8
e transnazionale in forma permanente. Questa azione è di
fondamentale importanza perché favorisce lo scambio oltre che
di informazioni, anche di esperienze, valori, abilità e risorse tra
le differenti associazioni che aderiscono alla rete, fornendo
maggiore sostenibilità all’ intera iniziativa.
Si presenta quindi un modello di gestione incentrato sui
legami relazionali degli individui e delle organizzazioni coinvolti
nell’ iniziativa, che esula dalla classica concezione dell’ Aiuto
Pubblico allo Sviluppo, ovvero un flusso di risorse economiche
tra paese donatore e paese beneficiario tipico di una pubblica
amministrazione che segue un apparato burocratico
assolutamente paralizzante e limitante. Il modello di
networking, qui proposto, viene estrapolato dall’ analisi di uno
specifico progetto di sviluppo socio-sanitario che è finanziato e
gestito dalla Cooperazione Italiana nella città boliviana di Potosì.
Il primo capitolo, introduttivo all’ argomento oggetto del
presente lavoro, affronta questioni terminologiche, concettuali e
teoriche. Dopo aver proposto alcune definizioni dei concetti di
rete e relazione, si è cercato di dare un inquadramento
complessivo fatto di teorie e principi che giustifica il richiamo ad
una prospettiva di rete nel campo della gestione dei progetti di
cooperazione allo sviluppo.
Oltre ai richiami generali a una prospettiva di rete, si
propone una elaborazione della componente metodologica,
introducendo una tecnica di analisi articolata e puntuale delle
reti sociali. Questa tecnica, generata dall’incontro di diverse
discipline, prende il nome di social network analysis. All’ interno
delle strutture sociali individuate, si realizzano i comportamenti,
9
le decisioni e le azioni degli attori, di modo che le caratteristiche
di ciascuno possa essere interpretate alla luce delle relazioni
con gli altri agenti. Si introducono concetti fondamentali per l’
analisi di una struttura relazionale, quali la centralizzazione e i
gradi di centralità della rete, la reciprocità negli scambi, la
condivisione di una missione e dei valori, le dinamiche di potere
e influenza, la gestione delle risorse.
Dato che l’ importanza di un attore è determinata da molti
fattori riconducibili essenzialmente alla posizione occupata da
questo rispetto agli altri, viene proposta una figura chiave all’
interno della rete, il broker. Questa è una figura assai differente
dal burocrate della cooperazione, spesso semplicemente
amministratore di uffici piuttosto che di progetti di sviluppo. Si
è cercato un appropriato adattamento del termine inglese
broker, che in italiano è stato reso con mediatore, ovvero colui
che mette le persone in contatto, direttamente o indirettamente
e che riempie i vuoti di comunicazione tra le persone, i gruppi,
le strutture, le istituzioni, anche tra due culture diverse.
Il secondo capitolo è di supporto all’ analisi del caso
studio, in quanto fornisce gli strumenti ausiliari alla
comprensione delle modalità di gestione delle iniziative di
cooperazione promosse dal Ministero degli Affari Esteri Italiano.
Nello specifico, vengono presentati i principi guida della
Cooperazione Italiana nell’ ambito sanitario e si fornisce un
quadro legislativo di riferimento. Si illustrano inoltre le differenti
modalità di gestione dei progetti, con particolare riguardo alla
gestione diretta e a quella decentrata e si segnala la dimensione
dell’ aiuto italiano a confronto con gli altri paese donatori.
10
L’ ultimo capitolo espone il progetto della Cooperazione
Italiana: la ristrutturazione dell’ospedale Daniel Bracamonte e il
sostegno al sistema socio-sanitario del dipartimento di Potosì.
Dopo aver descritto le peculiarità del contesto nazionale e
territoriale fornendo i più significativi dati socio-economici dell’
area in questione, si espongono gli antecedenti e le modalità di
esecuzione del progetto.
Le prime due fasi dell’intervento sono concentrate sulla
costruzione di opere civili e sull’ equipaggiamento della
struttura ospedaliera. Nella seconda fase viene adottato un
approccio di rete nella gestione dei contatti con gli attori
coinvolti nell’ iniziativa. Si intessono relazioni più o meno solide
con diversi organismi, si promuove la collaborazione e
l’interscambio con omologhe realtà locali istituzionali ed
associative italiane, si instaurano relazioni con alcuni organismi
internazionali, (in particolare l’OPS, l’UNFPA, l’UNICEF) e alcune
ONG, che sono attivamente coinvolti nello sviluppo di tutte le
linee di lavoro e si consolida il rapporto con le autorità
ecclesiastiche.
L’ attività di networking nata spontaneamente nel corso
della seconda fase, prevede un’ulteriore estensione dell’
approccio di rete, che verrà sviluppata con maggiore coscienza
durante la terza fase, attualmente in corso di esecuzione. Le
indagini sulla analisi e sulla sostenibilità della rete hanno preso
avvio durante un momento assai peculiare in quanto l’ attore
percepito come broker, ovvero la Cooperazione Italiana, è
assente da oltre un anno. Conseguenza diretta di ciò è la
11
carenza di risorse utilizzabili, nell’attesa dell’effettiva erogazione
dei fondi destinati alla terza fase, da parte del Ministero Italiano.
Attraverso il metodo dell’osservazione partecipante, ovvero
osservando le interazioni degli attori e partecipando alle
dinamiche relazionali, è stata analizzata la complessa rete
sociale di solidarietà tra attori locali, nazionali e internazionali.
La raccolta dei dati si avvale fondamentalmente di fonti primarie
(rapporti di missione, relazioni di riunioni e convegni, relazioni
di gestione, interviste, ecc.) della documentazione interna
dell’ospedale Bracamonte, della Cooperazione Italiana, della
Prefettura di Potosì, degli archivi del Vescovado della città e del
Ministero degli Affari Esteri. Sono stati esaminati tutti i contratti
di collaborazione e cooperazione, le convenzioni e gli accordi
stipulati fra gli attori.
Per verificare alcune ipotesi emerse dalla ricerca sul
campo, è stato formulato un questionario, sottoposto alla
maggioranza degli attori. Le informazioni ricavate dal
questionario sono state integrate per alcuni aspetti analitici, ove
carente un supporto formale, con interviste dettagliate a
testimoni privilegiati e con la ricostruzione di alcuni percorsi
biografici. Con i dati raccolti, sono state costruite le matrici
sociometriche delle relazioni di cui all’ appendice 2.
Per facilitare l’analisi della complessa rete di sostegno allo
sviluppo del sistema socio-sanitario di Potosì, il progetto è stato
scomposto in sei microprogetti.
I sei microprogetti corrispondono alla rete formata dal
Consiglio di Amministrazione dell’ ospedale Daniel Bracamonte,
alla rete intessuta attraverso la componente di cooperazione
12
decentrata Monza – Potosì, e infine a quattro progetti interni e
correlati all’ iniziativa: il progetto Fondo di Solidarietà, il progetto
interculturale Willaqkuna, il progetto di informatica Apogheo e il
progetto dell’ orfanotrofio Hogar 10 de Noviembre.
Oggetto di studio approfondito sono state le dinamiche
relazionali, la nascita e l’evoluzione dei legami fra gli attori
coinvolti. Inoltre, ci si è soffermati sulla modalità di gestione e lo
sviluppo dell’ approccio di rete adottati dalla Cooperazione
Italiana nel contesto delle diverse iniziative, con lo scopo di
valutarne la sostenibilità: la rete di solidarietà costruita a
supporto dell’ iniziativa, riesce a continuare a perseguire i suoi
obiettivi nel rispetto dei valori e della sua missione, anche nel
caso in cui viene a mancare il propulsore, l’ attore principale? Il
caso è estremamente adatto per un’ analisi di rete, in quanto l’
intera iniziativa è stata supportata da una intensa e costante
attività di networking promossa dalla Cooperazione Italiana,
arrivando a coinvolgere una pluralità e diversità di attori che ne
ha fatto la sua strategia di successo.
13
Capitolo 1
L’ approccio di rete
14
Una premessa
È forse utile un’ osservazione sull’ uso delle espressioni
“analisi di rete” e “approccio di rete” che si è ormai stabilizzato
nella letteratura. In inglese e in francese esistono due modi di
tradurre il termine rete e sistematicamente viene preferita una
delle due versioni: network e non net in inglese, réseau e non
filet in francese. La differenza comune a ciascun binomio
consiste nel fatto che con net e filet si intende principalmente la
rete da pescare, cioè una forma regolare, a trama costante, a
maglia o tessuto relativamente semplice. Con i termini network
e réseau si intende invece un sistema di relazioni ad
architettura più complessa, come una rete di telecomunicazioni
o una rete elettrica. Quindi le espressioni network analysis e
analyse de réseau intendono la rete come un complesso sistema
di intrecci. Nell’ elaborato, si useranno indistintamente i termini
network, reti e reticoli, tenendo conto però della specifica
accezione del termine.
15
1.1 Rete e relazione: alle origini dei
concetti
Il concetto di rete compare con crescente insistenza nella
ricerca sociale e nel linguaggio comune. L’idea di un universo
sociale composto da reticoli di relazioni che legano tra loro
individui, gruppi, organizzazioni, stati in un intreccio di rimandi
senza fine, è entrata a far parte dell’immaginario collettivo.
L’immagine della rete diventa particolarmente calzante
quando si porta in campo una concezione molto decentrata del
potere, disperso tra gruppi e movimenti in continua
trasformazione e interazione, oppure quando si esaltano gli
spazi crescenti di un “terzo settore” costituito da molteplici e
interdipendenti solidarietà orizzontali, o, ancora, quando si
ragiona sul complicato intreccio globale/locale che connota la
società contemporanea.
Le reti sono intessute di scambi, negoziazioni e conflitti, in
cui transitano risorse materiali e non materiali, coercitive,
simboliche, cognitive ed emotive.
1
Il concetto di rete (o di network) è una nozione astratta e
assume significati differenti nell’ambito delle diverse discipline e
delle diverse prospettive teoriche cui si riferisce. È forse in virtù
di questa poliedricità del termine, nonché nella possibilità di
adottarlo in riferimento a differenti campi dell’ esperienza
umana, che la metafora della rete ha tanto successo.
1
Boissevain J., Firends of friends, Basil Blackwell, Oxford 1978 (1ª ed. 1974)
16
Un successo che si è tradotto in un insieme di strumenti
di analisi piuttosto articolati e a volte complessi. Sul piano, poi
della pratica, dell’ operatività concreta nel sociale, questo
successo si è tradotto in frequenti richiami ad una sorta di
filosofia dell’ intervento, a quello che è stato definito un
approccio di rete.
2
In generale, una rete è un’ insieme di nodi legati da
relazioni o da connessioni
3
.
E’ fondamentale osservare che le reti designano l’insieme
dei legami che si stabiliscono tra le persone e non, come spesso
si ritiene erroneamente, l’insieme dei soggetti con i quali è in
contatto chi è posto al centro della rete. In altre parole, il
concetto di rete non indica un gruppo di individui in contatto
tra loro, bensì l’insieme delle loro relazioni
4
.
La parola network è anche associata ad un altro
significato: all’approccio analitico che è utilizzato per studiare le
relazioni tra individui. Questo generalmente è lo studio delle reti
di comunicazione interpersonale. Nasce infatti come studio delle
reti sociali, e cioè di “Specifici insiemi di legami interpersonali
caratterizzati dalla proprietà per cui la natura delle relazioni, nel
complesso, può essere utilizzata per predire e interpretare il
2
Vargiu A., Il nodo mancante, FrancoAngeli, Milano, 2001
3
Wellman B., Structural analysis: from method and metaphor to theory and
substance, in Wellman B. e Berkowitz S. D. (a cura di), Social structures: a network
approach, Cambridge University Press, Cambridge 1988
4
Cesareo V. (a cura di), Sociologia: concetti e tematiche, ed. Vita e Pensiero, Milano
2000
17
comportamento sociale degli individui”
5
. Questo approccio si
sviluppa in antitesi con la visione iper-razionale delle decisioni
individuali che disegnano l’ uomo come un essere “autonomo,
indipendente e solitario”
6
.
Ogni persona conosce un certo numero di persone, è a
contatto con loro, le frequenta per motivi diversi, in modo più o
meno sistematico. A loro volta queste persone possono
conoscersi, essere in relazione fra loro oppure no, e in ogni caso
hanno a loro volta altre conoscenze e frequentazioni. Una
persona può essere isolata, in relazione con poche altre persone;
può invece essere in relazione diretta o indiretta, tramite
conoscenti di conoscenti ai quali può accedere, con un gran
numero di altre. Una ricerca americana ha mostrato un fatto
sorprendente: raggiungere una persona che non si conosce
tramite catene di persone che si conoscono tra loro è molto più
rapido di quanto non si immagini. Milgram ha selezionato
alcune persone nell’area di Boston e ha chiesto ad altre scelte a
caso nel resto degli Stati Uniti di provare a stabilire un contatto
con le prime utilizzando solamente una catena di individui che
via via si conoscevano fra loro. In media, furono necessari solo
5.5 intermediari.
7
La relazione sociale può essere definita come il fascio dei
differenti legami che intercorrono tra coppie di soggetti i cui
corsi di azione sono reciprocamente orientati. Il passaggio dal
5
Mitchell, 1969 in Scott J., Social Network Analysis, a hand book, Sage, London
1991
6
Wasserman S. e Faust K., Social network analysis: methods and applications,
Cambridge University Press, Cambridge 1993
7
Milgram, 1969 in Scott J., op. cit.
18
concetto di legame a quello più complessivo di relazione
introduce quindi il problema della molteplicità dei legami e dei
rapporti fra di essi. Una relazione infatti può essere
caratterizzata dalla prevalenza di un legame, chiamato
dominante, può essere formata da diversi tipi di legami tra loro
logicamente congruenti, oppure può comportare un certo grado
di ambivalenza, cioè quando legami contradditori convivono
all’interno della stessa relazione
8
. Una parte importante della
ricerca in campo organizzativo considera il comportamento
individuale come il risultato di una serie di fattori, alcuni dei
quali non riconducibili a caratteristiche proprie dell’individuo,
ma a proprietà del sistema di relazioni che detiene con altri
individui.
È stato anche dimostrato che essere parte di una rete di
relazioni sociali può fornire stimoli e vantaggi: maggiore
capacità di innovazione, maggiore sicurezza, un supporto al
cambiamento, una pressione di gruppo…
Le relazioni possono influenzare la scelta dei corsi di azioni
“individuali” e ciò è sostenibile tanto per le singole persone
quanto per le aggregazioni di persone e le organizzazioni formali.
Estendendo l’ affermazione a diversi livelli di analisi, individui,
gruppi o organizzazioni, si associa al tema delle relazioni, la
scienza organizzativa.
Tra economia, sociologia e psicologia l’organizzazione è un
corpo di conoscenze che assume una unità di analisi variabile:
le persone, le organizzazioni, le popolazioni di organizzazioni, e
le comunità di popolazioni. Queste diverse unità di analisi sono
8
Chiesi A., Analisi di reticoli, Franco Angeli, Milano, 1999
19
tenute insieme dalle stesse problematiche di fondo: la divisione
del lavoro, l’interdipendenza e il coordinamento da un lato; la
razionalità limitata e i comportamenti strategici dall’altro
9
.
Le numerose ricerche realizzate in questo campo di studio
hanno offerto contributi di grande importanza allo studio delle
organizzazioni, focalizzando l’attenzione su fenomeni quali
potere, influenza, scambio sociale.
Gli aspetti significativi della rete sociale possono essere
riassunti schematicamente:
1. i soggetti costituiscono naturalmente la propria rete,
che è costituita da un tessuto di legami composito
rispetto ai diversi ambienti frequentati.
2. le reti non costituiscono necessariamente un gruppo,
ma catene di persone, con cui un soggetto è in
contatto e le loro interazioni.
3. la rete costituisce la dimensione spazio-temporale del
soggetto, il suo territorio psichico, un tessuto di
legami, che rappresenta il suo sistema affettivo e di
comunicazione, l’area degli altri significativi. La rete
ha valenze e funzioni diverse: culturali, strutturali,
funzionali.
9
Soda G., Reti tra Imprese: modelli e prospettive per una teoria del coordinamento,
Carocci, Roma 1998
20
4. l’ idea base della rete è che la struttura delle relazioni
sociali in un gruppo di persone è collegata con le
azioni delle persone stesse, che ne fanno parte, e con
le istituzioni sociali.
5. la rete può essere più o meno funzionale allo
sviluppo dei diversi soggetti e ha una intrinseca
ambivalenza in quanto, come può fornire l’
espansione e la realizzazione del soggetto, può, al
contrario, imprigionarlo, coartarlo, creargli condizioni
di conflittualità.
6. le caratteristiche del legami, che costituiscono la
rete, possono essere utilizzate per comprendere le
persone coinvolte e interpretare il loro
comportamento sociale.
7. le reti di relazione forniscono autonomamente ai
soggetti una serie di servizi differenti in rapporto alle
loro caratteristiche, mettendo a disposizione beni
immateriali, a volte materiali.
8. le reti di relazione, al di là delle funzioni di
agevolazione che naturalmente possono svolgere, si
possono per giunta trasformare in veri e proprio
sistemi di supporto per il soggetto appartenete,
bisognoso di aiuto.
10
10
Ferrario F. Il lavoro di rete nel servizio sociale. Gli operatori fra solidarietà e
istituzioni. NIS, Roma, 1993
21
1.2 La descrizione della rete e delle sue
proprietà
Oltre ai richiami generali a una prospettiva di rete, sul
piano più pratico-operativo, nella letteratura si ritrovano spesso
rimandi più o meno articolati e puntuali a una specifica famiglia
di tecniche di analisi, sviluppatasi dall’ incontro tra più
discipline (principalmente psicologia sociale, antropologia,
sociologia e teoria dei grafi)
11
e che va sotto il nome di social
network analysis.
Gli studi su questo argomento sono ormai molto numerosi,
sia per ciò che concerne le questioni di ordine più propriamente
metodologico, sia per quanto attiene alle procedure di ricerca e
di analisi. Si direbbe dunque che il quadro sia completo: da un
lato un inquadramento complessivo, fatto di principi e di teorie
che giustifica un richiamo a una prospettiva di rete; dall’ altro
lato, un insieme di tecniche di raccolta di informazioni e di
analisi. In effetti la letteratura offre numerosi e congrui
approfondimenti che talvolta però possono generare confusione
e disorientamento. Le tecniche e gli strumenti elaborati per la
social network analysis sono stati infatti concepiti per
rispondere in larga misura a quesiti di ordine scientifico o
accademico, generalmente distanti dalle problematiche poste
11
Un indicatore della vastità del campo di applicazione dell’ analisi delle reti sociali,
è costituito dalla varietà delle affiliazioni disciplinari dei membri dell’ INSNA
(International Network for Social Network Analysis) che vede la partecipazione di
sociologi, antropologi, psicologi, politologi, linguisti, economisti, aziendalisti,
geografi, medici, biologi, matematici, statistici, urbanisti e informatici.