Introduzione
Nel 1991 Tim Berners Lee del CERN di Ginevra sviluppò
un sistema per consultare informazioni, dati e immagini in
modo intuitivo: era l’inizio del World Wide Web. Di lì a
poco nasceranno i primi sistemi di consultazione e ricerca:
il primo fu Veronica, nel 1992. Da quel momento in poi
sarà un continuo fermento, una continua evoluzione, gli
utenti in rete aumenteranno di anno in anno in maniera
esponenziale e, alla metà degli anni Novanta, internet
comincerà a trasformarsi definitivamente da progetto
universitario e governativo a rete mondiale di
comunicazione ad accesso pubblico.
Il processo di penetrazione all’interno delle case sarà
lento, il boom arriverà soltanto alle soglie del Terzo
Millennio e ad oggi non si può ancora considerare concluso,
ma è certamente possibile affermare che la “rete delle reti”,
anche in Italia, stia diventando adulta e si stia avviando
verso l’era della maturità. Comparando le indagini di vari
istituti di ricerca, sembra infatti piuttosto credibile che gli
utenti internet nel nostro Paese abbiano quasi raggiunto i 20
6 - L’AZIENDA IN RETE
milioni, con un tasso di crescita che fa sperare i più ottimisti
al raggiungimento di quota 30 entro il 2012, mentre, una
ricerca ComScore rivela che, nel dicembre del 2008, gli
utenti internet nel mondo hanno superato il miliardo.
Certamente internet dovrà fare ancora molta strada e
raggiungere una buona fetta di popolazione, ma ormai è
sempre più radicato e non è eccessivo affermare che la rete
faccia ormai parte della quotidianità di un gran numero di
persone, diventando così parte sempre più integrante della
nostra società. E proprio questo, proprio la possibilità di
raggiungere, potenzialmente, un così alto numero di persone
non poteva certo lasciare indifferente il mercato: aziende di
vario tipo hanno così cominciato pian piano ad utilizzare
questo strumento, alcune soltanto come forma pubblicitaria,
altre dedicandosi al commercio elettronico, altre ancora
cercando di interagire il più possibile con i clienti già
acquisiti off-line. Le iniziative delle imprese online sono le
più disparate e la sfida è quella di cercare di avvicinarsi a
mercati e fasce di pubblico altrimenti non raggiungibili.
La domanda che ci poniamo e che sarà il leitmotiv di
tutto il nostro percorso è se sia davvero possibile creare
valore e generare profitti attraverso la rete. O meglio, ciò
che bisognerà comprendere è se l’essere-in-rete possa
considerarsi o meno un valore aggiunto per le aziende. Per
far ciò partiremo da un’analisi del cosiddetto fenomeno
internet, considerando e integrando i dati statistici di diversi
istituti di ricerca sulla diffusione del mezzo, cercando di
capire cosa si intenda con la locuzione mercato globale e
ripercorrendo le tappe più importanti che hanno portato alla
situazione attuale. Nel secondo capitolo ci soffermeremo
Introduzione - 7
invece sull’asse portante del world wide web, il sito internet,
ossia quell’insieme di pagine web correlate tra loro che
vanno a formare una struttura ipertestuale di documenti,
accessibili grazie ai browser. Cercheremo di capire come è
fatto e in che modo dovrebbe essere strutturato, prestando
particolare attenzione al modo in cui gli utenti sono soliti
navigarlo, giungendo così ad affermare la tesi secondo cui
per una buona riuscita dei progetti e per il raggiungimento
degli obiettivi che l’azienda si è prefissata, occorre una
pianificazione dettagliata delle operazioni da compiere,
l’Internet Marketing Plan, all’interno del quale non può mai
mancare un processo di promozione.
Ciò che vogliamo dire è che non è sufficiente entrare nel
cyberspazio, ma che l’azienda che voglia intraprendere la
strada della rete debba prestare particolare attenzione alla
fase di promozione del sito. La seconda parte della Tesi
prenderà le mosse proprio da questo presupposto:
analizzeremo quindi le varie fasi di cui dovrà essere
composto il promotion plan, che comprenderà strategie di
promozione tanto online quanto off-line.
Nel terzo capitolo ci occuperemo della prima parte della
campagna promozionale del sito internet, la fase in cui sarà
necessario acquisire il maggior numero di utenti possibili,
cercando al contempo di selezionare quelli che potrebbero
poi trasformarsi in utenti fidelizzati o clienti.
Il quarto e il quinto capitolo saranno invece dedicati alle
strategie di conversion e retention dell’utente. Fatta
eccezione per i siti che generano profitto soltanto grazie alle
inserzioni pubblicitarie, il vero obiettivo di un sito web
infatti non è tanto quello di collezionare un gran numero di
8 - L’AZIENDA IN RETE
visitatori, bensì quello di convertirli in clienti/utenti/
consumatori, prima occasionali e poi abituali.
Infine, nel sesto capitolo, andremo ad esaminare cosa si
intenda per optimization, una fase che in realtà è
contemporanea alle precedenti e che include tutte quelle
attività di analisi dell’audience che permettono ai gestori di
comprendere se il sito presenti delle criticità e,
eventualmente, risolverle.
PARTE PRIMA
Il fenomeno internet
Diffusione ed evoluzione - 11
Diffusione ed evoluzione
Qualche dato
I dati sul numero di “utenti” di internet sono spesso
imprecisi, non molto attendibili e talvolta anche esagerati.
Questo non per mancanza di correttezza da parte dell’istituto
che effettua la ricerca, ma più semplicemente perché non
sempre è intuitivo interpretare le risposte degli intervistati e
perché questi ultimi spesso si trovano a rispondere in merito
a ciò che credono, o vogliono credere, di fare e non in
merito ai loro comportamenti reali. Ne escono fuori dunque
numeri che possono essere inferiori alla realtà, quando si
tratta di comportamenti che l’intervistato valuta in modo
negativo, o maggiori quando invece quando si tratta di
comportamenti ritenuti doverosi o desiderabili.
Nel caso di un argomento di cui si è parlato molto, che per
anni è stato “di moda”, e di cui molti hanno voluto dissertare
avendone scarsa esperienza, come l’internet, c’è spesso un
fattore di esagerazione (il “dire” è più del “fare”) che è
difficile misurare. Si notano spesso forti differenze, sullo
12 - L’AZIENDA IN RETE
stesso parametro, fra ricerche diverse. Questo non è
sorprendente e dipende dalle metodologie. Il fattore di
esagerazione è tanto più forte quanto meno approfondita è la
tecnica di intervista e quanto meno precisi sono i controlli. Per
esempio le ricerche telefoniche danno abitualmente risultati
più “gonfiati” di quelle svolte con interviste personali. Perciò è
ragionevole supporre che i dati sul numero di “utenti” internet
siano quasi sempre sbagliati “per eccesso” – anche se, con la
crescita dell’esperienza e l’aumento delle quantità il fattore di
errore tende a diminuire.
1
La certezza è comunque che questo mezzo sia diventato
sempre più, anche in Italia, uno strumento molto familiare
ad un gran numero di persone e che, giorno dopo giorno, si
stia diffondendo sempre di più. Se le stime infatti possono
discordare tra loro in termini di numeri assoluti, ciò su cui
tutti gli istituti statistici convergono è l’enorme velocità con
cui questo media riesce ad entrare nelle nostre case, grazie
anche alla diffusione sempre più capillare su tutto il
territorio nazionale della banda larga.
Secondo i dati rilevati da Eurisko fino al settembre del
2008 rispetto alla popolazione italiana dai 14 anni in su, le
persone che usano internet sono infatti circa il 35%, di cui il
47% dice di utilizzarlo tutti i giorni, anche più volte al
giorno (28%), il 41% almeno una volta alla settimana, il 9%
almeno una volta al mese e il restante 3% dichiara di
accedere alla rete “più raramente”.
1
Livraghi, G., a cura, 2008, Dati sull’internet in Italia,
http://www.gandalf.it/ dati/dati3.htm, il 20 novembre 2008.
Diffusione ed evoluzione - 13
I dati diffusi dal Censis nel 41° Rapporto annuale sulla
situazione sociale del Paese
2
sono invece più ottimistici.
Secondo questo istituto infatti nel 2007 gli utenti in generale
di internet avrebbero raggiunto una quota pari al 45,3%
della popolazione, percentuale che scende a 38,3 se si
considerano esclusivamente gli utenti abituali, quelli cioè
che accedono alla rete almeno tre volte alla settimana.
3
Dati
importanti quelli diffusi dal Censis, che potrebbero essere
legati anche alla sempre più forte diffusione della banda
larga che tra il 2006 e il 2007 ha subito una vera e propria
impennata, raggiungendo l’85,8% del totale degli utenti
italiani di internet.
In generale, confrontando le stime diffuse da diversi
centri di ricerca, Giancarlo Livraghi ha sottolineato che
sembra piuttosto credibile che gli utenti di internet in Italia
possano collocarsi, secondo diversi criteri di frequenza
d’uso, tra i 15 e i 19 milioni. «Con una tendenza a crescere –
afferma – che da parecchi anni, e in particolare dal 1998, è
continua nel tempo, ma dal 2001 è meno veloce».
4
Interessante per comprendere al meglio chi utilizza questo
mezzo è anche l’analisi degli utenti in base a caratteristiche
socio-demografiche. Stando ai dati del Censis, internet ha
2
Censis, 2007, Comunicazione e media, in 41° Rapporto annuale sulla
situazione sociale del Paese, pp.521-574, http://www.censis.it, il 27
novembre 2008.
3
Nel 2006 inoltre, secondo i dati diffusi dallo stesso istituto, gli utenti
abituali della rete erano il 28,5% della popolazione, circa il 10% in
meno rispetto all’anno successivo.
4
Livraghi, G., a cura, 2008, Dati sull’internet in Italia,
http://www.gandalf.it/dati/dati3.htm, il 20 novembre 2008.
14 - L’AZIENDA IN RETE
TABELLA 1.1 – Uso di internet in Italia
Frequenza d’uso totale casa lavoro
tutti i giorni 47 44 52
più volte al giorno 28 26 39
circa 1 volta al giorno 19 19 13
4-5 volte la settimana 14 11 17
2-3 volte la settimana 20 22 18
1 volta la settimana 7 8 4
“almeno 1 v. la settimana” 88 85 91
2-3 volte al mese 7 8 3
1 volta al mese 2 3 2
“almeno 1 volta al mese” 97 97 96
più raramente 3 3 4
Fonte: l’indagine è dell’Eurisko e risale all’ottobre del 2008. I dati sono
ripresi da PubblicaAmministrazione.net, Chi usa Internet in Italia? I
dati Eurisko, 2008, http://www.pubblicaamministrazione.net/
connettivita/cifre/44/chi-usa-internet-in-italia-l-dati-eurisko.html, il 20
novembre 2008.
ormai raggiunto il 68,3% dei giovani, il 54,5% dei “più
istruiti” (diplomati e laureati) e viene utilizzato più dagli
uomini (44,9% degli utenti abituali) che dalle donne
(32%),
però una donna su tre che ha confidenza con internet
rappresenta un risultato incoraggiante rispetto ai dati di solo un