L’INFERMIERE DI FAMIGLIA: indagine conoscitiva sulla “client satisfaction”
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Introduzione
Il concetto di tutela della salute pubblica è stato definito
dall’Organizzazione Mondiale della Sanità come “la scienza e l’arte
che permette di prevenire le malattie, prolungare la vita e
promuovere la salute mentale e fisica ed il buon utilizzo delle
risorse attraverso gli sforzi collettivi organizzati. Si può considerare
che la salute pubblica sia costituita dalle strutture e dai processi che
permettono di comprendere, di preservare e di favorire la salute
delle popolazioni grazie agli sforzi organizzati della società”
1
.
Questo implica la messa in opera di attività multidisciplinari, a
vantaggio della salute e del benessere della comunità. Il primo
importante contributo della Disciplina Infermieristica al
miglioramento della salute pubblica fu dato da Florence
Nightingale, la quale concentrò l’attenzione proprio sul concetto di
ambiente. Oggi, più che mai, l’apporto che noi infermieri possiamo
dare in quest’ambito è giustificato, se non reso quasi necessario, dal
verificarsi di vari eventi.
La nostra società, negli ultimi decenni, ha prodotto e subìto
cambiamenti che hanno avuto una grossa ripercussione sulla salute
pubblica, quali:
- l’innalzamento della vita media e di conseguenza l’aumento della
popolazione anziana:
- l’aumento delle malattie cronico-degenerative;
- il cambiamento da società monorazziale a multirazziale.
1
Ufficio Regionale per l’Europa dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, Health 21: the
ealth for all policy for the WHO European Region, Copenhaghen, 1999
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La preparazione e la competenza di noi infermieri, deve essere
rivolta, oltre che alle cure e all’assistenza personalizzata, ad educare
e promuovere la salute. L’infermiere di famiglia è la figura
professionale, coniata dall’OMS attraverso la stesura del documento
Health 21
2
, 21 obiettivi da raggiungere entro l’anno 2000, in grado
di adempiere, grazie alla preparazione di base e ad una formazione
specifica, a questi compiti.
Leggendo “L’infermiere”
3
, la rivista della nostra federazione, nella
sezione “Scaffale”, trovo un breve articolo su un libro, che subito
stimola la mia curiosità: “Infermiera e Medico di famiglia: profili,
metodi e proposte per un lavoro di squadra”. Contatto la casa
editrice e acquisto il libro. La lettura risulta molto interessante e, a
mio avviso, ricca di contenuti e situazioni innovativi, lontane dalla
mia esperienza con la medicina primaria. Decido di approfondire
l’argomento e contatto gli autori, un’infermiera ed un medico di
medicina generale, per avere maggiori informazioni e per chiarire
alcuni concetti per me nuovi. Dopo varie mail e contatti telefonici,
il medico e l’infermiera mi invitano nel loro ambulatorio , per darmi
la possibilità di vedere, in prima persona, come svolgono il lavoro,
quali sono gli ambiti nel quale opera l’infermiere di famiglia e cosa
esso rappresenta per gli utenti. Da qui nasce l’idea di utilizzare
quest’esperienza per elaborare la mia tesi di laurea. Il tirocinio
nell’ambulatorio di medicina generale dura 15 giorni, durante i
quali partecipo alle attività svolte e ne prendo nota, per poi poterle
classificare ed illustrare nel mio lavoro.
2
Documento adottato dal Comitato Regionale dell’OMS per l’Europa nella sua
quarantottesima sessione, Copenaghen, Settembre1998
3
L’INFERMIERE, Organo ufficiale della Federazione nazionale Collegi IPASVI, numero 12,
anno 2004, p. 14
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Inoltre, somministro agli utenti un questionario, da compilare in
forma anonima. Tale questionario è strutturato con domande atte a
poter dimostrare “la client satisfaction”, obiettivo primario di
questo lavoro, ovvero la soddisfazione percepita da quel
particolare target di utenti, che beneficia di una figura
infermieristica all’interno del proprio ambulatorio di medicina
generale, sulle prestazioni ricevute. Durante la mia permanenza
nell’ambulatorio distribuisco 110 questionari ad utenti scelti con
tecnica random
4
, di cui ne risultano essere validi 100. Sulla raccolta
dei dati delle attività svolte nell’ambulatorio, sulla qualità percepita
dagli utenti circa le stesse e sull’estrapolazione dei dati dai
questionari somministrati, si incentra la parte importante della mia
tesi, che vuole essere un “input” per cercare di migliorare un
servizio finora non utilizzato come si potrebbe e dovrebbe.
Il lavoro è strutturato come segue. Nel primo capitolo, viene
analizzato il concetto di famiglia, com’era intesa un tempo e come
si presenta invece oggi, mettendolo in relazione con il cambiamento
demografico avvenuto nel nostro paese negli ultimi decenni. Viene
riportato il contributo che le teoriche infermieristiche hanno lasciato
sul concetto di assistenza infermieristica all’interno della famiglia.
Il capitolo 2 invece, è dedicato all’assistenza primaria in Italia.
Dopo un breve excursus storico, ci si sofferma sull’evoluzione
avuta dalla medicina generale negli ultimi anni, quale obiettivo
espresso nel Piano Sanitario Nazionale 2003/2005 e confermato poi
in quello del 2006/2008.
4
Campionamento randomizzato semplice: metodo di selezione dei soggetti per un campione in
cui tutti i soggetti hanno un’uguale possibilità di essere scelti.
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Viene illustrata anche l’Organizzazione Mondiale della Sanità,
organo che emana tutte le proposte di miglioramento e gestione,
inerenti la salute ed il benessere della popolazione mondiale. Nel
terzo capitolo, si delinea la figura dell’infermiere di famiglia,
partendo dalla formazione di base, passando poi ai master di primo
livello, fino alla presa in esame della formazione specifica prevista
dall’OMS, ma non ancora istituita. Nel quarto capitolo, viene
descritta la breve esperienza vissuta da chi scrive, nell’ambulatorio
di medicina generale di Oriago. Il primo paragrafo è dedicato ad
illustrare come è costituito l’ambulatorio. Nei seguenti, vengono
esposti ed analizzati i dati ricavati durante i 15 giorni di tirocinio,
sulle attività che vengono svolte, in termini sia quantitativi, ovvero
di prestazioni erogate giornalmente, sia qualitativi, ossia di
soddisfazione degli utenti per le prestazioni ricevute. L’ultima
parte espone ed analizza i risultati dell’indagine conoscitiva sulla
“client satisfaction”, indagine che come già detto è stata effettuata
tra gli utenti dell’ambulatorio, attraverso la distribuzione di
questionari.
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Capitolo 1
Evoluzione del concetto di famiglia e
andamento demografico in Italia
1.1 La famiglia
"La famiglia è un gruppo sociale i cui membri condividono valori
comuni, occupano una posizione specifica e interagiscono con gli
altri nel tempo. Gli adulti partoriscono e crescono i bambini,
cooperano a livello economico e politico, assistono gli anziani"
oppure “la famiglia è costituita dall’insieme delle persone che
coabitano, legate da vincoli affettivi o di matrimonio, parentela,
affinità, adozione, tutela. Il nucleo è l’insieme delle persone che
formano una coppia con i figli celibi o nubili, una coppia senza figli
o un genitore solo con figli. Una famiglia, quindi, può coincidere
con un nucleo, può essere formata da un nucleo più altri membri
aggregati, da più nuclei o può non avere un nucleo se le persone
sono sole, o convivono con fratelli o figli divorziati o vedovi”.
5
Tradizionalmente, la famiglia è stata considerata l'unità di base della
società umana ed ha assunto per questo, un ruolo centrale
nell'organizzazione delle relazioni sociali. Molti sociologi, sono
d'accordo nell'affermare che la famiglia soddisfa i seguenti bisogni:
¾ sessuali, la maggior parte delle coppie, nella famiglia
cerca intimità sessuale; questa include il matrimonio, la
convivenza di uomini e donne e coppie gay o lesbiche.
5
Definizione Istat, 1998
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L'intimità sessuale è un bisogno umano di base ed è un
aspetto dello sviluppo che può essere soddisfatto
attraverso un famiglia;
¾ riproduttivo, la riproduzione non è un aspetto di tutte le
famiglie, spesso è una scelta. Le coppie possono
rimandare il concepimento dei figli, non considerarlo o
essere incapaci di ottenerlo. Esistono metodi alternativi
per avere figli: averli in adozione o affidamento, il ricorso
a sperma di donatori;
¾ economico, uno o più componenti della famiglia,
provvedono ai bisogni economici per soddisfare le
necessità di base, quali cibo e abiti, e a spese e scorte per
il futuro. Di solito, condividono i soldi guadagnati dai
membri, che a causa del clima economico attuale e degli
standard di vita, sono due, spesso i genitori;
¾ formativo, educativo e di sostegno, l'educazione, sia
formale che informale, è una funzione principale di tutte
le famiglie;
i genitori insegnano ai propri figli la
disciplina, come provvedere a se stessi e a vivere da soli,
li mandano a scuola per ricevere un'educazione formale. I
membri più anziani condividono con i più giovani le
esperienze vissute, i membri giovani insegnano agli
anziani i cambiamenti che si verificano nel mondo.
L'educazione implica tecniche di problem-solving e di
coping, di raggiungimento di obiettivi, di attitudini e
valori. E' una funzione continua che dura tutta la vita.
Educazione e sostegno sono garantiti da doveri emotivi di
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amore, appartenenza e affetto.
¾ socializzante, la socializzazione è una funzione di tutte le
famiglie, specie di quelle allargate, riunirsi a cena,
partecipare alle feste, sono le prime opportunità di
socializzazione. Attraverso di essa, i componenti della
famiglia imparano ad affrontare la vita, apprendono
comportamenti idonei in varie situazioni, esprimono la
cultura e le credenze religiose.
¾ assistenziale, l'assistenza è un bisogno comune di tutti i
componenti della famiglia, lo è di più però per coloro che
sono dipendenti a causa dell'età o di una malattia. Include
cibo, abiti, assistenza sanitaria e rifugio. Nel corso della
vita, la persona che assiste e quella assistita possono
scambiarsi i ruoli.
Numerose di queste funzioni, sembrano essere necessarie per
definire un gruppo come una famiglia. E' anche vero, oggigiorno,
che queste funzioni possono essere svolte da altre persone o
istituzioni, ma la famiglia, resta l'istituzione sociale che riesce a
soddisfarle pienamente e con successo.
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1.2 Tipologie di famiglia
Come già detto, la famiglia costituisce la cellula di base della
società, è presente nelle diverse realtà sociali, culturali, giuridiche e
politiche presenti nel mondo. Si formano quindi, tipologie di
famiglie diverse fra loro.
ξ Famiglia nucleare, composta da moglie, marito e figli
biologici. Se entrambi i coniugi hanno una propria attività
professionale, si parlerà di famiglia cogestita, con relativo
superamento della divisione dei ruoli su base sessuale.
ξ Famiglia mista, comprende oltre ai genitori e ai figli
biologi, i figli nati da precedenti relazioni. In questa
tipologia, lo stress da adattamento può influenzare la salute.
ξ Famiglia unipersonale, composta da singoli.
Rappresenta la tipologia con il maggior turnover e con durata
limitata nel tempo dato l’alto onere economico.
ξ Famiglia estesa, comprende i coniugi con i relativi
figli, più nonni o altri parenti. Offre per questo maggior
sostegno emotivo, assistenza ai bambini e aiuto economico.
E’ tipica delle famiglie di cultura contadina.
ξ Famiglia estesa modificata, formata da diverse
famiglie site in abitazioni diverse, che intrattengono tra loro
rapporti, spesso legate da vicoli di parentela orizzontali o
verticali. Tipica della cultura industriali occidentali.
ξ Famiglia monogenitoriale, composta da un solo
genitore, dopo divorzio, morte o abbandono dell’altro
coniuge, più i figli. La separazione che ne consegue,
influenza i componenti della famiglia e le risorse
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economiche sono ridotte.
ξ Famiglia comunitaria, formata da più coppie con i
relativi figli, che vivono in comunità, senza essere
obbligatoriamente legate da vincoli di parentela, quanto
piuttosto da credenze religiose, ideologiche o economiche.
Altri tipi di famiglia possono essere composte da coppie
omosessuali che convivono con o senza la presenza di figli.