stati utilizzati prevalentemente le forme di comunicazione tradizionali: l’incontro
interpersonale, le lettere, il telefono. I PC servivano solo a supportare la gestione
dell’attività commerciale: calcolare e produrre bilanci nella contabilità dell’ufficio,
scrivere e archiviare i contratti, gestire magazzino e produzione, incrociare i dati.
Oggi, invece, i PC servono per comunicare, infatti attraverso di loro noi
raggiungiamo in un solo istante ogni angolo del pianeta e ci mettiamo in
comunicazione con altri computer o con altre persone che lavorano dietro ai monitor.
Ciò è possibile perché quasi tutti i PC del mondo sono connessi tra loro attraverso la
rete Internet, la quale, in pochi anni ha creato una grande piazza dove ogni giorno le
persone si incontrano, scambiano informazioni e costruiscono relazioni. E’ evidente
che da questo ambiente prima o poi ci si aspetti che nascano degli affari. Infatti molte
imprese hanno già cominciato ad utilizzare le tecnologie avanzate per ridefinire
processi e procedure, intervenendo sul funzionamento dell’azienda all’interno e verso
gli interlocutori esterni. Tuttavia i benefici del commercio elettronico non riguardano
solo le imprese ma anche i consumatori che, attraverso Internet e le tecnologie di rete,
hanno la possibilità di effettuare una scelta più consapevole e di adottare sistemi più
sicuri.
Pertanto, questo lavoro ha lo scopo di esaminare i legami che collegano la tecnologia
internet alle strategie di scambio e si articola in sei capitoli.
Dopo una prima analisi generale dell’ e - commerce (cap. I), si analizzeranno le sue
principali forme (cap. II). Nel capitolo III tratteremo dei vari costi che comporta un’
attività del genere: dalla semplice progettazione ed implementazione fino ai costi di
marketing e bancari. In seguito ci si soffermerà sull’ impatto che l’e – commerce ha
avuto sull’ economia (cap. IV). Nel capitolo V si procederà all’ analisi dei più diffusi
sistemi di pagamento impiegati in ambiente telematico, ma soprattutto dei vari
pericoli e problemi che possono comportare. Infine il capitolo VI fornisce una
6
panoramica di quelle che sono le maggiori problematiche di diritto sollevate
dall’avvento del web, prendendo come base la direttiva comunitaria sul commercio
elettronico (2000/31). Si toccheranno, quindi, tutte queste argomentazioni, in modo
da avere un quadro generale di quello che è, attualmente, il commercio elettronico.
7
CAPITOLO I : INTRODUZIONE ALL’E – COMMERCE
1.1. La definizione di e – commerce
Solitamente quando si parla di commercio elettronico, definito nella terminologia
anglosassone electronic commerce o e-commerce, si pensa immediatamente ad
Internet ed all'acquisto effettuato on line attraverso carta di credito. Questa in realtà è
solo una parte del commercio elettronico, che comprende un insieme di transazioni e
procedure rivolte ad un nuovo modo di fare business.
Certamente Internet sta portando dei cambiamenti radicali, dato che stando seduti
davanti ad un computer si possono incontrare potenziali acquirenti che risiedono
dall'altra parte del globo.
Nella sua accezione più sommaria il commercio elettronico è il risultato di un insieme
di transazioni commerciali svolte attraverso un processo telematico, ma il Ministero
dell'Industria, del Commercio e dell'Artigianato lo definisce in questo modo: «L'E-
Commerce […] consiste nello svolgimento di attività commerciali e di transazioni per
via elettronica e comprende attività diverse quali: la commercializzazione di beni e
servizi per via elettronica, la distribuzione on-line di contenuti digitali, l'effettuazione
per via elettronica di operazioni finanziarie e di borsa, gli appalti pubblici per via
elettronica ed altre procedure di tipo transattivo della pubblica Amministrazione».
1
Tuttavia oggi non è ancora possibile trovare una definizione univoca di questo
fenomeno, infatti si può parlare di commercio elettronico in senso stretto se anche il
pagamento del bene, oltre all’acquisto, avviene online; in senso lato se solo l’ordine
di vendita viaggia in Internet.
L’e-commerce è poi definito:
1
Come definito a pag. 10 del documento “Linee di politica industriale per il Commercio Elettronico”
emanato dal Ministero dell’Industria, del Commercio e dell’Artigianato in data 30 luglio 1998,
consultabile sul sito http://www.minindustria.it/.
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- diretto: se il prodotto acquistato è in formato digitale (ad esempio un software o un
CD musicale); in questo caso le ordinazioni, i pagamenti e le consegne di beni e
servizi immateriali avvengono direttamente on-line.
- indiretto: se il prodotto acquistato è un bene fisico, materiale (ad esempio una
stampante); in questo caso le ordinazioni vengono fatte per via elettronica, ma le
relative consegne seguono i canali tradizionali, quindi il prodotto viene consegnato
attraverso un corriere.
Dal punto di vista giuridico, per commercio elettronico, si deve intendere una tecnica
che consente di concludere un contratto mediante lo scambio di una proposta e di
un’accettazione tramite lo scambio di documenti elaborati su supporti informatici e
inviati con metodi di trasmissione telematica. Viene così redatto quello che è
chiamato contratto elettronico.
2
L’ e - commerce assume quindi significati diversi a seconda della prospettiva entro la
quale si pone l’osservatore. Secondo una prospettiva di comunicazione, il commercio
elettronico consiste nella diffusione di informazioni su imprese e organizzazioni, sulle
loro attività e sui loro prodotti e servizi mediante linee telefoniche e reti di computer.
Secondo una prospettiva di relazione con la clientela, il commercio elettronico
consiste nell’insieme di strumenti volti ad accrescere sia l’efficienza sia l’efficacia dei
sistemi impiegati per promuovere, accrescere a sviluppare le relazioni coi clienti
presenti e futuri. Secondo, infine, una prospettiva di processo aziendale, il commercio
elettronico rappresenta l’applicazione della tecnologia all’automazione delle
transazioni e dei cicli operativi.
2
Tratto da: “Breve guida all’e-commerce”, Serena Uccello, www.neteconomy24.ilsole24ore.com,
agosto 2001
9
1. 2. Brevi cenni storici
Le origini dell'e-commerce risalgono ai primi anni Settanta, quando fu introdotto
negli U.S.A. l’ Electronic Data Interchange (EDI), un sistema che consente il
trasferimento di informazioni e documenti commerciali (come ordini d’acquisto o
fatture) in formato elettronico. Creato dalle imprese di trasporto, divenne molto
importante nelle industrie in cui circolavano volumi molto elevati di scorte (come le
industrie alimentari e automobilistiche).
L'EDI è un modo molto semplice per automatizzare gli acquisti; i venditori al
dettaglio di solito lo usano per permettere ai propri magazzini di raggiungere i
fornitori direttamente nel loro database.
Ai tempi della sua nascita non esisteva una rete globale quale è internet oggi, quindi il
sistema era supportato da reti di telecomunicazione private e sicure.
Nonostante i vantaggi prodotti, l'EDI era una soluzione molto costosa da realizzare,
dato che era richiesta una linea di connessione dedicata tra i partner della transazione.
Eventuali modifiche al sistema erano davvero molto onerose da apportare, in più
aziende diverse utilizzavano database diversi, quindi la trasmissione dei dati spesso
non era così semplice e diretta.
L'EDI inoltre non è un sistema interattivo, ciò significa che venditore e compratore
non possono negoziare e discutere sul prezzo delle merci, possono solo accettare i
termini dati della transazione.
A causa di questi svantaggi l'EDI è rimasto a lungo alla portata esclusiva dalle grandi
imprese ed è così che, in seguito, si ebbe la necessità di aggiungere nuove funzioni
che possono venire denominate in modo più accurato come "e-commerce" , l'acquisto
di beni e servizi attraverso il World Wide Web
3
ricorrendo a server sicuri
3
World wide web (www): è il più recente sevizio apparso su internet che ci permette di navigare, è
molto semplice da usare ed è costituito da documenti localizzati su computer diversi, collegati tra loro
10
(caratterizzati dall'indirizzo HTTPS, un apposito protocollo che crittografa i dati
sensibili dei clienti contenuti nell'ordine di acquisto allo scopo di tutelare il
consumatore), con servizi di pagamento on-line, come le autorizzazioni per il
pagamento con carta di credito.
4
I primi siti di e-commerce erano statici e non erano altro che un catalogo dei prodotti
con relativi prezzi. L'ordine veniva tipicamente inoltrato via e-mail e quindi gestito in
modo manuale dagli addetti.
Con l'avvento di tecnologie per la generazione dinamica delle pagine web, quali gli
script CGI ed i linguaggi Perl e ASP
5
, comparvero i primi carrelli virtuali (software
attivi in un negozio virtuale che rappresentano la metafora del carrello usato per la
normale spesa al supermercato. Il carrello on-line tiene traccia degli articoli
selezionati dal cliente per l’acquisto e gli consente di pagare il tutto alla fine, al
termine della sua navigazione sul sito) . La gestione degli acquisti divenne più
semplice e la gestione automatizzata consentì di incrementare il numero di ordini
evasi. La crescita dell'e-commerce fu fulminante e con andamento esponenziale.
Oggigiorno le imprese necessitano di velocità, sicurezza e di un accesso fidato ad un
vasto spettro di partners e fornitori, così da poter trovare acquirenti e spedire i propri
beni rapidamente.
Internet è tutto ciò che l'EDI non è: è conveniente e facile da usare, è ovunque e
chiunque può utilizzarlo. Per queste ragioni Internet è la risposta più adatta alle
e consultabili per mezzo di programmi detti broswer. L’insieme dei documenti web gestiti da
un’organizzazione viene chiamato sito web.
4
Tratto da “Il commercio elettronico”, paragrafo 2 “Breve storia dell’e-commerce” del sito
www.hyperlabs.net/ergonomia/verzelloni/commercio/02.html
5
In informatica, il termine script designa un tipo particolare di programma. I linguaggi di
programmazione utilizzati per scrivere tali programmi vengono detti linguaggi di scripting.
CGI sta per Commom Gateway Interface ed e' un pezzo di codice che agisce come interfaccia tra un
client, un server web, il sistema operativo, le periferiche hardware o anche altri server.
PERL sta per Practical Extraction and Reporting Language ed è il linguaggio di script più usato per
scrivere applicazioni CGI.
ASP sta per Active Server Pages ed è un ambiente di script dal lato server. In altre parole con questo
linguaggio puoi inserire il codice script all'interno delle tue pagine HTML ed il server lo eseguirà. ASP
funziona solo sul server Microsoft IIS.
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esigenze del business attuale e l'EDI può essere integrato nella sua tecnologia
superando i limiti di cui si è parlato precedentemente.
Un comunicato stampa del 19 febbraio 1996 Olivetti Telemedia annunciava l'apertura
di Cybermercato, il primo negozio virtuale italiano ed uno dei primi in tutta Europa.
All'indirizzo www.mercato.it (oggi non esiste più) era possibile acquistare libri,
articoli da regalo, computer, prodotti multimediali ed altro ancora. L'iniziativa era
promossa da La Rinascente, le case editrici Franco Maria Ricci e McGraw-Hill,
Apple, Olivetti, Vobis, Dessilani, Parmador ed altri ancora. Da allora molte aziende
europee si sono affrettate per avviare un'attività su Internet, ma se il 1999 è stato
dichiarato l'anno dell'esplosione delle dotcom (società basate solo sul web), alcuni
sostengono che il 2000 sia stato l'anno della loro sconfitta. Secondo la Webmergers,
una compagnia che si occupa di fusioni e acquisizioni, più di 100 società di e-
commerce chiusero i negozi soprattutto perché non riuscivano a trovare il modo per
ottenere profitti. Gli scettici affermavano che l'e-commerce fosse morto prima ancora
di nascere.
Certamente la prima generazione di società che si sono avventurate nel mondo del
commercio elettronico si sono mosse per tentativi, ora invece la situazione è molto
più chiara e si sta affrontando una fase più adulta e consapevole del commercio
elettronico
6
.
Risulta quindi evidente come lo sviluppo delle tecnologie dell’informazione, in
particolar modo internet, siano in continuo cambiamento e stiano profondamente
modificando l’organizzazione e il funzionamento dei mercati, coinvolgono molte aree
di una società.
6
Tratto da “Il Commercio elettronico”, paragrafo 2 “Breve storia dell’e-commerce” del sito
www.hyperlabs.net/ergonomia/verzelloni/commercio/02.html
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