1
Abstract
Il commercio elettronico internazionale si è affermato quale
aspetto comune della vita di tutti i giorni degli individui. Il
contributo che si è voluto dare con il presente elaborato è
finalizzato all’analisi degli aspetti giuridici rilevanti ad esso
collegati, aspetti che è utile avere bene a mente da parte di
chiunque voglia concentrare la propria attività in rete. Nel
primo capitolo ci si è soffermati sull’individuazione di una
corretta definizione del fenomeno, notando come e quanto
questo si sia diffuso dagli albori ad oggi all’interno del
panorama mondiale. A seguito di tale prima definizione, nel
secondo capitolo, si è visto necessario capire come il commercio
elettronico venga definito e soprattutto disciplinato dal punto
di vista delle fonti giuridiche, iniziando da un punto di vista
globale e internazionale, necessario data la sua assenza di
confini territoriali, e sottolineando l’incompletezza e i limiti di
tali fonti (per lo più di soft law). Esaurita la disamina di
tali fonti internazionali, nello stesso capitolo, si è proseguito
attraverso una completa analisi delle fonti giuridiche vincolanti
a livello europeo, a partire dalle prime raccomandazioni
effettuate negli ultimi anni del ’90, fino alle più recenti
direttive e regolamenti operanti in tale ambito e con un occhio
anche ai progetti futuri. Per motivi di completezza, è poi
stato effettuato un cenno, con fini esemplificativi, anche con
riguardo alle fonti giuridiche vigenti nelle più importanti nazioni
dal punto di vista dell’E-Commerce Internazionale, ossia Stati
Uniti, Cina, Giappone e India. Una volta chiarito il quadro
normativo del commercio elettronico, l’obbiettivo dell’elaborato
si è concentrato, nel capitolo successivo, sull’analisi degli
aspetti comuni dei contratti di E-Commerce, partendo da una
2
generica classificazione dal punto di vista oggettivo, soggettivo
e di modalità con cui esso possa essere realizzato, finanche
con riguardo alle modalità di trattazione e conclusione dei
contratti elettronici e con ulteriore approfondimento relativo a
contenuti tipici e condizioni generali, mezzi di pagamento,
obblighi e tutela delle parti (da consumatori a professionisti).
Esaminati tutti i possibili contenuti, si è concluso il percorso
descrittivo dell’E-Commerce Internazionale ponendosi il problema
riguardante le modalità con le quali si dovrà procedere a
seguito del sorgere di contrasti nell’esecuzione o interpretazione
di tali contenuti contrattuali e infine quali potrebbero essere
le possibili modalità di risoluzione di tali controversie in via
alternativa alla giurisdizione ordinaria.
3
1. E-Commerce: definizione, affermazione e diffusione del
fenomeno.
“It is common to hear the argument that technology
isolates us and drives us apart. But an equally, if
not more, persuasive argument is that technology
brings us together in different ways”
1
.
Dal baratto quale prima forma rudimentale di scambio
all’invenzione della moneta, dalle grandi piazze delle Polis del
mondo antico fino alle prime fiere e mercati medievali, oggetto
dei primi patti e alleanze tra Stati e impulso propulsivo allo
sviluppo delle nazioni, l’evoluzione dell’uomo dall’antichità ai
giorni presenti è stata, tra gli altri, fortemente caratterizzata
dall’affermarsi del commercio, fenomeno che si è sviluppato
nel tempo concordemente a quelle che erano le esigenze
necessarie allo stesso sviluppo della vita umana: si potrebbe
dire che l’evoluzione del commercio è presupposto necessario
dell’evoluzione della civiltà.
Evoluzione che negli ultimi tempi sembra accelerare in misura
pressoché esponenziale attraverso l’implementazione di nuove
conoscenze e innovazioni industriali e tecnologiche, comportando
quindi la modificazione delle stesse modalità con cui si esplica
il commercio, pur mantenendo la propria anima immutata e
fondata sullo scambio di beni.
L’E-Commerce o “commercio elettronico” rappresenta la più
recente tappa evolutiva della storia umana del commercio,
1
D. RAINEY, “Third-Party Ethics in the Age of the Fourth Party”,
International Journal of Online Dispute Resolution, 2014.
4
inquadrabile come conseguenza evolutiva della vendita per
corrispondenza e della televendita, finalizzata a rendere sempre
più concrete e invasive le procedure di marketing nei confronti
di imprese e consumatori, nello specifico viene definito a
livello enciclopedico come: “transazione e scambio di beni e
servizi effettuati mediante l’impiego della tecnologia delle
telecomunicazioni e dell’informatica, rientranti nel campo più
generale dell’E-Business”
2
. Tuttavia comprendere a pieno la
particolare pratica commerciale oggetto di trattazione non è
un’operazione così semplice come appare.
Dalla sua nascita nei primi anni ‘70, conseguenza di esigenze
legate al campo militare e scientifico, Internet (qualificabile
come presupposto e genesi dell’E-Commerce) si è sin da subito
distinto quale fenomeno sociale oltreché strumento informatico,
viene infatti definito quale “l’equivalente odierno dell’elettricità
dell’era industriale”
3
; dapprima visto come insostituibile e
rivoluzionario mezzo di scambio di informazioni a livello
globale, proprio per via di tale connessione senza limiti e
confini attuabile per mezzo di esso, diventa fin da subito un
fondamentale mezzo di promozione e di crescita per l’economia
globale, favorendo in tal modo oltre che lo scambio di
informazioni anche l’offerta di beni e servizi e la circolazione
della ricchezza con modalità nuove e tanto diverse da ciò a
cui si era abituati con i classici modelli di mercato precedenti
che si inizia fin da subito a riferirsi ai processi di scambio
2
Enciclopedia Treccani, voce inserita in “Lessico del XXI Secolo”, Istituto
della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani s.p.a.;
https://www.treccani.it/enciclopedia/commercio-elettronico_%28Lessico-del-XXI-
Secolo%29/
3
M. CASTELLS, The internet galaxy. Reflections on the Internet, Business,
and Society. Oxford University Press, Oxford. 2002.
5
elettronico con il termine “New Economy”
4
o meglio di “Net
Economy” (economia della rete).
La rete cambia radicalmente il modo di gestire le imprese,
di governare un paese, di lavorare e di comunicare. A partire
dagli ultimi anni del XX secolo, inizialmente negli Stati Uniti
(paese in cui è più evidente la crescita economica conseguita)
ma poi in tutti i paesi sviluppati, emergenti e in via di
sviluppo, si assiste, proprio grazie all’utilizzo della rete, ad
un impetuoso cambiamento delle modalità di produzione e
diffusione di beni e servizi: la delocalizzazione delle imprese,
lo sviluppo di ampie reti di produzione e di scambio sempre
meno condizionate dalle distanze geografiche, l’adozione di
nuove pratiche di outsourcing
5
, l’affermazione di nuove strategie
di marketing e le possibilità quindi di entrare in contatto
potenzialmente con chiunque e ovunque nel mondo (produttore
o consumatore che sia) hanno portato ad una rapida e
irreversibile internazionalizzazione dell’economia, permettendo e
premendo affinché seguisse a tale innovazione del mercato e
della società un’innovazione di politica nazionale tendente ad
una maggiore integrazione commerciale e finanziaria all’interno
dell’intero globo, portando appunto all’affermazione di quel
processo che definiamo “Globalizzazione”.
Svolgere la propria attività in un mercato globale offre la
possibilità di abbattere i costi di produzione di beni e di
4
La locuzione new economy fu coniata nel 1998 dal saggista statunitense K.
KELLY all’interno del best seller “New Rules for a New Economy: 10 Radical
Strategies for a Connected World”, Penguin Books editore, 1998.
5
“Può essere definito come «il processo attraverso il quale le aziende
assegnano stabilmente a fornitori esterni, per un periodo di tempo
contrattualmente definito, la gestione operativa di una o più funzioni aziendali
in precedenza svolte all’interno»”; M. MERLINO, A. BOIN, A. SAVOLDELLI,
Outsourcing: uno strumento operativo o una moda?, Sistemi e Impresa, 1998.
6
offerta di servizi, l’alterazione dello spazio e del tempo che
consegue alla delocalizzazione delle imprese da una posizione
geografica definita alla rete ha garantito una rapida evoluzione
societaria a cui conseguirebbe un’altrettanto rapida evoluzione
normativa.
I numeri registrati relativi al fenomeno dell’E-Commerce vanno
oltre ciò che sarebbe mai stato stimabile, giorno dopo giorno
sono presenti sempre nuovi operatori e consumatori, inoltre a
ciò si aggiunge il cristallizzarsi di multinazionali che operano
con giri d’affari di valore pari al PIL dei più importanti
Stati sviluppati del mondo.
Si tratta, in effetti, di un settore in continua crescita che ha
registrato un mercato totale del valore di 4.135 miliardi di
dollari americani nel 2020; solo nel 2014 tale cifra si aggirava
intorno ai 1.336 miliardi e si stima che a distanza di 10
anni, nel 2024, si registrerà un incremento totale di circa 5
volte superiore superando i 6 bilioni di dollari americani. Tale
incremento è stato stimato anche per quanto riguarda i
compratori online che sempre nel 2020 sono stati registrati
intorno ai 4,17 miliardi nel mondo e che potrebbero raggiungere
i 5 miliardi sempre nel 2024
6
.
Per quanto riguarda l’Italia invece l’E-Commerce ha chiuso il
2020 con una leggera crescita del +3,4% rispetto all’anno
precedente con 32,4 miliardi di euro, nonostante si sia registrato
un calo dei servizi (-52%), per il turismo e i trasporti, dovuto
6
Dati evidenziati e presentati alla XVI edizione del NetComm Forum,
organizzato dal Digital Hub italiano Netcomm, il Consorzio del Commercio
Digitale italiano, che si è svolto il 6 e il 7 Maggio 2020 sulla base delle
statistiche pubblicate da Stephanie Chevalier, 7 Luglio 202; Statista Digital
Market Outlook, Statista Inc.
7
alla pandemia globale, quest’ultima ha però contribuito alla
crescita dei prodotti (+45%), grazie alla forte spinta verso la
digitalizzazione data dalla necessità di limitare gli spostamenti.
Nel 2021, per converso, si è assistito ad un incremento
sorprendente che ha portato gli acquisti online ad un valore
totale di 39,4 miliardi di euro (+21% rispetto al 2020): “Da
un lato gli acquisti di prodotto continuano a crescere, sebbene
con un ritmo più contenuto (+18%) rispetto a quello dello
scorso anno, e toccano i 30,5 miliardi di euro. Dall’altro lato
gli acquisti di servizio, dopo la forte crisi del 2020, fanno
segnare una ripresa (+36%) e raggiungono gli 8,9 miliardi.”
7
Il trend dell’E-Commerce e l’importanza economica che ne
consegue comporta gravi ripercussioni sociali nella vita
quotidiana di tutti gli individui; un’innovazione sociale di questa
portata non poteva non essere seguita da necessari interventi
delle istituzioni nazionali e sovranazionali sul fronte legislativo.
Sebbene agli albori della storia di Internet non se ne sentì
l’esigenza, dopo i primi anni di affermazione del fenomeno,
già dal 1997 attraverso la comunicazione N. 157 della
Commissione delle Comunità Europee, l’Unione si è preoccupata
per lo meno di identificare e indirizzare il fenomeno al fine
di “incoraggiare un vigoroso sviluppo del commercio elettronico
in Europa”
8
. In particolare questo viene qui definito quale
7
Secondo quanto afferma R. MANGIARACINA, responsabile scientifico
dell’Osservatorio E-Commerce B2c del Politecnico di Milano;
https://www.osservatori.net/it/ricerche/comunicati-stampa/ecommerce-acquisti-online-crescita
8
Col fine di “rafforzare la competitività europea” attraverso un Piano d’Azione
sviluppato in quattro punti: “i) promuovere la tecnologia e l’infrastruttura
necessaria a garantire la competitività del settore europeo del commercio
elettronico; ii) trarre profitto dal mercato unico, garantendo un quadro regolatore
coerente per il commercio elettronico in Europa e nei più vasti mercati
mondiali; iii) promuovere un contesto di attività economiche favorevole al
8
“svolgimento di attività commerciali per via elettronica. Basato
sull'elaborazione e la trasmissione di dati (tra cui testo, suoni
e immagini video) per via elettronica, esso comprende attività
disparate quali: commercializzazione di merci e servizi per via
elettronica; distribuzione on-line di contenuti digitali;
effettuazione per via elettronica di operazioni quali trasferimenti
di fondi, compravendita di azioni, emissione di polizze di
carico, vendite all'asta, progettazione e ingegneria in
cooperazione; on-line sourcing; appalti pubblici per via
elettronica, vendita diretta al consumatore e servizi post-vendita.
Il commercio elettronico comprende prodotti (ad es., prodotti
di consumo, apparecchiature specialistiche per il settore
sanitario), servizi (ad es., servizi d’informazione, servizi giuridici
e finanziari), attività di tipo tradizionale (ad es. l'assistenza
sanitaria e l'istruzione) e di nuovo tipo (ad es., "centri
commerciali virtuali")
9
.”
10
L’attenzione al fenomeno viene quindi già prima dell’inizio del
commercio elettronico, promuovendo competenze adeguate e sensibilizzando i
consumatori e l’industria alle opportunità offerte dal commercio elettronico; iv)
svolgere attività intese a promuovere un consenso globale partendo da una
posizione europea comune, per garantire un’efficace partecipazione in sede di
cooperazione e di negoziati internazionali attualmente in corso”. Comunicazione
della Commissione Europea COM(97) 157, Introduzione, pp. 7-8.
9
In questa definizione molto ampia, in realtà, è possibile comprendere
numerose e svariate attività, quali, ad esempio:
- e-commerce (in senso stretto, attività commerciale volta allo scambio di
beni o servizi);
- e-trading (attività su prodotti finanziari);
- e-banking (operazioni bancarie);
- e-government (servizi erogati on line dalla P.A.);
- e-learning (corsi di aggiornamento o di istruzione a distanza);
- e-information (attività editoriale e giornalistica on line);
- e-publishing (attività di stampa on line);
- e-entertainment (servizi di intrattenimento on line);
- telelavoro/smart working (prestazione dell’attività lavorativa a distanza).
10
Comunicazione della Commissione Europea COM(97) 157, Capitolo 1, punto
5., p. 9.
9
XXI° secolo sottoposta al vaglio dell’Europa, la quale, attraverso
tale comunicazione, si prefissa come obbiettivo quello di
garantire la crescita di tale pratica poiché fin da subito
individuata quale ottimo espediente di crescita economica europea
all’interno del panorama mondiale
11
; oltre che per garantire una
preventiva uniformazione normativa al riguardo all’interno del
mercato unico europeo necessaria per via del suo carattere
transfrontaliero, difatti in tale occasione venne previsto anche
un “Piano d’Azione” dalla stessa Commissione. “Lo sviluppo
del commercio elettronico nella società dell’informazione
12
offre
grandi opportunità per l’occupazione nella Comunità, in
particolare nelle piccole e medie imprese. Esso faciliterà la
crescita delle imprese europee, nonché gli investimenti
nell’innovazione ed è tale da rafforzare la competitività
dell’industria europea a condizione che Internet sia accessibile
a tutti”
13
. È stata così individuata un’opportunità di crescita a
livello europeo in più settori, dalla vendita al dettaglio alla
distribuzione, fino anche al turismo, che presenta enormi
11
Necessaria quindi anche per rimanere al passo coi tempi dei concorrenti
europei, quali gli Stati Uniti, che in quel momento avevano già emanato una
prima forma di regolamentazione al riguardo.
12
“Tale espressione, che trova la sua origine in quella di "società post-
industriale" ed è stata usata per la prima volta nel 1973 da Daniel Bell,
ordinario di sociologia a Harvard, sta ad indicare una società moderna che,
giunta al culmine del processo di industrializzazione, deve - per continuare a
crescere - concentrare i propri sforzi verso la produzione non più di beni
materiali bensì di servizi immateriali. Il Segretario Generale dell'ONU, Kofi
Annan, ha invece ricordato che per società dell'informazione si intende una
società in cui tutte le potenzialità dell'essere umano vengono valorizzate grazie
all'accesso alle tecnologie e all'educazione che permette di imparare ad utilizzarle
in modo efficace”; Aspetti della Società dell’informazione nell’era globale: la
governance di internet; Roma, Senato della Repubblica, Quaderni di
Documentazione n. 43, aprile 2006,
https://www.senato.it/documenti/repository/relazioni/libreria/quaderno_43_governance.pdf
13
Considerando (2), Direttiva 2000/31/CE del Parlamento Europeo e del
Consiglio, 8 Giugno 2000.
10
potenzialità per i consumatori e per le imprese in tutto il
panorama europeo, e in particolar modo per le PMI, e che
avrebbe apportato profondi cambiamenti strutturali all’economia
europea e stimolato la concorrenza nel mercato unico.
Oggi, in linea con quelle che erano le previsioni delle
istituzioni europee, è indubbio che l’E-Commerce rappresenti
uno “strumento indispensabile per lo sviluppo economico e
sociale”
14
da cui può trarre beneficio la generalità dei contraenti,
che siano consumatori ovvero professionisti.
In particolare, il consumatore ne trae un vantaggio per lo più
economico, avendo la possibilità innanzitutto di stipulare e
compiere la propria obbligazione di pagamento comodamente da
casa, ma anche più semplicemente di avere accesso all’offerta
di imprese nel globo diversamente meno reperibili, di confrontare
i prezzi di diversi imprenditori e di ricevere tutte le
informazioni utili al proprio acquisto
15
.
Dall’altra parte, il professionista e le imprese ne traggono
altrettanti vantaggi: non solo economici, come la possibilità di
reperire materie prime da diversi fornitori nel mondo a costi
più vantaggiosi o limitare i costi della produzione ovvero
ancora eliminare le figure degli intermediari tradizionali, ma
anche pratici, come estendere l’alveo dei potenziali acquirenti
(allargando il tal modo il mercato di riferimento oltre i limiti
tradizionali) nonché la possibilità di rendere più efficaci ed
efficienti i rapporti con gli stessi destinatari dell’offerta
commerciale o la possibilità di reperire informazioni sulle
14
G.DORE, I doveri di informazione nella rete degli scambi commerciali
telematici, in Giur. di mer., MILANO, fasc.12, 2013, p. 2569B.
15
Tra le quali ritroviamo le informazioni obbligatorie rilasciate dal professionista
o più semplicemente i feedback volontari rilasciati da precedenti acquirenti.
11
preferenze di questi
16
.
Il meccanismo del commercio elettronico consiste in un rapporto
tra due soggetti indirizzato alla conclusione di un contratto di
compravendita a distanza, senza però la necessità che questo
si cristallizzi in un documento cartaceo, in quanto ogni fase
della contrattazione avviene nel cyberspazio
17
.
All’interno di questo spazio o mercato elettronico è possibile
distinguere: i c.d. «e-shop», ossia veri e propri negozi virtuali,
di proprietà dello stesso negoziante o allocati in spazi (server)
di proprietà di un diverso provider
18
, ove gli utenti possono
direttamente acquistare i beni di loro interesse in base all’offerta
presente nel singolo “negozio”; ovvero dei veri e propri mercati
definiti appunto «e-marketplace
19
» che rappresentano una realtà
più complessa dove vi è la presenza di una pluralità di
vetrine elettroniche e che se da un lato comportano una
maggiore competitività tra tutti i singoli negozi presenti,
dall’altro offrono una maggiore visibilità
20
.
La fisiologia procedimentale prevede innanzitutto la pubblicazione
di quella che viene generalmente individuata come una pubblica
offerta (ovvero come invito ad offrire) inserita sulle piattaforme
16
G. CASSANO, Diritto delle nuove tecnologie informatiche e dell’internet,
Milano, 2002, p. 360;
17
G. CASSANO, op. cit., p. 385;
18
Ovvero «Internet Service Provider» (ISP), ossia dei particolari fornitori di
servizi che dietro la stipulazione di un contratto di fornitura a pagamento
consentono l’allocazione degli e-shop sui loro server e quindi l’accesso al web.
19
G. GIAMMINOLA, E-Marketplace. Guida operativa ai nuovi modelli di
mercato elettronico, ISEDI editore, Maggio 2001.
20
Ad es., nel caso ci interessasse acquistare un nuovo televisore avremo la
possibilità di rivolgerci direttamente all’e-shop di proprietà del produttore,
laddove questo ne abbia uno, (es. Samsung.com o LG.com); ovvero potremo
cercare lo stesso prodotto dello stesso produttore su un e-marketplace (es.
Amazon.it o eBay.it) e comparare l’offerta per lo stesso prodotto da parte di
più venditori o anche lo stesso prodotto con altri di simili caratteristiche e
qualità.
12
telematiche da parte del professionista, o più semplicemente
proponente, in cui si offre all’utente un bene o servizio ad
un determinato prezzo. Quest’ultimo, sulla base delle offerte
disponibili e delle informazioni recepite, procede all’acquisto
del bene o servizio offerto attraverso il c.d. «point and click»
o più semplicemente prestando il proprio consenso per e-mail.
Il raggiungimento dell’accordo presuppone o produce la necessità
del pagamento del prezzo da parte dell’acquirente a cui seguirà
la controprestazione del professionista di consegna o spedizione
del bene (in caso di commercio elettronico indiretto) o di
prestazione del servizio (commercio elettronico diretto).
Tirando le somme quindi, l’E-Commerce fa riferimento a
qualsivoglia attività commerciale che presenti i seguenti
parametri:
o La compresenza di due soggetti: uno adibito alla
produzione o vendita di beni ovvero alla prestazione
di servizi, l’altro adibito all’acquisto degli stessi.
o Lo scambio di informazioni e dati provenienti da
qualunque parte del mondo in tempo reale e attraverso
qualsivoglia rete di telecomunicazione.
o L’offerta, la vendita e la promozione dei prodotti e/o
servizi direttamente all’interno di questa rete, ossia
on-line da parte del soggetto offerente.
o L’accettazione da parte del soggetto acquirente e quindi
la presenza di una transazione commerciale attuata per
mezzo di tale scambio di informazioni.
o La completa e necessaria assenza di un luogo fisico
13
in cui la transazione commerciale viene conclusa.
21
La diversa dinamicità dell’E-Commerce, tuttavia, non presenta
soltanto vantaggi. Chiaramente finché tutto prosegue senza
complicazioni sembrerebbe che il commercio elettronico sia la
strada migliore da seguire in qualunque caso, ma come intuibile
non sempre sarà così e anche questa pratica presenta dei suoi
rilevanti svantaggi.
Innanzitutto basterebbe un qualunque problema tecnico di rete
per mettere a rischio un’intera attività commerciale, problema
tecnico che potrebbe anche eventualmente essere dovuto a un
intervento esterno fraudolento. Inoltre tale pratica non presuppone
quello che da sempre è una caratteristica essenziale del
commercio, ossia il fattore umano, infatti con scambi effettuati
senza la possibilità di avviare una qualsiasi relazione personale
con gli acquirenti risulta molto più complicata la fidelizzazione
di una clientela o anche semplicemente capire le esigenze, i
desideri e le preoccupazioni degli stessi clienti dell’E-Commerce.
Sul lato opposto, gli acquirenti non hanno la possibilità di
toccare con mano il prodotto di loro interesse, o meglio di
testare e provare il prodotto prima di metterlo nel carrello
virtuale del negozio e quindi l’esperienza on-line può risultare
limitante soprattutto per quei soggetti che si sentono ancora
riluttanti a fidarsi di questa nuova procedura.
Queste diverse e nuove caratteristiche rispetto ai metodi classici
di contrattazione delineano una parziale incompatibilità di
applicazione della legge tradizionale concepita per pratiche
21
D. VIETRI, G. CAPPELLOTTO, E-Commerce. Progettare e realizzare un
negozio on-line di successo. Hoepli, Milano. 2011.
14
commerciali tradizionali nei confronti della contrattazione
elettronica; in virtù di tali elementi atipici si è vista maturare
l’esigenza di realizzare una disciplina “condivisa” che si sta
definendo col tempo e che risulta sempre in ritardo con la
veloce evoluzione di tale nuova pratica.
I fenomeni rilevati giuridicamente scaturenti dall’operare on-line
richiedono infatti una chiara e definita disciplina giuridica
applicabile in maniera pressoché uniforme a tutte le sue diverse
sfaccettature e adattabile nel tempo alle sue repentine evoluzioni
che si susseguono giorno dopo giorno. A ciò si è aggiunta
la necessità di individuare, nelle situazioni di conflitto, degli
idonei mezzi di risoluzione delle possibili controversie, aldilà
delle limitazioni geografiche date dalla “transnazionalità” che le
caratterizza e dalla mancanza di esatta geolocalizzazione delle
contrattazioni.
Con queste ultime considerazioni si individuano le più recenti
sfide del diritto vigente che (com’è sempre stato) rincorre,
senza mai raggiungerla, l’evoluzione della società.