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Capitolo III
L' emblema della Federazione Russa: dalla storia alla Costituzione
3.1 Introduzione.
Il proposito del presente Capitolo consiste nell' offrire un' esauriente
narrazione dell' esperienza di previsione e regolamentazione costituzionale
attinente all' emblema della Federazione Russa, in modo da poter fungere -
nella piena consapevolezza delle rispettive peculiarità ordinamentali - da
traccia al legislatore italiano per un' eventuale disciplina costituzionale
1
del
nostro emblema nazionale.
Lo stemma
2
russo - uno scudo con sfondo rosso raffigurante un' aquila
bicipite color oro, dalle ali spiegate e teste incoronate, reggente lo scettro e
il globo del potere per mezzo degli artigli e adornata sul petto da un cavaliere
intento a trafiggere con una lancia un drago nero -
3
venne approvato il 30
novembre del 1993 con decreto (ukaz)
4
n.2050 del Presidente Boris Eltsin, a
conclusione di un percorso inaugurato agli albori del decennio e
indissolubilmente avvinghiato agli stravolgimenti socio-politici esplosi nell'ex
Unione Sovietica, riverberati sugli equilibri geo-politici planetari.
L' Art. 70 del Capitolo 3 "Ordinamento Federativo" della Costituzione -
adottata quello stesso anno e attualmente in vigore -, al comma 1 prevedeva
che la descrizione e, in specie, le modalità di impiego ufficiale dello stemma -
così come per la bandiera e l' inno - venissero stabilite dalla legge
1
Per una specifica trattazione e argomentazione, si rinvia alla lettura del capitolo successivo.
2
Qualsiasi emblema avente un scudo è definibile stemma.
3
Il significato dello stemma della federazione russa, www.madrerussia.com.
4
Circa una sintetica ma necessaria disanima sulle fonti del diritto della Federazione, si rinvia alla nota 58.
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costituzionale federale, ma si pervenne all' approvazione di quest' ultima
solamente alcuni anni dopo, travalicando la resistenza non poco lieve di
certuni schieramenti politici e al cospetto di una nuova leadership.
L'aquila bicipite, quale componente principale dell' emblema -
contrariamente allo "Stellone d' Italia",
5
prodotto, lungo macchinose
dinamiche concorsuali, di mediazioni e tentativi "a tavolino"-, è
contraddistinta da una genesi che sconfina le sterminate e variegate terre russe
e si incunea tra alleanze e mire espansionistiche di prìncipi e sovrani, risalenti
a un tempo davvero lontano.
Rigoroso archetipo di quello stemma "parlato e aderente alla storia"
6
che
aveva ispirato i nefasti lavori della prima commissione Bonomi, traversò
diversi secoli, riportando fedelmente su di sé i segni della mutevolezza della
storia, giungendo perfino a scomparire per quasi cent'anni per poi, con
fierezza, riapparire in cielo.
Pertanto, riterrei di commettere una grave e imperdonabile manchevolezza
se non compissi un rimando agli snodi cruciali della propria evoluzione.
3.2 Il volo russo dell' aquila bicipite.
3.2.1 L' avvento
Sorvolando sulla presumibile genesi medio-orientale,
7
l' aquila a due teste
apparse sui territori del Principato di Mosca (o Granducato Moscovita)
8
nella
5
Lo stellone d'Italia brilla anche su Pontida, www.lastampa.it.
6
Relazione sui lavori svolti dalla commissione per l' emblema, La nascita della Repubblica, p.432.
7
Simboli di Stato: federazione russa, regione di Samara e comune di Samara, p.8.
8
www.storiaromanaebizantina.it.
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seconda metà del XV secolo, portata in dote da Sofia (Zoia) Paleologo, nipote
dell' ultimo Imperatore bizantino Costantino e convogliata in (seconde) nozze
con Ivan III, detto il Grande.
9
L' unione tra i due, saldatura dell'alleanza
politica tra il decadente Impero di Costantinopoli e il modesto ma ambizioso
Principato - embrione del mito della Terza Roma -
10
trovò manifestazione
nella simbologia.
L' aquila bizantina e il cavaliere (che ferisce mortalmente un serpente)
moscovita vennero ritratti sulle due facce del Piccolo sigillo di Ivan III, di cui
si reperì uno dei primissimi usi ufficiali in uno scambio epistolare,
probabilmente concernente cessioni terriere, tra i principi Teodoro e Ivan
Volotsky.
11
Fig. 1. Piccolo sigillo di Ivan III.
9
Storia dello stemma della russia in infourok.ru, p.4. Per informazioni minuziose riguardanti il Principato di
Mosca, la figura di Ivan III e gli sviluppi storico-politici della macroarea tra l' Europa Orientale e l' Asia
medio orientale e siberiana, si rinvia a N. M. Karamsin, Istorija gosudarstva rossijskago, VI, 6ª ed., 1852; S.
M. Solov′ev, Istorija Rossii, V, 1855; D. I. Ilovajskij, Istorija Rossii, II, 1898; notizie sul viaggio da A.
Contarini v. in A. Manuzi, Viaggi, 1565; P. Pierling, La Russie et l'Orient. Mariage d'un Tsar au Vatican:
Ivan III et Sophie Paléologue, 1891; id., La Russie et le Saint-Siège, I, 1896.
10
www.storiaromanaebizantina.it.
11
Storia dello stemma della russia in infourok.ru, p.5.
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Bisognò attendere circa un cinquantennio per assistere alla fusione fra le
due illustrazioni. Sul Gran Sigillo di Ivan IV - soprannominato il Terribile -
del 1577 il cavaliere fu sovrapposto all' aquila che, a sua volta, fu soggetta ad
alcune variazioni: le due piccole corone, poste sul capo dell' aquile, furono
rimosse e sostituite da un' unica grande corona a otto punte e dal becco
fuoriuscirono due lingue sporgenti.
12
Fig. 2. Gran sigillo di Ivan IV.
La rotazione di connotati e ornamenti seguitò per l' interezza dei tempi a
venire - se si prescinde da brevi parentesi di ristagno - di modo che le volubili
raffigurazioni dell' aquila divennero naturalmente cartina di tornasole di
interminabili lotte, trionfanti conquiste, strategici sodalizi, avvicendamenti
dinastici e brame personali.
Durante il Regno di Teodoro I, fra le teste coronate dell' aquila, apparve
un segno della passione di Cristo - la cosiddetta Croce del Calvario - simbolo
12
Storia dello stemma della Russia, infourok.ru , p.6.
75
nel simbolo dell' istituzione del patriarcato e dell' indipendenza della Chiesa
ortodossa russa, realizzatasi nel 1589.
13
Fig. 3. Sigillo di Teodoro I.
L' elezione nel 1613 di Michael III - capostipite dell' illustre dinastia
Romanov, che traghettò la Russia verso una dimensione integralmente
europea - riportò pace e ordine in un Paese stremato dal quindicennio del
periodo dei Torbi,
14
inaugurato dall' estinzione della dinastia Rjurik e attizzato
sin nell' immediato dall' avvicendarsi di una sequela di inverosimili
pretendenti al trono, tale da non poter non deflagrare in guerre, rivoluzioni e
congiure.
Il conquistato imperio e le aspirazioni di ascesa del novello casato
trovarono altresì segno sull' aquila russa, che per la prima volta spiegò le ali,
destata dagli abissi di un grave incubo e risoluta a planare verso una nuova e
gloriosa era. Acquisì inoltre una terza corona - che, unitamente alle altre due,
13
Ivi, p.7.
14
Per una conoscenza approfondita delle vicende caratterizzanti il periodo dei Torbi, si rinvia a
www.historyru.com/docs/laws, www.oltrelalinea.news e www.madrerussia.com.
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rappresentavano i regni di Kazan, Astrakhan e Siberia-
15
e, avvinghiati dagli
artigli, uno scettro e un globo, icone in quel contesto storico dell'assolutismo
zarista di cui si può ritrovare una descrizione ufficiale nel primo decreto
riguardante lo stemma apparso nella storia russa, emanato dallo zar Alexei
(figlio di Michael III) il 14 dicembre 1667.
16
Fig. 4. Stemma dell' Impero russo dal 1667.
3.2.2 L' upgrade imperiale
Nel 1682 la salita al trono di Pietro I il grande costituì uno spartiacque
nella storia della Russia, ponendo irrevocabilmente la parola fine sul
travagliato capitolo medioevale e proiettando il giovane impero in un'
inesplorata fase di modernizzazione. La politica riformista si sviluppò lungo
due direttrici, analogamente allo sguardo delle aquile, opposte ma
simmetriche: internamente a sostegno della formazione di un' atipica classe
imprenditoriale - chiaramente ostracizzata dall'antico e privilegiato ceto
15
www.pohsvu.minobr63.ru.
16
Simboli di Stato: federazione russa, regione di Samara e comune di Samara, pp. 11-12.
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nobiliare -; esternamente incanalata da un' attrazione verso l'Occidente -
vicino (se si pensa all' immensa terra siberiana) ma, al contempo, lontano -,
alla conquista di nuove regioni - specialmente di uno strategico sbocco sul
Mar Baltico, guadagnato con la fondazione di San Pietroburgo- , sensibile ad
accoglierne le specificità culturali.
17
Di ritorno dal viaggio in Europa, lo Zar istituì la prima onorificenza nella
storia russa: l' Ordine imperiale di S. Andrea Apostolo il "primo chiamato",
reputato, stando alla leggenda, il primo apostolo di Gesù ad aver predicato in
Russia.
18
La catena dell' ordine, da cui pendeva la croce decussata, apparve
sul petto dell' aquila, passata dall' oro al nero sotto l' influenza delle colleghe
europee, le cui corone, progredite in imperiali, vennero legate da un nastro
blu. In aggiunta, il cavaliere (o)scuro fu ufficialmente identificato quale il
criptico S. Giorgio il martire, la cui gloriosa lotta in Palestina è celebrata fin
dall' antichità da tutte le chiese d' Oriente e Occidente.
19
Fig. 5. Stemma ufficiale dell' Impero russo dal 1722.
17
La Russia di Pietro il Grande da www.instoria.it. Per informazioni maggiormente dettagliate, si rinvia a W.
Marschall, Pietro il Grande e la Russia del suo tempo, Bologna, Il Mulino, 1999 e N. W Riasanovskij, Storia
della Russia, Milano, Bompiani, 1984
18
www.Russiabeyond.com/i cinque principali ordini cavallereschi dell' Impero russo,
www.parvaenciclopaediaphilatetica.it/ordine di Sant' Andrea.
19
Degli eventi correlati alla storia di questa popolare figura cristiana si è scritto e rappresentato parecchio,
rimando in ogni caso coperta da un velo di mistero, tra mito e leggenda. Stimolante la narrazione offerta da
S. Barbagallo, curatore collezioni storiche musei vaticani,in La leggenda di San Giorgio e il drago, dal
canale youtube di TV2000.
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Specifico che le predette caratteristiche dello stemma risultarono
dall'attività dell' ufficio di araldica, istituito nel 1722, e costituirono il
basamento su cui vennero apportate le variazioni operate nei successivi due
secoli, sino all'eclissi comandata dalla rivoluzione bolscevica.
Se ne deduce che fu quella l' occasione nella quale l' aquila abdicò al mero
compito di espressione del potere personale (spesso impiegata esclusivamente
in sostituzione della firma) per assumere l' onere e l' onore di incarnare, al
cospetto della Storia, uno tra gli imperi più vasti mai esistiti.
20
Nessuna considerevole modifica fino all' intronizzazione di Paolo I del
1796 quando, allo scopo di attrarre all' interno della propria sfera d' influenza
Malta - situata strategicamente al centro del mediterraneo, per cui oggetto
delle mire espansionistiche zariste sin dai tempi di Pietro I - accolse la
richiesta ufficiale dei Cavalieri dell' isola, acquisendone il titolo di Protettore
dell'ordine.
L' anno seguente l' imperatore saldò il sodalizio per mezzo della
fondazione del secondo Gran Priorato di Russia di cui ne fu proclamato Gran
maestro, divenendone conseguentemente una delle figure di vertice.
21
Di riflesso, il 10 agosto 1799 emanò un decreto sulla raffigurazione
dell'emblema che incastrava sul petto dell' aquila la croce maltese, sopra la
quale venne posta la corona del Gran maestro.
20
Simboli di Stato: federazione russa, regione di Samara e comune di Samara, pp 12,13; storia del moderno
stemma della Russia, nsportal.ru, p.7; storia dello stemma della russia, infourok.ru, p.10.
21
L' ordine di Malta e il sogno mediterraneo degli Zar russi, www.storico.org; storia- L' ordine di Malta e la
Russia, www.osjmalta.it; Perché l' ordine di Malta ha una residenza in Russia?, www.beyond.it.