Introduzione
5
Infatti, l analisi informatica dei testi e la statistica testuale hanno preso piede
conseguentemente ai decisivi cambiamenti che, a partire dagli anni Sessanta e Settanta
del secolo scorso, hanno investito il progresso informatico applicato agli studi statistici
su dati espressi in linguaggio naturale, o dati testuali.2
Infatti, la crescente accessibilit a risorse lingu istiche informatizzate nonchØ di piø
facile consultazione e usabilit , data la loro disp onibilit on-line, ha agevolato una sorta
di rivoluzione per quanto concerne le tecniche statistiche e i criteri che ne stanno alla
base. Le soluzioni a cui si Ł pervenuti, dunque, non si situano piø soltanto nell ambito
prettamente statistico, ma sfociano in un universo multidisciplinare che ingloba anche
strumenti informatici e linguistici e che converge nell area meglio nota come Text Mining.3
Nel corso del tempo, l obiettivo degli studi quantitativi intorno alla lingua Ł
progressivamente evoluto da una logica di tipo linguistico (fino agli anni Sessanta) ad
una di tipo lessicale (anni Settanta), fino ad approdare ad analisi di tipo testuale o
lessico-testuale (anni Ottanta e Novanta).4
Contestualmente a questa variazione dell oggetto focalizzato, Ł stato soprattutto
grazie ai numerosi progressi in campo tecnologico e informatico che si sono evolute
tecniche e unit di analisi, software e vere e prop rie filiere per l elaborazione dei dati
testuali, nonchØ i soggetti che fanno riferimento a questi studi. In particolare, per quanto
concerne questi ultimi, si possono riscontrare dei contributi originali non solo da parte
di universit o centri di ricerca, ma ultimamente s i stanno affacciando in questo nuovo
scenario anche le aziende. La loro costante interazione con grandi volumi di materiali
testuali, al giorno d oggi disponibile sempre piø spesso in rete, fa sorgere nelle aziende
2
L. Lebart, A. Salem, 1994.
3
D. Sullivan, 2001; A. Zanasi 2005.
4
L evoluzione dei rapporti tra la lingua e le sue possibilit di analisi Ł passata da una logica sviluppatasi
durante gli anni Sessanta, secondo cui la dinamicit e l infinitezza dimensionale della lingua rendeva no
difficile una qualsiasi associazione di frequenza in senso statistico-probabilistico. (cfr. P. Guiraud,
1960; G. Herdan, 1964), ad una logica in cui l attenzione sulla testualit del contenuto privilegiava
l analisi statistica in forme grafiche (cfr. L. Lebart, A. Salem, 1988; L. Lebart et al., 1998), fino a
giungere alle ultime ricerche degli anni Ottanta e Novanta in cui si Ł riscontrato come l analisi dei dati
testuali tenda a migliorare con l apporto di metainformazioni di carattere linguistico (dizionari elettronici,
lessici di frequenza, grammatiche locali) e con interventi sul testo (normalizzazione, lemmatizzazione e
lessicalizzazione), ossia attraverso un analisi integrata statistico-linguistica di tipo lessico-testuale (cfr. S.
Bolasco, 2005).
Introduzione
6
ingenti problemi di gestione, selezione e analisi di tali dati, al fine di estrapolare le
informazioni necessarie, per citare qualche esempio applicativo, all adempimento delle
usuali attivit di business o di customer care. Il valore insito in tali informazioni
(soluzioni di Text Mining) attengono alla gestione della conoscenza e alla cosiddetta
Business Intelligence5.
Da queste prime battute, si comprende come non ci sia nulla di piø qualitativo del
linguaggio naturale, soprattutto se lo si analizza in lettura diretta e integrale. Eppure
per effettuare la stessa operazione con strumenti informatizzati, quali ad esempio gli
algoritmi di elaborazione informatica, il testo dovr essere necessariamente processato
con una logica numerica. Un testo numerizzato ad ogni parola, cioŁ, viene assegnato
un numero Ł un testo aperto a qualsiasi categorizzazione, per dar modo alla statistica e
all informatica di intervenire con i suoi strumenti e le sue tecniche, i cui calcoli sono
basati su confronti e conteggi. Gli oggetti testuali che il ricercatore vorr def inire
dovranno essere, gioco forza, sottoposti a questa logica. L uso che se ne far
ricorrendo all interpretazione di frequenze o all a usilio di metodiche sofisticate dalle
catene markoviane alle analisi fattoriali resta, ad ogni modo, ad una livello
squisitamente qualitativo. In altre parole, il ricercatore si trover a dover fronteggiare
una situazione che vede coesistere, pur senza contaminazioni, nature qualitative
come i significati con oggetti quantitativi come la frequenza, la correlazione, etc.
in un equilibrio dinamico che permette una commistione tra strumenti quantitativi (gli
strumenti intermedi di misura) e strumenti qualitativi (quelli finali di valutazione del
modello individuato).
Partendo da queste premesse, si Ł cercato, dunque, di applicare una siffatta
metodologia di analisi alle esigenze delle aziende nell ambito delle ricerche di
mercato. Queste ultime, infatti, che spesso e volentieri vengono erroneamente
identificate con quelle di marketing, hanno carattere esplorativo, sono effettuate per
tracciare la mappa delle opportunit e dei rischi, seguire l evoluzione dei mercati,
orientare la rotta aziendale, accertare specifici aspetti in maniera propedeutica alla
5
Cfr. Glossario.
Introduzione
7
definizione di una strategia e di un piano di fattibilit , da approfondire con ricerche piø
direttamente finalizzate a decisioni operative6. Questa esigenza, unita alla sempre piø
unanimemente riconosciuta centralit del cliente, r itenuta fondamentale per essere
leader nell attuale contesto competitivo globale, ha legittimato la pretesa di trovare nel
contesto aziendale un valido campo di applicazione del Text Mining.
Seguendo queste intenzioni, il presente elaborato Ł stato concepito in tre parti
distinte, scaturendo da un interrogativo di fondo, ossia se sia possibile analizzare dei
testi come se fossero dei numeri, mediante, quindi, un approccio e degli strumenti
statistici di tipo quantitativo, evitando, tuttavia, di perdere il significato originario
dell intero corpus di testi.
Inizialmente, verr , dunque, delineato un inquadramento teorico utile ai fini
dell analisi testuale. In particolare, nel primo capitolo si ripercorr quella linea evolutiva
che ha posto le radici alla nascita della statistica testuale. Nel secondo capitolo saranno
approfondite, invece, le specificit tipiche del Text Analysis, inteso come tecnica
d analisi statistica di documenti non numerici che ricerca regolarit e leggi universali
nell ambito del linguaggio. Nel terzo capitolo, infine, verr compiuto l ultimo passo per
capire le logiche che attengono ad un software di analisi testuale, come quello che sar
utilizzato successivamente.
Nella seconda parte verr implementato un caso pratico di analisi di testi, mediante
l utilizzo di T-LAB, uno dei numerosi software statistici di analisi testuale presenti sul
mercato. L obiettivo del quarto capitolo sar quell o di applicare, conformemente a
quanto emerso nella prima parte, le logiche attinenti alla statistica testuale ad un
contesto, quale pu essere quello universitario. In particolare, saranno analizzate alcune
relazioni che studenti e neolaureati solitamente redigono al termine della propria
esperienza di workshop professionale. Attraverso il software statistico T-LAB, si
cercher , dunque, di interpretare tabelle e grafici a partire da quel background teorico
6
G. Marbach, 2006, p. 47.
Introduzione
8
esposto nei capitoli precedenti, facendo inferenza su determinati aspetti dell esperienza
che ogni soggetto ha fatto emergere nella relazione scritta.
Infine, la terza parte, in conformit con quanto em erso prima a livello teorico e
successivamente a livello pratico, tenter di chiar ire se ci sia la possibilit in termini di
testi utilmente analizzabili - di applicare nell ambito delle ricerche di mercato
quell insieme di tecniche e strumenti statistici attinenti al Text Mining e se questo possa
essere di qualche utilit per le aziende . Nel quinto capitolo, dunque, verr condotta una
sorta di rassegna dei possibili campi di applicazione del Text Mining, a partire dagli
esempi che gi tuttora ci fornisce la letteratura a ziendale, fino ad ipotizzare delle
possibili aspettative future.
PARTE I
Teorie e tecniche
dell analisi testuale
Parte I Teorie e tecniche dell analisi testuale
10
1 Fondamenti teorici dell analisi testuale
1.1 Implicazioni epistemologiche e metodologiche in
riferimento all analisi dei testi
Il punto di partenza della presente attivit di ana lisi Ł se sia possibile trattare mediante
strumenti statistici e analizzare con un approccio squisitamente quantitativo le parole alla
stregua di entit numeriche, evitando, tuttavia, di perdere il significato del corpus di testi,
precludendo il senso degli enunciati cos composti. A un tale quesito Ł possibile rispondere
inizialmente facendo riferimento ad un valido nonchØ vario substrato teorico, al fine di
legittimare le successive procedure analitiche applicate ad un caso pratico.
In tal senso, partendo proprio dalla teoria del significato, da cui Ł necessario non
prescindere, dato l evidente collegamento tra il segno e il significato della singola
parola, si noter come la conditio sine qua non, esposta in merito al nostro quesito, sia
inevitabile in presenza di dati di tipo testuale.
In secondo luogo, ripercorrendo brevemente le linee generali dell approccio
costruttivista si capir il modo con cui il ricercatore, che si a ccinge ad intraprendere
un attivit di analisi di questo genere, si potr i nterfacciare con la fonte di informazioni
da cui trarr il dato da analizzare.
In terzo luogo, sar necessario anche l apporto teo rico della Grounded Theory per
mettere in evidenza non solo l importanza del contesto di riferimento risultante dal
legame tra linguaggio, pensiero e cultura - a cui rimane comunque ancorato qualsiasi
dato testuale, ma anche quel legame esplicito tra testi analizzati e concetti teorici generati.
Infine, rifacendoci al sempre attuale dibattito relativo alla scelta tra approccio
qualitativo o quantitativo, contestualmente all analisi di dati testuali, si giunger ad
una terza alternativa valida anche nell ambito della presente attivit di analisi.
Capitolo 1 Fondamenti teorici dell analisi testuale
11
1.1.1 Linee guida della teoria del significato
Il principio cardine della teoria del significato che M. Dummett ha proposto Ł dato
dall’idea del significato come uso: non c’Ł nulla che possa considerarsi significato che
non sia manifestabile nell’uso linguistico, e che dunque non si possa rendere accessibile
ad un qualsiasi parlante. In altri termini, i significati non sono dei contenuti mentali
privati. Il presupposto operante nel progetto di costruire una teoria del significato Ł che
chi parla un linguaggio segue delle regole - le sue regole d’uso, appunto - e che
esplicitando queste regole in maniera sistematica si riesca a comprendere quanto vi Ł di
interessante nella nozione di significato. Ma esplicitare le regole, di per sØ, non basta: Ł
necessario che la teoria sia strutturata in modo tale da non lasciare nulla di inspiegato
nella competenza del locutore. La teoria deve essere, cioŁ, non circolare, ossia non
deve presupporre quanto dovrebbe spiegare.
Nel corso dell’intera storia della specie umana, infatti, nessun altra questione ha
provocato maggiori preoccupazioni della corrispondenza tra parole e fatti. ¨ proprio
l’indagine sulla natura della corrispondenza tra parola e fatto - adoperando questi
termini nel senso piø largo - a costituire il problema piø caratteristico e importante della
teoria del significato. Sebbene sia impossibile negare che ogni parola corrente abbia le
sue radici nei fatti della nostra coscienza e della storia, Ł una faccenda assai diversa
determinare esattamente a che cosa corrispondono tali fatti.
La concezione primitiva Ł che il nome sia indicativo o descrittivo della cosa, da cui
deriva che dall esistenza del nome si deduce l’esistenza della cosa. Tuttavia questa
assunzione potrebbe essere confutata, in quanto bisogna superare quella concezione del
linguaggio per cui l uso delle parole presupponga un significato stabilito una volta per
tutte e che tale significato possa essere colto tramite l’uso di vaghe metafore.
Le parole implicano il movimento del parlare e, al tempo stesso, come strumenti del
pensiero, implicano delle idee. Le idee hanno un aspetto sociale e un aspetto
individuale, e ad ogni istante il linguaggio contiene in sØ sia un sistema stabilito sia
un’evoluzione. La lingua, pertanto, Ł la somma delle immagini verbali accumulatesi in
tutti gli individui, un tesoro depositato dalla pratica del parlare nei membri di una data
comunit ; un sistema grammaticale, virtualmente esistente in ciascun cervello, e nei
Parte I Teorie e tecniche dell analisi testuale
12
cervelli di un corpo di individui: la lingua raggiunge il suo massimo di perfezione
soltanto considerando l’intera massa di individui che la parlano.
I simboli, di qualsiasi natura essi siano, hanno un ruolo preminente nel flusso del
pensiero umano, poichØ aiutano e, a volte, ostacolano nel processo di riflessione sulle
cose. Inoltre orientano e organizzano, registrano e comunicano.
Le parole non significano niente di per se stesse, solo quando chi pensa fa uso delle
parole, queste tengono il luogo di qualcosa: Ł l’intero processo cognitivo che avviene nel
parlare che possiede un significato.
Il significato delle parole non ha piø lo stesso rapporto con le cose, ma viene
cambiato dagli uomini come sembra loro meglio, rispettando quel criterio secondo cui
per essere adoperabile il linguaggio deve essere uno strumento pratico tanto da essere
malleato a seconda delle esigenze.
Nonostante il linguaggio debba trovare il proprio significato a livello oggettivo, sono
i singoli processi cognitivi soggettivi, ovvero le modalit con cui ogni locutore
interagisce col linguaggio, che di volta in volta attribuiscono un senso alle frasi di un discorso.
Fin dai primissimi tempi, i simboli adoperati dagli uomini per favorire il processo del
pensiero e per registrare le loro conquiste sono stati una fonte ininterrotta di stupore ed
inganno. La potenza delle parole, infatti, Ł la forza piø conservatrice esistente nella
nostra vita. ¨ difficile persino pensare di sfuggir e allo schema concettuale ereditato,
nonostante limiti in innumerevoli maniere la nostra libert di movimento intellettuale.
Ogni discorso sensato Ł sensato solo per convenzione e non per sua natura o per il fatto
di essere uno strumento naturale.
La teoria contestuale dei segni getta luce sull’idea che le parole e le cose siano poste
in relazione tra loro da qualche legame magico; poichØ Ł in effetti a causa del loro
ricorrere insieme con le cose, a causa del loro collegamento con esse in un contesto, che
i simboli svolgono una parte importante nella nostra vita, una parte che non soltanto li
ha resi oggetto legittimo di meraviglia, ma anche fonte di potere sul mondo esterno.
Il primo obiettivo che l interpretazione semantica mira a soddisfare Ł il
reperimento dell’informazione testuale o documentaria seguendo le parole che la
Capitolo 1 Fondamenti teorici dell analisi testuale
13
portano; a questo scopo occorre assegnare ad ogni parola isolata una rappresentazione
del suo significato e istituire relazioni tra le parole stesse (sinonimia, iperonimia,
iponimia, etc.)7. Le relazioni lessicali tra le singole parole sono, tradizionalmente,
espresse secondo i formalismi proposti dagli psicologi cognitivi, come le reti
semantiche, i frames o le semplici relazioni lessicali.
Per fornire l interpretazione semantica di una frase, invece, occorre disporre di una
descrizione del significato delle singole parole tale che si possa combinare con le parole
circonvicine in un significato composito, secondo la gerarchia dei sintagmi.
La logica Ł la disciplina che fornisce una base credibile alla rappresentazione del
significato di una frase, soprattutto considerando che ci fornisce lo strumento
automatico per ragionare sul contenuto delle frasi prima di avviarle ad una qualche
forma di esecuzione. Inoltre, la logica costituisce uno strumento adeguato anche per la
rappresentazione delle relazioni tra parole.
Data la multiforme complessit dei discorsi, le cose sono collegate tra loro in
innumerevoli modi, ma per fortuna esistono dei tipi di collegamento fondamentali che
sono in numero limitato: per esempio la relazione spaziale o la relazione temporale.
Volendo esemplificare, quando qualcuno ci chiede una informazione, per essere in
grado di rispondere, dobbiamo avere un punto di partenza familiare, e ci pu essere
garantito in pratica solo quando si tratta di qualcosa di cui abbiamo diretta, e non solo
simbolica, consapevolezza e per scopi piø rigorosi saranno richiesti punti di partenza
che possiamo indicare o sperimentare.
La comunicazione umana Ł una dimensione assai complessa, ed Ł un evento
relativamente raro trovare una stretta corrispondenza di riferimento nei diversi locutori:
in tutte le discussioni Ł probabile che quanto viene detto Ł determinato solo in parte
dalle cose alle quali il locutore si riferisce. Se l interlocutore non Ł consapevole degli
obiettivi e degli interessi dell altro, egli non capir di che cosa si stia pa rlando e se i
suoi riferimenti coincidano o no con quelli dell al tro.
7
Cfr. Glossario.
Parte I Teorie e tecniche dell analisi testuale
14
1.1.2 L approccio costruttivista nell ambito dell analisi testuale
«L’ambiente, cos come noi lo percepiamo, Ł una nostra invenzione»: da questa
asserzione ha luogo il costruttivismo, secondo cui la conoscenza umana, l’esperienza,
l’adattamento sono caratterizzati da una partecipazione attiva dell’individuo. La realt
non viene considerata come qualcosa di oggettivo, indipendente dal soggetto che ne fa
esperienza, perchØ Ł il soggetto stesso che la crea, partecipando in maniera attiva alla
sua costruzione. ¨ al tempo stesso costruttore e or dinatore della realt , colui che
stabilisce un ordine tra i tanti possibili; non un ordine qualsiasi, bens quello a lui piø
utile e funzionale alle proprie attivit . 8
¨ messa in discussione la possibilit di una conoscenza oggettiva, un sapere totale
che rappresenti in modo fedele un ordine esterno indipendente dall osservatore, e la
stessa osservazione diretta dei fenomeni non Ł piø considerata fonte privilegiata di
conoscenza obiettiva. «Tutto ci che Ł detto Ł detto da qualcuno»: questa affermazione
ben riflette i cambiamenti avvenuti nel campo dell epistemologia moderna da K. Popper
in poi. Non esistono fatti nudi , ovvero al di fuo ri delle teorie, al contrario, ogni
osservazione Ł ritenuta possibile solo alla luce di altre teorie e nessuna conoscenza Ł
data dall’ambiente, ma Ł sempre lo sviluppo di una conoscenza precedente.
L approccio costruttivista tiene quindi in considerazione il punto di vista di chi
osserva, di chi esamina, e considera il sapere non ricevibile in modo passivo, ma
risultato delle azioni di un soggetto attivo. Pertanto, il ricercatore che si appresta a
reperire i dati in questo caso testuali da anal izzare non si dovr attendere in maniera
inerme e passiva un disvelamento di una qualche verit nascosta, quanto piuttosto Ł
richiesta da parte sua sia una certa capacit nel s aper ricercare dati adeguatamente validi
ai fini dell attivit di analisi prevista, sia il s aper costruire e, successivamente,
interpretare i dati cos ricercati.
8
G. Kelly, 1955.
Capitolo 1 Fondamenti teorici dell analisi testuale
15
1.1.3 Il collegamento della teoria dei dati all analisi testuale: la
Grounded Theory
La Grounded Theory, in quanto filone teorico degli studi sociologici qualitativi, si
caratterizza per alcuni presupposti che sono alla base dell assunto secondo il quale «i
dati e le informazioni raccolti nelle indagini empiriche non si spiegano, nØ si illustrano
da se medesimi»9. ¨ necessaria, invece, un immersione nel contesto in esame;
un acquisizione di familiarit sia nei confronti de i corsi d azione attivati dai soggetti nel
dato contesto, sia nei confronti dei materiali raccolti ed elaborati nel corso
dell indagine; un analisi in profondit per conosce re sempre piø a fondo il fenomeno
sociale; una comprensione del contesto nei termini delle persone che vivono in quel
contesto e che a loro sono intelligibili.10
In effetti, il processo di analisi dei dati qualitativi che sta alla base della Grounded
Theory Ł costituito da diverse operazioni tutte tese a focalizzare l attenzione sui
processi, le azioni e le interazioni messe in atto dagli attori in gioco. Per favorire una
comprensione completa del contesto di ricerca, il processo di concettualizzazione11 in
categorie, previsto dalla Grounded Theory, richiede, infatti, l utilizzo di concetti
sensibilizzanti12: si tratta di minimizzare le pre-nozioni del ricercatore nell avvicinarsi
ad un campo di ricerca sostantivo, in modo che entri nella ricerca con la mente aperta e
l atteggiamento dell estraneo che vuole cogliere i concetti di primo ordine del senso
comune. Questi concetti iniziali vengono impiegati proprio per essere abbandonati13 nel
corso della ricerca, in modo da permettere al ricercatore di porre le domande giuste
per ci che sta accadendo 14.
9
A. Strati, 1997, p. 131.
10
Ivi.
11
Con questo termine B. Glaser e A. Strauss intendo no l isolare un osservazione o un espressione
linguistica e l assegnare a ciascun evento o a ciascuna idea racchiusi in esse un nome capace di
rappresentare il fenomeno o di stare per esso [A. Strati, 1997, p.133].
12
Alla fine degli anni Sessanta, H. Blumer sosteneva che: mentre i concetti definitivi ( definitive
concepts) danno delle prescrizioni su cosa vedere, i concetti orientativi (sensitizing concepts) forniscono
solo una guida di avvicinamento alla realt empiric a ( ) suggerendo le direzioni nelle quali guardare
( .) in una relazione di autocorrezione col mondo e mpirico tale che le proposte attorno a questo mondo
possano essere controllate, rifinite ed arricchite dai dati empirici (in un processo che) muove dal concetto
verso le concrete distintivit della realt , invece di cercare di ingabbiare la realt in una definizi one
astratta del concetto stesso [H. Blumer, 1969, pp. 149-150].
13
H. Schwartz, J. Jacobs, 1979.
14
S. Gherardi, 1990.
Parte I Teorie e tecniche dell analisi testuale
16
In questo modo, il ricercatore Ł portato a sviluppare «collegamenti ed interpretazioni
teoriche strettamente connessi alle situazioni prese in esame, in modo tale che la teoria
possa essere compresa ed utilizzata da coloro che si trovano nelle situazioni considerate,
lasciando comunque a loro la possibilit di fare co mmenti e di apportare modifiche»15.
La qualit del prodotto finale derivante da questo genere di ricerca Ł piø strettamente
collegata alla qualit di comprensione che il ricer catore sviluppa nel corso dell indagine.
A tal proposito, G.W. Brown e M.G. Trend sostengono che la Grounded Theory pu
essere sfruttata al meglio quando viene applicata a dati qualitativi raccolti attraverso
l osservazione partecipante, lo studio dell interaz ione faccia a faccia, le interviste
scarsamente strutturate o non strutturate, il materiale ricavato da uno studio del caso o
da alcuni tipi di fonti documentarie.
Con queste premesse, la metodologia di analisi qui impiegata16 appare
particolarmente appropriata. Fondamentalmente la Grounded Theory si basa sull analisi
sistematica ed estensiva dei testi, al fine di individuare i concetti espressi dai soggetti
sotto osservazione. Man mano che l analisi dei testi procede e nuova evidenza viene
raccolta e analizzata, le definizioni dei concetti vengono arricchite specificandone gli
attributi (propriet e dimensioni) secondo quanto d ichiarato dai soggetti nei testi in
esame. I concetti vengono quindi raggruppati in categorie e collegati da relazioni. Una
caratteristica unica della Grounded Theory Ł che ogni costrutto Ł associato ai brani di
testo da cui proviene. Non Ł possibile generare o individuare nuovi concetti o relazioni
se non in base a dichiarazioni specifiche esplicitamente riportate dai soggetti in
osservazione nei documenti esaminati. In questo senso le mappe concettuali, che sono il
frutto dell analisi, sono quindi grounded: concetti, attributi e relazioni sono tutti
documentati e legati esplicitamente a brani di testo. ¨ possibile individuare il numero di
citazioni testuali sottostanti a ciascuno dei con cetti in esame (groundedness) e la
numerosit delle relazioni con altri concetti ( density).17
15
B.A. Turner, 1990, p.37.
16
B. Glaser, A. Strauss, 1967; A. Strauss, J. Corbin, 1998.
17
Per un applicazione cfr. Orlikowski 1993; Sorrentino & Virili 2005.
Capitolo 1 Fondamenti teorici dell analisi testuale
17
Come specifica W.J. Orlikowski18, Ł possibile caratterizzare la Grounded Theory
Analysis con la sua triplice natura induttiva, contestuale e processuale. Induttiva, perchØ
la teoria viene generata dal basso partendo dall analisi dei dati e mantenendo sempre
un legame esplicito tra testi analizzati e concetti teorici generati. Contestuale, perchØ, al
contrario di altri metodi, permette di tenere esplicitamente conto della complessit del
contesto organizzativo e sociale. Processuale, perchØ il rapporto tra struttura e processo
viene esplicitamente preso in considerazione.19
In definitiva dunque, l attivit di ricerca qui des critta Ł caratterizzata da una
ricchissima e sistematica documentazione testuale, dalla complessit degli aspetti
contestuali, dall evoluzione temporale delle attivit . Pertanto, la natura induttiva,
contestuale e processuale della Grounded Theory appare particolarmente appropriata.
1.1.4 Quantitativo vs. Qualitativo: una discussione sempre aperta
Gli aspetti descritti finora, concernenti la metodologia di ricerca, le sue determinanti
e, in particolare, l analisi dei dati, hanno riguardato in linea generale tutte le ricerche
empiriche ben condotte, senza, per , prospettare un a reale distinzione tra le diverse
tipologie di ricerca. A tal scopo e prima di contestualizzare definitivamente l analisi dei
dati testuali, risulta necessario condurre una breve digressione sulla dicotomia piø
utilizzata dagli studiosi delle scienze sociali per categorizzare le varie alternative di una ricerca.
Una delle piø importanti questioni che differenzia le due tipologie di approccio sta
proprio nella comprensione iniziale delle espressioni ricerca quantitativa o ricerca qualitativa .
Nel primo caso, infatti, viene approssimativamente condiviso un significato univoco
che porta all individuazione di alcuni requisiti fondamentali, comuni ai vari ambiti delle
scienze sociali economia, sociologia, psicologia, scienza politica, antropologia, etc.
che spesso si affidano alle metodologie di ricerca. Tali requisiti che caratterizzano
qualsiasi ricerca quantitativa sono stati riassunti da L. Ricolfi20 in tre assunti fondamentali:
l organizzazione dei dati in matrice;
18
W.J. Orlikowski, 1993.
19
A. Strauss, J. Corbin, 1998, p. 167.
20
L. Ricolfi, 1997, p. 11.
Parte I Teorie e tecniche dell analisi testuale
18
il ricorso non marginale alla statistica e all analisi dei dati;
la presenza di definizioni operative dei modi della matrice, per lo piø nel formato
caso per variabile.
In tal senso, un economista, un sociologo, uno psicologo, un politologo o un
antropologo sanno tutti allo stesso modo cosa si intende quando si fa riferimento alla
ricerca quantitativa.
Discorso completamente diverso quando si parla di ricerca qualitativa, poichØ a
seconda dei contesti e degli ambiti disciplinari rimanda alle associazioni piø varie.
Questo Ł dovuto alla concezione piø o meno comune che vede quelle qualitative come
delle ricerche semplicemente prive di applicazione statistica e che tipicamente si
qualificano per:
l assenza della matrice dati;
la non ispezionabilit della base empirica;
il carattere informale delle procedure di analisi dei dati.
In altre parole, secondo questa concezione contin ua L. Ricolfi - «se la ricerca
qualitativa Ł ricerca empirica senza statistica, il destino di chi vuole fare una ricerca ma
non padroneggia le tecniche di analisi dei dati Ł di accontentarsi di una ricerca
qualitativa»21. Ma in un affermazione di questo tipo sono riscontrabili due presupposti
facilmente confutabili. Il primo mette in secondo piano tutte le altre famiglie di
procedimenti impersonali che non fanno capo all analisi dei dati e alla statistica e che
per tale motivo sono considerati di piø facile utilizzo. Al contrario, questi procedimenti
non solo sono altamente rigorosi e codificati, ma richiedono anche un elevato livello di
competenza. Il secondo, infine, risiede nella convinzione che in una ricerca empirica sia
la capacit di comprendere e applicare le conoscenz e piø tecniche e impersonali a
costituire il valore aggiunto in un buon processo di ricerca.
In realt ci che bisogna accettare come unico pres upposto, sia che si stia parlando di
ricerca qualitativa che di ricerca quantitativa, Ł che la qualit di una ricerca non si
misura dal tipo di tecniche di analisi utilizzate, bens dalla capacit di «prendere le
21
L. Ricolfi, 1997, p. 12.