Introduzione
VI
cliente una comunicazione e promozione personalizzate, un’offerta
personalizzata, una transazione personalizzata, un’assistenza
personalizzata. Con l’affermazione del world wide web si ha un
graduale passaggio dal broadcasting ( messaggio indifferenziato per
un pubblico di massa) al narrowcasting (messaggio personalizzato).
Le imprese in rete, inoltre, adotteranno il marketing relazionale, che
diversamente da quello tradizionale, cerca di instaurare un rapporto
one-to-one e interattivo con il singolo cliente; ciò consente di ottenere
una comunicazione bidirezionale e un rapporto più intenso con esso,
studiato per venire incontro alle sue specifiche esigenze. In altre
parole, il marketing relazionale studia la natura delle relazioni che
un’impresa stabilisce con i clienti e, come queste possono essere
attivate e gestite in modo efficace nel tempo, al fine di acquisire una
posizione competitiva sul mercato.
Entrare in rete, vuol dire confrontarsi ogni giorno, con il mercato
globale, il consumatore globale, una competizione globale; per
rimanere sempre in gara e ottenere maggiore visibilità l’azienda deve
adottare un nuovo canale di vendita: l’e-commerce.
L’e-commerce rappresenta per l’impresa un canale alternativo di
vendita, rispetto a quello tradizionale, che viene definito in modo
generale come: “ un qualsiasi tipo di transazione tendente a vendere o
acquistare un prodotto o un servizio, in cui gli attori interagiscono
elettronicamente piuttosto che con scambi fisici e contatti diretti”.
Con l’introduzione dell’e-commerce, sia l’e-impresa che il
cyberconsumatore avranno dei benefici. L’e-impresa, sfruttando l’e-
commerce, potrà raggiungere potenziali clienti, in qualsiasi parte del
mondo e, quindi, farà cadere le barriere protettive, rappresentate in
passato dalla distanza geografica. Inoltre potrà entrare in contatto con
Introduzione
VII
i propri clienti finali, senza alcuna intermediazione, potendo ricevere
un feedback immediato dal mercato. Il cyberconsumatore potrà
usufruire di questo nuovo canale di vendita, avendo l’opportunità di
trovare un maggior assortimento di prodotti, ricchezza di
informazioni, personalizzazione del prodotto, risparmio di tempo e
una maggiore convenienza rispetto alla vendita tradizionale. I siti web
nei quali i clienti fanno i loro acquisti sono chiamati “e-shop” ovvero
negozi virtuali, in modo da poterli distinguere da quelli tradizionali.
In un prossimo futuro, diventerà comune, entrare in un negozio
virtuale, effettuare un acquisto, pagare elettronicamente e, ricevere
comodamente a casa il bene acquistato. Uno dei problemi da risolvere,
per dissipare eventuali dubbi dal fare acquisti on line, da parte degli
shoppers, rimane la sicurezza nei pagamenti on line. Questi ultimi,
dovranno essere fatti, in modo tale da garantire la sicurezza non solo
per l’acquirente, ma anche per il venditore che riceve la moneta
elettronica, per assicurarsi che sia vera.
Un esempio di impresa che ha adottato l’e-commerce ed ha riscosso
un grande successo nel mondo e, conquistato la fiducia di numerosi
utenti, è rappresentato da eBay. Questa azienda, tramite l’utilizzo
dell’asta on line, ha creato un mercato mondiale, in cui privati e
aziende acquistano e vendono milioni di oggetti al giorno.
Capitolo I
1
I CAPITOLO
L’AVVENTO DELLE ICT: DAL SISTEMA DI PRODUZIONE
DI MASSA ALLA SOCIETA’ DIGITALE
1.1 Il sistema di produzione di massa
Per secoli la produzione di beni e servizi è avvenuta col sistema
artigianale nel quale tutto veniva lavorato a mano, da chi disponeva
della materia prima, degli attrezzi e soprattutto della necessaria
competenza tecnica finché la rivoluzione industriale portò alla
sostituzione degli attrezzi manuali con macchine. L’adozione di
apparecchiature meccaniche aprì due distinti percorsi evolutivi: il
primo manteneva il sistema artigianale, il secondo lo sostituiva con il
sistema di produzione di massa. Il primo percorso evolutivo non
portava a cambiamenti radicali, si fondava sull’idea che le macchine e
i processi automatici potessero affiancarsi alla competenza
professionale dell’artigiano, consentendogli di realizzare prodotti
ancor più diversificati.
Con la rivoluzione industriale nel diciannovesimo secolo s’affermò in
Inghilterra, negli Stati Uniti e in molti paesi dell’Europa l’industria
manifatturiera che prese il nome di: American System of Manufactures
Capitolo I
2
o semplicemente American System
1
. Le caratteristiche innovative del
nuovo sistema che lo distinguevano dal sistema di produzione
artigianale e dagli altri erano:
- l’impiego di parti intercambiabili che semplificò il processo
produttivo e fece risparmiare enormi quantità di lavoro.
- L’uso di macchine specializzate per garantire le parti
intercambiabili.
- La centralità del processo produttivo, resa possibile dalle altre
innovazioni. Anziché limitarsi a fornire le materie prime ai singoli
artigiani, ottenendo una produzione scarsa ed eterogenea, i
proprietari delle fabbriche riconsiderarono l’intera organizzazione
del processo produttivo, per aumentarne il più possibile
l’efficienza.
- Divisione del lavoro cioè la riduzione del lavoro a compiti
ripetitivi, dove si assegnava a ciascun lavoratore un solo compito,
da ripetere in continuazione.
- Professionalità della forza lavoro.
- Versatilità perché univa alle qualità del sistema artigianale la
nuova attenzione al processo produttivo, anziché ai singoli
prodotti.
All’inizio del ventesimo secolo, questi principi dell’American system
non furono più sufficienti a sostenere la crescita di molte grandi
aziende, che cercavano di rispondere alle esigenze di un’economia
sempre più dispersa geograficamente.
1
American system of manufactures è un sistema di produzione che si sviluppa negli Stati Uniti dal
1875 circa in poi. Con la rivoluzione industriale in Inghilterra, negli Stati Uniti e in molti paesi
dell’Europa continentale si affermò l’industria manifatturiera, col sistema della fabbrica (factory
system). Successivamente quel sistema assunse negli Stati Uniti un carattere del tutto peculiare e,
proprio perciò venne chiamato: American System of Manufactures.
Capitolo I
3
Proprio verso la fine del diciannovesimo secolo si delineò un nuovo
sistema di produzione che prese il nome di “mass production”, o
anche “fordismo”, da Henry Ford (noto ingegnere della Ford Motor
Company) che ne guidò l’applicazione più compiuta e rigorosa. Il
sistema di produzione di massa è figlio dell’American System, ed
anche in esso hanno particolare importanza le parti intercambiabili, le
macchine specializzate, il processo produttivo, la divisione del lavoro;
questi aspetti anzi vengono ulteriormente esaltati. Cardine
dell’American System era l’intercambiabilità delle parti, mentre il
cardine della produzione di massa è il flusso logistico. Questo fu
ampliamente utilizzato da Henry Ford
2
, nel suo leggendario “modello
T”. L’organizzazione funzionale della fabbrica, venne profondamente
modificata con l’allestimento di una linea di montaggio lungo la
quale erano disposti i lavoratori che eseguivano ognuno
un’operazione di montaggio, sempre la stessa, sulla parte
d’automobile che ricevevano e che passavano al lavoratore
successivo, il quale effettuava la sua piccola operazione e passava a
sua volta la parte, e così via. Quest’ innovazione divenne sinonimo di
produzione di massa (mass production). Con la linea di montaggio del
modello T, allestita nell’ottobre 1913, gli ingegneri Ford ottennero
subito una drastica riduzione del tempo di montaggio, da dodici ore e
otto minuti a due ore e trentacinque minuti per ciascun nuovo
esemplare di modello T.
Il secondo principio della produzione di massa, applicato anch’esso da
Ford, era quello dell’abbattimento dei costi e dei prezzi per realizzare
2
Fordismo è il sistema di organizzazione e ottimizzazione della produzione industriale che cambiò
radicalmente la modalità di creare, accumulare e distribuire la ricchezza nel pianeta. L’idea venne
a Henry Ford nel 1903, che costruì una fabbrica con settemila dipendenti, da cui sarebbe uscita la
prima autovettura di massa prodotta nel mondo.
Capitolo I
4
prodotti “di massa”. Anzi fu proprio per ridurre i costi, che fu allestita
la linea di montaggio. Il terzo principio del sistema di produzione di
massa, quello delle economie di scala, discende dai primi due: più
grande era la fabbrica, maggiore sarebbe stata la sua produzione e
minori i suoi costi unitari.
L’abbattimento dei costi rendeva possibile la riduzione dei prezzi,
secondo una logica che s’affermò come elemento distintivo del
sistema di produzione di massa. La riduzione dei prezzi, consentiva ad
un numero maggiore di persone d’acquistare i prodotti e il
conseguente aumento dei volumi di vendita, portava all’aumento della
produzione e quindi all’ulteriore abbattimento dei costi unitari e così
via. Questo concatenamento di cause ed effetti, fortemente
amplificante, assicurò la crescita impetuosa delle aziende che
adottarono il nuovo sistema di produzione di massa. L’entità di questa
crescita emerge anche dalle vendite del modello T, che nel 1908 sono
poco più di diecimila automobili e nel 1923 toccano i due milioni di
esemplari. Questo effetto amplificante era ottenibile solo con lo
sviluppo e la produzione di “prodotti standard”, perché qualsiasi
particolarità o personalizzazione avrebbe disturbato il processo di
produzione, aumentandone considerevolmente i costi.
La standardizzazione dei prodotti raggiunse il culmine proprio alla
Ford di quell’epoca. Una delle ragioni principali della grande
diffusione che ha avuto negli Stati Uniti il sistema di produzione di
massa, risiede nella maggiore omogeneità del mercato americano,
rispetto ai mercati dei paesi industrializzati europei. Questa maggiore
omogeneità della domanda dipendeva da numerose ragioni, non
ultima la standardizzazione dei prodotti; l’America non aveva mai
avuto le distinzioni di classe che caratterizzavano l’Europa, quindi gli
Capitolo I
5
americani non provavano nessuno stimolo a differenziarsi dalle altre
classi con i loro acquisti.
Un altro elemento che distingue il nuovo sistema di produzione di
massa dagli altri è la specializzazione estrema delle macchine e degli
addetti. Nel nuovo modello fordista, gli addetti non avrebbero più
lavorato ai loro vecchi banchi, ma avrebbero montato una sola parte, o
avrebbero incominciato ad avvitare solo un certo numero di bulloni.
Inoltre nel sistema di produzione di massa, l’intero processo
produttivo diventò strettamente dipendente da macchine altamente
specializzate, che effettuavano una sola operazione ciascuna, spesso
per un solo modello di prodotto: per passare alla lavorazione di un
altro modello di prodotto, o di una variante al modello originale
occorreva un costoso cambio di attrezzatura.
Infine, mentre la diffusione dell’American System era dipesa
principalmente dall’industria delle macchine utensili, quella del
sistema di produzione di massa, dipese dall’industria automobilistica e
specialmente da Henry Ford e dai suoi esperti di produzione. Le altre
case automobilistiche s’affrettarono ad applicare le nuove tecniche
utilizzate dalla Ford Motor Company e, così fecero anche altre
aziende che producevano beni durevoli di consumo, finché il nuovo
sistema di produzione di massa divenne il più diffuso negli Stati
Uniti
3
.
3
Cfr. J.B. Pine (1993), Mass customization:dal prodotto di massa all’industriale su misura,
Franco Angeli, Milano 1997.
Capitolo I
6
1.2 L’emergere del sistema di mass customization
Come già detto in precedenza, l’attenzione del marketing nelle
aziende organizzate per la produzione di massa, si concentrò
essenzialmente sulla vendita di prodotti standard di basso costo a
grandi mercati omogenei, per dare all’azienda una domanda stabile e
prevedibile. Il marketing era orientato alla produzione, più che al
cliente e, partiva sempre dall’assunto che il pubblico fosse sensibile
soprattutto al prezzo. Questo sistema portò al successo la Ford ed altri
innumerevoli produttori di massa, ma non per sempre. Il marketing di
queste aziende non faceva propriamente marketing, bensì vendita pura
e semplice, spingendo al massimo i prodotti esistenti. Come affermava
Peter Drucker “lo scopo ultimo del marketing è di rendere superflua
l’attività di vendita, mirando invece a conoscere il consumatore, a
capirlo, per offrirgli il prodotto o il servizio che fa al caso suo. In
teoria il marketing dovrebbe portare a un consumatore pronto
all’acquisto; a quel punto non resterà che rendere disponibile il
prodotto o il servizio
4
”.
Queste caratteristiche sono proprie di un nuovo paradigma di
management che si è sviluppato negli ultimi vent’anni circa e, prende
il nome di mass customization
5
. Questo è il nuovo modo di concepire
la concorrenza in campo economico, con il riconoscimento della
centralità delle esigenze e dei desideri dei clienti, ma senza nessuna
rinuncia all’efficienza, all’efficacia e al contenimento dei costi.
4
Cfr. P. Drucker, Management: Tasks,Responsabilities,Practices,Harper&Row, New York 1973.
5
Mass customization è una sorta di ossimoro che unisce appunto concetti tra loro opposti, come
massa ed individualizzazione, produzione seriale e personalizzazione. In “Mass customization: dal
prodotto di massa all’industriale su misura”di J.B.Pine la mass customization viene definita
produzione di massa su misura o produzione industriale su misura.
Capitolo I
7
La turbolenza del mercato è proprio uno dei fattori che portano al
cambiamento del sistema di produzione. Il termine “turbolenza del
mercato” connota l’entità dell’instabilità, dell’incertezza e della
mancanza di controllo che caratterizzano il mercato dell’azienda.
Le aziende che basano il loro sistema di produzione sulla mass
customization, non si concentrano più sulla produzione di prodotti e
servizi standard destinati ai mercati omogenei, hanno abbandonato il
vecchio sistema fondato sull’efficienza da ottenersi con la stabilità e il
controllo. Con l’applicazione di nuove tecnologie e di nuovi metodi di
management, esse concentrano la loro attività sulla differenziazione e
la personalizzazione, da ottenere attraverso la versatilità e la rapidità
di risposta. Mentre chi applicava il sistema della produzione di massa
si preoccupava di sviluppare, produrre, vendere e consegnare beni e
servizi il cui prezzo, fosse abbastanza basso da renderli accessibili al
grande pubblico; chi applica la mass customization si preoccupa di
sviluppare, produrre, vendere e consegnare beni e servizi, la cui
varietà e customization li facciano corrispondere esattamente ai
bisogni di ciascuno o quasi. Infatti, oggi vende di più l’azienda che sa
rispondere meglio delle altre, alle esigenze individuali dei clienti.
L’innovazione tecnologica è fondamentale nel nuovo sistema,
soprattutto per aumentare, come già detto, la versatilità e la
differenziazione dei prodotti offerti, abbreviandone anche i tempi di
sviluppo. I clienti, d’altra parte, appartengono a mercati sempre più
eterogenei, domandano prodotti personalizzati (custom) e inducono a
rivedere i processi produttivi per renderli più adatti alla mass
customization. Mentre nella produzione di massa, venivano sviluppati
anzitutto i prodotti, poi in seguito i processi per produrli, nel nuovo
Capitolo I
8
sistema i processi vengono invece messi a punto per primi e, restano
distinti dal flusso dei prodotti che sono in continua evoluzione.
I prodotti hanno una breve durata economica a causa della rapidità del
cambiamento tecnologico, dell’introduzione delle ICT (Information
and communication technology), di Internet come nuovo canale di
comunicazione e di vendita per le aziende. Qualsiasi azienda per poter
avere uno spazio di rilievo nel contesto attuale della new economy
(nuova economia o net-economy) deve essere flessibile, aperta ai
cambiamenti della nuova società. E’ necessario, per le imprese,
innovarsi continuamente, per poter reggere la concorrenza delle altre
sfidanti presenti nel mercato che, non resteranno certamente con le
mani in mano, cercando di proporre ai loro clienti, prodotti via via
sempre più differenziati, in modo da andare incontro alle loro più
disparate esigenze
6
.
6
Cfr. F. D’Egidio, L’economia digitale e il culture change come prosperare nella nuova
economia, Franco Angeli, Milano 2001.
Capitolo I
9
1.3 L’introduzione delle ICT: la nascita della società digitale
La rivoluzione apportata da Internet con la creazione di reti
informatiche mondiali, l’importante ruolo svolto dalle tecnologie
dell’informazione e della comunicazione (ICT), nella nascita di un
nuovo sistema di produzione, appunto la mass customization ed anche
di un nuovo modello di business, hanno dato un grande contributo alla
nuova caratterizzazione della nostra società definita “società digitale e
dell’informazione
7
”.
Secondo Negroponte
8
, direttore del Media Lab del MIT
(Massachusetts Institute of Technology) di Boston ed anche uno dei
maggiori esperti mondiali di comunicazione digitale, siamo entrati
nella “società dei bit”; una società in cui le principali risorse
scambiate avranno forma digitale (saranno cioè rappresentate da bit), a
differenza della società preesistente in cui le risorse avevano una
consistenza fisica, per cui si poteva parlare di “società degli atomi”.
Mentre l’economia della società degli atomi, è basata essenzialmente
sulla produzione di beni fisici, quella della società dei bit è fondata
sulla produzione di informazioni e conoscenze. Nella nuova società,
sarà facile archiviare bit e trasferirli velocemente, a differenza di
quanto si poteva fare con gli atomi; le conoscenze accumulate e rese
disponibili su rete internet potranno diffondersi rapidamente.
Ad esempio i libri potranno circolare in forma digitale senza bisogno
di essere stampati e, pertanto non si esauriranno, come succede
attualmente con i volumi cartacei .
7
Cfr. A. Foglio, E-commerce e web marketing strategie di web marketing e tecniche di vendita in
internet, Franco Angeli, Milano 2002.
8
Cfr. N. Negroponte, Essere digitali, Sperling&kupfer Editori, Milano 1995.
Capitolo I
10
Questa società, riconoscendo all’informazione e alla conoscenza un
ruolo strategico per il suo processo di sviluppo economico, sociale,
culturale, sta migliorando, ma anche cambiando sia gli usi e costumi
delle persone che delle stesse imprese e istituzioni; il fenomeno
Internet e quanto ne deriva (informazione e comunicazione in tempo
reale, digitalizzazione a tutto campo, ecc..) stanno veramente
trasformando il nostro modo di vivere, così come altre invenzioni
hanno fatto in altri tempi (macchina a vapore, motore a scoppio, radio,
cinema, telefono, televisione..). Il mondo infatti ha visto fino a oggi
quattro ondate di innovazione tecnologica che meritano l’appellativo
di “rivoluzioni”. Da ciascuna di esse, l’umanità ha saputo trarre
vantaggio per promuovere lo sviluppo economico e migliorare le
condizioni di vita. La prima, dal 1780 al 1840, è stata la Rivoluzione
Industriale, originatasi in Gran Bretagna grazie all’invenzione della
macchina a vapore. La seconda, dal 1840 al 1890, si è avuta sulla scia
dell’invenzione della ferrovia. La terza, dal 1890 al 1950, ha avuto il
suo fulcro nell’energia elettrica e nell’automobile. Dagli anni ‘60
siamo entrati, con l’invenzione del computer, nella “rivoluzione
dell’informazione
9
”. Ciò che è stata la rivoluzione industriale negli
anni passati, è oggi la rivoluzione dell’informazione prodotta da
Internet; tutto e tutti ne sono condizionati.
La società degli anni passati che viveva per produrre valore aggiunto,
oggi si dematerializza, al punto di diventare virtuale caratterizzandosi,
come già detto prima, non più per la produzione materiale, ma per ciò
che è immateriale come l’informazione, il business virtuale; questo
processo vede nell’informazione e nella comunicazione i fattori
qualificanti dello sviluppo della nostra società.
9
Cfr. C. Ziliani, E-marketing direct, database e internet marketing, McGraw-Hill, Milano 2001.
Capitolo I
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Con l’accresciuta quantità di informazioni in circolazione, oggi si
vuole dunque conoscere di più e, quindi, interagire con la stessa
informazione. Fino a ieri, era l’individuo a cercare le informazioni
spostandosi da un paese all’altro; oggi invece è l’informazione a
spostarsi, a raggiungere i cittadini, i consumatori, le imprese; internet
dà un fondamentale contributo a questo scopo .
Questa società riesamina anche il concetto di valore alla luce della
rivoluzione digitale; il valore da sempre basato su materie prime,
risorse finanziarie, ora passa a basarsi sulla quantità, sulla qualità,
sull’organizzazione dell’informazione.
Per questa società, è ricco e vince la sfida chi conosce bene e per
primo, chi detiene il know how; è il livello di conoscenza a qualificare
individui e imprese, infatti “siamo ciò che conosciamo”e le imprese
“ci sono se conoscono”.