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INTRODUZIONE
Tale lavoro è diretto a illustrare come soddisfare le esigenze conoscitive dei
soggetti interni ed esterni all’impresa, attraverso l’analisi di uno dei più
importanti strumenti informativi aziendali: il bilancio.
Interpretare correttamente il bilancio di esercizio risulta essere di fondamentale
importanza sia per dirigenti, imprenditori e amministratori, che presentano
l’esigenza di controllare la gestione; che per finanziatori, fornitori e clienti, che
intendono avviare o mantenere con l’impresa rapporti d’affari.
Tuttavia, il bilancio così come si presenta non è in grado di fornire una immediata
visione della situazione economica, finanziaria e patrimoniale dell’impresa. Per
averla è difatti necessario una sua precedente elaborazione e interpretazione,
che può essere effettuata attraverso l’analisi per indici oppure per flussi.
In tale tesi verrà illustrata la sola analisi per indici (statica), riportandone l’utilità,
i principali limiti e applicandola a un caso pratico.
Si è deciso infatti, al fine di una maggiore comprensione di come avvenga
l’analisi di bilancio e di come si debbano interpretare i valori ottenuti da tale
analisi, di riportare, nel seguente elaborato, l’analisi per indici dei bilanci relativi
a 3 esercizi consecutivi della Galbusera S.p.A.: un'azienda alimentare italiana che
produce e commercia prodotti dolciari. Verrà dunque effettuata sulla Galbusera
S.p.a. un’analisi dell’equilibrio aziendale nelle sue varie dimensioni (economica,
finanziaria, reddituale), partendo dal suo bilancio d’esercizio, al fine di
diagnosticare quale sia lo stato di “salute” dell’azienda.
Il lavoro che segue è stato sviluppato nel seguente modo: il primo capitolo
riepiloga il ruolo informativo del bilancio d’esercizio, dell’analisi di bilancio per
indici e i limiti di significatività di quest’ultima; il secondo capitolo presenta la
società analizzata, riportandone i dati generali, il percorso storico e i bilanci
redatti secondo il c.c. degli esercizi 2009, 2010, 2011.
Il terzo capitolo descrive i metodi di riclassificazione dello stato patrimoniale e del
conto economico, applicandoli ai bilanci riportati nel capitolo precedente;
mentre, il quarto capitolo espone quali siano i principali indicatori utili per l’analisi
patrimoniale, finanziaria e economica di impresa e riporta i valori assunti da detti
indici nel caso della Galbusera S.p.A., commentandoli opportunamente.
L’ultima parte, infine, riporta un giudizio globale sull’andamento economico e
sull’attuale struttura della società, valutando e confrontando tra loro i singoli
indici esposti in precedenza.
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CAPITOLO 1 - L’ANALISI DI BILANCIO
1.1 IL RUOLO INFORMATIVO DEL BILANCIO DI ESERCIZIO
Il bilancio di esercizio è un documento di derivazione contabile, redatto al
termine di ogni periodo amministrativo, con cui si rappresentano la situazione
patrimoniale, finanziaria dell’azienda e il risultato economico d’esercizio. Esso è
composto da tre documenti:
Lo Stato patrimoniale, che mette in evidenza il patrimonio esistente alla
chiusura dell’esercizio;
il Conto economico, che mette in evidenza il processo di formazione del
risultato economico d’esercizio;
la Nota integrativa, che fornisce ulteriori informazioni quantitative e
descrittive al fine di completare, integrare ed esplicare i dati contenuti nei
prospetti contabili di Stato patrimoniale e Conto economico.
Il bilancio d’esercizio costituisce un documento contabile di sintesi
dell’andamento gestionale dell’azienda estremamente prezioso, in quanto
permette di raccogliere informazioni e formulare giudizi sullo stato e
sull’andamento economico-finanziario dell’azienda. Tale documento viene dunque
utilizzato da tutti quei soggetti in possesso di interessi che confluiscono
nell’impresa, ovvero dai cosiddetti “stakeholders”. Possiamo distinguere gli
utilizzatori del bilancio (stakeholders) in due grandi categorie:
- I soggetti interni all’impresa, che sono portatori di interessi diretti,
costituiti dall’ imprenditore, dai soci di maggioranza, dai dirigenti e dai
dipendenti dell’impresa.
- I soggetti esterni all’impresa, che sono portatori di interessi indiretti,
costituiti dagli investitori del capitale di rischio (soci di minoranza), dai
finanziatori, dai clienti, dai fornitori, dagli uffici fiscali e, in generale, da
tutti i soggetti con i quali l’azienda entra in contatto.
I soggetti interni all’impresa utilizzano il bilancio per soddisfare la propria
esigenza di controllo della gestione dell’azienda e valutare se risulta essere
necessario varare le politiche di gestione adottate.
I soggetti esterni, invece, utilizzano il bilancio per reperire informazioni che
misurino il grado di affidabilità, redditività, solidità e solvibilità dell’azienda.
Il bilancio è dunque uno strumento importantissimo per l’azienda in quanto:
costituisce uno strumento di controllo della gestione aziendale;
costituisce un potente mezzo di comunicazione attraverso il quale i
soggetti esterni acquisiscono informazioni sufficienti a costruirsi
un’immagine dell’azienda; immagine che influirà sui rapporti d’affari
intercorrenti tra essa e i soggetti esterni.
E’ importante precisare, tuttavia, che una semplice lettura del bilancio di
esercizio non è sufficiente a fornire agli stakeholders tutte le informazioni di cui
necessitano per soddisfare le proprie esigenze conoscitive. È dunque necessario
procedere con una corretta interpretazione e analisi del bilancio, che permettano
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di diagnosticare l’effettivo “stato di salute” dell’impresa dal punto di vista
economico-finanziario.
1.2 L’INTERPRETAZIONE DEL BILANCIO
Come detto in precedenza il Bilancio di esercizio di per sé, cosi come si presenta,
non è in grado di stimare lo stato di salute dell’impresa, ovvero di permettere la
formulazione di giudizi sulla situazione economica e sulla situazione finanziaria
dell’impresa in funzionamento. Per fare ciò è necessario procedere con un’
interpretazione del bilancio che si attua in tre fasi tra loro concatenate. La prima
fase è rappresentata dall’interpretazione letterale che consiste
nell’individuazione del significato delle voci di bilancio, in modo da comprenderne
il contenuto. La seconda fase consiste nell’interpretazione revisionale, ossia nella
verifica dell’attendibilità e della veridicità del bilancio. Infine la terza e ultima fase
è costituita dall’interpretazione prospettica. Tale interpretazione mira ad
estrapolare, dai dati storici contenuti nel bilancio di esercizio, elementi di
conoscenza che permettano di prevedere gli andamenti futuri dell’azienda,
relativi alla situazione economica, finanziaria e patrimoniale della stessa.
L’interpretazione prospettica è quindi proiettata al futuro ed il suo scopo è quello
di effettuare previsioni capaci di orientare le decisioni di investimento. Ciò si
attua completando le informazioni degli schemi contabili di Stato patrimoniale e
Conto economico con quelle contenute nella Nota integrativa e confrontando i
dati aziendali sia nella loro sequenza temporale che con quelli medi del settore
merceologico di appartenenza. Per effettuare i confronti dei dati aziendali appena
citati è necessario servirsi di un’opportuna analisi di bilancio. Le principali
tecniche di analisi che possono essere attuate sono l’analisi per indici e l’analisi
per flussi. L’analisi per flussi è un’analisi, basata sullo studio dei movimenti
finanziari, che non verrà approfondita nei prossimi capitoli poiché si è scelto di
utilizzare, per effettuare l’interpretazione prospettica dei bilanci della Galbusera
S.p.a., la sola analisi per indici.
1.3 L’ ANALISI DI BILANCIO PER INDICI
L’analisi di bilancio per indici, come dice il nome stesso, si basa sul calcolo di
indici, ottenuti rapportando tra loro valori presenti in bilancio, nei prospetti
rielaborati di bilancio e in altri prospetti contabili ed extracontabili. E’ importante
pervenire al valore assunto da tali indicatori, poiché essi risultano essere
particolarmente significativi, in quanto capaci di esprimere un giudizio sul reale
stato di salute dell’azienda. Quanto appena detto sta a significare che gli indici
sono in grado di misurare l’equilibrio reddituale, finanziario e patrimoniale
dell’impresa. Per meglio comprendere tale ultima affermazione si specifica che:
L’equilibrio reddituale riguarda la capacità dell’impresa di produrre reddito
positivo e di remunerare tutti i fattori della produzione.
L’equilibrio finanziario riguarda la capacità di rispondere, in modo
tempestivo ed economico, agli impegni finanziari richiesti dalla gestione.
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L’equilibrio patrimoniale, da ultimo, riguarda la capacità dell’azienda a
mantenere una struttura finanziaria-patrimoniale in grado di fronteggiare il
cambiamento delle condizioni interne ed esterne. Tale capacità viene
misurata evidenziando la relazione intercorrente tra il capitale proprio e il
capitale di debito.
A seconda che gli indici siano portatori di informazioni relative all’equilibrio
reddituale o all’equilibrio patrimoniale o all’equilibrio finanziario dell’impresa è
possibile distinguerli rispettivamente in:
indici reddituali;
indici patrimoniali;
indici finanziari.
E’ inoltre importante specificare che gli indici sono in grado di esprimere giudizi
sul reale stato di salute dell’impresa solamente se confrontati tra loro e se si
sono individuate le correlazioni esistenti tra essi. Difatti limitarsi alla mera
interpretazione del singolo indice porta a ben scarse conclusioni.
La tecnica dell’analisi di bilancio per indici (detta anche analisi statica), inoltre,
assume un’importanza strategica se gli indicatori sono esaminati nel tempo e
nello spazio. Nel primo caso si esamina l’andamento nel tempo degli indici, al fine
di comprendere quale è l’evoluzione della performance aziendale, in
miglioramento o in peggioramento. Nel secondo caso si confrontano gli indici
dell’impresa con quelli di altre aziende dello stesso settore o con gli indicatori
standard del settore di appartenenza, in modo da comprendere se l’impresa ha
una performance buona o cattiva in rapporto con altre imprese operanti nel
settore. Un altro raffronto tra indici, considerato rilevante, è quello tra gli indici
dell’impresa e gli indici standard considerati come obbiettivi da raggiungere, al
fine di verificare quanto l’impresa discosti o meno da un livello di redditività o di
equilibrio finanziario o di stabilità patrimoniale standard prefissato.
1.4 I LIMITI DELLA TECNICA DI ANALISI PER INDICI
E’ opportuno precisare che la tecnica di analisi di bilancio per indici, oltre a
costituire un valido strumento per l’interpretazione del bilancio, presenta una
serie di limiti, di seguito riportati.
In primo luogo gli indici sono calcolati sulla base dei dati forniti da uno o più
bilanci, che costituiscono una rappresentazione statica della gestione aziendale in
un determinato momento e che quindi non tengono conto del continuo
dinamismo a cui un’ un’impresa in attività è soggetta. Ciò rende l’analisi per
indici fatta sulla base di un solo esercizio distorsiva e assai limitativa ed impone
l’esigenza di attuare un raffronto tra gli indici di una serie consecutiva di bilanci,
al fine di rendere l’analisi significativa.
Un ulteriore limite all’analisi di bilancio per indici è costituito dal fatto che i bilanci
predisposti dalle aziende non sempre sono rappresentazioni dei reali valori
aziendali. Basti pensare alle molteplici voci di valori stimati e congetturati; tra cui
ricordiamo i valori assunti dagli ammortamenti, che spesso non esprimono la
reale perdita di valore o l’usura avvenuta nel periodo.