3
dibattito senza fine: la storia dell�ex Impero Ottomano viene riesumata e
analizzata sotto ogni minimo aspetto, per individuare elementi che eventualmente
possano giustificare l�accettazione della Turchia dentro un club cristiano.
Questioni di attualit� vengono presentate agli occhi del mondo intero e
interpretate in molteplici modi per sottolineare i pro e i contro di una futura,
ipotetica, entrata turca in Europa.
Il soggetto della presente dissertazione � l�analisi dei diversi aspetti della
questione turca, da quelli positivi che favorirebbero l�entrata del paese in seno
all�Unione, a quelli negativi che rendono la Turchia un paese asiatico lontano dai
canoni democratici e culturali europei.
Nel primo capitolo analizzo molto brevemente le relazioni turco- europee
dal momento della firma dell�Accordo di Ankara del 1963, che segna l�inizio del
dialogo politico-istituzionale fra l�Europa e la Turchia, alla stesura del
partenariato di adesione, che suggerisce alla Turchia le riforme necessarie per
continuare i negoziati in vista dell�adesione. Da una relazione a carattere
prettamente economico, la Turchia � passata a sviluppare legami politici con un�
Europa in rapido cambiamento, e l�iniziale collaborazione basata sull�unione
doganale si � trasformata pian piano in elaborazione di progetti comuni e di azioni
coordinate.
L�analisi dei passi progressivi compiuti dalla Turchia nelle relazioni con
l�Europa � necessaria per dimostrare l�evolversi dei rapporti fra le due parti dal
dopoguerra ad oggi. E� mia intenzione dimostrare che, al di l� della questione se
la Turchia possa o non possa entrare in Europa, l�atteggiamento dei quindici
partners di Bruxelles si � modificato nel corso degli anni, dimostrandosi spesso
ambiguo nei confronti di Ankara.
Negli anni �60 la CEE aveva lasciato chiaramente intendere alla Turchia che
il carattere occidentale del paese non veniva messo in discussione, e i confini
europei giungevano fino al Tigri e all�Eufrate; una volta terminata la Guerra
Fredda e svanito il pericolo sovietico, Bruxelles ha avuto tutta una serie di
ripensamenti in merito al carattere europeo della Turchia, e ha concluso che un
paese dove i diritti umani e la democrazia non sono garantiti non pu� essere
affiancato ai membri europei.
4
Nel secondo capitolo studio gli aspetti favorevoli all�entrata della Turchia
nell�Unione, aspetti che rendono il paese occidentalizzato e vicino allo spirito
europeo. Fra gli argomenti a sostegno della richiesta turca di adesione c�� la lunga
collaborazione del paese con l�Occidente, e non solo con i paesi europei, ma con
tutti i membri della NATO. Dal 1923 la Turchia adotta una costituzione e un
sistema giuridico di tipo europeo, introduce norme di comportamento e costumi
occidentali, secolarizza lo stato dividendo la sfera politica da quella religiosa, e si
modernizza sotto il punto di vista economico e sociale. L�autore di questa
rivoluzione dei costumi, Kemal Atat�rk, prende l�Occidente come modello guida
da imitare per costituire un nuovo stato forte e centralizzato, che rinasca sulle
ceneri del vecchio �gigante dai piedi d�argilla� �l�Impero Ottomano- crollato con
la prima guerra mondiale. Se il desiderio e la vocazione occidentale fossero criteri
sufficienti per l�entrata nell�UE, la Turchia siederebbe a Bruxelles gi� da molto
tempo.
Tuttavia la volont� di appartenere al mondo occidentale non � sufficiente, ed
ecco che appaiono tutta una serie di obiezioni all�adesione turca al trattato di
Maastricht. Degli aspetti negativi di una eventuale entrata in Europa parlo nel
terzo capitolo, e la lista che si presenta � molto lunga e complessa: i rimproveri
pi� noti indirizzati ad Ankara sono la violazione dei diritti umani, la pratica della
tortura, l�esistenza della pena di morte, il maltrattamento delle minoranze etniche
e la questione di Cipro. Esistono anche aspetti apparentemente di secondo piano,
come le differenze culturali e religiose, che pesano sulle coscienze europee come
macigni, ed episodi storici nascosti nella vergogna del passato, come il genocidio
armeno.
Da una rapida comparazione fra i pro e i contro dell�entrata della Turchia in
Europa penso che risulter� chiara l�importanza degli argomenti a sfavore, che
bloccano il processo di adesione e lo rimandano ad una data ancora sconosciuta.
Gli aspetti negativi non sono irrisolvibili; se la Turchia avesse la volont� di attuare
le riforme costituzionali auspicate da Bruxelles non esisterebbero pi� ragioni
pratiche a bloccare l�avanzata turca verso la capitale europea. Eppure a livello
psicologico permarrebbero ostacoli insormontabili, dettati da immagini di
Ottomani con la sciabola in mano che rincorrono e decapitano i nemici, che
5
uccidono i bambini e violentano le donne, immagini riportate da una storia
romanzata ormai lontana ma indelebile; anche se Ankara decidesse di seguire
fedelmente i consigli europei, permarrebbe in gran parte dell�opinione pubblica
europea il timore di una colonizzazione islamica che ci farebbe lentamente
sparire; anche se la Turchia risolvesse i problemi interni, non so se noi Europei la
potremmo accettare, seduta al nostro lato all�interno dell�Unione.
La conclusione della dissertazione lascia aperto un dubbio sul futuro, dubbio
al quale solo la storia risponder�; non � mia intenzione indicare la soluzione del
problema turco, ma semplicemente dimostrare che le dichiarazioni ufficiali delle
istituzioni comunitarie non rispecchiano tutti i sentimenti delle popolazioni
europee; e allo stesso tempo sostenere come i Turchi abbiano continuato a
inseguire con tenacia il sogno europeo per moltissimi anni, e ora rischino di
scoprire all�improvviso di aver rincorso una chimera: se ci� avvenisse realmente,
allora Ankara smetterebbe di bussare alle porte di Bruxelles, e si volgerebbe in
altre direzioni per cercare un futuro indipendente ed autonomo.
L�idea dello studio del caso turco � nata in seguito alla vittoria di una borsa
di studio Erasmus della durata di dieci mesi presso l�Universit� Libre de
Bruxelles; l�opportunit� di studiare i documenti dell�Unione Europea mi avrebbe
permesso di venire a conoscenza di tutte le sfaccettature del dilemma europeo in
merito alla Turchia; grazie ad uno stage di ricerca e lavoro presso il Parlamento
Europeo ho potuto seguire i dibattiti sull�allargamento dell�Unione, e ascoltare
pareri discordi sul futuro di Ankara. Ci� mi ha aiutato ad analizzare il pi�
oggettivamente possibile l�intera questione.
Inoltre sempre a Bruxelles ho avuto modo di visitare gli archivi della
NATO, e leggere i documenti risalenti all�epoca dell�entrata della Turchia
nell�organizzazione atlantica.
In seguito ho reperito materiale anche dalla biblioteca centrale della citt� di
New York, durante un breve soggiorno americano, e ho arricchito i riferimenti
bibliografici legati alle questioni umanitarie; infine ho usufruito della gentile
collaborazione di Wolfango Piccoli, laureato con una tesi incentrata sul rinato
ruolo geo-politico della Turchia, che mi ha consigliato sul materiale bibliografico
necessario per arricchire la mia dissertazione.
6
In conclusione ho potuto intervistare il presidente della commissione
europea per l�allargamento dell�Unione, Michael Leigh, e due studenti turchi in
vacanza studio in Italia. Un contatto diretto con l�opinione pubblica turca mi si �
presentata anche in altre occasioni, a Bruxelles e in Germania, grazie all�incontro
con studenti turchi residenti in Europa; attraverso la corrispondenza elettronica
con una ragazza di Istanbul
1
, e con il professor Fabio Grassi ho analizzato anche il
punto di vista di chi vive in terra turca. Tale opportunit� mi ha ulteriormente
aiutato a delineare un�opinione personale in merito al futuro della Turchia ,
opinione che � presente nella conclusione della dissertazione.
1
Pelin Ener, studentessa di liceo a Istanbul.
7
CAPITOLO 1
LE RELAZIONI DELLA TURCHIA
CON L’UNIONE EUROPEA
La decisione del governo turco di presentare domanda di associazione alla
Comunit� Economica Europea, il 31 luglio 1959, si basava sul rapporto di un
comitato interministeriale che sosteneva: « La société turque, en tant que
composante du monde occidental, s’attache à la CEE dont elle partage les
principes politiques et économiques.(…) »
2
.
Questo era solo l�inizio di un lungo processo, tutt�ora in atto, durante il
quale la Turchia ha cercato e cerca inutilmente di entrare nell�esclusivo club
europeo, senza riuscire a superare tutti gli ostacoli che i Quindici le propongono a
intervalli regolari.
L�iniziale clima favorevole alla Turchia che si respirava in Europa
all�indomani della Seconda Guerra Mondiale era dovuto anche a motivi strategici:
la Guerra Fredda era al suo apice, e le potenze occidentali gareggiavano con il
blocco comunista nel cercare partners che appoggiassero la propria causa. E� in
quest�ottica che la Turchia ricevette solo segnali positivi dall�Europa, ed anche
implicite promesse di ammissione in un futuro non troppo lontano.
2
Bahadir Kaleağasi, Deniz Akag�l, Semih Vaner, La Turquie en mouvement , Editions
Complexe, 1995, p 105
8
1.1. Dall’Accordo di Ankara alla richiesta di adesione all’Unione
Europea (1963-1987)
Il 12 settembre 1963
3
la Turchia firm� l�Accordo di Ankara
4
, grazie al quale
divent� un membro associato della CEE, e le si aprirono le porte per una possibile
adesione alla Comunit� Europea. L�allora Presidente della commissione per i
negoziati, Sir Walter Hallstein, dichiar�: “La Turquie est une partie de l’Europe.
C’est réellement la signification première de ce que nous sommes en train
d’accomplir aujourd’hui. Cela confirme d’une façon incomparablement moderne
une vérité qui est plus que l’expression sommaire d’un concept géographique ou
d’un fait historique qui tient bon depuis plusieurs siècles. La Turquie fait partie
de l’Europe : nous pensons que c’est d’abord et avant tout le produit de la
prodigieuse personnalité d’Atatürk dont nous rencontrons le travail dans tous les
points du Pays, et de la voie radicale dans laquelle il a refondu tous les aspects de
la vie en Turquie selon une ligne européenne(…). La Turquie fait partie de
l’Europe : aujourd’hui cela signifie qu’elle a établi une relation institutionnelle
avec la Communauté européenne. Comme pour la Communauté elle-même, cette
relation est imprégnée du concept d’évolution. ”
5
.
Tale affermazione si inscriveva all�interno del pi� ampio discorso della
Guerra Fredda, e derivava in parte dal desiderio di affermare la Comunit� europea
in campo internazionale come una potenza non solo economica ma anche politica.
L�Accordo di Ankara riveste una grande importanza all�interno delle
relazioni della Turchia con l�UE, perch� contiene all�interno del preambolo la
possibilit� per la Turchia di aderire alla CEE. D�altra parte tale possibilit� �
espressa chiaramente anche nell�art. 0 del Trattato di Maastricht
6
del 1992, che
3
Entrato in vigore l�1 dicembre 1964
4
“Esso costituisce la base giuridica delle relazioni tra l’Unione Europea e la Turchia”,
Parlamento Europeo, La Turchia e le relazioni con l’Unione Europea,
www.europarl.eu.int/enlargement ,p.15
5
Didier Billion , La politique extérieure de la Turquie, une longue quête d’identité, Paris,
l�Harmattan, 1997, p 107.
6
Emendamento dell�art. 237 del Trattato di Roma, che prevede la possibilit� di adesione per uno
Stato europeo che sia democratico ed abbia una economia di mercato. "Ogni Stato membro può
domandare di diventare membro dell’Unione. Esso trasmette la sua domanda al Consiglio che si
9
prevede che ogni stato europeo possa far domanda per diventare membro della
Comunit�. Si pu� comunque dire che la ripetizione di tale diritto, espressamente
per il caso turco, nel preambolo dell�Accordo di Ankara, costituisce un successo
per il governo turco.
Le motivazioni che hanno portato la Turchia a candidarsi per diventare
membro associato derivano in parte dal desiderio di non rimanere indietro rispetto
ai rivali greci, che nello stesso periodo si erano proposti all�attenzione europea, ed
avevano ottenuto lo status di Paese associato nel 1961, e in parte dal fatto che in
quel periodo le relazioni turco-americane si stavano indebolendo, e la Turchia
stava cercando un�altra superpotenza alla quale fare riferimento
7
.
Inizialmente l�accordo di associazione aveva carattere specificamente
economico, era stato concepito per dare luogo ad una unione doganale
8
e ad una
zona di libero scambio. L�unione doganale venne decisa nel 1973 con un
Protocollo dell�Accordo di Ankara, ma entr� in vigore solo nel 1995.
Essa comportava tre fasi distinte: una fase preparatoria di cinque anni, una
fase transitoria di circa dodici anni durante la quale le parti in causa si
impegnavano per la creazione progressiva di un�unione doganale in modo da
assicurare lo sviluppo di azioni comuni, ed una fase definitiva con la fondazione
pronuncia all’unanimità, previa consultazione della Commissione e previo parere conforme del
Parlamento europeo, che si pronuncia a maggioranza assoluta dei membri che lo compongono.
Le condizioni per l’ammissione e gli adattamenti dei trattati su cui è fondata l’Unione, da essa
determinati, formano l’oggetto di un accordo tra gli Stati membri e lo Stato richiedente. Tale
accordo è sottoposto a ratifica da tutti gli Stati contraenti conformemente alle loro rispettive
norme costituzionali." La Commissione ha scartato la candidatura del Marocco sulla base di
questo articolo; il Marocco non � considerato uno stato europeo.
7
� A partir des années soixante, les Etats-Unis, au lieu d’aider directement la Turquie ont préféré
lui procurer des fonds dans le cadre des organismes internationaux (comme l’OCDE, la Banque
Mondiale, etc.). Leur but était de transférer à l’Europe la charge de leur aide et d’alléger de cette
façon la charge de l’économie américaine. Comparée à la période 1946-1962, la décennie
soixante est marquée par une nette progression des aides financières européennes face à celle des
Etats-Unis. (…). C’est donc dans une période où les relations turco-américaines tendaient à
s’affaiblir qu’est survenue la signature de l’Accord d’association CEE-Turquie ».
D. Akagul, �Association CEE-Turquie: � la recherche d�une nouvelle dynamique�, in Revue du
Marché Commun, No.303, janvier 1987, p.6
8
La Turchia, che tanto aveva desiderato tale unione a carattere economico con l� UE, rimarr� in
parte delusa da alcuni criteri contenuti in tale Protocollo, e in particolar modo l�imposizione
unilaterale di misure restrittive alle tariffe doganali turche.
10
vera e propria dell�unione doganale, che avrebbe implicato il coordinamento delle
parti contraenti
9
.
Solamente in un secondo momento vennero aggiunte clausole di carattere
politico
10
, come la garanzia della democrazia ed il rispetto dei diritti umani,
considerate fondamentali per aspirare alla membership comunitaria.
L�Accordo di associazione comportava per la Turchia degli obblighi di
natura economica: la CEE aveva stabilito determinati obiettivi
11
che l�economia
turca avrebbe dovuto raggiungere per poter successivamente procedere nella
creazione dell�Unione Doganale. In realt� un� analisi dei rapporti CEE - Turchia
fra gli anni �60 e gli anni �80 mostra come la strada per la cooperazione fosse pi�
impervia del previsto
12
, e le riforme interne turche difficili da attuare. Inoltre
all�interno della leadership turca in questi anni si cominci� a diffondere del
malcontento nei riguardi dei vicini europei: le critiche turche riguardavano
l�atteggiamento europeo in generale, ed in particolare il fatto che non si prestasse
fede agli impegni contratti con l�accordo di associazione, vale a dire l�impegno
europeo a liberalizzare la circolazione della forza lavoro, e l�aumento della
cooperazione finanziaria. “Se dall’entrata in vigore dell’Unione doganale la
Turchia, da parte sua, ha ritenuto di assolvere in modo ragionevole agli obblighi
derivanti dall’accordo(…), essa ha constatato, al contrario, che l’Unione
Europea non ha rispettato i suoi impegni, specialmente per quanto riguarda la
cooperazione finanziaria contemplata nell’accordo di Unione doganale…”.
13
La crisi petrolifera del 1973, che danneggi� la crescita economica turca, allo
stesso modo di quella europea, e l�intervento militare turco a Cipro nel 1974
peggiorarono ulteriormente le relazioni CEE - Turchia. In seguito al declino
9
Conseil des communaut�s europ�ennes, Accord créant une Association entre la Communauté
européenne et la Turquie, et documents annexes, 1970, p 14-15.
10
W. Bilkelbach � Report of the political committee on the political and institutional aspects of
accession to or association with the European Economic Community�, European Parliament
Working Paper Documents, No.122, January 15, 1962.
11
Gli obiettivi dell�Accordo di Associazione erano supervisionati da tre organi creati
appositamente : di questi il pi� importante era il Consiglio di Associazione, che si riuniva
regolarmente e che costituiva un canale aperto alla discussione fra le due parti.
12
L�economia turca era a terra a causa di lunghi anni di protezionismo, che la isolarono dai
mercati internazionali e la indebolirono oltre misura. Inoltre anche in campo politico ci troviamo
di fronte ad anni di democrazia traballante, alternati da colpi di stato militari che impediscono
l�attuazione di una strategia economica efficace e duratura.
13
Parlamento Europeo, op.cit, , p 16
11
economico, e di fronte al rifiuto europeo di un aiuto finanziario, la Turchia decise
alla fine degli anni �70 di congelare temporaneamente l�Accordo di Associazione,
in base all�art. 60 del Protocollo Addizionale. Nel corso di questi anni ci troviamo
di fronte ad una quasi totale cessazione di rapporti diplomatici fra l�Europa e la
Turchia, anche in seguito alle restrizioni che alcuni paesi europei stabilirono alle
immigrazioni di lavoratori ed esiliati politici turchi all�inizio degli anni �80. Ci�
che irrit� maggiormente l�opinione pubblica turca fu il fatto che tale
discriminazione fosse riservata ai cittadini turchi, e l�indignazione venne espressa
anche dalla stampa, che vide l�accaduto come �uno schiaffo in faccia�
14
proprio
nel momento in cui un colpo militare ad Ankara
15
cercava di riaffermare il
carattere occidentale del Paese.
16
Sempre nel corso degli anni �80 la Comunit� Europea si allarg� verso sud,
con l�entrata della Grecia (1981), della Spagna e del Portogallo (1986)
17
.
L�entrata della Grecia nella Comunit� Europea risvegli� il dilemma
sull�identit� turca: Ankara si sent� isolata nel continente asiatico, mentre il suo
principale rivale era stato ammesso in Europa.
18
Inoltre tale allargamento era
importante per le sue implicazioni politiche, poich� dimostrava che i criteri di
democrazia e rispetto dei diritti umani erano considerati fondamentali dalla
Comunit� Europea, addirittura pi� importanti di quelli economici. Infatti tutti e tre
14
D. Kushner, �Atat�rk�s legacy: westernism in contemporary Turkey�, in J.M Landau (ed.),
Atatürk and the modernization of Turkey, Leiden, 1984, p 238.
15
Il colpo di stato militare del 1980 � il terzo nella storia della Repubblica turca. Tutti e tre gli
interventi dell�esercito sono da considerare colpi � moderati �, poich� non mirano alla nascita di
giunte militare, ma hanno lo scopo di riaffermare il carattere secolare dello Stato kemalista.
16
Negli anni �70 si verific� una crescita sorprendente del NAP (il partito ultranazionalista), e del
NSP (il partito della salvezza nazionale, rappresentante dell�Islam politico), i partiti pi� ideologici
dello spettro politico turco. Il sistema partitico si polarizz� a livelli estremi, e le coalizioni al
governo non furono in grado di mantenere il potere per lunghi periodi. La violenza politica ed il
terrore aumentarono fino a quando l�esercito prese il potere con il colpo di stato. L�intenzione era
di manipolare le leggi elettorali per garantire nel futuro l�esclusione dei piccoli partiti ideologici.
L�esercito riusc� a far passare la riforma elettorale nel 1983. Il pericolo di un risveglio ideologico
del paese era stato scongiurato con la forza.
Ergun �zbudum, Contemporary Turkish politics. Challenges to democratic consolidation,
London, Lynne Rienner Publishers, 2000, p 74-75.
17
Spagna, Portogallo e Grecia al momento dell�adesione all�UE hanno tutti e tre un profilo
economico sociale simile a quello della Turchia.
Ahmet Insel, La Turquie et l’Europe, une cooperation tumultueuse, France, l�Harmattan, 1999.
18
�They have become Europeans and we have stayed Asians� era il ttitolo di un articolo in un
periodico turco, che continuava: � the Western powers themselves admit that the West is trying to
sever us from Europe and turn us into a Middle Eastern country�.
12
i nuovi entrati nella CEE erano delle democrazie di recente nascita, uscite proprio
in quegli anni da lunghe dittature. Dal punto di vista economico, inoltre, non si
poteva certo dire che Grecia, Spagna o Portogallo fossero all�avanguardia, eppure
furono fra i primi Paesi europei ad ottenere il diritto all�adesione.
La Turchia non si rese conto che il trend europeo stava cambiando, e che i
fattori politici avevano acquisito la priorit�, per cui si concentr� sui propri
problemi economici, lasciando in secondo piano le riforme politiche necessarie
per democratizzare il proprio regime. Per questo motivo, quando nel 1987 inoltr�
ufficialmente la propria richiesta di adesione alla Comunit� Europea, rimase
sorpresa dal rifiuto europeo, di fronte alle riforme economiche di stampo liberale
19
che aveva faticosamente messo a punto
20
. L�opinione della Commissione
21
respinse la richiesta turca sulla base dei criteri politici, a cui la Turchia non aveva
prestato attenzione, e propose una serie di misure per rilanciare l�associazione
22
.
La delusione della Turchia fu enorme: per la prima volta si rese conto che i
tanto idealizzati vicini europei non erano pi� interessati alla sua integrazione in
seno alla Comunit�, che tutte le affermazioni filo-turche fatte in epoca di guerra
fredda ora lasciavano il posto a considerazioni pi� severe sullo stato dello
sviluppo democratico e dei progressi in campo politico e sociale. E� questa
l�epoca del voltafaccia europeo, quando l�Europa si rende conto che il desiderio di
adesione della Turchia � vivo, e che i passi fatti per la sua integrazione si sono
spinti troppo oltre; ora per ridimensionare il �pericolo� di una Turchia europea, si
riscoprono nuovi criteri necessari e insostituibili per poter aderire, criteri che
all�epoca dell�Accordo di Ankara non erano stati neanche adombrati.
19
�M. M�ft�ler-Bac �Turkish economic liberalization and European integration�, Middle Eastern
Studies, Vol.31, No.1, 1995, pp 85-98.
20
La Turchia ha operato un allineamento delle proprie politiche commerciali con i regimi
preferenziali di commercio che l�UE ha concluso con gran parte dei paesi del Terzo Mondo, con
l�area mediterranea, e con l�Europa dell�est. La Turchia ha aperto i propri mercati a competitori
esteri con costi minori, rischiando in tal modo di danneggiare alcuni settori della propria industria,
come quello tessile e quello dell�automobile; ha inoltre ristrutturato le piccole e medie imprese,
per prepararle alla produzione da esportazione.
21
Pubblicata nel Dicembre 1989, e ripresa dal Consiglio nel febbraio 1990, Parlamento Europeo.
L�Opinione (Avis) elencava in questo modo gli ostacoli all�entrata della Turchia nell�Unione
europea: lo stato della democrazia in Turchia, la sua relativa arretratezza economica, il problema
curdo, le dispute con la Grecia, il problema di Cipro ed il mancato rispetto dei diritti umani.
22
Commissione Europea, � Opinion on Turkey�s request for accession to the Community �,
SEC(89) 2290 final, Bruxelles, 1989.
13
Il successivo allargamento della Comunit� Europea verso est dimostra come
anche i caratteri culturali abbiano una dimensione fondamentale all�interno della
nuova Unione: “recognizing that Central and Eastern Europe could be seen as an
integral part of European history and that enlargement is the only means to
censure these countries return to Europe, adds a cultural dimension to the whole
process. In other words, the definition of Europe and “Europeaness” have been
linked closely to geography, politics and culture, and therefore create concern
among some countries, notably Turkey and Russia”
23
.
Nel suo parere, presentato il 5 febbraio 1990, la Commissione osserva che
la Turchia non soddisfa i criteri di adesione
24
, ma l�ammissibilit� in quanto tale
non viene messa in discussione
25
.
E� un modo come un altro per lasciare aperto uno spiraglio per il futuro.
23
Sevilay Elg�n Kahraman , � Rethinking Turkey- European Union relations in the light of
enlargement �, Turkish Studies, Vol.1, No.1 (Spring 2000), p 6.
24
Parlamento Europeo, op.cit, p 15
25
ibid. p15
14
1.2. La concessione dello status
26
di Paese candidato (1999)
Al posto dell�accettazione della candidatura turca, l�Unione Europea favor�
la nascita dell�Unione doganale
27
con la Turchia
28
, nel 1996, Unione che dimostr�
la capacit� dell�economia turca di soddisfare i criteri economici stabiliti a
Copenhagen
29
.
Il paese ha conosciuto una crescita rapida negli ultimi dieci anni. A seguito
dell�entrata in vigore dell�unione doganale, gli scambi complessivi fra UE e
Turchia sono passati da 22 miliardi di ECU nel 1995 a 27 miliardi di ECU per il
1996 (con un�eccedenza per l�UE stimata attorno ai 9 miliardi di ECU). L�unione
doganale ha dimostrato che l�economia turca � in grado di far fronte alla sfida
concorrenziale del libero scambio di prodotti finiti e alle componenti dell�acquis
comunitario relative al commercio, alla concorrenza e alla propriet� intellettuale.
Paradossalmente, per�, il rafforzamento dei legami economici fra Turchia ed
Europa rischiava di strangolare il rapporto reciproco, dato che la Turchia
concepiva l�Unione doganale come il passo finale verso la piena adesione
all�UE
30
, mentre tale convinzione non era condivisa dall�Unione
31
.
26
Si tratta di uno �status� dal momento che non � stato definito alcun calendario riguardo
all�inizio dei negoziati.
27
�Essentially the Customs Union gives Turkey improved access to the group of countries
previously known as the Common Market. It guarantees the free circulation of industrial goods
and processed agricultural products”. �The Customs Union between Turkey and the European
Union�, www.mfa.gov.tr/grupa/ad/adc/customunion.htm
28
�The Customs Union is the natural outcome of Turkey’s history. Turkey is the only fully
pluralist, secular democracy in the Muslim World and has always attached a great importance to
developing its relations with European countries.(…)”. Ibid.
29
In occasione del vertice di Copenhagen, tenutosi nel luglio 1993, il Consiglio europeo ha
stabilito le condizioni economiche e politiche che i paesi associati devono soddisfare, se intendono
diventare membri dell�UE. Si richiede:
1. �that the candidate State has achieved stability of institutions guaranteeing democracy,
the rule of law, human rights and respect for and protection of minorities”;
2. “the existence of a functioning market economy, as well as the capacity to cope with
competitive pressure and market forces within the Union”;
3. “the ability to take on the obligations of membership, including adherence to the aims of
political, economic and monetary union”.
�Council decision of 8 march 2001�, Official Journal of the European Communities, 24 marzo
2001, p 15.
30
L�illusione dell�accettazione europea della Turchia in seno all�Unione era causata dalla entrata
in vigore dell�Unione Doganale: era la prima volta, infatti, che un paese realizzava una unione
simile prima di entrare a far parte della UE.
15
In occasione del vertice di Lussemburgo del dicembre 1997, l�Unione
Europea ribad� l�esclusione della Turchia dall�agenda dei paesi pronti per
l�adesione, sulla base della violazione dei diritti umani, della presenza di truppe
turche a Cipro, e delle cattive relazioni con la Grecia. Questa ennesima esclusione
della Turchia � molto significativa, in quanto a quest�epoca il paese aveva
raggiunto livelli di integrazione economici che pochi altri Stati non-membri
potevano vantare
32
.
Come si pu� ben immaginare, il Summit di Lussemburgo non piacque
nemmeno un po� alla Turchia
33
. La sua condizione rimaneva indefinita, poich�
essa non veniva esclusa dal processo di allargamento, ma allo stesso tempo non
veniva stabilita alcuna strategia di pre-adesione
34
che la riguardasse. Per queste
ragioni Ankara decise da quel momento di limitare le relazioni con l�Unione
Europea all�ambito economico
35
, ignorando apertamente le nuove proposte
inoltrate dall�Unione per la continuazione dei negoziati politici, e sostenendo che
l�Europa aveva mostrato un comportamento discriminatorio nei suoi confronti: il
Primo Ministro turco, Mesut Yilmaz accus� l�Europa di avere eretto �a new,
cultural Berlin wall�
36
per escludere la Turchia su basi religiose. Per la prima
volta apparve in una dichiarazione ufficiale un accenno al problema delle
differenze cultural-religiose, che fino ad allora non era mai stato toccato.
L�atteggiamento europeo durante gli anni �80 rimase costantemente volto al
semplice approfondimento dei rapporti economici con la Turchia, e lo dimostr� il
31
Heinz Kramer, � The EU-Turkey Customs Union : economic integration amidst Political
Turmoil �, Mediterranean Politics, Vol. 1, No.1 (Summer 1996), p 60.
32
C. Rumford, � Turkey and European Union enlargement : cross-border projects and the pre-
accession strategy for non-members �, New Perspectives on Turkey, Vol. 19 (1998), pp 71-96.
33
Il titolo di un quotidiano turco citava �Go to hell, Europe”, riassumendo in tal modo il
sentimento generale.
Meltem M�ft�ler-Bac, �The impact of the European Union on Turkish politics�, East European
quarterly, XXXIV, No. 2, June 2000, p162.
34
La strategia di pre-adesione, introdotta dal Consiglio europeo a Lussemburgo, si articola intorno
al partenariato per l�adesione e all�aiuto alla pre-adesione. Entrambi hanno lo scopo di preparare il
Paese candidato all�adesione ed ai negoziati specifici, stabilendo principi, priorit� ed obiettivi
immediati per l�adesione.
Parlamento europeo, �La democrazia e il rispetto dei diritti dell’uomo nel processo di
ampliamento dell’Unione Europea�, Lussemburgo, 1 aprile 1998,
www.europarl.eu.int/enlargement,
35
Con la dichiarazione ufficiale del 14 dicembre 1997, www.mfa.gov.tr
36
Meltem M�ft�ler, ,op.cit, p 242.
16
fatto che la Turchia non venne mai inserita all�interno di programmi di aiuto o di
progetti comuni
37
.
Nel 1992 un cambiamento radicale all�interno dell�intero sistema europeo
modific� le basi giuridiche delle istituzioni comunitarie e diede vita all�Unione
Europea con il Trattato di Maastricht. I partners europei stabilirono le nuove
direttive della politica estera comune, e le sintetizzarono nell�art.11 del Trattato:
��difesa dei valori comuni, degli interessi fondamentali e dell’indipendenza
dell’Unione; (…)sviluppo e coordinamento della democrazia e dello Stato di
diritto, nonché rispetto dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali”.
38
Agli
inizi degli anni �90 si moltiplicarono le spinte da parte europea per una maggiore
democratizzazione turca, ed il Parlamento europeo incaric� Carlos Carnero
Gonzales di redigere un rapporto
39
sulla situazione turca e sulle aree per le quali
fosse necessario intervenire con riforme: la Costituzione del 1982, una maggior
tutela dei diritti umani, una soluzione politica per il dossier curdo. La conclusione
del rapporto sottolineava il persistere di grandi disuguaglianze fra la democrazia
turca e gli standards europei.
Il Consiglio Europeo di Cardiff del 1998 mostr� un cambiamento di
tendenza: per la prima volta si cominciavano a valutare oggettivamente i successi
riportati dalle riforme interne turche sulla strada per la completa adesione ai
principi di Copenhagen.
37
C. Rumford, op.cit, p 98.
38
Neill Nugent, Governo e politiche dell’Unione Europea, Bologna, Il Mulino, 1999, p 447.
39
European Parliament, Report by Carnero Gonzales for the Committee on foreign affaire,
security and defense policy on th fact-finding mission to Turkey, Settembre 1995, doc.PE. 214.242.