2
Le opzioni saranno raggruppate in tre categorie fondamentali: le path –
independent (il cui pay – off dipende solo dal valore dell’attività finanziaria a
scadenza), le path - dependent (il cui pay – off dipende dal sentiero percorso
dal sottostante durante la vita dell’opzione) e le multi – factor.(il cui pay – off
dipende dai prezzi di due o più attività sottostanti).
1.2 LE OPZIONI PATH – INDEPENDENT
Sono quelle il cui pay – off dipende solo dal prezzo dell’underlying a scadenza
(eccezion fatta per quelle di tipo americano). Si differenziano dalle classiche
plain – vanilla per l’alterazione di alcuni termini contrattuali, quali il
pagamento del premio che può essere posticipato (opzioni pay – later), la
decorrenza del contratto (opzioni forward – start) oppure l’ammontare del pay
- off (opzioni binarie o digitali)
1
. Vediamo quest’ultimo tipo più in dettaglio.
1.2.1 Opzioni Binarie o Digital
Ci sono due tipi di opzioni binarie: la asset or nothing call, in cui il valore
finale è nullo se il prezzo dell’azione termina al disotto dello strike price X,
mentre sarà pari al valore del asset di riferimento nel caso opposto.
L’altro tipo è la cash or nothing call in cui l’opzione paga a scadenza un pay –
off definito in figura 1.
S
Σ
Pay-off
X
Figura 1 cash or nothing call pay - off
riassumibile in questi termini:
↓
→
↑
τ
δ
XS
XS
offpay
Σ
0
1
C. Benvenuto, “Le Opzioni Esotiche Problemi di Pricing e Copertura”, Università di Ancona, (1996)
3
Praticamente questa opzione pagherà 0 se a scadenza il prezzo è inferiore al
quello di esercizio (come per l’altro tipo di digital), mentre se è maggiore
pagherà un certo ammontare costante di liquidità pari a Σ (vale l’opposto per
le put).
1.3 LE OPZIONI PATH – DEPENDENT
Le opzioni facenti parte di questa categoria hanno un pay – off dipendente
dalla dinamica del prezzo dell’attività sottostante durante la vita dell’opzione e
non solo dal suo valore a scadenza. Appartengono a questo gruppo le look -
back, le barrier e le asian options.
1.3.1 Opzioni Look - Back
Le opzioni look – back trattate per la prima volta da Goldman Sosin e Gatto
2
,
si caratterizzano per il loro valore a scadenza che è funzione del minimo o del
massimo realizzato dal sottostante. Si consideri ora la figura 2
T
S
Smax
Figura 2 Rilevazione del valore massimo del sottostante
2
M. Goldman, H. Sosin, M. Gatto, “Path – Dependent Options, Buy at Low, Sell at the High”,
Journal of Finance, 34 (Dicembre 1979), pp. 1111-28
4
Nella figura precedente viene effettuata la rilevazione del valore massimo
assunto dall’attività finanziaria sottostante, a seconda di come sarà utilizzato
questo valore si sarà in presenza di una fixed strike o di una floating strike look
– back option. Più precisamente, se S
max
ha la funzione di prezzo di esercizio,
l’opzione a cui ci riferiamo è una floating strike look – back put, ovvero:
> ≅
TLB
SSP
max
,0max [1.]
Mentre se lo strike price è fissato al momento dell’emissione siamo in
presenza di una fixed strike look - back call, ovvero:
> ≅XSC
LB
max
,0max [1.2]
Ovviamente se si effettuasse la rilevazione del minimo si otterrebbe l’opposto.
Si deve precisare che spesso vengono considerati i valori estremi relativi ad un
intervallo di tempo più breve rispetto all’intera durata dell’opzione.
1.3.2 Opzioni Asiatiche
Le asian options sono opzioni il cui valore a scadenza dipende dalla media del
prezzo del sottostante, calcolata su un periodo prestabilito.
Ne esistono alcune varianti che si differenziano sia per il tipo di pay – off che
per il tipo di media. Riguardo alla prima differenziazione si hanno le average
strike, quando il valore medio è applicato come prezzo di esercizio:
> ≅
avgTavg
SSC ,0max [1.3]
e le average price o rate quando al valore finale dell’asset (utilizzato nelle
plain vanilla) si sostituisce la media su un determinato numero di rilevazioni
(vedi [1.4]).
5
> ≅XSC
avgavg
,0max [1.4]
La seconda differenziazione si ha fra media aritmetica e geometrica dei prezzi:
la prima è ovviamente la somma dei prezzi diviso il numero totale delle
rilevazioni utilizzate, la seconda è l’esponenziale della somma di tutti i
logaritmi dei prezzi considerati diviso il numero totale delle rilevazioni
3
. In
termini analitici:
ƒ
n
k
k
S
n
n
n
k
kavg
eSC
1
log
1
1
[1.5]
Se si assume che il sottostante si distribuisce in maniera log – normale, risulta
possibile prezzare opzioni asiatiche average – price basate su media
geometrica, mediante una soluzione analitica. Questo perché la distribuzione
della media geometrica di singole variabili che si distribuiscono in modo log –
normale, è anch’essa log – normale
4
. La stessa caratteristica non è
riscontrabile in caso di media aritmetica.
Le asian options oltre ad essere utilizzate nella costruzione di titoli strutturati,
vengono trattate anche come strumento di copertura (spesso per rischio di
cambio) a lungo termine, perché più economiche rispetto alle tradizionali
plain – vanilla.
1.3.3 Opzioni con Barriera
Le opzioni barrier consistono in opzioni call e put plain – vailla che vengono
in esistenza (knock – in call e put) o cessano di esistere (knock – out call e put)
3
P. Wilmott, “Derivatives : the Theory and Practice of Financial Engineering”, Chichester, Wiley,
(1998).Cap XVI.
4
A. Kemma, A. Vorst, “A Pricing Method for Options Based on Average Asset Values”, Journal of
Banking and Finance, 14 (1990) pp. 113 – 29.
6
quando il prezzo del sottostante durante la vita dell’opzione tocca, anche per
un solo istante un certo livello della barriera dal basso o dall’alto.
Per quanto riguarda la prima categoria può essere ancora suddivisa fra up and
in e down and in: nel primo caso il prezzo del sottostante è inferiore al livello
della barriera, quindi dovrà salire per attivare l’opzione, nel secondo dovrà
accadere l’inverso. Similmente per il knock – out, è possibile fare la stessa
suddivisione, con l’unica differenza che in questo caso i movimenti in
aumento (up and out) o in diminuzione (down and out) del sottostante
provocheranno l’estinzione dell’opzione.
Solitamente la barriera è posta nella regione in cui l’opzione è out of the
money, quindi per le call è al di sotto dello strike price (e del prezzo corrente
del sottostante), mentre per le put si trova al di sopra del prezzo di esercizio (e
del prezzo spot).
E’ importante evidenziare, che l’incertezza da parte dell’acquirente sulla
possibilità di poter usufruire dell’opzione a scadenza, avrà come risvolto un
costo più contenuto dell’opzione barrier rispetto a quella tradizionale.
In alcuni casi è previsto il pagamento di una somma prefissata (rebate) in caso
di non esistenza dell’opzione a scadenza. Evento che si manifesta se entro un
determinato periodo di tempo la barriere non viene mai “trapassata” dal prezzo
di mercato del sottostante
5
. Vediamo due esempi grafici:
X SH
Σ
Figura 3 Down and in call
5
C. Benvenuto, “Le Opzioni Esotiche Problemi di Pricing e Copertura”, Op. Cit.
7
Il pay – off della barrier in figura 3 è pari a:
↓
→
↑
δ !
δ δ
TtHSseR
TtqualcheperHSseXS
offpay
t
tT
,0max
Le barrier tipo quella di figura 3 sono utilizzate per proteggersi o scommettere
su un apprezzamento dell’attività sottostante ad un costo minore rispetto ad
una plain – vanilla.
Mentre in presenza di una down and in put avremo:
X SH
Σ
Figura 4 Down and in put
Il pay – off della barrier in figura 4 è pari a:
↓
→
↑
δ
δ τ
TtHSseR
TtqualcheperHSseSX
offpay
t
tT
,0max
Una posizione lunga su questo tipo di barrier ha la funzione di copertura o
scommessa, su un deprezzamento del sottostante oltre la barriera, ovviamente
ad un costo più contenuto di un’opzione tradizionale.
Di questo tipo di esotiche ne sono sorte innumerevoli varianti: con doppia
barriera, con barriera a tempo (significa che deve essere superata entro un
determinato in intervallo temporale) e molte altre. L’utilizzo però più
8
interessante ai fini di questo lavoro resta quello all’interno di una nuova
generazione di obbligazioni strutturate i reverse convertible, di cui verrà data
una spiegazione funzionale nei paragrafi successivi.
1.4 OPZIONI MULTI - FACTOR
Il pay – off dipende dai prezzi di due o più attività sottostanti, come nel caso
delle opzioni rainbow
6
il cui pay – off, (nel caso di call), è pari alla differenza
tra il valore più alto raggiunto tra due o più attività finanziarie sottostanti e lo
strike – price; delle quanto
7
in cui il prezzo dell’attività sottostante o prezzo di
esercizio sono denominate in valuta straniera e delle basket
8
, in cui invece il
pay – off dipende dalla media dei prezzi di più attività sottostanti, come nel
caso di opzioni sugli indici utilizzate per la costruzione di titoli index – linked.
Vediamo più in dettaglio quest’ultimo tipo di opzioni.
1.4.1 Le Basket Options
Per spiegare il funzionamento di questo tipo di opzione viene riportato un
esempio pratico le cui caratteristiche sono facilmente trasferibili a tutti i casi in
cui viene utilizzato questo tipo di “esotica”.
Consideriamo tre dei principali indici azionari della borsa di Toronto: il
30TSE , il TSE 100 e TSE 300. Delle società rappresentate in questo indice,
appartenenti ai differenti settori economici (energetico, utilities, legname…),
si consideri il settore forestale che è rappresentato all’interno del TSE 100 da
18 azioni, ma con un peso che arriva appena al 4,82% sul valore dell’indice.
Considerando i dati macroeconomici fondamentali e i trend ciclici, si suppone
che un investitore prevede che nell’arco dei prossimi tre mesi una forte
crescita dei corsi delle azioni legate al settore della carta e del legno.
6
M. Rubinstein, “Somewhere Over the Rainbow”, Risk (novembre 1991).
7
E. Reiner, “Quanto Mechanism” Risk, (Marzo 1992).
8
R. Dembo, P. Patel, “Protective Basket”, Sta in M. Rubenstein “ From Black-Scholes to Black Holes
New Frontiers in Options”, Risk Magazine, (1992).
9
Per monetizzare la sua previsione, potrebbe acquistare una opzione call
sull’indice TSE 100 . Come già detto precedentemente però, questa strategia
presenta un lato negativo: la categoria di azioni in cui è previsto un rialzo delle
quotazioni, rappresenta solamente una piccola percentuale dell’indice.
Una via più efficace per raggiungere lo stesso obbiettivo, è quella acquistare
un opzione call con vita a scadenza di tre mesi, che abbia come sottostante il
paniere dei 18 titoli della categoria economica prescelta, facenti parte
dell’indice azionario.
Nel pricing di questi prodotti, che avviene quasi esclusivamente per procedura
numerica, è necessario tenere conto della correlazione che esiste fra le varie
attività finanziarie sottostanti
9
.
Nei prossimi paragrafi insieme ad una descrizione dell’evoluzione del mercato
obbligazionario italiano saranno forniti alcuni esempi di titoli strutturati
costruiti con l’utilizzo delle opzioni esotiche descritte in precedenza.
1.5 L’EVOLUZIONE DEL MERCATO OBBLIGAZIONARIO
Negli ultimi anni anche in Italia si è verificato un notevole sviluppo del
mercato delle obbligazioni strutturate. Questi strumenti, nati in principio sulla
spinta della domanda di investitori istituzionali, hanno cominciano
progressivamente a diffondersi anche presso quei piccoli risparmiatori, che
alla ricerca di nuovi prodotti che potessero sostituire i titoli di stato vi hanno
trovato il giusto mix di rischio – rendimento atteso.
Ma prima di entrare nello specifico è interessante vedere come si è evoluto il
mercato obbligazionario italiano rispetto a quello europeo e statunitense.
9
K. Ravindran “Customized Derivatives: a Step by Step Guide to using Exotic Options, Swaps and
other Customized Derivatives” McGraw Hill (1998) Cap. III