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complessivi delle imprese. L elemento che assume la massima importanza nella
concezione moderna d impresa Ł l informazione. Ci che le nuove teorie, molte
peraltro ancora in fase di studio, cercano di evidenziare Ł la centralit del ruolo
dell informazione come veicolo della conoscenza a tutti i livelli aziendali. I flussi
informativi interni alle organizzazioni, conosciuti con la denominazione di
dialoghi, permettono lo scambio e la diffusione della conoscenza. I modelli di
gestione aziendale in auge fino a pochi anni or sono erano di tipo verticale e
gerarchico e lo snodo delle varie attivit avveni va tendenzialmente attraverso
organigrammi tradizionali gerarchici. L archetipo di organizzazione tenuto in
considerazione Ł stato sostanzialmente di tipo funzionale . La transizione delle
informazioni era per lo piø limitata ai vari dipartimenti. Da circa un decennio a
questa parte per , grazie allo sviluppo di sofistic ate tecnologie (sia hardware che
software), si Ł affermato un nuovo modo di intendere la circolazione
dell informazione, e quindi della conoscenza, nelle aree aziendali. I dialoghi, ossia
la rappresentazione delle logiche con cui sono veicolate le informazioni
all interno delle organizzazioni, si dipanano trasversalmente tra le varie funzioni
aziendali. Essi si suddividono in base al livello di codificazione delle informazioni
in: molto strutturati, mediamente strutturati e poco strutturati. La conoscenza in
essi veicolata non resta interna ai singoli dipartimenti, ma Ł elemento fruibile da
qualsiasi utente. L informazione diventa trasversale , e completa attraversa le
funzioni dell impresa e permette di smantellare l o ttica delle attivit svolte
attraverso la struttura tradizionale gerarchica, per favorire un organizzazione per
processi . Cardini della logica organizzativa per processi sono la trasversalit e la
collaborazione. I responsabili di processo (process owners) non sono figure
inserite in una ratio di comando bens paritetica rispetto agli altri componenti. Il
background di competenze di ogni membro del team di lavoro Ł fondamentale per
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la radiazione della conoscenza. Questo modello di gestione basato sui processi e
caratterizzato dalla trasversalit dell informazion e offre innumerevoli vantaggi e
permettere di far emergere tutte le potenzialit de ll impresa.
Con l avvento dell ICT si osserva una commistione f ra gli archetipi organizzativi
tradizionali e la nuova dimensione collaborativa orizzontale. Piø di un impresa,
che si apra alla logica per processi, Ł indotta a passare attraverso l organizzazione
per progetti, un tipo di logica trasversale facilmente implementabile anche
all interno di una struttura gerarchica tradizionale, in quanto le persone
componenti l ente di progetto sono paritetici all i nterno di esso, ma mantengono il
proprio grado rispetto alle funzioni aziendali. L importanza che assume
l organizzazione per processi si fonda sulla caratteristica, propria dei processi
appunto, di poter essere formalizzati, tradotti cioŁ, attraverso una semantica
standard (UML- Unified Modeling Language), in informazioni codificate,
universalmente comprensibili. I processi cos modellizzati divengono adeguati per
essere proceduralizzati presso un architettura informativa. E qui che entrano in
gioco le avanguardie tecnologiche, supporti irrinunciabili per coadiuvare i flussi
di dati e informazioni. Lo sviluppo di applicazioni software integrate ha posto in
grado di dare una forma empirica all astrazione dei processi.
Le persone che gravitano all interno delle attivit che compongono i processi
devono essere in grado di correlare la propria attivit alle altre. Per il process
owner, Ł fondamentale avere una visione complessiva dei legami fra le attivit . E
facile quindi capire come i dialoghi chiamino in causa tutti i concatenamenti che
permettono alle persone di svolgere i propri compiti.
Il ruolo centrale dell informazione emerge oltretutto considerando la sua
intercambiabilit con gli altri fattori produttivi ". Nel passato erano considerate
necessarie le tre M money, men, materials - oggi Ł l informazione che si
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sostituisce ad ognuna di queste:
Un buon sistema informativo consente di conoscere la situazione di
liquidit complessiva e quindi di operare con liqui dit minore,
pertanto si pu sostituire l informazione al denaro ;
L elaborazione dei dati pu ridurre la necessit di risorse
amministrative per compiti banali e ripetitivi: in questo caso
l informazione elaborata sostituisce il personale;
Le aziende dotate di un sistema informativo, infine, avendo sempre
l esatto valore delle scorte, possono operare con giacenze piø
ridotte e conseguire significativi risparmi.
Se ne deduce che l informazione Ł di gran lunga piø economica degli
altri fattori di produzione .(Marco De Marco, 2000) .
La tecnologia rilevante Ł quella capace di velocizzare e facilitare lo scambio dei
dati e delle informazioni all interno dei processi dell organizzazione. E utile
quindi introdurre il concetto di sistema informativo.
Numerose definizioni sono state proposte, una basilare ma puntuale Ł quella
riportata da Marco De Marco che definisce sistema informativo un insieme di
persone, macchine, software e procedure che permettono all azienda di disporre
delle informazioni necessarie nel posto giusto e al momento giusto (Marco De
Marco, 2000). Informazione e tecnologie gestionali in grado di manovrarle sono
le fondamenta della nuova concezione d impresa. Notamente, come si evince in
modo chiaro dalla copiosa letteratura sul tema, la determinante necessaria affinchØ
queste tecnologie si rivelino effettivamente foriere di facilitazioni Ł il loro
adeguato inquadramento nell’ambito aziendale e, soprattutto, la loro integrazione
con gli schemi organizzativi strategici consolidati. Le tecnologie in ambito
aziendale debbono rappresentare una marcia in piø per la gestione, la produzione,
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l innovazione e solo se adeguatamente correlate alla variabile organizzativa
possono divenire il fondamento dell’impresa.
Partendo da un inquadramento storico e descrittivo dei sistemi gestionali integrati,
il lavoro si propone, dunque, di evidenziare le criticit legate a quello che si
ritiene il momento principale dell implementazione di un sistema ERP: la scelta
del software. Si esplorano le dinamiche che sottendono la necessit di una scelta
d implementazione e le difficolt legate alla valut azione delle performance dei
sistemi, per ci che riguarda il loro impatto econo mico ed organizzativo
all interno dell impresa. S intende dimostrare l es senzialit di un attenta analisi
preliminare all implementazione di un sistema ERP e il ruolo primario che essa
riveste nell efficace riuscita del progetto. Scopo della trattazione Ł di focalizzare
l osservazione sui nodi principali da considerare nella scelta di un sistema
gestionale per un adeguato bilanciamento tra potenzialit del software e relativi
investimenti, e, piø specificamente, per ci che at tiene all esame dei costi totali
d implementazione. Nel dettaglio, la prima parte si occupa di fornire un quadro
storico evolutivo dei sistemi informativi e di fare il punto sullo stato attuale
dell arte delle nuove tecnologie. La seconda parte esamina la problematicit della
scelta del software, con riferimento agli impatti sulla realt aziendale e alla
valutazione del TCO. La tesi della criticit della software evaluation Ł infine
sostenuta e arricchita negli ultimi due capitoli da un analisi del mercato ICT nel
territorio regionale del Veneto e dalla presentazione di un caso aziendale studiato
sul campo, che permettono un riscontro pratico ed immediato dei contenuti del
lavoro.
Parte prima
CARATTERISTICHE DEI SISTEMI
INFORMATIVI GESTIONALI INTEGRATI
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Capitolo 1
L ICT E I SISTEMI INFORMATIVI
1.1 BREVE STORIA DELLO SVILUPPO DEI SISTEMI INFORMATIVI
Possiamo pensare all ormai dimenticato calcolatore come Abramo della
tecnologia, la cui invenzione ha dato un impronta alle generazioni successive. Per
quello che riguarda strettamente l ambito dei sistemi informativi, rimane difficile
individuare un vero e proprio anno zero cui si po ssa far risalire la nascita delle
tecnologie dell informazione.
Gli strumenti piø noti nell ambito dell ICT, information and communication
technology, si sono sviluppati soprattutto tra la fine degli anni 90 e gli inizi del
terzo millennio. Gi intorno al 1960, tuttavia, si sono intravisti i capostipiti di
questa lunga dinastia di strumenti. La storia dei sistemi informativi ha origine
nella patria dell evoluzione, il nordamerica. Una prima fase di sviluppo si
compone di strumenti che ricalcano essenzialmente i sistemi manuali e sono
rivolti alla gestione delle procedure di base. Nella sostanza si trattava di registrare
i principali avvenimenti dell ambiente aziendale per poter, in seguito, redigere un
rapporto che permettesse una valutazione della situazione complessiva. Era
seguito, quindi, un tipo di approccio ex-post , ch e comportava ovvie difficolt e
gravi imprecisioni. Il nucleo di questi sistemi risiedeva nell area della produzione
e nel controllo dell inventario, mirando ad ottenere una sostanziale sistematicit
nel riordino delle scorte di magazzino. Con riguardo alle macchine utilizzate,
compaiono in questo periodo solamente terminali cosiddetti stupidi , composti
solo da video e tastiera e privi di qualsiasi capacit di calcolo autonomo, perci
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totalmente dipendenti dalla manodopera del personale. Il contesto dei primi
sviluppi dell ICT Ł tuttavia un mercato in espansione, caratterizzato da scarsa
competizione e basso costo dei fattori produttivi (materie prime e lavoro). Il ciclo
di vita dei prodotti Ł, inoltre, mediamente molto elevato (si parla di anni), ed una
semplice gestione della rotazione delle scorte di magazzino Ł dunque, se non
esaustiva, sicuramente sufficiente a coprire le esigenze della produzione. In questa
fase i rudimentali gestionali sono accomunati da una creazione dedicata, ossia
sono realizzati, all esterno o all interno di ogni singola azienda, in modo
personalizzato e nessun software presenta caratteristiche replicabili in altri simili
contesti aziendali. Spesso nascono all interno delle imprese centri EDP (electronic
data processing) adibiti alla messa in opera degli strumenti informatici.
All esterno, le case produttrici di sistemi gestionali tendono a realizzare data base
proprietari, esclusivamente finalizzati ad incamerare i dati dei propri programmi.
Ci determina costi elevatissimi per la realizzazio ne dei gestionali, e nel
contempo lega le imprese alla software house di produzione, rendendo meno
agevole la diffusione stessa dei sistemi.
Negli anni successivi, le modificazioni del mercato, quali la crescita della
competitivit (e verosimilmente del numero d impres e per settore) e le piø elevate
abilit manageriali, hanno dato adito a nuovi e piø specifici bisogni che avviano la
seconda fase di sviluppo dei sistemi informativi. In questa fase, che si svolge fra
gli anni 70 ed 80, si affacciano alla vita d impr esa nuovi mezzi tecnologici, piø
sofisticati e meno costosi, secondo un trend seguito ancora oggi. Nel 1981 L IBM
d alla luce il personal computer, e si compie cos una vera rivoluzione
informatica . Una generazione di nuovi preparati ma nager concentra la propria
attenzione su tre aree chiave per un efficiente organizzazione dell impresa:
- il controllo dei costi di produzione;
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- il controllo dei rapporti con i fornitori;
- e il controllo dei rapporti con i clienti.
In risposta a queste evoluzioni, si approntano nelle aziende sistemi di rilevazione
analitica e di reporting che permettano di soddisfare le priorit avvertite. Dal
punto di vista strettamente tecnico, Ł in questa fase che si rendono disponibili i
primi DBMS1 data base management system - indipendenti, sleg ati cioŁ dal
software della casa madre. Il vantaggio di questi archivi non Ł di poco conto,
considerando che permettono l avvento dei pacchetti software, programmi
realizzati non piø strettamente su misura, ma destinati ad un ampio target di
organizzazioni, simili per dimensioni e problematiche. I DBMS consentono
inoltre all impresa di slegarsi dalla software house dalla quale hanno acquistato il
programma, con un netto contenimento dei costi e l evidente espansione del
ricorso a risorse esterne differenziate, che possono, ora, garantire maggiori
standard qualitativi con investimenti piø leggeri, anche in confronto alla creazione
di un proprio centro EDP. E cos che nascono i pri mi MRP - materials
requirement planning in grado di calcolare il fab bisogno di materie prime al
momento giusto. Utilizzando documenti elementari quali le distinte base,
l inventario, e il piano di produzione stilato dall azienda (MPP master
production plan), l MRP pu determinare le quantit di materie prime da
acquistare e i tempi nei quali effettuare gli approvvigionamenti. Si ha oltretutto, lo
spostamento da un ottica di analisi e rilevazioni a posteriori, ad un punto di vista
concomitante o addirittura ex-ante, in cui le informazioni vengono stoccate e
assimilate dal sistema gestionale durante o prima lo svolgimento delle relative
attivit . Ci produce notevoli vantaggi in termini di precisione e uniformit delle
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Un DBMS Ł un sistema software progettato per consentire di creare e gestire in modo efficiente i
database, ossia gli archivi virtuali di dati strutturati. Il sistema amministra le richieste in entrata e i
dati in uscita e cura il controllo degli accessi e delle relative autenticazioni, laddove necessario.
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conoscenze circolanti all interno dell azienda. Imp ortanza fondamentale assume,
in questa fase, la possibilit di estendere la cono scenza dei dati aziendali a tutti i
reparti, ponendo le basi per quell avanguardistica organizzazione per processi che
si affermer negli anni successivi.
Una terza epoca evolutiva dei sistemi informativi gestionali comincia negli anni
90. I manager di questi anni contano in modo particolare sull aiuto di sistemi
sempre piø avanguardistici, che siano realmente in grado di supportare le
decisioni strategiche con riguardo a tutti gli ambiti aziendali. L ambiente di
estrema competizione, il ciclo di vita dei prodotti che si accorcia a vista d occhio,
le esigenze di risposte rapide ed efficaci sia sul fronte dell amministrazione delle
procedure interne, che su quello esterno dei rapporti con clienti e fornitori,
spiegano l incremento delle funzioni dei sistemi gestionali, che arrivano ora a
lambire tutti i gangli vitali delle organizzazioni. Questo periodo Ł estremamente
significativo soprattutto per la compiuta concretizzazione del concetto di
processo, gi introdotto da Porter nel 1982. Prendo no prepotentemente piede in
quest epoca gli interventi volti a rivisitare, o in certi casi, modificare, i paradigmi
dell organizzazione d impresa, con l obbiettivo di creare una sostanziale armonia
fra gestione aziendale del lavoro e della produzione e modelli gestori offerti dalle
tecnologie di rete. Si prende coscienza del valore dell informazione come
strumento chiave del successo delle attivit e si a ffermano procedure per una
valida riedizione dei processi di business. Queste procedure prendono gli acronimi
di BPI business process improvement - e BPR bus iness process reengineering
-. Il BPI Ł una rivalutazione di modesto grado delle strutture organizzative;
consiste, appunto, nel miglioramento (improvement) dei processi d impresa, e si
adatta ad aziende che, per una serie di fattori (dimensioni, et media del personale,
grado di espansione nel mercato ), non trarrebbero giovamento da
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sconvolgimenti totali nella gestione delle attivit . Il BPR invece, consiste nella
completa revisione dei processi aziendali (reingegnerizzazione), accompagnata
dall introduzione di sistemi tecnologici adatti a gestire in maniera compiuta ed
estesa tutti i vari distretti attivi. Quest ultimo tipo d intervento ha, come si pu
facilmente intuire, un impatto e una portata maggiori, e si conf ad imprese in
espansione, nelle quali le attitudini del personale siano idonee a supportare
agevolmente cambiamenti sostanziali di mentalit . N onostante le naturali diversit
fra le varie realt aziendali, Ł generale l affermazione di una logica
completamente nuova, che tende a smantellare le barriere funzionali attraverso le
quali fino ad ora erano regolati i flussi di lavoro e d informazioni. I modelli
organizzativi gerarchici verticali vengono affiancati da configurazioni orizzontali,
nelle quali hanno un ruolo primario i gruppi interfunzionali di processo. Nello
specifico, questi gruppi di processo attraversano le varie funzioni aziendali, con il
risultato che l amministrazione del lavoro diviene estremamente piø rapida e
fluida, i distretti aziendali di funzione coinvolti rivalutano il proprio ruolo
relativamente gli uni agli altri e i livelli gerarchici sfumano in una logica
fondamentalmente collaborativa. In quest ambito il progresso delle ICT Ł
fondamentale in quanto permette il consolidamento di queste innovative istanze e,
a sua volta, viene incalzato dalle necessit che qu este situazioni fanno emergere.
Nascono cos , anzitutto i pacchetti MRP II (materials requirement planning), che
permettono l effettiva pianificazione di tutte le r isorse, per quanto riguarda i
processi di approvvigionamento e programmazione della produzione, collegandoli
al sistema contabile. Questi sistemi introducono l essenziale possibilit di
monitorare gli scostamenti dei valori reali da quelli pianificati, e soprattutto
garantiscono verosimili previsioni in risposta al noto what if , ( cosa succede
se ), che si rivela il nucleo di avvedute decisioni strategiche.