7
La presente ricerca tende appunto a mettere in rapporto
da un lato la crescita dello strumento evento, e dall’altro la
sua perfetta adattabilità al settore non - profit.
Nei capitoli seguenti verrà pertanto fornita, nella prima
parte, un’analisi degli eventi in Italia, approfondendo le
origini storiche, le principali caratteristiche distintive,
nonché una descrizione della figura professionale
dell’event manager, e infine sarà trattata la realizzazione
dell’evento nel suo complesso in base alle tre fasi
principali di pianificazione, svolgimento e follow up.
La seconda parte sarà tutta dedicata al fenomeno non –
profit con riferimento alle principali organizzazioni di
questo settore, in particolare le Organizzazioni di
volontariato, le ONG (Organizzazioni non Governative) e
le ONLUS (Organizzazioni Non Lucrative di Utilità
Sociale). Verrà inoltre effettuato uno studio sul
fundraising, attività di raccolta fondi per le organizzazioni
non – profit, con un forte interesse verso la figura
professionale del fundraiser e gli strumenti utilizzati per la
raccolta fondi come il Direct, Tele e Web marketing, E-
mailing e face to face.
Nella parte riferita ad un caso concreto, verrà realizzato un
approfondimento sulla Fondazione Italiana Accenture con
una particolare attenzione verso i suoi progetti e iniziative.
L’ultima parte, infine, sarà dedicata allo studio del caso,
Learning@SocialSport, e all’analisi dettagliata delle sue
procedure organizzative e delle scelte e motivazioni che
hanno ispirato la Fondazione Italiana Accenture per la
realizzazione di questo particolare evento.
8
Prima Parte
“L’evento è un’attività che consente
di raggiungere un target in un
preciso luogo e tempo, una
riunione deve si indirizzano dei
messaggi e si svolgono attività
ricreative”
Behrer e Larsson
9
Capitolo 1
Comunicare con gli eventi:
“un nuovo media”
1.1 Origini e Cenni storici: la nascita degli
eventi
Il fenomeno degli eventi è di antica data, ben presente
nella storia e quindi non è una specificità dell’epoca
moderna. Dapprima gli eventi erano prevalentemente di
natura religiosa e poi progressivamente ludici, e si può
risalire agli Egizi, alla Grecia - i primi giochi olimpici sono
dell’anno 776 a.C. - e all’antica Roma. Un esempio può
essere il simposio che era il convegno dei cittadini maschi
adulti che faceva seguito al banchetto, durante il quale i
commensali bevevano, ascoltavano musica, c’erano
giochi e spettacoli. In epoca moderna gli eventi stanno
conquistando un’ attenzione e un interesse in forte
crescita e hanno sempre avuto un ruolo importante nei
piani di Relazioni Pubbliche.
Già negli anni Sessanta, l’evento, era visto come uno
strumento utile per “arricchire” un’attività di comunicazione
e per completare una campagna di comunicazione con un
obiettivo già ben definito.
Negli anni Settanta, mantiene lo stesso tipo di
caratteristiche ma si diversifica e aumentano le varie
tipologie. Ma è intorno alla metà degli anni Ottanta che
l’organizzazione degli eventi subisce una vera e propria
accelerazione con l’affermarsi della cultura dell’immagine.
10
Nasce un nuovo tipo di impresa che si muove in un ambito
che, da una parte accresce la misura delle conoscenze
teoriche e del know how, e dall’altra sviluppa un intreccio
sempre più reticolare di relazioni, spostando l’attenzione
verso quello che possiamo definire capitale immateriale
(immagine, personalità e identità d’impresa). L’evento crea
una relazione emozionale con il fruitore, con la qualità di
interesse, non con la quantità.
Gli “eventi” sono un elemento di grande cambiamento e
sono possibili grazie ai rapidi progressi nel campo della
tecnologia, nell’integrazione tra i vari media e
nell’aggregazione in termini di stakeholders1 e di network.
Tutto questo ha a che fare con un nuovo modo di
guardare alla comunicazione da parte delle imprese e al
ruolo della comunicazione all’interno dei media.
1.2 Cosa si intende per evento
1.2.1 Una definizione
Il concetto di evento è, in realtà, non del tutto definito a
causa della loro numerosità ed eterogeneità e lo stesso
Dizionario Zingarelli2 lo indica come “avvenimento o
iniziativa di particolare rilievo”. In generale per evento si
intende un’iniziativa di comunicazione complessa e non di
facile gestione, consapevole e circoscritta nel tempo che
un’organizzazione, impresa o associazione promuove,
perché possiede l’intrinseca potenzialità di rivolgersi a una
1 Per stakeholders intendiamo soggetti le cui opinioni o
decisioni, i cui comportamenti o atteggiamenti possono
oggettivamente facilitare o ostacolare il raggiungimento di uno
specifico obiettivo dell’organizzazione, anche se quest’ultima
non ritenga di legittimarne il ruolo e riconoscerne l’influenza.
2 Vocabolario della lingua italiana, opera principale di Nicola
Zingarelli la cui prima pubblicazione risale nel 1922.
11
molteplicità di stakeholders (soggetti consapevoli di
detenere un titolo per entrare in relazione con una
determinata organizzazione) e pubblici influenti ( soggetti
ritenuti importanti e decisivi dall’organizzazione stessa per
il conseguimento dei suoi obiettivi) proponendo uno stile
unico e distintivo.
L’evento è visto come un momento di incontro tra più
persone, pianificato, organizzato e reso noto al fine di
suscitare interesse nei confronti dell’organizzazione o di
un suo prodotto o servizio, che prevede la partecipazione
di un pubblico specifico, interessato ad ascoltare e
dibattere i contenuti esposti. L’evento si propone di
diffondere informazioni e conoscenze, ma anche di creare
consenso e di attivare relazioni con i clienti, i dipendenti,
gli azionisti, gli opinion leader, i giornalisti o i fornitori di
una organizzazione. 3
L’evento è comunicazione e permette ai soggetti coinvolti
di dialogare, di scambiarsi informazioni puntando sulla
modalità comunicativa dell’interazione “faccia a faccia”,
che può risultare proficua nel lungo periodo.
L’evento è dunque uno strumento classico utilizzato dalle
Relazioni Pubbliche che se ne avvalgono in numerosi
ambiti, dalla media relations alla lobby, fondamentalmente
per due scopi: “convincere gli stakeholder (la cui presenza
fisica è il vero obiettivo) e “attirare l’attenzione” degli
influenti.
Oggi, in Italia, gli investimenti in comunicazione basati
sugli eventi si aggirano intorno a 1,3 miliardi di euro,4
tendono a coinvolgere la nostra vita quotidiana in maniera
3 Luigi Ferrari, M. Ruotolo, R. Vigliani, “ Da Target a Partner”,
Torino 2006, pag. 120
4 Monitor sul mercato degli eventi in Italia 2008, ricerca
realizzata da Astra per ADC, Agenzia di Comunicazione
12
esponenziale e quindi possiamo affermare di vivere nella
cultura dell’evento.
1.2.2 Gli eventi In Italia
Gli eventi sono considerati come “un nuovo mezzo di
comunicazione” e hanno assunto un peso rilevante nelle
politiche di marketing e di promozione, sia a livello
nazionale che internazionale, e sono sempre più utilizzati
dalle imprese pubbliche e private.
Attraverso l’evento, le aziende cercano nuove e diverse
forme di comunicazione per coinvolgere e soprattutto
“convocare” (cioè ottenere la presenza fisica diretta) i loro
interlocutori, per rafforzare la propria notorietà,
reputazione e diffondere e migliorare la propria immagine
in
tempi brevi. L’obiettivo finale è la creazione di goodwill.
In Italia, il settore degli eventi è in forte crescita e questa
crescita non riguarda solo il lato della quantità ma anche
quello della qualità.
Le figure professionali coinvolte nell’organizzazione degli
eventi, per emergere in un contesto fattosi sempre più
competitivo, devono avere una grande professionalità,
la capacità di selezionare e valutare le tipologie degli
eventi e una certa esperienza per effettuare adeguati
investimenti.
Negli ultimi anni abbiamo assistito a un “fiorire” di eventi
nei diversi settori, con protagonisti sempre più vari e
nuove tecnologie.
Questa forte tendenza è confermata dal giro di affari degli
eventi che in Italia è stato pari a 1,1 miliardi di euro tra
ottobre 2005 e 2006 e per il successivo biennio era
13
previsto un incremento del 21% per arrivare a quota 1,3
miliardi di euro.5
Una ricerca del 2008, ha messo in evidenza che le
aziende dedicano budget sempre più consistenti per la
creazione di eventi, non più utilizzati solo da piccole
imprese ma anche da aziende di grandi dimensioni e
presenti in diversi settori.
È visto come uno strumento con un buon livello di
soddisfazione e questo viene dimostrato dal fatto che
un’azienda su quattro pensa di aumentare gli investimenti
sugli eventi in futuro e la maggioranza, circa il 60%, pensa
di mantenerli stabili. Esiste un’ampia gamma di tipologie di
eventi in grado di poter soddisfare tutte le esigenze e gli
obiettivi che hanno le diverse imprese come per esempio,
convention, assemblee, congressi, workshop, tavole
rotonde, open day, meeting, fiere, road show, seminari,
conferenza, inaugurazioni, simposi, rassegne, colloqui e
infine le mostre.
Le tipologie più utilizzate dalle imprese sono le
convention, incontri in cui sono riunite varie realtà
aziendali coinvolgendo ospiti esterni con lo scopo di
presentare le novità dell’impresa alla luce dei risultati
passati e rappresenta un’occasione per l’azienda di
confrontarsi direttamente con i propri stakeholders
istaurando con essi una relazione di scambio che si attua
sul livello semantico, razionale ed emotivo, (circa il 70%
delle aziende ne organizza almeno una all’anno),
convegni, riunioni programmate di presentazione, di
5 Dati provenienti dalla società Astra che si occupa di ricerche
socio – demoscopiche riportati nel libro “Comunicare con gli
eventi” a cura di Sergio Cherubini e Simonetta Pattuglia.
14
analisi o di approfondimento a cui partecipano più soggetti
interessati ad un certo argomento per discutere di
questioni inerenti allo stesso scambiandosi informazioni
ed esperienze favorendo così un arricchimento di
conoscenze a tutti i partecipanti, (circa il 60,7%) e infine
seminari, incontri a tema che approfondiscono un
argomento a cui è chiamato a partecipare un gruppo di
esperti, di persone di riconosciuta competenza, di cui
l’impresa avverte l’opportunità di conoscere le posizioni e
l’ efficacia di questi seminari si misura in base alla qualità
delle reazioni e dei commenti che si raccolgono tra i
partecipanti (circa il 51,8%).
Negli ultimi anni stanno aumentando quelli che vengono
definiti eventi speciali, realizzati per rafforzare in modo
appunto speciale l’attenzione dei media, attrarre nuovi
clienti, lanciare nuovi prodotti, attribuire premi o titoli a
membri dell’azienda o a clienti che si sono distinti per il
loro impegno e contributo, come: feste, cene, spettacoli,
creati ad hoc anche per i valori dell’azienda e per
raggiungere i propri interlocutori. 6
Di recente ci sono stati molti eventi speciali importanti che
hanno ottenuto un enorme successo.
Alcuni esempi in campo sportivo:
ξ Olimpiadi di Atene 2004, evento che ha generato circa
402 milioni di dollari con 4,2 miliardi di spettatori
televisivi in 220 paesi;
6 Dati provenienti da una ricerca eseguita da Unicom e
convegni per individuare in anticipo i trend nel settore degli
eventi per il biennio 2008 - 2009
15
ξ Olimpiadi Invernali di Torino 2006, evento con 3,2
miliardi di spettatori e 930.000 biglietti venduti;
ξ FIFA World Cup 2006, uno degli eventi più seguiti al
mondo e la finale ha avuto 200 nazioni collegate alla
televisione con oltre 3 miliardi di spettatori; 7
Un altro esempio di evento speciale da sottolineare
perché ha segnato per l’Italia un forte salto di qualità, è la
presentazione della nuova Fiat500 a Torino. La
presentazione è avvenuta per festeggiare il cinquantesimo
anniversario della celebre 500 attraverso una
manifestazione spettacolare sul fiume Po, con la
partecipazione degli artisti circensi della Società
Ginnastica di Torino, protagonisti di straordinarie
evoluzioni acrobatiche e di molti personaggi dello
spettacolo. L’evento è stato seguito da migliaia di persone
raccolte sulle sponde del Po e da alcuni milioni di
spettatori in diretta televisiva.
Possiamo affermare quindi che gli eventi rappresentano
ormai una delle migliori modalità di contatto –
coinvolgimento con il mondo esterno.
1.3 L’evento e le relazioni pubbliche: un
mezzo di comunicazione
L’evento è un modo completo di comunicare,
complementare e talvolta persino alternativo ai mezzi
tradizionali di comunicazione, grazie alla sua straordinaria
flessibilità e versatilità.
7 S. Cherubini, S. Pattuglia, “Comunicare gli eventi”, 2007,
Franco Angeli, pag. 15
16
È uno strumento anche di business molto efficace
utilizzato dalle imprese, per raggiungere particolari
tipologie di target, per attirare l’attenzione degli influenti e
del grande pubblico, per fidelizzare, per rafforzare l’
immagine corporate dell’azienda e soprattutto per creare e
alimentare relazioni.
È un dispositivo incisivo, diretto che crea una forte
visibilità all’organizzazione con un ritorno sui media e sulle
testate di settore notevole. Oltre a tutti questi aspetti,
l’evento può anche avere un impatto sociale, politico,
culturale e territoriale rilevante.
L’evento è un vero e proprio canale di comunicazione, il
luogo in cui il cliente vive una nuova esperienza stabilendo
una relazione sensoriale con l’azienda e la marca, di
intrattenimento e spettacolare.
L’evento è anche un esempio di capacità organizzativa -
cosa che di per sé rafforza la reputazione
dell’organizzazione – che richiede di integrare
competenze e azioni diverse, una regia di persone con
professionalità specifiche e tecnologie particolarmente
sofisticate, un’idea di base, la definizione degli obiettivi e
un coordinamento dei vari elementi creando un complesso
organico capace di raggiungere la missione prestabilita.
L’evento diventa una sorta di “sistema” all’interno del
quale lavorano persone altamente qualificate provenienti
da ambiti disciplinari di diversa natura. Gli obiettivi finali
delle organizzazioni possono essere di vario tipo e i
principali sono:
la prestazione tecnica in sé;
la notorietà – visibilità;
la reputazione – immagine;
le vendite;
il livello organizzativo;
17
il livello economico – finanziario;
il livello sociale;8
Il buon fine di un evento è dato dalla capacità di
raggiungere gli obiettivi prefissati, nei tempi e nei modi
previsti, rispettando il budget stabilito e non solo dal
soddisfacimento in termini di “performance”.
Un evento deve garantire:
un risultato definito, in quanto tutto deve essere una
presentazione programmata dei dettagli;
una scadenza temporale ben precisa (l’evento ha un
inizio e una fine, non è ripetitivo);
un team di lavoro costituito ad hoc;
la definizione di un budget;
lo sviluppo e il miglioramento dei rapporti interni con i
propri collaboratori e dipendenti;
l’occasione di un dialogo con i principali stakeholders e
influenti, così come individuati in un piano di
comunicazione complessivo, di cui l’evento è solo uno
degli strumenti.
Come accennato, l’evento è parte di un piano di
comunicazione più generale dove tutto deve essere
definito in modo accurato e permette di garantire un
feedback interessante.
L’evento è una realtà affascinante, una situazione in sé, è
unico e magico perché anche se ripetuto nel corso del
tempo nel caso di scadenze periodiche (come avviene ad
esempio per le Expo o le Olimpiadi) non ha mai le stesse
caratteristiche che dipendono da un insieme di fattori quali
la durata, i partecipanti, l’organizzazione, la progettazione
e la sede.
8 S. Cherubini, S. Pattuglia, “Comunicare con gli eventi”,
Franco Angeli, 2007, pag. 23
18
L’evento è infatti qualcosa di limitato e circoscritto nel
tempo, dotato appunto di una sua “unicità”. Soprattutto
oggi, l’evento deve essere impeccabile e cioè preparato e
pianificato in modo dettagliato e chi lo gestisce deve
cercare di prevedere tutti i possibili cambiamenti e
imprevisti che potrebbero interferire all’ultimo momento
con l’organizzazione o durante la sua realizzazione.
1.4 Le principali caratteristiche dell’evento
L’eterogeneità degli eventi rende difficile una
classificazione precisa ma possiamo individuare delle
caratteristiche ben definite che permettono ad una
semplice manifestazione di trasformarsi in evento.
Le caratteristiche sono le seguenti:
Cadenza: periodico, unico;
Durata: un giorno, una settimana, un mese;
Dinamicità: l’evento è in continua evoluzione;
Location: un’area, più aree, aree per eventi speciali;
Bacino di attrazione: locale, nazionale e internazionale;
Target di riferimento: giovani, anziani, famiglia, single,
clienti e turisti;
Tema: l’evento è basato su un tema o più temi;
Tipologia: celebrativa, culturale, folkloristica, lavorativa,
religiosa, commerciale, sportiva o fundraising;
Tecnologia: ICT – Information Comunication Technology;
Tipo di accesso: libero o programmato;
Servizi aggiuntivi: servizi facilitatori e servizi ausiliari;
Fonti finanziarie: pubbliche o private;
Comunicazione: è un must nell’organizzazione degli
eventi;
Memorabile: ricordato nel corso del tempo.
19
Cadenza: la scelta della cadenza è importante dal punto
di vista comunicativo e strategico. Di solito la cadenza è
periodica, per lo più annuale, mentre altri eventi possono
avere una effettuazione legata a specifiche situazioni. Ad
esempio il Carnevale di Cento, in provincia di Ferrara,
(come del resto tutte le manifestazioni di questo genere,
legate ad una ricorrenza) si ripete ogni anno con il
susseguirsi della ricorrenza. Altri eventi, come accennato,
sono occasionali come il centenario della nascita di un
Santo.
Medio – lunga durata: normalmente un evento prevede
una certa lunghezza, può durare un giorno o nei casi più
complessi può continuare per alcune settimane, ma in
ogni caso ha un termine.
La scelta della data e dell’orario è un fattore delicato e
importante nella progettazione di un evento, bisogna
cercare anche di evitare sovrapposizioni con altri eventi
importanti che possono avvenire nello stesso periodo.
Talvolta si distingue tra eventi che devono essere collocati
all’interno di un calendario generale e, pertanto, sono
vincolati da altri eventi (es. i Master Series di tennis) o
eventi dove l’organizzatore è libero di scegliere il giorno
più gradito non dovendo chiedere l’autorizzazione a
nessuno (es. un incontro di boxe).
Dinamicità: l’evento ha una grande capacità cioè quella di
cambiare, di presentarsi e di evolversi nel corso del tempo
in modo differente nei diversi luoghi in cui si manifesta.
L’evento non è mai qualcosa di statico, tutto lo rende un
continuo mutare di azioni calibrate e rimodellate sulla base
della contingenza. Nell’organizzare un evento non bisogna
mai innamorarsi di una soluzione né sperare di aver
trovato quella giusta, c’è e ci sarà sempre una soluzione
20
migliore di quella che si pensa di aver trovato. Bisogna
essere mentalmente aperti a cambiare traiettoria e a
strutturare soluzioni alternative.
Localizzazione: la sua scelta dipende dal numero di
partecipanti e dal tipo e numero di attrazioni. Il luogo deve
cercare di essere originale, esclusivo, accessibile e per
selezionarlo vengono coinvolte diverse figure professionali
appartenenti a diverse discipline. L’evento può svolgersi in
un solo luogo e in una sola data o se di successo può
essere ripetuto, come ad esempio uno spettacolo teatrale,
e per ogni edizione si può scegliere diverse località. La
location porta con sé una focalizzazione e cura della
qualità per gli allestimenti e un’attenzione enorme verso la
cura dei dettagli “fisici” dell’evento come regia,
documentazione, tempi e strutture audio – video.
La sede prescelta deve garantire a tutti i partecipanti la
massima sicurezza sia nell’afflusso che nella permanenza
e deve possedere tutte le infrastrutture e tecnologie
necessarie per lo svolgimento. Negli ultimi anni si è
sviluppato un vero business della security degli eventi.
Bacino di attrazione: la sua dimensione dipende
dall’importanza dell’evento, dal numero di visitatori
previsto e dal mercato a cui ci si riferisce. Un evento può
avere un target locale, regionale, nazionale o mondiale.
Target di riferimento: i partecipanti sono l’elemento
fondamentale di qualsiasi evento, in quanto lo
caratterizzano. I protagonisti vengono individuati in base
alle finalità e allo scopo dell’evento, che può essere
commerciale, non – profit, politico, sociale o religioso o in
base a criteri socio – demografici (bambini, anziani,
giovani, single, famiglie). Gli eventi devono essere