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INTRODUZIONE
Che la musica sia una caratteristica fondamentale di ognuno di noi è
indiscutibile; e che riesca a rievocare ricordi ed emozioni vissute è un
esperienza che chiunque ha vissuto in prima persona. Che la musica
sia un linguaggio vero e proprio (J. A. Sloboda 1985), e che essa
stessa sia elaborata dal nostro cervello come il linguaggio ed il
movimento (I. Molnar-Szakas & K. Overy 2006), è risaputo. Che la
musica già da molto tempo venga spinta sempre più verso lʼestremo
da compositori, musicisti, teorici e ricercatori, portandola verso nuove
frontiere, come lo è stato per i parametri che la compongono, per il
suo uso nelle società, per la discriminazione tra musica e rumore, è
stato ed è inevitabile. Tutti questi sono i motivi per i quali ho
incominciato ad unire tasselli che componevano la mia storia, i quali
disegnavano il progetto di studio attuato in questa tesi di laurea
magistrale.
Sono molte le domande da cui sono partito per decidere in quale
modo concludere il mio percorso scolastico, sono troppe quelle che
sono costretto a farmi per trovare risposte agli interrogativi che già mi
ero fatto in precedenza, e sono poche le risposte e le certezze che
sono riuscito a mettere assieme per essere contento e chiudere il
libro dei perché che aprii da bambino.
Questo scritto, che voleva essere unʼimportante risposta ad alcuni
dei quesiti che sono stato costretto a farmi in questo ultimo periodo
della mia vita, è stato invece la risposta ad una domanda che non mi
ero mai fatto e, nello stesso tempo ha fatto sorgere una nuova serie
di quesiti il cui approfondimento risulta essere interessante.
Spero che questa tesi interroghi Voi che la leggete, come ha
interrogato me stesso, e spero che noi insieme potremmo riempire
sempre di più il vuoto lasciato dalle domande alle quali non troviamo
risposta o una nuova risposta a domande che già ce lʼavevano.
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Lʼelaborato è formato da tre capitoli, nei quali sono stati trattati i vari
momenti che sono serviti per la progettazione, la realizzazione del
percorso musicoterapico e lʼelaborazione dei dati.
Il primo capitolo vuole essere la parte di questa tesi dove si
stabiliscono le solide basi teoriche di riferimento per i tre importanti
argomenti implicati nella trattazione: la Musicoterapia, la Grave
Cerebrolesione Acquisita, lʼOlofonia.
Per quanto riguarda la musicoterapia sono stati presi in
considerazione le teorie dellʼISO di Rolando Benenzon ed il modello
musicoterapico GIM (Immaginario Musicale Guidato) di Helen Bonny;
il modello e le teorie dellʼISO sono state messe in relazione tra loro
nella prospettiva di utilizzare la tecnica di musicoterapia recettiva.
Lʼidea è stata quella di “immergere” la paziente in una vera e propria
immagine sonora con riferimento alla GIM, cercando di ricreare
lʼambiente sonoro familiare e quotidiano dove era abituata a vivere
prima dellʼevento acuto, proponendo una serie di suoni che
appartenevano alla identità sonora della paziente e con i quali
avesse avuto un continuo, anche se inconscio, vissuto (teorie
dellʼISO). Il campo di impiego, ovvero la Grave Cerebrolesione
Acquisita (GCA), è stato scelto proprio per la particolare condizione
dello stato di coscienza in cui si trovano le persone con questa
condizione. La scala di valutazione per capire lʼentità del danno
cerebrale e il conseguente grado di severità dello stato di coma, è la
Glasgow Coma Scale (GCS), uno strumento che riesce a valutare le
risposte oculari, verbali e motorie, dando una classificazione
quantitativa del livello di coma, in relazione ai punteggi ottenuti: grave
[≤8] moderato [9-13], lieve [≥14].
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Dopo il coma, i pazienti possono trovarsi in stati alterati di coscienza,
come lo stato vegetativo (SV) e lo stato di minima coscienza (SMC);
le condizioni di inclusione al progetto miravano al reclutamento di
pazienti con specifici deficit a carico delle funzioni cognitivo-
comportamentali, infatti in questo tipo di pazienti anche se è possibile
ottenere una qualche risposta, essa può essere classificata come
generalizzata (LCF 2) o localizzata (LCF3). La Levels of Cognitive
Functioning (LCF) è uno strumento di valutazione per seguire il
recupero della coscienza e della comunicazione dopo il coma; la
scala prevede otto livelli di classificazione (1-nessuna risposta; 2-
risposta generalizzata; 3-risposta localizzata; 4-confuso agitato; 5-
confuso inappropriato; 6-confuso appropriato; 7-automatico
appropriato; 8-finalizzato appropriato), a valore maggiore
corrisponde un migliore recupero delle funzioni cognitive.
La risposta generalizzata è incostante e non finalizzata; non riuscire
a finalizzare la risposta significa che a richieste diverse il paziente
risponde nello stesso modo quindi si presuppone che ci sia una
grave compromissione dello stato di coscienza e della responsività.
Lʼaltro tipo di risposta è quella localizzata, in questo grado della scala
delle funzioni cognitive la risposta viene detta specifica ma
incostante; ovvero il paziente risponde in modo selettivo allo stimolo
proposto senza una costanza nella risposta.
Lʼolofonia è stata inclusa nello studio per la particolare possibilità di
ricreare la tridimensionalità del suono, attraverso lʼascolto del
materiale audio, modalità su cui si fonda la tecnica musicoterapica
recettiva. Le sedute infatti si sono svolte ascoltando, attraverso delle
cuffie stereofoniche che permettono una percezione binaurale del
materiale audio; per la registrazione è stato usato lʼolofono, il
particolare microfono che si deve utilizzare per usufruire di questa
tecnica di registrazione.
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Nel secondo capitolo vengono specificamente presentati il progetto
di intervento, i materiali ed i metodi, il percorso terapeutico realizzato
ed il rilevamento dati.
Il progetto di intervento è il collegamento tra le teorie di riferimento ed
il percorso terapeutico. In questa fase è stata molto importante la
fiducia e la professionalità che mi hanno trasmesso, in primis, la
relatrice di questa tesi e, non di minor valore, tutto il personale del
Dipartimento di Medicina Riabilitativa, con il quale ho avuto il piacere
di collaborare. Si è partiti, quindi, dalla stesura del progetto che ha
armonizzato le teorie, gli studi scientifici ed i processi terapeutici in
un protocollo musicoterapico capace di quantificare, attraverso una
tabella osservativa (R. Meschini & C. Petrini 2008), il percorso
terapeutico proposto; si è passati, poi, alla presentazione e
discussione del progetto con le dottoresse della struttura
ospedaliera, che sono state determinanti per lʼindividuazione della
paziente, si è raccolta, infine, lʼanamnesi sonoro/ambientale delle
abitudini quotidiane antecedenti lʼevento acuto. La parte operativa
per lʼattivazione di questo percorso terapeutico è stata concordata e
stabilita assieme alla dottoressa referente del reparto di degenza
della paziente, con il decisivo contributo e lʼimportante collaborazione
del familiare per la realizzazione delle registrazioni.
I materiali ed i metodi si riferiscono alla definizione delle modalità di
registrazione e somministrazione. La registrazione è stata effettuata
utilizzando lʼolofono, ed una serie di apparecchiature relative ad un
procedimento digitale di raccolta degli “elementi sonori”, che ha
permesso una fase di post-produzione per poter rendere i suoni
registrati di durata, qualità e formato utilizzabili nella terapia.
Il percorso terapeutico e il rilevamento dei dati si sono articolati in
diciotto sedute, distribuite in un periodo di sei settimane e suddivise
in tre incontri settimanali di circa trenta minuti lʼuno.
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La raccolta dei dati consisteva nellʼosservazione e il rilevamento dei
valori dei parametri neurovegetativi quali: frequenza cardiaca,
frequenza respiratoria, saturazione dellʼossigeno; di comportamenti,
quali: lʼapertura e la chiusura degli occhi; lʼattivazione motoria: arti
superiori, arti inferiori, capo; gli automatismi di masticazione e
suzione.
La paziente veniva presa in carico direttamente in corsia, venivano
rilevati i dati relativi al tempo T
0 ,
per poi avviare la relazione
terapeutica. A seguire, la paziente era accompagnata dallo scrivente
nel setting musicoterapico dove, dopo aver spiegato che cosa stava
per accadere, le venivano indossate le cuffie e si avviava la
somministrazione dei file audio; durante questa fase venivano
monitorati i parametri che rispondevano alla stimolazione sensoriale
uditiva, con riferimenti T
1,2,3
nella tabella di valutazione. Una volta
finito lʼascolto si toglievano le cuffie alla paziente, le veniva
comunicato che era finita la somministrazione e che, dopo aver
rilevato gli ultimi dati relativi al tempo T
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, sarebbe stata
riaccompagnata in palestra dove lʼaspettava la fisioterapista per il
trattamento neuromotorio.
Nel terzo capitolo si trova la fase di elaborazione dei dati rilevati
durante il percorso terapeutico, che una volta quantificati e
trasformati in grafici hanno portato a trarre le conclusioni dello studio
che ha caratterizzato la tesi.
Elaborando i dati, è stato fatto in modo di poter osservare da due
diversi punti di vista lʼandamento dei parametri rilevati durante lʼintero
ciclo di sedute musicoterapiche, e valutando il motivo della scelta del
materiale audio somministrato, si è voluto porre lʼattenzione anche
sullʼandamento dei parametri elaborati nei tre diversi “ambienti
sonori”.