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INTRODUZIONE
La Cooperazione si identifica nel movimento socio-economico diretto alla
salvaguardia dei bisogni di alcuni soggetti che, a causa della loro situazione
economico-finanziaria, non sono in grado di soddisfarli. Attraverso l’unione di
forze personali e patrimoniali si da vita ad uno strumento imprenditoriale che
consente a ciascun partecipante di conseguire vantaggi non ottenibili con
un’azione individuale e diretta sul mercato.
Il fenomeno cooperativo, infatti, mira a sostituire alla gestione capitalistica
dell’impresa, preordinata al conseguimento del profitto, una condotta
aziendale basata sul solidarismo e volta al raggiungimento della finalità
mutualistica. All’interno di tali imprese risulta di primaria importanza la
valorizzazione dell’uomo; quest’ultima si concretizza nella ripartizione del
potere in base a principi ugualitari (una testa un voto) e nel fattivo
coinvolgimento nella gestione e nei processi decisionali.
Nel presente lavoro si cercherà di indagare sul ruolo del movimento
cooperativo nel settore turistico. A tal fine, si è ritenuto opportuno
documentare nella prima parte del lavoro alcuni elementi fondamentali di
Economia del Turismo, in quanto in essa si riscontra una significativa
presenza della cooperazione.
Il punto di partenza che deve riguardare l’imprese turistiche (e quindi
anche le cooperative che decidono di occuparsi di turismo) è cercare di
comprendere l’importanza che il fenomeno turistico ha assunto nell’attuale
contesto socio-economico. L’analisi della domanda ad esempio rappresenta
uno strumento fondamentale per indagare sul contesto in cui si ipotizza di
andare ad operare. Inoltre, oggi si parla di domanda di “turismi” e non di
turismo; ciò stà ad indicare che rispetto al passato l’esigenze dei visitatori
sono molteplici. La formula cooperativa in tal senso può operare
positivamente in forme di turismo definite di “nicchia”, che differiscono dal
turismo di massa per il soddisfacimento di determinati bisogni relazionionali
IV
tra individui; ciò è reso possibile ad esempio dalle varie cooperative che si
occupano di turismo sociale.
Nella seconda parte della ricerca, dopo una breve rassegna sulle origini del
movimento cooperativo e della cooperazione turistica in Italia, si espongono
alcuni concetti chiave tipici delle società cooperative. Lo scopo mutualistico,
ad esempio, è l’elemento primario che risalta in tale tipologie di aziende; esso
consiste in un’attività economica diretta a fornire beni e servizi ai soci con la
minore spesa possibile e senza intenti speculativi. Inoltre, viene analizzata la
tecnica dei ristorni; in base alle previsioni statutarie ed alle decisioni
allembleari, essa può rappresentare un mezzo per garantire il vantaggio
mutualistico del socio cooperatore.
Un altro principio fondamentale è quello della porta aperta che consente (a
differenza delle altre tipologie di società commerciali) l’ingresso o l’uscita
dalla compagine sociale senza che si apportino modifiche all’atto costitutivo.
In seguito si approfondisce la tematica della governance nelle cooperative, in
particolare le peculiarità del governo nelle società che adottano il modello
s.r.l.
Dopo aver elencato le varie tipologie di cooperative turistiche, alcune
indagini statistiche svolte con il contributo di Confcooperative e Legacoop
Turismo, si approfondisce il tema del turismo sociale, in quanto numerose
sono le società mutualistiche impegnate ad incentivare tale forma di turismo.
In fine, viene trattata la tematica della “destinazione turistica” nell’attuale
contesto, dove protagonisti della programmazione e dello sviluppo turistico
sono le Regioni, le Provicie, gli Enti locali; esemplare è il caso del modello
Alto Atesino, dove sette Apt (che svolgono funzione di programmazione
dell’attività turistica) sono gestite in forma cooperativa o consortile.
Nella terza ed ultima parte dell’elaborato si individuano gli aspetti giuridici
ed economico-aziendali fondamentali delle cooperative. A completamento del
lavoro viene esaminato un case history: La cooperativa turistica Theutra.
Trattasi di una piccola s.c.r.l. ubicata a Lecce, operante dal 2000 nell’ambito
V
dei servizi accessori offerti al turista. Dopo aver delineato gli aspetti peculiari
dell’attività svolta dalla cooperativa, lo scopo perseguito, le iniziative
intraprese, il rispetto dei parametri di prevalenza di mutualità, si cercherà di
indagare sullo stato di salute di tale impresa, attraverso un’analisi di bilancio
per indici.
Ringraziamenti
Desidero ringraziare il Prof. Antonio Costa per aver accolto positivamente la mia
richiesta di trattare la tematica del “Turismo Cooperativo”. Ringrazio la Prof.ssa
Alessandra Tafuro per avermi sostenuto, incoraggiato, per i preziosi consigli al
fine di realizzare il presente lavoro. Inoltre, ringrazio Paolo De Rinaldis per
avermi consentito di presentare la Cooperativa Theutra come case history, per
aver accolto le mie richieste di informazioni e per la presentazione dei dati
contabili.
Giuseppe, Alberto Chezzi e tutti i ragazzi della biblioteca della Facoltà di
Economia per essere stati sempre pronti ad aiutarmi a trovare il materiale
necessario. La Dott.ssa Debora Violi di Confcooperative per le statistiche ed i
dati sulle cooperative turistiche; Maurizio Forchini del consorzio italyholiday per
i preziosi consigli e per aver “girato” le mie richieste d’informazioni agli
operatore del settore; Paolo Scaramuccia di Legacoop Turismo per alcuni dati
statistici.
Ma un ringraziamento particolare va alla mia Famiglia che ha sempre creduto
nelle mie potenzialità; per avermi sostenuto ed aiutato sempre durante il percorso
di studi; per avermi incoraggiato a resistere ed andare avanti fino. . . . . . . fin qui!
CAPITOLO 1
IL RUOLO DEL TURISMO NELL’ECONOMIA
1.1. Premessa
Cos‟è il turismo? E che importanza ha nell‟economia moderna?
L‟Organizzazione Mondiale del Turismo (World Tourism Organization)
definisce così il turista: chiunque viaggi in paesi diversi da quello in cui ha la sua
residenza abituale, al di fuori del proprio ambiente quotidiano, per un periodo di
almeno una notte ma non superiore ad un anno e il cui scopo principale della
visita sia diverso dall‟esercizio di ogni tipo di attività remunerata all‟interno del
paese visitato.
Il turista può viaggiare per le seguenti motivazioni: svago, riposo e vacanza;
per visita ad amici e parenti; per motivi di affari e professionali, per motivi di
salute, religiosi/pellegrinaggio o altro
1
. Ciò che accomuna le tante motivazioni è il
bisogno di fruire di beni ritenuti idonei ad accrescere il benessere derivante dal
temporaneo soggiorno in un territorio percepito come altro rispetto a quello
consueto.
L‟essenza economica del fenomeno turistico è un reddito prodotto nel luogo di
abituale residenza e speso altrove per acquistare particolari beni e servizi
2
. Tali
beni compongono un paniere turistico che presenta una duplice caratteristica:
eterogeneità e pluralità. Eterogeneo nel senso che include diversi beni e servizi:
privati, pubblici, posizionali, relazionali, esperienziali. Plurale nel senso che
scaturisce da differenti forme di turismo. Il turismo è stato definito l‟espressione
più potente dell‟industria dell‟esperienza umana
3
. In effetti ciò che il turista
ricerca e consuma è un‟esperienza umana. Spesso reale, a volte virtuale.
1
Citato da R. Maeran, psicologia e turismo, Roma-Bari, Laterza, 2004, p.13.
2
Antonio Magliulo, Elementi di economia del turismo, Firenze University Press, 2007.
3
Ha scritto J. Rifkin, L‟era dell‟accesso, Milano, 2000, p. 195: “Aziende di ogni nazione sono impegnate nel
confezionamento e nella trasformazione in merce delle esperienze culturali. L‟espressione più potente e
visibile della nuova economia dell‟esperienza è il turismo globale: una forma di produzione culturale emersa,
ai margini della vita economica, appena mezzo secolo fa, per diventare rapidamente una delle più importanti
industrie del mondo. Il turismo non è altro che la mercificazione di un esperienza culturale.
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Nell‟attuale società, dominata dalla terziarizzazione dell‟economia
4
e dalla
flessibilità dei tempi di lavoro, il bisogno turistico diventa sempre più
interpersonale e primario. Il turista, quando sceglie una mèta guarda, oltre alle
risorse comuni (arte, mare e monti), anche alle infrastrutture materiali e
immateriali, al prestigio sociale e al livello delle relazioni umane che essa offre
5
.
Il turismo è destinato a diventare uno dei fenomeni socio-economici più
rilevanti dei prossimi anni. Nel 2008 gli arrivi internazionali hanno superato i 922
milioni con un impatto sul Pil mondiale del 3,8%. Si prevede che nel 2020 i
viaggiatori raddoppieranno superando il miliardo e mezzo
6
. In Italia l‟impatto
economico del turismo, diretto e indiretto, è pari a circa il 12% del Pil nazionale
con un‟occupazione, diretta ed indotta, pari al 9,7% degli occupati totali.
Tab. 1.1. – L‟economia del turismo in Italia secondo WTTC. Scenario 2008-2009 e 2009-2019
Miliardi Euro % sul totale Crescita reale
2008 2009 2008 2009 2008 2009
Viaggi e turismo individuale 87,4 82,7 9,3 9 1,2 -4,5
Viaggi d'affari 27,7 24,9 1,7 1,6 0,5 10,1
Spese governative 11,2 12,2 3,5 3,6 -0,9 3,4
Investimenti in capitali 26,8 28,2 7,9 9,1 -0,4 -6,8
Spese visitatori internazionali 35,1 33,8 7,3 7,4 0,2 -7,1
Altre spese 20,1 19,6 4,2 4,3 4,9 0
Domanda di viaggi e turismo 208,3 201,5 9,9 10 1 -5,2
Pil diretto del settore viaggi e turismo 64,6 61,5 4 3,9 0,3 -5,5
Pil sistema viaggi e turismo 155,5 152,4 9,7 9,6 0,2 -4,4
2018 2019 2018 2019 2018 2019
Viaggi e turismo individuale 130,9 123 9,9 9,8 1,5 2,1
Viaggi d'affari 39 34,3 1,7 1,6 0,9 1,3
Spese governative 15,8 15,9 3,5 3,6 0,9 0,8
Investimenti in capitali 37,9 40,8 7,9 9,1 1 1,8
Spese visitatori internazionali 63,5 52,3 6,4 6 3,4 2,5
Altre spese 48,8 37,8 4,4 4,3 5,4 4,8
Domanda di viaggi e turismo 331 304,1 10 10,1 2,1 2,3
Pil diretto del settore viaggi e turismo 100,1 90,8 4,2 4,2 1,9 2
Pil sistema viaggi e turismo 238,9 222,9 10,1 10,2 1,8 1,9
4
L. Fumagalli, P. Di Cioccio, L‟outsourcing ed i nuovi scenari della terziarizzazione. La centralità delle
persone nelle aziende di servizi, pag. 24. In prima istanza, il concetto di terziarizzazione evoca lo spostamento
di massa del peso delle attività del terziario nel contesto dei macrosettori produttivi.
5
Ha scritto S. Zamagni nel saggio per un consumo ed un turismo autenticamente umani, in L. Bruni, V.
Pelligra (a cura di), Economia come impegno civile, Roma, Città Nuova, 2002, p. 200: “il turismo è oggi
l‟unica attività economica di rilievo rimasta legata al territorio. In questo senso esso è magna pars nel
processo di ricostruzione delle radici e di messa in rete delle persone, un processo che, rinsaldando il tessuto
sociale, concorre a ricreare quelle reti di fiducia che costituiscono il nucleo duro del capitale sociale, di cui
oggi si è scoperta la rilevanza come risorsa strategica per lo sviluppo. In buona sostanza, si tratta di pensare al
nuovo turismo come ad un‟attività capace di generare beni relazionali, quei beni cioè che entrano a far parte
del capitale sociale di una determinata area geografica.
6
C. Petti, La gestione innovativa dei sistemi turistici, FrancoAngeli, 2009 pag. 13.
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1.2. La domanda turistica
In precedenza si è evidenziato che i consumatori turisti richiedono un paniere
di beni che presenta le caratteristiche dell‟eterogeneità (diversi beni) e della
pluralità (include molteplici turismi). La domanda può quindi essere ricavata sulla
base dell‟elemento eterogeneità o dell‟elemento pluralità. Nel primo caso si ha la
domanda di servizi turistici (ristorazione, ricezione, trasporto, intermediazione);
nel secondo una domanda di turismi (balneare, lacuale, montano, crocieristico)
7
.
Nel modello di analisi della domanda di turismi la quantità domandata è
rappresentata dalle presenze e cioè dal numero di notti trascorse in una
destinazione
8
; il prezzo rappresenta la variabile indipendente del modello che
conferisce una pendenza negativa alla curva di domanda: coeteris paribus,
maggiore è il prezzo minore è la domanda. La contrazione della domanda
all‟aumentare del prezzo dipende dall‟elasticità
9
della domanda rispetto al prezzo.
I consumatori turisti sono segmentati per fasce di reddito, età, cultura e per
questa ragione sono particolarmente sensibili alle politiche di prezzo, alle
campagne promozionali e alle offerte differenziate provenienti dalle imprese. La
domanda turistica è pertanto elastica. È interessante notare come alcuni effetti
possano alterare l‟elasticità della domanda.
7
Candela, Figini, Economia del turismo, pp. 157-158 si preferisce analizzare la domanda turistica
distinguendo tre livelli: 1. Un livello microeconomico, che fa riferimento alla quantità di beni e servizi
richiesti per le diverse componenti elementari del prodotto turistico; 2. Un livello mesaeconomico, che fa
riferimento alla quantità richiesta, misurata dalle presenze, per aggregazioni spaziali e/o per turismi; 3. Un
livello macroeconomico, che fa riferimento al valore totale dei beni e servizi domandati dai turisti, in un dato
periodo e in una data destinazione.
8
R. Garibaldi, Economia e gestione delle imprese turistiche, pag. 63. Gli arrivi si riferiscono alle persone che
giungono in un Paese (arrivi internazionali), in una destinazione (o anche in un albergo) e che vi pernottano.
Ai fini della quantificazione degli arrivi non importa però sapere quante notti il turista si ferma: egli
statisticamente costituisce un arrivo in una località, sia che si fermi una notte o quindici notti. Per presenze si
intende invece il numero di notti di permanenza del turista in una località o in un Paese: in inglese il concetto
di presenza viene tradotto semplicemente “night”.
9
A. Farchione, Il Prezzo. Tecniche strumenti e strategie pp. 74-75. L‟elasticità della domanda rispetto al
prezzo è lo strumento più adatto per esprimere la sensibilità della quantità domandata alle variazioni del
prezzo di vendita di un determinato bene. La variazione della domanda di un certo prodotto è maggiore
rispetto alla variazione del prezzo. Le situazioni che possono verificarsi sono o un aumento del prezzo di
vendita di un prodotto, con conseguente forte diminuzione del fatturato; oppure una diminuzione del prezzo
di vendita, con conseguente forte aumento del fatturato.
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1.2.1 L’effetto traino
Può accadere che alcune località o spiagge diventino delle mete rinomate e di
conseguenza il flusso di turisti tende ad aumentare. Il grafico n. 1.1. descrive le
conseguenze dell‟effetto traino
10
:
Grafico 1.1. L‟effetto traino
Quando il prezzo medio di una vacanza si riduce la conseguenza è un aumento
della domanda: si verifica cioè un movimento lungo la curva e si passa dal punto
a al punto b. La riduzione di prezzo attrae però anche turisti sensibili
all‟immagine “in” della località X.
La curva si sposta verso destra: al prezzo p
2
la domanda diventa Q
2
. Unendo i
punti a e c
(e altre possibili coordinate) otteniamo una curva di domanda meno
inclinata. L‟effetto traino accentua l‟elasticità della domanda turistica e limita il
potere delle imprese di alzare il prezzo: se un albergatore decidesse di aumentare
da solo il prezzo rischierebbe di perdere gran parte della clientela.
10
M. Grasso – D. Verga, Glossario di marketing e comunicazione. FrancoAngeli, 2001. L‟effetto traino è un
fenomeno imitativo che spinge un consumatore ad acquistare un prodotto considerato di successo da altri
consumatori.
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1.2.2. L’effetto snob
Grafico 1.2. L‟effetto snob
Come si evince dal grafico n. 1.2. in questo caso, la stessa riduzione del prezzo
(da p
1
a p
2
) determina uno spostamento verso sinistra della curva di domanda.
L‟eccessivo grado di affollamento spinge una parte dei consumatori turisti ad
abbandonare quella località. Al prezzo p
2
la quantità diventa Q
2
. L‟effetto snob
11
attenua l‟elasticità della domanda turistica. Le imprese che operano in una località
soggetta ad effetto snob dispongono di un maggior potere di mercato: possono
alzare i prezzi senza dover temere una fuga di clienti.
11
L. Occhini, L ’individuo nelle organizzazioni, Es@ Edizioni Studio @lfa, 2004. Si definisce effetto snob
quel processo attraverso il quale, si può osservare un rilevante calo di consumo di uno specifico prodotto,(da
parte di una cerchia ristretta di consumatori che lo aveva adottato come status symbol) nel momento in cui
l ’uso ed il consumo di tale prodotto si estende a più gruppi sociali. In tal senso: N. Costa, I professionisti
dello sviluppo turistico locale. I sistemi turistici locali come opportunità di lavoro. Hoepli, 2005, pag. 80.