato;
ξ deve rinnovare i propri processi per accrescere la produttività e rispondere
ad esigenze di qualità, sicurezza e tutela dell’ambiente;
2
E. CHIACCHIERINI, (2003), Tecnologia e produzione, Edizioni Kappa,, Roma, pag. 27.
11
ξ deve adattare la propria organizzazione al mutare delle condizioni e delle
strutture economico-sociali del Paese in cui opera ed al mutare della
missione che deve compiere.
L’accelerazione tecnologica che stiamo vivendo ha reso disponibili tecnologie di
comunicazione e informazione (ICT) sempre più potenti, capaci di trasformare
profondamente le organizzazioni pubbliche e private. Le nuove tecnologie si sono
rivelate strumenti straordinari per i governi dei Paesi in grado di migliorare la
qualità, la velocità e l’affidabilità dei servizi offerti ai cittadini ed alle imprese. In
questi anni si sta agendo in particolar modo nel settore della pubblica
amministrazione in considerazione del suo ruolo centrale all’interno del nostro
Paese.
L’ex Ministro per l’Innovazione e la Tecnologia Luigi Stanca, ha recentemente
detto infatti, che “una pubblica amministrazione moderna rappresenta il motore
per lo sviluppo e il progresso dell’intero Paese. Si tratta perciò, di trasformarla
in un nuovo modello caratterizzato da maggiore efficienza, migliori servizi e
trasparenza, attraverso il supporto delle tecnologie digitali”
3
.
Al riguardo, una delle principali aree di intervento tocca le imprese, in particolare
quelle di piccola dimensione, le quali presentano alcune difficoltà nel cogliere le
opportunità offerte dalle innovazioni, tecnologiche e non solo, necessitando di
conseguenza di interventi costanti. Le grandi e le medie imprese, invece, hanno un
quadro preciso per quanto riguarda la ricerca e l’innovazione, trovando nel
sistema finanziario la condizione per poter sviluppare programmi innovativi.
La sfida maggiore derivante dai cambiamenti tecnologici consiste nel formare
organizzazioni più semplici, nel riadattare gli obiettivi e nel rinnovare la struttura
aziendale al fine di introdurre le nuove apparecchiature e i nuovi mezzi idonei a
supportare le innovazioni.
3
A.A.V.V., (2004), L’innovazione nei servizi delle pubbliche amministrazioni per la competitività
delle Pmi, Giuffrè Editore, Milano. Introduzione di Luigi Stanca, ex Ministro per l’Innovazione e
le Tecnologie, pag. VIII.