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INTRODUZIONE
Il tema dell’Europa è stato, per molto tempo, un concetto poco dibattuto e
relativamente marginale nell’ambito degli oggetti osservati dalla
sociologia. E' soltanto a partire dagli anni Ottanta del secolo scorso, infatti,
che si è andata affermando una cosiddetta sociologia dell’Europa, cioè un
ramo speciale delle scienze sociali che, con un taglio analitico specialmente
di natura comparativa, affronta i temi e i problemi inerenti il processo di
Europeizzazione.
La sensibilità sociologica su questo fenomeno ha visto attraversare i più
svariati orizzonti tematici, tra cui la cittadinanza, l’educazione, le lingue, i
mass media, la stratificazione sociale. Soltanto recentemente si è cercato di
focalizzare gli sforzi in direzione di nuove prospettive teoriche ed
approfondendo ambiti di ricerca talvolta inediti e mai esplorati prima d’ora.
Mentre però gli approcci di studio appartenenti all’ambito di altre scienze
sociali (quali le scienze politiche, la giurisprudenza o l’economia) si
concentrano generalmente sugli aspetti tecnici del processo d’integrazione
europea, l’indagine sociologica sul tema dell’Europa tocca, invece, la sfera
simbolica di questo processo. La stessa indagine si occupa di un concetto
che da sempre anima la grande mole di discussioni in materia: la questione
dell’identità europea.
Il presente lavoro, dunque, parte dall’esigenza di identificare ragioni ed
argomentazioni relative al dibattito sociologico odierno sul problema
dell’identità europea. Si cercherà, infatti, di illustrare il ventaglio di
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soluzioni plausibili alla identificazione e alla eventuale realizzazione di un
paradigma concettuale definito nel quale inquadrare l’identità europea. Sul
piano istituzionale e sociale, affinare e concentrare gli strumenti di analisi
offerti dalle scienze sociali sul processo di costruzione di un’identità
europea, pare oggi una sfida non più rinviabile.
In particolare, si comincerà con l’analizzare, nel primo capitolo, il concetto
di identità nella sua accezione generale, per poi raccordarlo con il
significato che essa riveste nell’ambito di un approccio sociologico alla
questione sull’Europa. Si tenterà, quindi, di offrire un quadro delle fonti e
delle trame concettuali attraverso il quale spiegare l’esistenza di un’identità
europea. Obiettivo finale sarà quello di comprendere, fra ipotesi
discordanti sul tema, come il processo di europeizzazione si contestualizza
all’interno del più ampio percorso attualmente tracciato dal
cosmopolitismo, e come viene da esso influenzato.
Il secondo capitolo tocca invece uno degli aspetti più vividi della questione
identitaria europea. Esso infatti parte dall’analizzare la cultura europea nelle
sue sfaccettature, con lo scopo di evocare le numerose possibilità attraverso
cui definire l’essenza culturale dell’Europa. Tale analisi verrà compiuta a
partire dalle diverse congetture esistenti, ponendo la cultura in relazione al
senso più intimo del concetto di civiltà europea. Si cercherà poi di
comprendere la questione culturale attraverso alcune particolari prospettive
sociologiche di analisi. Verrà posto inoltre l'accento sulle attività previste
dall'Unione Europea per la salvaguardia del patrimonio culturale europeo.
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Il terzo capitolo, infine, vuole operare un arricchimento del dibattito
sull’identità europea, portando in evidenza alcuni degli elementi costitutivi
della storia del modello sociale europeo, nonché giungendo ad analizzare
alcuni degli aspetti più determinanti dello stato dell’arte attuale.
Un’attenzione particolare verrà poi dedicata al comportamento dei sistemi
di Welfare State in Europa riguardo ad alcune tematiche specifiche di
intervento nella vita sociale europea, e alla sua incidenza sul rafforzamento
del sentimento di identità europea. Questo studio permetterà, infine, di
scoprire il ruolo e gli sviluppi futuri dell’identità europea all’interno del
progetto di coesione socio-economica che il moderno dibattito sul modello
sociale europeo intende perseguire.
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CAPITOLO 1
Il processo di europeizzazione nell’era del Cosmopolitismo
1.1 Premessa
Nel quadro variopinto degli oggetti di attenzione e di studio delle scienze
sociali, senza dubbio l’identità rappresenta uno dei principali perni intorno
al quale ruota la ricerca sociologica. Infatti, come capita anche per alcuni
altri concetti studiati, esso non soltanto costituisce un importante oggetto di
indagine e di discussione, ma ben si può inserire anche in quella serie di
strumenti e di metodi di analisi di cui dispone la sociologia stessa, per dare
senso ai risultati del suo operare e interpretarli. In tale accezione, esso
dunque rappresenta attualmente uno dei concetti più sfuggenti delle scienze
sociali, dove gli uni lo interpretano come concetto chiave per l’analisi
delle società contemporanee, mentre altri sembrano ritenerlo addirittura una
formula priva di significato e senza nessun valore scientifico.
Ad ogni modo, pur mancando un riferimento semantico comune, le diverse
scuole di pensiero convergono nell’asserire che “l’identità è un’insieme di
valori che forniscono significato simbolico alla vita delle persone
aumentando la loro individuazione (o auto-definizione) e il loro senso di
appartenenza” (Castells, 2002: 17). Non c’è quindi alcun dubbio sulla
natura fondamentale che l’identità riveste, all’interno di un gruppo
socialmente definibile, in qualità di canone interpretativo di riferimento.
Inoltre, i sentimenti di appartenenza rintracciabili in un individuo sono
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numerosi, tanti quante sono le diverse sfere dell’esistenza in cui ognuno di
noi vive.
La multiforme questione dell’identità diventa ancora più complessa
nell’esaminarla in relazione a un concetto oggigiorno sempre più discusso:
l’Europa intesa come gruppo sociale e “lo sfaccettato significato
dell’Europa in quanto costruzione sociale” (Delanty, 1998: 47). Fra i
problemi riproposti oggi all'attenzione di filosofi, storici e più in generale di
studiosi umanisti, quello dell'identità europea, infatti, rappresenta un
annoso quanto interessante terreno di dibattito, su cui le idee e le ipotesi
formulate divergono man mano che si allarga lo spettro delle possibili
interpretazioni.
Il presente capitolo si propone quindi l’obiettivo di chiarire gli aspetti più
contorti della questione indentitaria europea, ipotizzandone il futuro
attraverso un suo inquadramento più ampio nel fenomeno sempre più
diffuso del cosmopolitismo.
1.2 Quadro generale sull’identità europea: scuole di pensiero e pareri
discordanti
La discussione circa l’identità europea è, anzitutto, principalmente di natura
sociologica.
Nonostante l’immensa mole di pubblicazioni che affrontano questo tema,
l’oggetto di tali riflessioni rimane però assai indefinito, vago e pure
controverso: non solo, come si è detto, manca una definizione scientifica
del termine identità nella sua dimensione collettiva, ma l’aggettivo europeo
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possiede anche molti significati e ciò finisce col produrre una gran varietà
di interpretazioni e di definizioni, collocabili a metà strada tra un pamphlet
politico e un saggio scientifico. Come sostiene uno fra i più noti sociologi
contemporanei, Zygmunt Bauman, i cui contributi in questo campo di
indagine sono notevoli, “noi europei siamo forse gli unici […]a non avere
identità, cioè a non avere un’identità fissa, o un’identità considerata e
ritenuta fissa: non sappiamo chi siamo e sappiamo ben poco ciò che
possiamo ancora diventare” (Bauman, 2006: 14).
L’attento studio sociologico, volto alla formulazione di un’accezione del
temine quanto più univoca possibile, nel tracciare questo percorso per la
definizione di identità europea (in cui essa non va intesa né come un criterio
di legittimazione culturale delle istituzioni esistenti, né come supporto a una
tradizione millenaria o a un disegno egemonico protratto da una nazione
all'interno dell'Europa), presuppone principalmente l’identificazione degli
elementi che sono alla base dell’identità europea. Tale identità va
interpretata come il nocciolo della cultura europea, che la contraddistingue
rispetto a quelle di altre zone del mondo.
Con l’intento di percorrere quindi tale sentiero, che conduce alla scoperta
del significato più intrinseco del concetto di identità europea, si nota che
l’idea di ciò che è genuinamente europeo si riferisce ad un patrimonio
culturale e spirituale unitario. Esso, senza scendere nei dettagli più
propriamente storico-politici, risalirebbe all’antichità greca e romana
nonché alla rilevante influenza ricevuta dal Cristianesimo, dall’Illuminismo
e dall’Umanismo. Ulteriori caratteristiche di ciò che si può pensare come
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peculiarmente europeo, in termini approfonditamente sociologici, sarebbero
quelle che descrivono una società di mercato capitalistica ed i cosiddetti
valori occidentali (fra cui spiccano, prima di tutti, la democrazia e i diritti
umani).
Esistono pertanto numerosi tentativi di definire l’essenza della cultura
europea in assoluto.
Seconde altre scuole di pensiero la peculiarità dell’essere europeo consiste
nel considerare negativamente il proprio passato. Si tratta di porre sotto una
luce diversa la storia d'Europa, evidenziandone la conflittualità, pensando
così ad un progetto d’unificazione europea che contribuisca a riunire sotto
un unico motto le divergenze di un tempo, superando le proprie mancanze e
gli errori passati. Quel ricercato nocciolo di una moderna identità europea si
identifica allora nella consapevolezza autocritica degli aspetti più negativi
del proprio passato.
Tante quindi le prospettive attraverso cui guardare al problema Europa,
poiché “l’Europa non è chiaramente da definire né in senso culturale né in
senso geografico; non è né chiaramente delimitabile verso l’esterno, né
omogenea all’interno. Europa o anche identità europea sono quindi
concetti ai quali vengono attribuiti significati differenti – talvolta
addirittura contrari” (Quenzel, 2005: 95). Nonostante questo dato di fatto,
però, “idee differenti dell’identità europea collettiva stanno in competizione
le une con le altre, interagiscono o si sovrappongono a vicenda. […] Questi
sistemi complessi di differenze articolate si trovano in continuo movimento
e non formano una costruzione d’Europa singolare e coerente, ma creano