5
Questa tesi mi ha dato quindi la possibilità di ampliare le mie conoscenze al
riguardo. Ho potuto infatti rilevare come l’informatica, per anni vista dalla Pubblica
Amministrazione come uno strumento marginale per la soluzione delle sue
problematiche, rivesta oggigiorno un ruolo fondamentale come strumento di lavoro e di
innovazione tecnologica.
In particolare ho potuto delineare la considerevole evoluzione che ha coinvolto
l’informatica applicata alla Pubblica Amministrazione, soprattutto con l’introduzione
della Legge Bassanini (Legge 15 marzo 1997, n. 59 “Delega al Governo per il
conferimento di funzioni e compiti alle regioni ed enti locali, per la riforma della
Pubblica Amministrazione e per la semplificazione amministrativa”), come dopo la
costituzione dell’AIPA (oggi CNIPA) e l’introduzione del concetto di E-government.
In particolare, proprio attraverso il concetto di E-government, introdotto
ufficialmente nella primavera del 2000, si esprime appieno il ruolo che l’informatica ha
assunto nella vita quotidiana di una Pubblica Amministrazione: agevolando il compito
agli addetti ai lavori e, soprattutto, semplificando la vita ai singoli cittadini mediante lo
svolgimento di procedure burocratiche con procedimenti più rapidi.
Assistiamo quindi ad un vero e proprio salto di qualità nel processo di
innovazione tecnologica attraverso il quale la Pubblica Amministrazione sta cercando di
migliorare l’efficienza operativa interna delle amministrazioni, introducendo procedure
informatiche per automatizzare il lavoro quotidiano di ogni singolo dipendente. In
questo modo è possibile offrire ai cittadini, e alle imprese, servizi integrati e non più
frammentati, garantendo così l’accesso telematico alle informazioni e ai servizi erogati
da tutte le Pubbliche Amministrazioni. Nella fattispecie non è più necessario richiedere
ai cittadini informazioni già a disposizione perché trasmesse ad un altro ente o
all’ufficio di stretta competenza. Sarà quindi possibile comunicare il cambio di
6
residenza o le variazioni anagrafiche una sola volta ad un unico sportello di front office
il quale, automaticamente, informerà tutte le amministrazioni interessate.
Di seguito, quindi, dopo una breve descrizione relativa al concetto di
E-government e di Teleamministrazione, descriverò alcune tecniche informatiche che
permettono di applicarne i concetti, come la firma digitale o la realizzazione della Rete
Unitaria della Pubblica Amministrazione.
Infine, prendendo come riferimento quattro differenti amministrazioni
pubbliche, ne descriverò l’evoluzione informatica a livello generale e delineerò in
particolare un progetto che ognuna sta realizzando nell’ambito del piano di
E-government.
7
CAPITOLO 1
LA SITUAZIONE DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE ITALIANA
In questo capitolo viene descritta la situazione di profondo rinnovamento che, da
alcuni anni, sta interessando la Pubblica Amministrazione italiana a livello normativo,
organizzativo e soprattutto tecnologico. Viene fatta una breve introduzione riguardante
la realtà della Pubblica Amministrazione vista come organizzazione rigida e refrattaria
ad ogni cambiamento. Interessante è l’estratto dalla Rivista Amministrativa della
Repubblica Italiana che mostra come già nel 1978 si cercasse un miglioramento
all’interno della Pubblica Amministrazione con l’utilizzo di apparecchiature elettroniche
e con la successiva creazione della teleamministrazione
2
. L’ultima parte del capitolo è
dedicata alla definizione di E-government.
3
Negli ultimi anni dello scorso secolo un radicale processo di riforma ha
profondamente pervaso il quadro di riferimento generale dell’attività delle
amministrazioni pubbliche, innescando rilevanti processi di trasformazione. Le riforme
amministrative (ormai avviate sempre più verso il decentramento), la semplificazione e
l’informatizzazione dei processi decisionali, hanno lasciato chiaramente intravedere una
drastica rivoluzione nella stessa cultura organizzativa della Pubblica Amministrazione.
La Pubblica Amministrazione viene spesso citata come il prototipo
dell’organizzazione rigida, refrattaria ad ogni tipo di cambiamento. Tanto che è
diventato un archetipo identificare, nelle analisi organizzative, la struttura burocratica
2 Progetto che, attraverso un sistema basato sugli atti in forma elettronica e su di una rete telematica,
persegue un complesso di obiettivi atti a rendere la Pubblica Amministrazione più efficiente e produttiva
introducendo nuovi e migliori servizi per il cittadino.
3 Progetto del ministro della funzione pubblica Franco Bassanini definito come segue:″action plan per il
raggiungimento della piena efficienza e della trasparenza della pubblica amministrazione″.
8
della Pubblica Amministrazione come una entità monolitica, esempio di come non
dovrebbe essere un’organizzazione.
In realtà tutte le organizzazioni, e non solo quindi quella pubblica, tendono a
riprodursi e autoconservarsi se non intervengono fattori, interni o esterni, che
modifichino e innovino la cultura e le strutture.
Il motivo principale per cui l’amministrazione pubblica si è trovata spesso in
ritardo, rispetto ai mutamenti e alle innovazioni della società nel suo complesso, è
dipeso in parte dalla sua origine: la pubblica amministrazione italiana, infatti, è nata
come rappresentazione delle autorità legali, con compiti d’ordine.
La sua evoluzione, in questi ultimi decenni, l’ha trasformata invece in
amministrazione produttrice di servizi. Le due funzioni, di autorità e d’impresa, si sono
negli anni sovrapposte, entrando spesso in un conflitto che in certi casi sussiste
tutt’oggi. Soprattutto evidente in una società in rapida trasformazione, come quella in
cui viviamo.
In questi ultimi vent’anni è radicalmente cambiato il modo di svolgere e di
considerare le attività amministrative. La Pubblica amministrazione, di conseguenza, ha
dovuto modificare profondamente il suo assetto organizzativo. Nonostante ciò permane
tutt’ora una percezione di inferiorità rispetto al mondo del lavoro privato, soprattutto
industriale, visto ancora come il detentore del primato “produttività” e “innovazione”.
Una delle principali caratteristiche della società contemporanea è la sua
complessità. I servizi, pubblici e privati, hanno di conseguenza assunto un ruolo
predominante rispetto alla produzione di beni.
In quest’ultimo decennio, in particolare, proprio il Pubblico impiego è stato, ed è
oggetto e soggetto d’importanti riforme legislative ed amministrative: federalismo,
snellimento delle procedure amministrative, riforma delle strutture contrattuali ed
istituzionali, e altro ancora. In questo quadro, il ruolo dell’innovazione tecnologica si
9
rivela estremamente importante: informatizzazione delle amministrazioni e dei servizi
pubblici, firma elettronica, E-Government, E-Learning, e altro ancora. Nella realtà delle
amministrazioni pubbliche, questo significa passare dal concetto di “innovazione” a
quello di “cambiamento”. Significative, in questo senso, le parole di Carlo D’Orta
4
, in
un suo recente intervento: «Innovazione dà l’idea di qualcosa che attiene a situazioni
definite e sperimentali. Cambiamento, invece, dà più l’idea di un processo che diventa
organico, dove le sperimentazioni delle innovazioni compiute in una serie di situazioni
diventano patrimonio il più allargato, consolidato e diffuso possibile. Il cambiamento
implica anche un altro concetto, e cioè la fase del consolidamento e della concretezza.
L’innovazione è spesso legata ad una sperimentazione, che può essere un progetto.
Cambiamento significa tradurre quel progetto e farlo diventare solido e concreto nella
realtà».
La Pubblica amministrazione e i servizi pubblici non sono più vissute come un
monolite, a volte ostile, con cui cercare di avere a che fare il meno possibile, bensì come
un mondo variegato e complesso da conoscere, con cui interagire non in termini di
sudditanza, ma con una partecipazione sempre più attiva.
4 Dott. Carlo D’Orta, Capo Dipartimento della Funzione Pubblica, Presidenza del Consiglio dei Ministri.
10
1.1 L’evoluzione storico-legislativa della amministrazione telematica
La Pubblica Amministrazione si può paragonare a una complessa macchina, il
cui funzionamento è determinato da persone, strutture organizzative, procedure
operative, strumenti informatici di supporto, modalità di interazioni con altre entità
dello Stato e della società civile. Tale macchina opera, come ovvio, secondo principi e
criteri che variano a seconda della Pubblica Amministrazione considerata e che tengono
conto del ruolo che quella determinata amministrazione svolge, all’interno della
struttura dello Stato. Ogni amministrazione consuma e produce un’enorme quantità di
informazioni. Tali informazioni si materializzano sotto forma di documenti che hanno
varia natura sia per ciò che concerne i contenuti che la loro struttura fisica. I documenti
vengono prodotti, utilizzati, comunicati e mantenuti nell’esercizio delle attività
amministrative che ogni Pubblica Amministrazione svolge per il raggiungimento degli
obiettivi stabiliti nel proprio mandato istituzionale. Tali attività sono articolate per
processi o, in alcuni casi, per veri e propri "procedimenti amministrativi", caratterizzati
da sequenze di atti governate da regole e procedure più o meno complesse a seconda
dello scopo e contesto del procedimento considerato.
Un procedimento amministrativo può essere supportato da strumenti informatici
che siano in grado di facilitare e, laddove possibile, automatizzare le attività previste.
Sulla base di ciò, lo scenario di riferimento abilitato dalle nuove norme sarà quello di
una progressiva sostituzione del supporto cartaceo nella gestione dei procedimenti delle
amministrazioni. Attraverso la trasmissione e lo scambio dei documenti informatici nel
loro formato originario, che si muoveranno in un’apposita rete che collega le pubbliche
amministrazioni, denominata Rete Unitaria, si eviteranno duplicazioni e accumuli di
inutili copie cartacee e verrà favorita la trasformazione graduale degli archivi cartacei
della Pubblica Amministrazione in sistemi informativi automatizzati ad alto livello di
sicurezza ed affidabilità.
11
Il procedimento di trasformazione della Pubblica Amministrazione è iniziato
intorno agli anni ‘50, quando sono stati introdotti dei sistemi automatizzati che
consistevano nell’utilizzazione di schede perforate che hanno avuto particolare successo
in settori come quello delle anagrafi civili. Questa prima fase di sviluppo è stata
definita fase di meccanizzazione. Oggi questa fase è vista come pionieristica, ma le deve
essere dato il merito di aver iniziato il procedimento di alleggerimento del lavoro
umano.
La meccanizzazione è però considerata da alcuni come non facente parte
dell’evoluzione dei sistemi informatici.
Per quanto ci riguarda, consideriamo la meccanizzazione la fase iniziale mentre,
il momento in cui vengono introdotti nella Pubblica Amministrazione gli elaboratori
elettronici si passa a una seconda fase
5
dell’informatica amministrativa che viene
definita informatica
6
. Quest’ultimo termine deriva dalla combinazione delle espressioni
informazione ed automatica
7
. L’informatica ha fornito benefici innegabili in particolar
modo nei settori delle carriere, delle retribuzioni e della contabilità
8
. Il principale difetto
della fase informatica trova origine nel fatto che gli informatici, cioè gli analisti dei
problemi da risolvere con adeguate strutture hardware e software, sono sempre stati
condizionati da ostacoli normativi considerati insuperabili. Leggi, regolamenti che
richiedono firme, timbri, registri, sono stati sempre considerati dati immodificabili del
problema.
5 G. Duni, La teleamministrazione come terza fase dell’informatica amministrativa. Dalla informazione
automatica sulle procedure burocratiche al procedimento in forma elettronica. In Dall’informatica
amministrativa alla teleamministrazione. IPZS-Libreria dello Stato 1992 cfr. p.18.
6 Parte della dottrina parla dell’informatica come prima fase dell’informatica amministrativa in quanto
non considera la meccanizzazione come fase facente parte del procedimento di informatizzazione
amministrativa.
7 Frosoni V., Telematica e informatica giuridica, voce dell’enciclopedia del diritto, XLIV, Giuffrè,
Milano 1992, 60 ss.
8 D’Elia I.- Ciampi C. Problemi e prospettive dell’impiego dell’informatica nella Pubblica
Amministrazione in Atti del IV Congresso Internazionale sul tema Informatica e regolamentazioni
giuridiche VII, n.17-Roma 16-21 maggio 1988.
12
Da queste remore è scaturito un sistema nel quale le procedure amministrative
sono rimaste identiche a quelle precedenti l’era degli elaboratori e l’informatica si è
affiancata come duplicazione al sistema tradizionale giacché si opera seguendo il
procedimento che porta l’atto amministrativo ad essere formalizzato prima su carta e poi
inserito nell’elaboratore o viceversa. La terza fase dello sviluppo dell’amministrazione
pubblica (considerando la meccanizzazione come prima fase) è stata definita
teleamministrazione
9
, intesa come amministrazione telematica.
Gli obiettivi primari della teleamministrazione sono di arrivare, da un lato, a
rendere immediati i contatti tra gli uffici che oggi sono appesantiti dalla necessità di far
muovere il supporto cartaceo e, dall’altro, di creare rapporti diretti tra i vari uffici della
Pubblica Amministrazione per portare ad un miglioramento della produttività della
stessa, al fine di impedire che sia il cittadino a doversi muovere per far avanzare il
procedimento amministrativo.
Alla base del progetto di teleamministrazione vi è il principio che gli atti
amministrativi siano emanati in forma elettronica e che questo principio sia
concretamente attuato. Trattare della teleamministrazione equivale, dunque, ad
affrontare l’argomento dell’amministrazione senza carta, ossia dell’atto amministrativo
e del procedimento in forma elettronica e della firma elettronica. Occorre chiarire che,
l’eliminazione del supporto cartaceo
10
,
non costituisce l’obiettivo primario della
teleamministrazione ma un obiettivo strumentale per raggiungere un complesso di
risultati dai quali si attende un potenziamento cospicuo della produttività della Pubblica
Amministrazione.
9 Il termine teleamministrazione è stato esternato per la prima volta nel convegno “L’informatica
giuridica e il Ced della Corte di Cassazione” svoltosi presso l’Università La Sapienza di Roma il 27-29
nov. 1991, i cui atti sono stati pubblicati per i tipi di Giuffrè nel 1992: cfr. Duni G. “Il progetto nazionale
di teleamministrazione pubblica”, ivi p. 87 ss. Come pubblicazione riepilogativa della materia si veda
Teleamministrazione, Voce della Enciclopedia giuridica Treccani, vol. XXX, Roma 1993.
10 La mancanza del supporto cartaceo ha portato alla creazione delle espressioni dematerializzazione e
materializzazione, in merito alle quali è stato tuttavia rilevato che un quid di materiale esiste comunque
per le modificazioni che la memorizzazione crea sui relativi supporti.
13
I fondamenti
11
della teleamministrazione risalgono al 1978
12
anche se le
iniziative per arrivare alla amministrazione telematica sono state rallentate per vari
motivi tra cui: la situazione normativa del periodo che non riconosceva rilevanza
giuridica all’atto amministrativo elettronico, l’utilizzo di un sistema (che era quello
previsto anche dal sistema bancario di prelevamento automatico di denaro) che si
basava su meccanismi tecnici che non garantivano l’autenticità degli atti elettronici, e il
problema di standardizzazione degli atti per l’attuazione dell’E.D.I.
13
(Electronic Data
Interchange).
A livello normativo, gruppi di lavoro presso la Presidenza del Consiglio dei
Ministri, dipartimento per la Funzione Pubblica e dipartimento per le Politiche
Comunitarie premevano per il riconoscimento della validità giuridica dell’atto in forma
elettronica
14
. Si è comunque dovuto attendere il decreto legislativo 12 febbraio 1993, n.
39
15
, perché tali sforzi fossero portati a compimento.
Con l’emanazione di tale decreto, può considerarsi avviata l’evoluzione
legislativa in materia di smaterializzazione degli atti e dei provvedimenti nel nostro
Paese. Recita infatti testualmente il decreto che «… gli atti adottati da tutte le pubbliche
amministrazioni sono di norma predisposti tramite i sistemi informativi automatizzati»,
e che «… se per la validità di tali operazioni e degli atti emessi sia prevista
11 In particolare si parlava di atto in forma elettronica, procedimento telematico e di firma elettronica
istituiti che sono stati previsti dal legislatore con i vari provvedimenti che negli ultimi 10 anni sono stati
emanati.
12 Duni G., L’utilizzabilità delle tecniche elettroniche nell’emanazione degli atti e nei procedimenti
amministrativi. Spunto per una teoria dell’atto amministrativo emanato nella forma elettronica, in Riv.
amm., 1978, 407 ss.
13 L'EDI - Electronic Data Interchange - è lo scambio diretto di messaggi commerciali tra sistemi
informativi, usando reti di telecomunicazioni nazionali ed internazionali. I messaggi commerciali
scambiati attraverso l'EDI possono essere documenti di base come l'ordine e la fattura, ma l'EDI può
diventare anche uno scambio di informazioni più sofisticato, così da permettere ai partners commerciali di
gestire l'intera catena di riapprovvigionamento in modo più efficiente. Elementi chiave nell'EDI sono i
software applicativi di entrambi i partners coinvolti nello scambio, integrati con i software di gestione dei
messaggi EDI, a loro volta integrati con la rete di telecomunicazione.
14 G. Duni, L’utilizzazione delle tecniche elettroniche nell’emanazione degli atti e nei procedimenti
amministrativi. Spunto per una teoria dell’atto amministrativo emanato nella forma elettronica. In Rivista
amministrativa della Repubblica italiana, 1978, p.407 ss.
15 Norme in materia di sistemi informativi automatizzati delle amministrazioni pubbliche.
14
l’apposizione di firma autografa, la stessa è sostituita dall’indicazione a stampa, sul
documento prodotto dal sistema automatizzato, del nominativo del soggetto
responsabile». Nello stesso decreto legislativo veniva istituita l’AIPA
16
, l’Autorità per
l’Informatica nella Pubblica Amministrazione. La stessa ha individuato nella
realizzazione della Rete Unitaria
17
il primo e più importante progetto intersettoriale nei
termini indicati dal D. lgt. 39/93.
Occorre dire, però, che già nell’art. 18, commi 2 e 3, della Legge 241/90
18
si
poteva trovare uno dei concetti fondamentali della teleamministrazione e cioè il fatto
che doveva essere la stessa amministrazione ad ottenere da altri uffici, che già la
possedevano, la documentazione necessaria per far avanzare la pratica amministrativa
richiesta dal cittadino
19
. La mancata applicazione di quest’articolo può essere
giustificata, come dicevamo in precedenza, dalla presenza di numerose leggi,
regolamenti, timbri, registri che dovevano essere rispettate e che obbligavano gli analisti
a produrre software ed hardware che dovevano permettere di affiancare all’attività
cartacea quella elettronica, senza tuttavia sostituirla definitivamente.
L’atto amministrativo elettronico, così come definito nell’articolo 3 del D. lgt.
39/93, può essere inteso in due modi differenti: l’atto amministrativo elaborato dal
computer e l’atto amministrativo in forma elettronica. I due concetti sono
completamente diversi, anche se possono tra loro combinarsi, permettendo così alla
Pubblica Amministrazione di raggiungere dei risultati migliori.
16 Il compito assegnato all’AIPA è quello di promuovere, coordinare, pianificare e controllare lo
sviluppo di sistemi informativi automatizzati delle PP.AA., secondo criteri di standardizzazione,
interconnessione ed integrazione dei sistemi.
17 La Rete Unitaria della Pubblica Amministrazione è il complesso dei sistemi informativi automatizzati
della PUBBLICA AMMINISTRAZIONE integrati in modo da apparire come un sistema informativo
unico.
18 Nuove norme in materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso ai documenti
amministrativi.
19 Questo principio è uno dei cardini del testo unico sulla documentazione amministrativa approvato il 20
febbraio 2001 ed entrato in vigore il 7 marzo 2001.
15
L’atto amministrativo elaborato dal computer proviene da una Pubblica
Amministrazione ed è predisposto attraverso un sistema informativo che, collegando
dati e norme tra loro, elabora un testo in modo automatico. Il documento così formato
deve essere stampato su supporto cartaceo e sottoscritto dal funzionario competente.
La vera rivoluzione nel lavoro amministrativo pubblico si sta realizzando con
l’atto in forma elettronica, ossia concretizzando il principio della validità giuridica
dell’atto amministrativo elettronico. In questo caso la validità e l’efficacia viene
riconosciuta al documento virtuale, presente nel sistema informativo
dell’amministrazione prescindendo dalla sua trasposizione sul tradizionale supporto
cartaceo e dalla sottoscrizione autografa. I principali risultati che si sono ottenuti
attraverso il riconoscimento della validità giuridica dell’atto elettronico sono:
disponibilità in rete, possibilità di strutturare flussi di lavoro (workflow) sempre in
forma elettronica, possibilità di impostare una pratica amministrativa unica, a
perfezionamento progressivo, qualunque sia il numero degli uffici o delle
amministrazioni interessate. L’atto amministrativo elettronico permetterà di arrivare
quindi alla sopraindicata smaterializzazione degli atti e dei provvedimenti.
Altro provvedimento di grande importanza per lo sviluppo dell’amministrazione
telematica è la Legge n. 537/93
20
dove, all’articolo 2, si afferma la validità
dell’archiviazione su supporto ottico dei documenti, sempre che le procedure utilizzate
siano conformi alle regole tecniche dettate dall’Autorità per l’informatica nella Pubblica
Amministrazione. Tale norma pone la legislazione italiana all’avanguardia rispetto alla
maggior parte degli ordinamenti stranieri giacché sancisce la validità della archiviazione
elettronica su supporto ottico degli atti amministrativi.
20 Interventi correttivi di finanza pubblica.