3
Riassunto
Nel corso di questo elaborato si è voluto analizzare le conseguenze delle
restrizioni causate dall’emergenza sanitaria ancora in corso, su tutte il lockdown
intercorso tra marzo e maggio 2020, e dell’impatto che queste hanno avuto,
avranno ed hanno sulle nostre scelte quotidiane. Per farlo il lettore sarà guidato
attraverso un primo capitolo dove verranno trattati inizialmente cenni storici che
raccolgono e raccontano la correlazione tra economia e psicologia nel tempo,
valutando come queste materie nel corso degli anni siano sempre più
interdipendenti fra di loro. Si proseguirà esplorando i concetti di bias ed euristiche,
ovvero errori sistematici involontari che il nostro cervello commette
inconsciamente. Al termine del capitolo si tratteranno le scelte di acquisto, come
avvengono e se è possibile influenzarle attraverso fattori esterni, e le abitudini,
come si formano e condizionano il nostro modo di vivere la quotidianità. Nel
secondo capitolo, partendo da una base teorica della statistica inferenziale, si
vedranno il campionamento e i sondaggi, che tipo di risultati forniscono e come
vengono strutturati. Dopodiché, sempre partendo dallo strumento del sondaggio,
verranno approfonditi gli utilizzi che ne vengono fatti all’interno delle imprese,
soprattutto nel settore del marketing, e i risultati che questo genera. Nel capitolo
finale, inizialmente, verrà riproposto il sondaggio utilizzato per l’analisi
sperimentale. I paragrafi successivi vedranno dapprima un’analisi del campione
al quale si è sottoposta la sperimentazione, per poi passare al confronto dei
risultati pre e post lockdown, con annessi grafici. Al termine dell’elaborato
verranno proposte le conclusioni sulla base dei risultati conseguiti dalla ricerca e
con la prova che il mondo che verrà non sarà più come prima.
5
Introduzione
A partire dal ventesimo secolo sino ad arrivare ai giorni d’oggi, secondo il
database di Epicentro - il portale per la sanità pubblica - si riscontrano solamente
tre influenze pandemiche: la Spagnola, l’Asiatica e l’Influenza di Hong Kong
(1)
. A
quest’ultima possiamo aggiungere secondo l’OMS anche l’attualissimo Sars-
Cov2, conosciuto più comunemente come Covid-19. La differenza sostanziale tra
le prime pandemie vissute nel secolo scorso e quella che ha colpito il mondo nel
2020, oltre le vittime, il numero di contagi e le modalità di trasmissione del virus,
è senza dubbio la mole di informazione che circolano su di esso. Un evento così
particolare anche per le misure che si è deciso di adottare dai diversi Governi per
contrastare la diffusione del virus. Per poter fronteggiare a questa nuova
influenza pandemica di misure restrittive se ne sono adottate diverse e su tutte la
più caratterizzate, che ha maggiormente impattato sulla nostra quotidianità, è
senza ombra di dubbio il lockdown, ovvero la chiusura forzata in casa dei cittadini.
Questa forte restrizione ha portato la cessazione, per alcuni momentanea mentre
per altri permanente, di tutte le attività commerciali di secondaria importanza per
il nostro Governo come: ristoranti, palestre, negozi di abbigliamento, piscine,
teatri, musei, cinema, centri commerciali e tanti altri. Tutto ciò ha causato una
revisione degli usi e costumi che fino ad oggi davamo per scontato, o più
semplicemente per normali, caratterizzando per sempre il periodo storico che
stiamo vivendo. Partendo da questo scenario insolito e assolutamente
straordinario è possibile approfondire anche l’aspetto economico per
comprenderne le ripercussioni rispetto a ciò che stiamo vivendo. In questo
elaborato si è voluto andare oltre analizzando dapprima l’interdipendenza tra
economia e psicologia, analizzando come gli eventi scaturiti dalle restrizioni
governative possano o meno, mutare le abitudini quotidiane di noi cittadini.
Proprio l’eccezionalità di questo evento, unico e mai vissuto prima (almeno nel
nuovo secolo), ha portato alla creazione di questa tesi con l’obiettivo sfidante di
comprendere e analizzare come l’impatto delle nuove normative abbiano
1
https://www.epicentro.iss.it/passi/storiePandemia
6
modificato, o meno, le scelte quotidiane di ognuno di noi dopo gli eventi dello
scorso 11 marzo 2020. Inizialmente si è posta l’attenzione dapprima sul
funzionamento dei meccanismi psicologici che portano a scelte nel campo
economico, quali fattori determinano o influenzano una scelta o una decisione,
per poi avanzare contestualizzando l’attuale momento attraverso un sondaggio
su un campione casuale di cittadini Italiani. In questo elaborato ci si addentrerà
inizialmente nell’evoluzione della psicologia e dell’economia, come queste negli
anni siano sempre più interdipendenti, approfondendone i passaggi evolutivi dei
vari autori sino ad arrivare ai giorni d’oggi. All’interno del primo capitolo si
proseguirà cercando di comprendere quali sono gli errori in condizione di
incertezza del nostro sistema decisionale, come avvengono o si formino le
cosiddette euristiche e bias cognitivi. Dopodiché verranno analizzate e descritte
le fasi nelle scelte di acquisto nel campo economico, quali fattori possono
pungolare e veicolare una preferenza, l’impatto che queste hanno sulla nostra
quotidianità. Per ultime le abitudini e il loro funzionamento, l’applicazione
quotidiana, molte volte inconscia, le fasi in cui queste si scaturiscono. Nella
seconda parte della tesi, partendo dalla statistica inferenziale, si analizzerà il
campionamento e i sondaggi, che tipo di risultati generano e come si formano.
Sempre approfondendo lo strumento del sondaggio, si comprenderà l’utilizzo
nelle imprese soprattutto nel settore del marketing, i risultati che questo fornisce
e come sia attualissimo e ancora oggi utilizzato non solo nelle ricerche di
mercato. Nell’ultimo capitolo si propone di riportare dapprima il sondaggio
integrale sottoposto al campione intervistato, l’analisi delle risposte in percentuale
attraverso varie tipologie di grafici e infine, viene elaborata una suddivisione delle
risposte ricevute alla domanda facoltativa, dove si chiedeva di lasciare un
pensiero libero sul momento attuale. Al termine dell’elaborato si è deciso di
esplorare le possibili conseguenze che questo scenario pandemico ci lascerà in
eredità, non solo dal punto di vista economico ma anche e soprattutto psicologico.
7
Capitolo 1- Evoluzione del pensiero Economico
1.1 La Psicologia nell’economia nel XIX secolo
L’introduzione della psicologia negli studi economici risale negli anni a cavallo tra
il XIX e il XX secolo, quando autorevoli economisti classici tra cui Marshall, Fisher
e Keynes, incominciarono a studiare le fondamenta psicologiche di preferenze e
convinzioni.
(2)
Psicologia ed Economia godono delle medesime radici seppur con
approcci molto diversi verso lo studio delle scelte e delle decisioni, proprio per
questo nel corso della storia vi sono stati diversi psicologi ed economisti che si
sono approcciati con entrambe le scienze per capirne il funzionamento sinergico.
Analizzando il percorso evolutivo delle due materie è necessario citare Aristotele
che per primo, già dal 350 a.C., iniziò a sviluppare alcune significative riflessioni
sull’economia e sul rapporto “economia ed etica” che sono stati fondamento per le
scuole di pensiero avveniristiche seppure con alcune rivisitazioni, approfondimenti
ed evoluzioni.
(3)
Proprio su quest’ultimo aspetto l’autorevole Manuela Ciani
Scarnicci ha espresso nella sua opera un approfondimento riguardo
l’interdipendenza tra questi due fattori, dove: “[…] per Aristotele l’etica si basi sulla
vita buona e sulle azioni non strumentali. Non è compreso in tutto questo la
produzione. La produzione, il lavoro ecc., per l’autore sono elementi necessari alla
vita, ma inutili per la vita buona. Sono elementi strumentali e funzionali al mero
vivere e quindi subordinati al fine ultimo del vivere bene e dipendenti dalle direttive
della saggezza e della politica. In conclusione si può affermare che l’economia, la
tecnica ecc., sono sottoposte all’etica e alla politica.”
(4)
Nei secoli successivi è
stato dato scarso interesse allo sviluppo di vere e proprie scuole di pensiero
economico tanto che si dovrà̀ aspettare tra la fine del XIX secolo e del XX per
trovare una vera e proprio rivoluzione delle correnti psicologiche/economiche. Nel
1902 lo psicologo sociale francese Tarde scrisse il testo intitolato “Psicologia
economica” dove viene riunito per la prima volta lo studio dell’economia e della
psicologia. A partire dal XX secolo anche altri psicologi iniziarono ad approfondire
2
PIRONTI M., Economia e gestione delle imprese e dei sistemi competitivi (2012)
3
POLANYI K., Aristotle discovers the economy, in trade and market in the early empires (1954)
4
SCAMICCI M. C., Etica ed Economia. Le origini al 300 a.c. al 1800 d.c., p.p. 24 (2012)
8
lo studio della psicologia nell’economia, anche se il loro approccio era limitato
soprattutto alla critica dell’assunto della scelta razionale come fondamento della
teoria economica. È soprattutto dalla seconda guerra mondiale che ci si interessa
dello studio della psicologia economica, soprattutto a causa della crisi avvenuta
anni prima (1929), in cui si evince l’importanza di ragionare anche sugli aspetti
soggettivi, e uno dei primi a capire questa possibile unione fra le due discipline fu
John Maynard Keynes che nel 1936 scrisse il libro intitolato “Teoria Generale”,
dove sostenne che: “La psicologia è la grande molla dell’agire economico degli
operatori […] Essi credono di muoversi in base ai procedimenti del calcolo
razionale. Ma la valutazione dei vantaggi futuri è razionalmente fondata, scrive
Keynes, allo stesso modo di una spedizione al Polo Sud (questo detto in un’epoca
in cui restavano ancora lembi di mondo da esplorare).”
(5)
La vita economica è
contemplata da aspetti psicologici, proprio per questo secondo Keynes l’unica via
per fronteggiare la crisi era quello di considerare aspetti soggettivi, oltre agli
interventi oggettivi. Seguendo questo filone si arrivò alle opere di Freud, queste
dense di contenuto filosofico che conseguentemente influenzarono il Keynes
pensiero, uno dei pochi ad aver letto le suddette. Da questo nasceva l’idea di base
dove dietro una variabile oggettiva c’è sempre una variabile soggettiva.
Successivamente alla seconda guerra mondiale le due materie furono unite
attraverso il lavoro svolto da Katona, dove secondo l’autore: “L'economia senza la
psicologia è incapace di spiegare importanti processi economici, così come la
psicologia senza l'economia non è in grado di far luce su alcuni fra i più comuni
aspetti del comportamento umano. [...] Partendo spesso dalla premessa che gli
uomini si comportino meccanicisticamente. Ma se fosse vero che gli esseri umani
reagiscono sempre nello stesso modo agli stessi sviluppi economici dell’ambiente
in cui vivono, allora il fattore umano potrebbe essere escluso del tutto da questi
studi. Se gli esseri umani si comportassero come automi, cioè reagissero in modo
uguale agli stessi stimoli, si potrebbe fare comodamente a meno della psicologia.”
(6)
L’autore studiò il comportamento del consumatore in conseguenza a degli
5
KEYNES M., Teoria Generale (1963)
6
KATONA G., Psychological Economics (1975)