2
Il momento fondamentale che segna definitivamente la sua vita nel 1978 è l’Incontro
con un particolare personaggio: Leo Amici, dal quale attinge la chiarezza della sua esistenza e
la capacità di vedere in ogni essere umano, quella particolarità d’amore, di grandezza d’anima
che va “oltre” la visione retinica dell’individuo.
Nel 1982, da Rapallo, si trasferisce a Croce di Montecolombo tra le colline di Rimini,
per rendere concreto quel messaggio di pace, amore e fratellanza di Leo Amici, considerato da
tanti utopico.
Sposato con Daniela Natale, insieme al figlio Emanuele e strettamente legato da una
profonda amicizia a Stefano Natale, vive e lavora al Lago di Croce di Montecolombo (RN), un
piccolo paese incantevole.
Le sue opere parlano d’amore, di pace, di fratellanza, d’eternità, di tratti di vita nella
stessa, parlano di Dio, della ricerca dell’esistenza dell’Uomo, punto fondamentale della sua
attenzione artistica.
Tutto il lavoro di Tedeschi converge infine, al capolavoro nel sociale come esempio
della possibile costruzione positiva dell’uomo, diventata speranza, e dimostrazione pratica
delle grandi risorse che ogni essere umano ha dentro di se, come riconoscimento e
dimostrazione di ciò che l’uomo è stato prima e che sarà dopo questo piccolo tratto di eternità.
I.II Nella dimora dell’ospitalità
In una zona dell’Appennino marchigiano – romagnolo, tra la Valconca e la
Valmarecchia, nei luoghi magici dei Malatesta e dei Montefeltro, che videro l’esilio di Dante e
la prigionia di Cagliostro, poco lontano da Urbino, “Città Ideale” di Piero della Francesca e
natale di Bramante e Raffaello, si trova il Piccolo Paese del Lago di Monte Colombo, dove
vive e lavora Carlo Tedeschi.
E’ un luogo di grande bellezza e di un fascino impossibile da descrivere, situato fra i
colli dolci e verdeggianti, fondato da Leo Amici e sviluppatosi secondo il suo preciso disegno.
Gino Landi, “Acqua calda”- con Giorgio Faletti, “Domenica In”- con Toto Cutugno e Alba Parietti, “Stella fra le
stelle”- con Pippo Baudo, “Piazza Italia”- con Giancarlo Magalli (Telethon), “Caffè Italiano”- con Elisabetta
Gardini, “TG 1 Servizio”- Un Vagito nella Notte. Alla RAI 2: “TG 2 Special”, “Mezzogiorno è…”- con
Gianfranco Funari, “Mattina 2 Special”- Piccolo Paese Fuori Dal Mondo Sport-Cultura-Spettacolo-Solidarietà,
“Argento e oro”- con Luciano Rispoli, “Stasera mi butto”- con Pippo Franco, “Segreti per Voi”- con Antonella
Clerici, “Gulliver”- con Mimmo Liguoro, “Il Coraggio di Vivere”- La Storia di una Vittoria, “D.S.E.Occhio sul
Cinema”- con Osvaldo Bevilacqua, “Rai Educational”, “TG 2 Special” La Tela Oltre il Tempo con Mariolina
Sattanino, “Pio Manzù”- Mondovisione, “TG 2” Costume e società.
3
Ai bordi del lago naturale a forma di cuore, si riparano tra le canne e i rami dei salici, i cigni
bianchi e un gruppetto di anatre variopinte e folaghe.
Il Paese sorge nel 1982, per volontà di Leo Amici, come area di attività socio–
culturali e umanitarie dedicata particolarmente ai giovani.
Dopo la scomparsa del fondatore nel 1986, la struttura si è ulteriormente sviluppata
per merito dell’arte di Carlo Tedeschi e non ultima, del volontariato di molti giovani
provenienti da tutt’Italia, dell’Europa e altri paesi del mondo.
In bella mostra s’impone un Teatro dalla modernissima calotta semisferica, realizzata
internamente in legno lamellare, per l’attività di formazione, socializzazione e prevenzione a
favore dei giovani, e sede dell’Accademia di danza convenzionata con la Royal Accademy di
Londra, di corsi di pianoforte, di chitarra, recitazione, …
Non lontano, un’elegante Hotel “Villa Leri”, ove viene applicata, tra l’altro, la terapia
olistica, ispirata al dialogo tra le filosofie occidentali e quelle orientali, che si traduce anche in
diete bioenergetiche, corsi di cucina macrobiotica, balneoterapia, fanghi, massaggi, ginnastica
personalizzata e riabilitativa, il tutto finalizzato all’equilibrio psicofisico, allo stare bene con se
stessi e con gli altri.
Sulle rive del lago c’è un Ristorante “La Grotta della Giamaica”, posto su tre piani
che il giornalista Guido Raffaelli
(3)
descrive come: “… una nave in viaggio per il mondo…” e
che si protende sul lago mediante un pontile.
(4)
Le strutture sono gestite dalla Associazione
Dare e sono di proprietà della Fondazione Leo Amici. Il ricavato delle attività è destinato per
fini umanitari.
A fianco si erge una sorta di castello: il Museo “Leo Amici”, a testimonianza della
storia e delle attività svolte fino ad oggi.
Una piccola Cappella ottagonale, dalle pareti di cristallo richiama lo sguardo ed il
pensiero oltre la collina retrostante che crea un orizzonte nell’infinito azzurro del cielo.
La Casa Famiglia “La Base”, per l’assistenza fisica e morale all’infanzia bisognosa, e
la Casa Riposo per anziani “La Meta”, sono costruite tra le verdi chiome dei salici in un
gioioso clima di scambio d’affetti.
(3)
Guido Raffaelli, “Buon compleanno Leo”, Corriere, martedì 17 ottobre 1995
(4)
Gli utili derivati dalla gestione delle attività, vengono devoluti per la realizzazione degli scopi umanitari della
Associazione Dare e della Fondazione Leo Amici, tutte strutture utilizzate per la realizzazione di iniziative socio-
umanitarie rivolte alla collettività
4
Dall’altro lato del lago sta sorgendo la zona polisportiva dove gli atleti possono non
soltanto sognare tanti trofei, ma si possono allenare seriamente nel campo di calcio, di
pallavolo, di basket, di atletica leggera e nella piscina olimpionica con istruttori professionisti.
Per capire tanta bellezza, bisogna recarsi in loco, e sostarvi un po’ per percepire
quella sensazione di trovarsi nel posto che si è sempre cercato.
A raccontarlo si sentono già i vari commenti tra un sorrisino e l’altro, per giungere a
dubitare di una realtà che potrebbe essere vista come una delle tante realizzazioni impossibili,
utopiche. Invece chi passa di lì, nella dimora della ospitalità, si accosta a percepire verità
visibili ed invisibili.
Nella storia, tanti uomini hanno immaginato e progettato luoghi e società ideali, così
come è stato sognato questo paese. La differenza con tanti altri progetti è che questo non è
rimasto solo un’idea di un’artista, ma una realizzazione di molti altri uomini.
E’ un obiettivo ispirato ai grandi valori e nasce spontaneo dentro l’uomo, che
comprende l’importante necessità di condividere la propria vita con altri esseri umani, nel
rispetto della natura.
Il progetto del “Piccolo Paese del Lago” potrebbe ricordare in qualche modo, “la Città
del Sole” del frate domenicano, filosofo calabrese Tommaso Campanella (1568-1639) dove
nell’opera omonima esprime il suo ideale di città.
Campanella disegna una società ispirata al principio che solo la vita in società
consente la conservazione dell’uomo, e in essa possono concretizzare i massimi valori della
giustizia e dell’uguaglianza.
Platone (Atene, 428 a.C.), invece, nella “Repubblica” rincorre l’idea di dare vita ad
uno Stato perfetto fondato sulla giustizia, dove la comunità dei cittadini deve essere governata
dalla sapienza dei filosofi e nella polis di Siracusa, prospettava la possibilità di attuare le sue
idee politiche ma il progetto, come sappiamo, fallì.
Si possono nominare tanti altri personaggi che esprimono idee e progetti molto
diversi da questi ideali, ma tutti dettati dalla cultura e necessità del proprio tempo storico. Con
ciò s’intende che il Piccolo Paese del Lago è un progetto ideato da Leo Amici, dedicato alla
pace, all’amore e alla fratellanza, un paese che è entrato nei cuori e nelle menti dei giovani e
delle loro famiglie, tanto che da sogno è diventato realtà.
La concretizzazione di questo sogno va oltre la costruzione architettonica del paese,
in quanto realizza le capacità e la singola particolarità delle persone che aderiscono al
progetto.
5
I.III Il capolavoro: “Il Piccolo Paese del Lago”
Il Piccolo Paese del Lago, grande opera sociale, voluta da Leo Amici, racchiude,
converge e testimonia la sua grande energia, che definirei “Amore”. Attraverso quest’ultima,
Carlo Tedeschi si è espresso, muovendo e trasformando in fatti, creando, coordinando,
coinvolgendo, dividendo, sviluppando e maturando tutte le attività o risorse sociali, morali,
economiche, artistiche, culturali, educative, sportive, di solidarietà nazionale ed internazionale,
umanitarie, ambientali, di sanità psico-fisica, che vivono in questo paese.
E’ un paese che si distingue per tante particolarità, difficilmente riscontrabili altrove,
se non altro per l’originalità in cui sono stati trattati i temi di “Amore, Pace e Fratellanza” che
a qualcuno possono sembrare scontati, ma accompagnano la ricerca di conoscenza e di
perfezione dell’uomo sin dagli arbori della sua esistenza.
Leo Amici definì poeticamente questo luogo: “Piccolo Paese Fuori dal Mondo”, e qui
si fermò gli ultimi quattro anni della sua vita.
Analizzando la definizione di Amici, l’espressione: “…Fuori dal Mondo”, essa
potrebbe sembrare o essere interpretata come una realtà a sé stante o isolata e vissuta dagli
abitanti per conto proprio, invece è l’esatto opposto dove gli sforzi di crescita di ognuno sono
finalizzati al mondo stesso e alla sua realizzazione.
Vorrei sottolineare e rendere merito alle continue nuove idee e ricerche di Tedeschi
che tendono a trovare soluzioni sempre nuove alle esigenze che si presentano, alle espressioni
delle nuove generazioni, che tendono a segnalare la diversità di orientamenti, predisposizioni,
a scelte e approcci ben visibili nell’opera che qui raccoglie tutto, che ne trae non solo vivacità,
ma soprattutto la consapevolezza delle proprie capacità.
Diventa allora interessante cogliere i segni della compattezza sociale che Leo Amici
ha dato inizio in questo piccolo straordinario paese.
Tutti riconoscono Tedeschi per le sue grandi ispirazioni creative non limitatamente
all’arte intesa come teatro o pittura, ma rivolta alle continue iniziative che muovono e rendono
sempre più vivo l’essere umano.
Passeggiando per il Piccolo Paese, si incontrano persone che conoscono Carlo Tedeschi e che
hanno avuto l’opportunità di aver incontrato e conosciuto personalmente Leo Amici, il
fondatore (scomparso nel 1986), altre che pur non avendolo conosciuto, …“ne hanno capito le
6
capacità umane e lo spirito di solidarietà e di fratellanza che ha sempre permeato ogni loro
gesto”… dice in modo molto convincente il giornalista Guido Raffaelli.
(5)
Mentre Lionella Spoglianti
(6)
deduce che per l’artista in questione sia fondamentale
l’atto del comunicare ed intende l’arte come impegno educativo, come missione… Inoltre
conclude osservando che: … “I ragazzi di ieri e di oggi, hanno trovato nel messaggio di Leo
Amici, uomo semplice, ma di grande carisma, nella sensibilità artistica di Carlo Tedeschi e nel
proprio impegno, la forza, l’entusiasmo, l’imput per fare, per realizzare un sogno e rendere
concreta un’utopia: Il Piccolo Paese del Lago di Montecolombo”.
Da simili premesse, su cui si potrebbe a lungo continuare, si comprende come sia
difficile raccogliere tutte le testimonianze della lunga storia di questo paese, dove opera tanta
gente, dai piccoli ai grandi professionisti, con Carlo Tedeschi nel ruolo di grande promotore.
I.IV Le opere
Tutte le opere qui di seguito elencate, convergono nella realizzazione del capolavoro:
il Piccolo Paese del Lago.
Carlo Tedeschi ha utilizzato molti mezzi per dare concretezza alla sua creatività:
attraverso la pittura ha realizzato più di 600 opere (tele – disegni – incisioni – affreschi). Ha
cominciato a dipingere sin dall’infanzia ed il suo primo quadro datato risale al 1957. Ha
pubblicato diverse raccolte dei suoi lavori pittorici:
- Lui e Tedeschi, - La Tela Oltre il Tempo, - Libera Riflessione.
Al museo “Leo Amici” (Montecolombo Rimini) c’è una mostra permanente di alcuni
lavori pittorici.
Mediante il teatro ha costruito e formato:- la Compagnia teatrale del Lago
- l’Accademia d’Arte e Formazione Professionale del Lago (di Monte Colombo -
Rimini) riconosciuta dalla Royal Academy di Londra.
E’ autore e regista di diversi spettacoli di cui i più importanti:
(5)
op. cit. Guido Raffaelli n. (3)
(6)
Lionella Spoglianti, “ Nel Montefeltro: un piccolo paese fuori dal mondo” Insieme, periodico di arte,
attualità, cultura, medicina e sport, opinioni e notizie sull’attività dell’associazione: “Il Nuovo Cenacolo Dei
Marchigiani”, bimestrale di maggio – giugno 1997, (Roma annoV – n° 27)
7
- Sicuramente Amici, - Dio, che Meraviglia!, - S…Varietà è Donna, - S…Varietà Made in
Italy, - Accadde ad Allumiere, - Notte Gitana, - Senza Fili, - S…Varietà Farmacologico, - Un
Vagito nella Notte, - Nel Nome di Gesù, - Dov’è Pinocchio, - Chiara di Dio.
Nel campo della letteratura è autore di: - Angela degli Abissi (Romanzo),
- Il Ritorno dal Labirinto (Romanzo), - L’Uomo dal Turbante Rosso (Romanzo), - Risposte
(Raccolta), - Parole (Poesie), - Ricordando (Raccolta), - Dai Diari di Maria e Carlo
(Estratto dai diari di Maria Di Gregorio e Carlo Tedeschi)
Nel cinema è direttore artistico di: - La Verità di un Ragazzo, un film – documento di
Leo Amici al quale è stato riconosciuto il “Premio America” 1987 – Hollywood, con la
motivazione: “Alla memoria del Maestro Leo Amici: un segno tangibile di tanta abnegazione e
proficuità nel lavoro ed a testimonianza di una vita spesa a beneficio dell’Umanità” (Ralac –
Ass. Dare); - Che Meraviglia Amici Scrive il soggetto e partecipa alla sceneggiatura. Tratto
dai musicals “Sicuramente Amici” e “Dio, che Meraviglia!” (Italia Film Production).
Nel sociale: ha sostenuto e sostiene la realizzazione del:
-“Piccolo Paese del Lago” voluta dal maestro Leo Amici, dedicando la sua vita al
prossimo, nel pieno rispetto della sua memoria e di quel principio di Pace, Amore e
Fratellanza, base di tutta la sua vita;
ha promosso e organizzato:
→ Attività culturali ed artistiche:
- “Premio speciale Leo Amici” come riconoscimento internazionale, annuale a
persone che si distinguono in campo sociale, umanitario e della carità cristiana.
- Congresso mondiale di Medicina Naturale
- Convegno nazionale di Medicina Globale
- Incontri con Maria di Gregorio, premio speciale Donna 1997
- Incontri e seminari con il prof. Bruzio Pirrongelli
- Incontri con autori e presentazione di libri
- Realizzazione del semestrale d’informazione d’arte e cultura “A come Amici”
- Mostre teatrali e d’arte
- Pubblicazioni editoriali e discografiche
- Concerti musicali con artisti internazionali: Giorgia, Stadio, Giorgio Gaber, Enrico
Ruggeri, Los Reyes, Riccardo Fogli, Francesco Baccini, Billy Preston, Sam Moore…
- Iniziative di beneficenza per la realizzazione delle strutture del Paese del Lago
8
→ Attività sportive
- Manifestazioni podistiche internazionali
- Manifestazioni automobilistiche Sprint/Nazionali
- Varie discipline sportive
- Tornei di calcio
- Gare di pesca sportiva per il ripopolamento ittico
→ Attività educative di prevenzione recupero e socializzazione dei giovani
-Formazione, attuazione e divulgazione dei valori: pace, amore e fratellanza
- Addestramento, avviamento professionale ed inserimento lavorativo
- Campi scuola cui hanno partecipato moltissime scuole di diverse città italiane
- Identità nel sociale, corso di teatro rivolto alle scuole elementari
- Realizzazione centro ricreativo per bambini
- Sostegno e preparazione scolastica ai giovani
.- Promozione della cultura della solidarietà
-Adesione dell’azienda agricola ed agrituristica indirizzata alla produzione biologica
(del Piccolo Paese del Lago), al progetto “Fattorie Aperte”, in collaborazione
all’Assessorato dell’Agricoltura e dell’Alimentazione della Regione Emilia Romagna,
per l’esperienza didattica nelle scuole
→ Attività di cooperazione e solidarietà internazionale:
- Costruzione, realizzazione e sostegno di un centro d’accoglienza in Kenia
- Opera di sensibilizzazione, nell’ambito delle “Giornate per la Vita”, della Missione
nello Zambia
- Sostegno economico a famiglia bisognosa in Messico - Cancoon
- Attività per il sostegno economico e umanitario all’estero
→ Attività ambientali:
- Tutela e valorizzazione del patrimonio ambientale
- Agricoltura biologica
- Coltivazione erbe officinali
- Collaborazione per la difesa dei cetacei e dei delfini
- Rimboschimento
- Partecipazione alle domeniche ecologiche
→ Attività sanitarie:
- Poliambulatorio privato
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- Centro di Riflessologia
- Assistenza medica a: bambini Bielorussi, profughi dell’ex Jugoslavia, ragazzi
tossicodipendenti, persone in stato di povertà, famiglie bisognose.
→ Assistenza sociale:
- Ospitalità ai bambini di Chernobyl
- Ospitalità ai profughi dell’ex Jugoslavia
- Coordinamento ed assistenza per richieste d’affidamento familiare di minori
- Collaborazione al perfezionamento delle procedure d’adozione
- Coordinamento dell’ospitalità di minori presso famiglie
- Soggiorni estivi per anziani
- Mantenimento e sostegno a persone in stato di povertà
- Cura adulti in difficoltà
- Sostegno ed aiuto economico alle famiglie bisognose
- Prevenzione e socializzazione dei giovani
- Opera di recupero dalla tossicodipendenza e collaborazione con Associazioni per il
recupero dei tossicodipendenti: Amici, Mondo Amici, Sicuramente Amici e Casa di
Wuerenlos (Ch)
- Collaborazioni con Enti pubblici e privati
- Animazione in corsia nei reparti pediatrici: “Un sorriso in corsia”
→ Attività di sostegno della Famiglia, dell’Infanzia, dei Giovani e degli Anziani
→ Attività di percorsi di fede cristiana:
- Pellegrinaggi
- Incontri e collaborazioni con Diocesi e Parrocchie
- Centri d’ascolto
- Incontri per i giovani di catechesi e lettura del Vangelo
Le attività sono realizzate a scopo benefico rivolto alle finalità dell’Associazione
Dare
(7)
e della Fondazione Leo Amici
(8)
.
(7)
vedi appendice 1)
(8)
vedi appendice 2)
10
C a p i t o l o II
II.V Leo Amici: un Maestro
Non è possibile andare oltre senza aver parlato di Leo Amici, così strettamente legato
a Carlo Tedeschi con un legame da considerarsi quasi indissolubile.
Tedeschi dice di lui: “Poeta, filosofo, maestro o uomo comune, nobile o santo, è stato
comunque personaggio. Una vita accelerata, la sua, all’insegna della generosità, della
dolcezza, dell’amore, della forza. Ha lasciato scritti, poesie, testimonianze di fede e
d’amicizia, strutture a beneficio dell’umanità.
Vivo è il ricordo del suo esempio luminoso, dei suoi fatti, delle lotte per dissipare il
falso e la paura dell’animo dei giovani”.
Il maestro Leo Amici è nato ad Allumiere il 7 Ottobre 1923. Arruolato in Marina
nella seconda guerra mondiale. E’ minatore in Francia, operaio nelle ferrovie e commerciante.
Compie lunghi viaggi continuando dovunque a fare del bene.
Negli anni ’60 e ’70 è a Civitavecchia. Nella sua casa confluiscono persone
provenienti da ogni dove, per chiedergli aiuto. Leo Amici trasmette a ciascuno pace, serenità
e gioia di vivere. Guarisce numerosi malati. A chi vuole ripagare il favore ricevuto in soldi
risponde: “Tu sai a chi darli. Quando sei guarito sei felice e ami il tuo prossimo, tu mi hai
ripagato”.
Tiene riunioni aperte in Italia, ma anche in Europa, Africa, Australia, Americhe.
Compone scritti, poesie, parabole, le definizioni dei componenti dell’essere umano.
Nel 1982, tra le colline di Rimini, getta le fondamenta del “Piccolo Paese Fuori dal
Mondo” (è una sua definizione poetica) oggi, come nei suoi progetti, centro di salute e
benessere.
Nel 1983, per fornire il necessario strumento giuridico ai volontari che con lui
vogliono realizzare l’opera, istituisce l’Associazione Dare che persegue, senza fini di lucro,
scopi umanitari e culturali. Nel contempo Leo Amici, privatamente, recupera centinaia di
ragazzi tossicodipendenti.
Nel 1985 forma la Compagnia Teatrale e la casa di produzione televisiva Ralac. Gira
il film “La verità di un ragazzo" di cui è autore e regista. Nello stesso anno è fautore del record
mondiale d’immersione in apnea di Angela Bandini e ne realizza il relativo documentario.
11
Nel 1986 da vita al musical di Carlo Tedeschi e Gian Carlo De Matteis “Sicuramente
Amici”
Muore il 16 aprile dello stesso anno.
(22)
Tedeschi fa sempre riferimento a Leo Amici come maestro artistico e di vita.
Sembra aver preso le sue consegne e portare avanti quei principi cui Leo Amici
dedicò tutta la vita.
Sono passati tanti anni dal giorno che si sono conosciuti, e come in un appuntamento
già programmato da tempo hanno dato origine ad un meccanismo diventato indispensabile per
coloro che ne condividono i sani principi.
E’ interessante approfondire la figura di Leo Amici, ed il legame esistente con
l’Associazione Dare, Associazione da lui fondata per realizzare un “fatto” da lasciare
all’umanità. Di questo tanto discusso argomento, Daniela Natale che visse la sua infanzia e la
sua gioventù vicino a questo particolare personaggio, riguardo all’aggruppamento dei soci,
dice: “…Gli uomini hanno, per loro natura, la tendenza a raggrupparsi e ad identificarsi in un
gruppo. Lo fanno nella politica, nello sport, nella cultura, nella moda, nell’arte, ecc. Ogni
gruppo ha le sue regole, i suoi ideali, i suoi atteggiamenti e modi di vestire comuni… Leo
Amici sapeva attrarre l’attenzione di moltissima gente, non voleva formare un gruppo
così concepito. Lo dimostra il fatto che non si fermava mai a lungo nello stesso punto,
cambiando spesso dimora, e che soleva ripetere: ”Non ci sono regole, il primo verbo che
rispetto è la libertà”. Si muoveva per raggiungere chi lo voleva conoscere, senza distinzione di
razza, cultura, ceto sociale, credo religioso o politico. …Quando negli ultimi quattro anni di
vita si fermò al Lago di Monte Colombo fu solo per realizzare un “fatto” da lasciare
all’umanità. …L’associazione Dare, è nata da Leo Amici come strumento a disposizione di
coloro che volevano aiutarlo a realizzare quel “fatto” da lasciare all’umanità… Dunque,
…anche l’associazione non si può considerare gruppo nell’accezione sopra descritta, in quanto
il legame che unisce i suoi componenti è solo la realizzazione di fatti concreti a favore
dell’umanità.
Nel fare ciò si trovano accomunati in quest’associazione, membri di ognuno di quei
gruppi sociali cui si appartiene per ragioni di cultura, religione, ideologia, razza, professione…
…la sua personalità seguiva impulsi di universalità e di apertura totale a tutti gli uomini e
(22)
A come Amici n° 7, semestrale di informazione arte e cultura, II ed., Rimini, 7 ottobre 2003, p. 47
12
quindi il suo operato non può subire il condizionamento di logiche di gruppo così
tradizionalmente concepito.”
(23)
Un’associazione dunque, a cui fanno parte persone che hanno aderito alla
realizzazione del progetto ideato dal fondatore Leo Amici e che dividono e s’impegnano a
vivere i fondamentali valori di pace, amore e fratellanza nella loro famiglia, città, cultura,
religione…
Il fascino di questo personaggio attira nel suo vortice d’amore tanto che guardandone
metaforicamente il cuore, resta impressa l’immagine di una duna modellata dai venti: ogni
granello di sabbia è come una memoria a sé stante. Cerca il suo posto e prende coscienza di sé.
(23)
Daniela Natale, “Né regole … né indottrinamenti”, A come Amici, semestrale di informazione, arte e cultura,
II ed. Anno I n.1 Rimini, 7 ottobre 2000 Rimini
13
STRALCIO DELL’
INTERVISTA A CARLO TEDESCHI
del 16 aprile 2003 a Croce di Montecolombo (RN)
nel Piccolo Paese del Lago
Carlo Tedeschi: "L’uomo può proiettare l’arte nelle sue diverse forme, perché egli
stesso è un’opera d’arte vivente".
…………
Marisa Bovolenta: Distinguiamo il significato che diamo all’arte, oggi, ed anche per
me, essa comprende varie forme di espressione, non è riferita al solo pittore…
C. T.: Innanzitutto credo che ogni espressione vera dell’uomo è un’espressione d’arte.
Anche l’impostazione della voce, che poi diventa tecnica per l’attore, è l’impostazione della
voce di chi vuol comunicare con il suo prossimo. Questa la si può trovare innata dentro di sè,
perché le corde vocali ti permettono tutto. E come te lo permettono nel momento in cui
qualcuno ti insegna a diventare attore, così le corde vocali ti permettono di comunicare con il
tuo prossimo quando tu vuoi farlo con dolcezza.
Dunque, come è un arte il saper comunicare o il diventare attore per poter trasmettere
ad altri dei concetti coi tuoi toni di voce; così accade per il bambino che vuole trasmettere alla
mamma o agli altri bambini e crescendo poi, da ragazzo agli altri ragazzi e così via nelle sue
comunicazioni sociali, il suo tono di voce sarà un tono di voce artistico, a seconda dei
componenti che lui svilupperà.
Tornando alla domanda che tu mi hai fatto: io da piccolo volevo comunicare.
Volevo talmente comunicare con forza, con tanta di quella passione, con tanta di
quella voglia di dire agli altri che cosa ci fosse dentro di me, che addirittura da piccolo ero
balbuziente. Era talmente forte questa spinta che era superiore alle corde vocali e ho dovuto
correggere le mie corde vocali per contenere tutta questa voglia di comunicare con gli altri.
Prima con le parole, e, mi è stato impossibile; subito dopo con il disegno, perché mia madre mi
aveva insegnato a fare quelle linee, e poi con tutto quello che mi è capitato. Perché se anche il
14
disegno è stato il primo veicolo attraverso il quale poter comunicare agli altri, poi è stato il
teatro, e poi sono state tutte le altre cose che ho fatto e che credo già conosciate. Ma tutto
parte da un punto: che è sempre la creatura che si rivolge al Creatore.
Da piccolo sono stato educato nella religione Cattolica, sono andato, allora si
chiamava dottrina, come tutti gli altri bambini. Dunque io rimanevo in quei parametri, di
quello che mi avevano insegnato i sacerdoti, con l’educazione che avevo trovato in casa mia.
Dunque da bambino ragionavo con quei parametri, ma non importa con quali parametri
ragioni, l’importante è avere dei binari da seguire. Dentro di me sentivo forte (solamente dopo
da adulto ne ho avuto la consapevolezza e ho vestito con un abito da adulto, quindi più
consapevole, queste parole che sto per dire) questa spinta a credere ed a pensare che avessi un
compito da svolgere, una missione. Di fatto poi, tutti noi arriviamo a questa consapevolezza e
tutti facciamo della nostra vita un compito, una missione. Non importa se lo fai nell’ambito
della religione come sacerdote o laicamente o nel settore della politica… Tutti ci assumiamo
un ruolo, tutti cerchiamo di aderire ad un compito e tutti cerchiamo di fare della nostra vita un
fine.
Io avevo questo fine: svolgere questo compito per Dio, per quel Dio che mi avevano
trasmesso e insegnato e che aveva trovato in me terreno fertile. Ciò perché dentro di me c’era,
già prima dell’educazione della dottrina, questo sentimento di avvicinarmi a questa verità
grande, a questo Dio che allora non sapevo neanche come si chiamasse.
………………..
M. B.: Come raggiungere la libertà per fare dell’uomo un’artista creativo?
C. T.: Libertà è proprio l’arte dell’artista. Un vero artista è quello che in qualsiasi
condizione viva si crea la libertà di esprimersi. “La libertà di ogni uomo è quella di esporre a
cuore aperto tutti i suoi principi”. E riprendiamo una frase di Leo Amici.
Un uomo che non si lascia condizionare e dunque parla a cuore aperto. L’artista se
non si lascia condizionare, dipinge, recita, compone, scrive a cuore aperto di conseguenza ha
la libertà di poterlo fare. Magari si crea la libertà nel disprezzo, nel disprezzo dell’ essere
umano che lo perseguita, si crea la libertà di poter dipingere la sua disperazione. Poi
quest’uomo si riconosce se la forma in cui l’ha fatto è una forma universale, dunque
riconoscibile da tutti.
15
……………………..
M. B.: Che cos’è l’attesa?
C. T.: L’attesa è molto importante nella natura umana, perché bisogna sempre
attendere il rovescio. Il rovescio della situazione (negativa) in cui sei, dunque bisogna essere
pazienti. L’impazienza t’impedisce di vivere con arte, anche se bisogna essere veloci. Maria
che è stata molto vicina a Leo Amici, diceva: “Sii veloce ma senza fretta”. La velocità è
solamente un coordinamento di pensieri, di scelte e d’azioni. La fretta ti fa inciampare. La
fretta è un’ansia di concludere qualche cosa.
……………………
M. B.: Che rapporto c’è tra Amore e Arte?
C. T.: E’ un rapporto totale di dipendenza. Perché pur esprimendo con la tua forma
d’arte l’amore, esprimi anche la ricerca dell’amore o la disperazione del non amore. Di
conseguenza è un rapporto di dipendenza totale. E’ la droga dell’arte, l’amore. Sia in senso
positivo che in senso negativo.
…………………….
M. B.: Per me anche ciò che tu fai nel sociale è arte. Vorrei inserire nella mia tesi ciò
che tu hai fatto nel sociale. Per esempio: gli incontri con i bambini nelle scuole, gli incontri
dopo teatro con gli studenti, gli incontri con gli anziani, qui, in questo posto, i campi scuola,
le manifestazioni sportive e culturali… Anche questo rientra nel nuovo concetto d’arte …
C. T.: Molto interessante! Quando io ho offerto arte, e non è detto che offrire arte sia
attraverso un quadro, può essere anche attraverso l’uso della parola, attraverso l’espressione
del tuo amore, della tua tolleranza o attraverso il tuo interessamento ad un bambino, un
anziano, un bisognoso; …tutti mi hanno sempre risposto con altrettanta arte. Ma questo è un
discorso da approfondire.