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LANTERNA MAGICA
Metodo proiezionistico di immagini ideato dal padre gesuita
Athanasius Kircher.
La luce della candela posta all’interno della scatola passa
attraverso il vetro dipinto per poi incanalarsi nel foro, dove
una lente ingrandisce il fascio di luce che, proiettato su una
superficie verticale come un muro trasmette il disegno rap-
presentato sul vetro.
Introduzione
La mia tesi vuole essere un approfondimento sulle mag-
giori tecniche di animazione. Tratterò in questi capitoli solamente
alcuni passaggi, che a mio avviso sono stati fondamentali dal pun-
to di vista dell’innovazione cinematografica partendo dalla tecni-
ca tradizionale, fino ad arrivare al 3D. Attraverso alcuni autori e
film d‘animazione, cercherò di ripercorrere i maggiori sviluppi che
quest’arte cinematografica ha avuto, analizzando i passaggi fra le
differenti tecniche, fino ad arrivare a comprendere se queste opere
sono state sempre considerate in maniera equilibrata ed apprezzate
dal mercato dell‘industria cinematografica. Oggigiorno è abitudine
identificare il cinema di animazione come un qualcosa destinato al
pubblico più giovane, grazie alla sua semplicità di rappresentazio-
ne, dando per scontato la maggioranza di cose che ci circondano
mentre, come per l’animazione, il passaggio storico è molto più lun-
go e complesso di quello che in realtà crediamo.
Le sue basi si fondano intorno al 1700, quando la popolazione era
per lo più contadina, concentrata in piccoli paesi, dove le feste citta-
dine erano un motivo per propagandare la religione cattolica. Gra-
zie proprio alla messa in scena di figure religiose in modo vivace
L ’ evoluzione nel campo dell’ animazione e nel 3d
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e allettante, si cercava di coinvolgere il pubblico e far arrivare in
maniera più divertente il messaggio che si voleva dare. Attorno a
questo periodo, si susseguirono numerose invenzioni, le quali di
volta in volta andarono a perfezionare la lanterna magica di Gesu-
ita Athanasius Kircher (una scatola chiusa provvista di una lente
posizionata nell’unico foro della scatola e di una candela al suo
interno che faceva passare la luce, attraverso il foro e di conseguen-
za attraverso la lente, per poi passare per l’ultima volta attraverso il
disegno, proiettandolo in una parete); pertanto non è utile al fine
di questa tesi soffermarsi troppo a quale contributo portò cadauna
scoperta, eccetto per il prassinoscopio inventato da Émile Reynaud.
Grazie alle innovazioni portate da Reynaud, egli segnò il principio
dell’animazione oltrepassando i limiti tecnici che avevano le vec-
chie invenzioni.
Si trova una descrizione attendibile nel libro scritto da Gianni Ron-
dolino “Storia del cinema d’animazione” il quale afferma:
introduzione
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FRATELLI LUMIERE:
Coppia di fratelli francesi che hanno
dati i natali al luogo dove gli spetta-
tori vedono la rappresentazione della
realtà: il cinema.
introduzione
“ […] A differenza dei precedenti apparecchi, il orto-
clinoscopio era costituito da un cilindro rotante, su cui
erano disegnate le figure, al centro del quale era collo-
cato un prisma formato da piccoli specchi. In tale modo
le singole immagini, riflessi negli specchietti e illuminati
dall’alto da una lampada schermata, non soltanto ac-
quistavano una maggiore nitidezza e luminosità, ma si
fondevano quasi perfettamente le une con le altre sì da
costituire una successione ininterrotta del movimento
previsto. ”.
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Attraverso le successive migliorie apportate a questa
macchina, si arrivò alla realizzazione del teatro ottico, il quale dava
la possibilità all’animatore di sostituire il cilindro rotante contenen-
te al massimo sedici figure con lunghe strisce di immagini traspa-
renti e con esso di inserire più personaggi, ambienti e animazioni
diverse.
In qualche modo si può intendere questo passaggio come l’inizio
del cinema d’animazione, anche se verrà riconosciuto solamente
dopo l’invenzione del cinematografo dei fratelli Lumière e con esso
si avrà il primo corto degno di nota: “Gertie il dinosauro (Gertie the
dinosaur, 1914, Winsor Mccay, USA, 12 minuti)” .
L ’ evoluzione nel campo dell’ animazione e nel 3d
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AUTORE DI STRISCE:
Disegnatore di vignette ospitate nei
quotidiani, il più delle volte satiriche,
che proprio per il poco spazio messo
a disposizione si collocano in strisce.
NEW YORK HERALD:
Quotidiano Newyorkese operante
dal 6 maggio 1835 al 1924, trasfor-
mato nel più recente New York Ti-
mes.
RODOVETRO:
Foglio di acetato dove si disegna il
personaggio o l’oggetto animato, una
volta messo sopra il fondale viene il
tutto fotografato. Questo permette
di disegnare solo il protagonista non
intervenendo sullo scenario.
FRAME:
Singolo disegno che compone una
animazione.
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FOTOGRAMMA DI GERTIE IL DINOSAURO
Uno dei 1400 disegni fatti per il cortometraggio “Gertie il di-
nosauro”.
I.
I pionieri dell’animazione classica
1.1 Winsor McCay
Bisogna per prima cosa fare una precisazione: il cinema d’ anima-
zione del periodo trattato è inteso come una serie di corti che fanno
fatica a superare gli undici minuti. Le maggiori cause di ciò riguar-
dano le modestissime tecnologie delle apparecchiature, che il più
delle volte costringono l’autore a tecniche di sperimentazione, dan-
do il via a problemi di varia natura come la reperibilità del materiale
e la sua archiviazione. Un esempio di quanto fosse difficile stilare
un corto animato si ha con uno dei primi disegnatori che hanno
saputo stupire il pubblico: Winsor Mccay.
Winsor Mccay, nato nel Michigan nel 1871 e morto a New York
nel 1934, nasce professionalmente come autore di strisce pubblicate
sul giornale “New York Herald” . La cosa che ci interessa di questo
cartoonist non sono le suddette strisce, bensì il suo esperimento
più famoso e allo stesso tempo dispendioso: “Gertie il dinosauro” .
“Gertie il dinosauro” è un corto del 1914; la sua creazione ha avuto
L ’ evoluzione nel campo dell’ animazione e nel 3d
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una storia molto travagliata: nel periodo in cui fu realizzato quest’a-
nimazione non esisteva ancora il rodovetro, perciò si dovette usare
una tecnica che prevedeva in ogni “frame”, ovvero immagine, la
realizzazione del personaggio e l’ambientazione, dilatando così il
tempo di realizzazione e dando a Gertie uno stile tremolante a cau-
sa dell’impossibilità di usare per lo sfondo una singola immagine su
un foglio di acetato. Un altro ulteriore problema fu l’archiviazione
dei disegni che vennero ad essere quasi 12.000, ma nonostante tut-
to, il pubblico e la critica gradirono il corto.
Émile Cohl afferma nel libro di Gianni Rondolino:
“I film di Mccay erano disegnati ammirevolmente, ma
la principale causa del loro successo stava nella loro
presentazione. ”
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spiegando poi la messa in atto:
“Ricordo di aver assistito a uno di questi spettacoli al
i pionieri dell’ animazione classica
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LOCANDINA DI GERTIE IL DINOSAURO
Locandina pubblicitaria del cortometraggio Gertie il dinosau-
ro, dove lo stesso motto “Dinosauro meravigliosamente adde-
strato” fa presagire il tema dello spettacolo visivo.
Teatro Hammerstein di New York. Il principale, anzi
l’unico personaggio era una specie di animale antidi-
luviano, un dinosauro, mostruosamente grande. Sul
palcoscenico, davanti allo schermo, stava Mccay, molto
elegante, armato di frustino. Cominciava un discorset-
to, poi, rivolto allo schermo, come un domatore, chia-
mava il bestione, che usciva dalle rocce. Cominciava
a questo punto, sempre sotto gli ordini del domatore,
un’esibizione di alta scuola: il dinosauro volteggiava,
danzava, strappava alberi e infine si inchinava al pub-
blico plaudente”.
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Un’altra chiave del successo di questa rappresentazione va ricerca-
ta nel modo in cui venne interpretato lo spettacolo che, non fu in
un teatro, come asserisce Émile Cohl, bensì in un film. Mccay fu
ripreso ad alzarsi dal tavolo dove cenava con i suoi ospiti, per poi
fare quello che abbiamo già detto in precedenza. In questo modo,
si creava una partecipazione del pubblico che si ritrovava catapul-
tato all’interno dello spettacolo e poteva finalmente sguinzagliare la
propria fantasia ammirando la scena nel complesso, comodamente
seduti a tavola, identificandosi nei disegni di Mccay. Un personag-
gio vero, che ubbidiva agli ordini e che all’ occorrenza li trasgrediva
interagendo con l’ambiente circostante, provocando inoltre il suo
addestratore che si arrabbiava, richiamandolo più volte.
Gertie risultò un personaggio innovativo che seppe dare inizio ad
un mondo fantastico e rivoluzionario, ma al tempo stesso fu un
esperimento irripetibile a causa della grossa mole di lavoro che
L ’ evoluzione nel campo dell’ animazione e nel 3d
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comportava la sua realizzazione.
i pionieri dell’ animazione classica
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WALT DISNEY
Foto del fondatore della Walt Disney Company, mentre illu-
stra l’immagine del personaggio che l’ha fatto salire sul trono
degli animatori: Mickey Mouse
seguito contemporaneamente la sua produzione. In questo modo
riuscì a catapultare l’attenzione del pubblico e dei media alle stelle;
basti citare il primo cortometraggio di animazione, in assoluto con
la presenza di sonoro Steamboat Willie, dove gli effetti acustici cau-
sati da un giovane quanto ingenuo Mickey Mouse (sotto il nome di
Willie), furono montati in modo tale che contenessero la musica
in sottofondo.
Il primo cortometraggio a colori dal nome di “Alberi e fiori (Flo-
wers and trees,1932)”riuscì nell’intento di regalare al pubblico un
vero e proprio film “Biancaneve e i sette nani (1937)”, realizzato
interamente con disegni a mano della durata di 83 minuti.
Disney organizzò come una catena di montaggio la sua azienda,
mentre i pionieri dell’animazione si affidavano solo al loro talento;
Egli chiuse la sua parentesi lavorativa con la Universal a causa di un
problema per i diritti d’ autore relativi al personaggio Oswald the
rabbit; si contornò così di un gruppo di disegnatori, che avevano il
compito di realizzare le decisioni avanzate nella riunione settima-
nale sul foglio da disegno, abbozzando solo i frame principali in
modo tale da avere più tempo per concentrarsi sulla trama, mentre
gli assistenti si occupavano della questione riguardante i movimen-
ti. Da questo punto Walt Disney non è più l’unico realizzatore delle
sue pellicole, ma si deve cominciare ad attribuire i film alla Walt
Disney come azienda, formata da disegnatori, assistenti, musicisti,
scenografi e direttori di scenografia.
i pionieri dell’ animazione classica
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1.2 Walt Disney
Walt Disney naque a Kansas City (USA) nel 1901 e morì nei pressi
di Los Angeles nel 1966. Non fu di certo l’inventore dell’animazione
come la maggior parte della popolazione immagina, ma questo non
sminuisce il suo lavoro sicuramente rivoluzionario, tanto da ren-
derlo famoso e far accostare il suo nome ad un sinonimo di qualità.
Un grande aiuto venne proprio dalle invenzioni che di pari passo
furono introdotte per essere successivamente usate nei suoi film,
infatti Disney diede vita a film di animazione col sonoro grazie alla
sua pellicola “Steamboat Willie (Willie della barca a vapore,1928)”;
quindi si può dire che riuscì in quel campo dove Winsor Mccay
aveva gettato la spugna, avvalendosi di quelle invenzioni che hanno
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