4
PREMESSA
Effettuare una ricerca sul turismo nel territorio dell’Alto Monferrato e sulle possibilità di
sviluppo che esso potrebbe offrire è stato l’obiettivo primario della mia tesi di laurea. Lo scopo
finale è inoltre quello di far conoscere meglio quest’area che ha molto da offrire, anche se è
sempre stata sottovalutata dai suoi stessi abitanti.
Essendo originaria dell’area oggetto di studio e interessata alle dinamiche del turismo,
volevo approfondire la mia conoscenza del territorio per collaborare, in seguito al
conseguimento della laurea, alla promozione del territorio con particolare attenzione verso il
segmento turistico internazionale, dal momento che questo settore è ancora piuttosto
sottosviluppato rispetto a quello nazionale. Inoltre, la tesi vuole essere un contributo specifico al
territorio dell’Alto Monferrato, visto che le pubblicazioni su di esso sono esigue e generalmente
esso viene analizzato all’interno dell’area “Monferrato”.
Il materiale utile alla stesura della tesi è stato trovato mediante ricerca bibliografica, condotta
principalmente nelle biblioteche di Ovada, Acqui Terme e Novi Ligure, nelle sezioni “Storia
locale” e nell’Archivio Storico Ovadese, dove è stato possibile consultare un’ampia scelta di
libri inerenti la storia monferrina e i toponimi, come anche le condizioni climatiche e la
geografia dei luoghi interessati, mentre i dati relativi ai flussi turistici, alla componente
alberghiera, extra-alberghiera e complementare, sono stati forniti dalla Provincia di Alessandria
(Sezione Turismo) e dagli IAT di Ovada, Acqui Terme e Novi Ligure. Inoltre, a tutti gli
operatori turistici del settore ricettivo (Alberghiero, extra-alberghiero e complementare) è stato
sottoposto un questionario, per capire direttamente dall’opinione delle persone interessate la
struttura reale dei flussi turistici e del settore ricettivo, oltre che le cause principali del mancato
sviluppo turistico dell’area
La tesi è articolata in due capitoli: il primo è un’introduzione sul contesto fisico-ambientale
dell’Alto Monferrato, con la contestualizzazione del territorio all’interno del Piemonte, la
morfologia, l’idrografia, le risorse eco-turistiche, le condizioni di accessibilità e le vicende dal
Basso Medioevo ai giorni nostri, soffermandosi sul toponimo “Monferrato” e sul fenomeno
dell’incastellamento, che ha lasciato così tante testimonianze nella zona. Il secondo capitolo è
un’analisi del fenomeno turistico, che dopo una presentazione degli attori territoriali pubblici e
privati responsabili della promozione turistica e delle risorse turistico-culturali, analizza la
struttura dell’offerta ricettiva alberghiera, extra-alberghiera e complementare ed i flussi turistici.
5
L’ultimo paragrafo è dedicato all’analisi dei punti di forza e di debolezza, delle opportunità e
delle minacce, eseguita tramite il metodo SWOT
1
.
1
L' analisi SWOT, conosciuta anche come Matrice TOWS, è uno strumento di pianificazione strategica usato per
valutare i punti di forza (Strengths), debolezza (Weaknesses), le opportunità (Opportunities) e le minacce (Threats)
di un progetto o in un'impresa o in ogni altra situazione in cui un'organizzazione o un individuo deve prendere una
decisione per raggiungere un obiettivo. L'analisi può riguardare l'ambiente interno o esterno di un'organizzazione.
La tecnica è attribuita a Albert Humphrey, che ha guidato un progetto di ricerca alla Università di Stanford fra gli
anni Sessanta e Settanta utilizzando i dati forniti dalla Fortune 500. Cfr. M. VECCHIA, Manuale di tecnica della
comunicazione pubblicitaria, Milano, Lupetti, 2003.
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CAPITOLO PRIMO
IL QUADRO GEOGRAFICO DI RIFERIMENTO
1.1 - Il contesto fisico-ambientale.
In base alla posizione geografica e al fattore altimetrico si distinguono per tradizione, l’Alto
e il Basso Monferrato, divisi dal corso del Tanaro, mentre più recentemente è stata proposta una
distinzione ancor più articolata, ridimensionando le due subaree appena citate, allo scopo di
farne emergere altre due, e cioè il Monferrato occidentale e quello orientale, sulla base di criteri
incentrati principalmente sulle dinamiche economiche e sull’intensificarsi di determinate
relazioni orizzontali tra le quattro zone che costituiscono il cosiddetto “Diamante del
Monferrato”
2
(Fig. 1).
In conseguenza di quanto appena osservato, oggi l'Alto Monferrato comprende il territorio
costituito dai comuni dell’Acquese, dell’Ovadese e del Novese
3
. A sua volta, il Basso
Monferrato, o “Monferrato Casalese”, occupa la parte nord-orientale della provincia di
Alessandria, caratterizzata da basse colline che degradano dolcemente fino al fiume Po
4
, mentre
il Monferrato Occidentale, detto anche “astigiano” o “Astesana” si stende quasi totalmente in
provincia di Asti, a Nord e a Sud del fiume Tanaro, con un paesaggio caratterizzato da morbide
colline e numerosi borghi di notevole interesse storico, come Costigliole, Nizza Monferrato,
Canelli
5
. Infine, il Monferrato Orientale è quello che si sviluppa tra Alessandria e Valenza
6
.
2
W. SANTAGATA - M. TRIMARCHI, Identità, tradizioni e piaceri nel Monferrato, Milano, Angeli, 2007, pp.
33-38.
3
I comuni che costituiscono l’Alto Monferrato sono 55 di cui 29 riguardano l’Acquese (Acqui terme, Alice Bel
Colle, Bistagno, Cartosio, Cassine, Castelletto d’Erro, Castelnuovo Bormida, Cavatore, Cremolino, Denice,
Gamalero, Grognardo, Malvicino, Melazzo, Montaldo Bormida, Montechiaro d’Acqui, Morbello, Morsasco, Orsara
Bormida, Pareto, Ponti, Ponzone, Prasco, Ricaldone, Rivalta Bormida, Sezzadio, Spigno Monferrato, Strevi, Terzo,
Visone), 14 l’Ovadese (Belforte Monferrato, Carpeneto, Casaleggio Bormida, Cassinelle, Castelletto d’Orba,
Lerma, Molare, Montaldeo, Mornese, Ovada, Rocca Grimalda, Silvano d’Orba, Tagliolo Monferrato, Trisobbio) e
13 il Novese (Bosio, Carrosio, Francavilla Bisio, Gavi, Novi Ligure, Parodi Ligure, Predosa, San Cristoforo,
Serravalle Scrivia, Tassarolo, Voltaggio).
4
I comuni che costituiscono il Basso Monferrato sono 50: Alfiano Natta, Altavilla Monferrato, Balzola, Borgo San
Martino, Bozzole, Campagna Monferrato, Camino, Casale Monferrato, Castelletto Merli, Castelletto Monferrato,
Cella Monte, Cereseto, Cerrina Monferrato, Coniolo, Conzano, Cuccaro Monferrato, Frassinello Monferrato,
Frassineto Po, Gabiano, Giarole, Lu, Mirabello Monferrato, Mombello Monferrato, Moncalvo, Moncestino,
Montiglio Monferrato, Murisengo, Occimiano, Odalengo grande, Odalengo Piccolo, Olivola, Ottiglio, Ozzano
Monferrato, Pomaro Monferrato, Pontestura, Ponzano Monferrato, Rosignano Monferrato, Sala Monferrato, San
Giorgio Monferrato, San Salvatore Monferrato, Serralunga di Crea, Solonghello, Terruggia, Ticineto, Tonco,
Treville, Valmacca, Vignale Monferrato, Villadeati, Villamiroglio.
5
I comuni che costituiscono il Monferrato Occidentale sono 62: Agliano, Albugnano, Aramengo, Azzano d’Asti,
Belveglio, Berzano di San Pietro, Bruno, Bubbio, Bottigliera d’Asti, Calamandrana, Calliano, Calosso, Camerano
Casasco, Canelli, Casorzo, Castagnole delle Lanze, Castagnole Monferrato, Castel’Alfero, Castelnuovo Belbo,
Castelnuovo Calcea, Castelnuovo Don Bosco, Cerreto d’Asti, Cessole, Cinaglio, Coazzolo, Cocconato, Cortanze,
7
Fig. 1 – La struttura sub-regionale del Monferrato
(Fonte: Elaborazione dell’autore su carta desunta dal Censimento della popolazione della provincia di Alessandria e Asti, ISTAT, 2001)
Cortazzone, Cortiglione, Cossombrato, Costigliole d’Asti, Cunico, Fontanile, Frinco, Grana, Grazzano Badoglio,
Incisa Scappaccino, Isola d’Asti, Loazzolo, Maranzana, Moasca, Mombaruzzo, Mombercelli, Mongiardino,
Montabone, Montechiaro d’Asti, Montegrosso d’Asti, Montemagno, Nizza Monferrato, Piea, Pino d’Asti, Piovà
Massaia, Portacomaro, Quaranti, Robella, San Damaiano d’Asti, Scurzolengo, Settime, Soglio, Vaglio Serra,
Viarigi, Vigliano d’Asti.
6
I comuni che costituiscono il Monferrato Orientale sono 38: Alessandria, Arquata Scrivia, Basaluzzo,
Bassignana, Bergamasco, Borghetto di Borbera, Borgoratto Alessandrino, Bosco Marengo, Carentino, Casal
Cermelli, Cassano Spinola, Castellazzo Bormida, Castelspina, Felizzano, Frascaro, Fresonara, Frugarolo,
Grondona, Fubine, Masio, Montecastello, Oviglio, Pecetto di Valenza, Pietra Marazzi, Pontecurone, Pozzolo
Formigaro, Quarniento, Quattordio, Rivarone, Serravalle Scrivia, Solero, Stazzano, Tortona, Valenza, Vignole
Borbera.
8
La conformazione attuale del territorio oggetto di studio risale all’Oligocene (circa 35
milioni di anni fa), quando si verificò una trasgressione marina
7
. In tale contesto, procedendo da
Acqui Terme verso Molare, si individua la base del bacino terziario piemontese, costituito da
bancate di conglomerati alternati a livelli arenacei grossolani, dove le rocce della formazione di
Molare sono sedimenti calcareo-marnosi di mare più profondo che degradano verso Cremolino,
per dare origine ad una sottile striscia di strati marnosi e calcarenitici nei pressi di Visone.
Infine, in alcune aree nell'Alto Monferrato sono presenti le "terre rosse", più profonde e ricche
non soltanto di argilla e limo, ma anche di ossidi di ferro e magnesio, e meno alcaline, in cui,
nelle annate molto siccitose, la vite, principale forma di agricoltura locale, può subire problemi
di stress idrico, poiché la maggior percentuale di sabbia non consente al terreno di trattenere
sufficientemente l'acqua
8
(Figg. 2-3).
L’Alto Monferrato viene inserito nella fascia climatica appennino-mediterranea: la
primavera arriva presto e non è raro, tra fine marzo e i primi giorni di aprile, godere di giornate
limpide e soleggiate con una temperatura intono ai 18°, mentre a maggio la temperatura media è
di 22°. A settembre le massime oscillano intorno ai 25°, ma a ottobre scendono di nuovo a 18°.
Novembre, invece, ha temperature che raggiungono al massimo i 12° per scendere sotto i 10°
nei mesi invernali. Durante l’autunno e l’inverno, in pianura si formano banchi di nebbia, anche
molto densi, fenomeno caratteristico della Pianura Padana. Le estati sono calde e le temperature
possono anche superare i 35° C, e talvolta creare siccità estiva. Gli inverni sono freddi, e le
temperature possono anche scendere al di sotto di - 15° C. Le precipitazioni sono concentrate
soprattutto nei mesi di aprile-maggio ed ottobre-novembre, con valori medi annui intorno ai
1000 mm. Questa condizione di relativa siccità è molto favorevole alla coltura della vite, nonché
alla pratica di attività sportive come quella cicloturistica, molto diffusa nella zona
9
(Tab. 1 e Fig.
4). Conseguentemente al clima, l’idrografia è caratterizzata da corsi d’acqua con regime a piene
invernali e magre estive, con un forte contrasto tra la stagione calda, molto arida e quella fredda
durante la quale le precipitazioni sono abbondanti, specialmente in ottobre-novembre, mentre da
dicembre a febbraio si verificano più spesso fenomeni nevosi. I corsi d’acqua principali sono la
Bormida
10
nell’Acquese e l’Orba
11
nell’Ovadese, alimentati da numerosi affluenti
12
minori che
si diramano sul territorio (Figg. 5-6).
7
In base a tale fenomeno, i detriti strappati dall’arco alpino arrivavano fino al mare e venivano poi rimaneggiati dai
flussi che li depositavano sul fondo fino a creare grossi banchi sabbia e ciottoli. Tutto ciò accadeva perchè le onde
marine lambivano le coste dell’arco alpino. Nei successivi 20 milioni di anni il mare continuò questa fase di
deposito, seguita poi dall’azione sedimentaria dei corsi d’acqua durante il Pliocene. Cfr. G. PIPINO, Aspetti
geologici dell’Ovadese, Ovada, Accademia Urbense Ovadese, 1995, pp. 88-95.
8
Ibidem, p. 95-100.
9
R. INCAMINATO, Note e ricerche sul clima dell’Ovadese, Ovada, Accademia Urbense Ovadese, 2004, pp. 30-
36.
10
Il fiume Bormida ha una lunghezza complessiva di 154 kilometri. E’ uno dei principali affluenti del Tanaro ed a
sua volta viene alimentato dal fiume Orba, altro importante fiume dell’Alto Monferrato. Il fiume è suddiviso in 4
9
Fig. 2 – In primo piano i vigneti dell’azienda agricola La Ghibellina e sullo sfondo quelli di Villa
Sparina (Monterotondo di Gavi).
(Fonte: foto di Maurizio Ravera)
Fig. 3 – Vigneti in località Vallescura di Lerma, area specializzata nella produzione di uva cortese.
(Fonte: foto dell’autore)
bracci minori: la Bormida di Mallare e quella di Pallare che confluiscono in un unico corso d’acqua con il nome di
Bormida di Spigno, la Bormida di Millesimo che si unisce a quella di Spigno dopo 90 kilometri nei pressi di
Bistagno, per formare la Bormida vera e propria. Cfr. G. CARRARA – M. SALAMANO, Aspetti naturalistici
dell’Acquese-Ovadese, Ovada, Dal Borgo, 1999, pp. 13-44.
11
Il fiume Orba nasce in provincia di Savona, nel monte Reisa, ad una quota tra i 1.000 e 1.150 m. Scende dalla
Liguria verso la provincia di Alessandria in direzione di Olbicella per attraversare Molare ed arrivare a Ovada; da
qui prosegue ancora per 40 km con un andamento regolare e pianeggiante fino a confluire nella Bormida. E’
alimentato da alcuni affluenti che si immettono da destra e ne aumentano notevolmente la portata: lo Stura, il
sistema Gorzente-Piota, il Lemme. (Ad Ovada la portata max piena è di 1370 m
3
/s, mentre dopo Rocca Grimalda,
ovvero dopo la confluenza del Piota è di 1900 m
3
/s e dopo la confluenza del Lemme, a Retorto, è di 2480 m
3
/s.). Il
percorso del fiume è molto tortuoso, specialmente nei primi chilometri, in quanto attraversa rocce ad alta
fatturazione (ofiolitiche, calcescistose) che alcune volte danno origine a disastri ambientali come il crollo della diga
di Ortiglieto, avvenuto nel 1935. Cfr. G. PIPINO, Geologia e idrografia nella piana dell’Orba, Ovada, Accademia
Urbense, 1999, pp. 48-54.
12
Il tratto della Bormida che scorre nell’Alto Monferrato è la parte medio-bassa, che riceve le acque del torrente
Erro, del torrente Visone e successivamente dell’immissario Orba nei pressi di Castellazzo Bormida. Il torrente
Orba riceve le acque del torrente Lemme, dello Stura e del Rio Gorzente.
10
Tab. 1 – Il regime termo-pluviometrico a Carpeneto (Ovadese)
Mesi
Temperature
medie minime (°C)
Temperature
medie massime
(°C)
Temperature
medie (°C)
Precipitazioni
(mm)
Gennaio -5,8 11,2 2,7 16,4
Febbraio -1,2 14,8 6,8 146,8
Marzo 3,1 23,9 13,5 57,2
Aprile 4,5 22,7 13,6 94,4
Maggio 8,7 25,9 17,3 195,8
Giugno 13,4 32,6 23,0 100,8
Luglio 14,2 31,2 22,7 69,0
Agosto 14,7 28,4 21,6 96,8
Settembre 8,6 25,3 17,0 40,2
Ottobre 6,2 21,2 13,7 99,2
Novembre 3,4 15,8 9,6 421,8
Dicembre -2,2 10,5 4,2 79,0
(Fonte: Elaborazione dell’autore dei dati statistici dell’Annuario Statistico Meteorologico, ISTAT, Dal 2004 al 2008).
Fig. 4 – Il regime termo-pluviometrico a Carpeneto (Ovadese)
0
50
100
150
200
250
300
350
400
450
Gennaio
Febbraio
Marzo
Aprile
Maggio
Giugno
Luglio
Agosto
Settembre
Ottobre
Novembre
Dicembre
mm
0
5
10
15
20
25
°C
Precipitazioni
(mm)
Temperature
medie (°C)
(Fonte: Elaborazione dell’autore dei dati statistici dell’Annuario Statistico Meteorologico, ISTAT, Dal 2004 al 2008).
11
Fig. 5 – Il torrente Bormida nei pressi di Strevi, nel periodo invernale, dal regime assai irregolare.
(Fonte: foto dell’autore)
Fig. 6 – Il torrente Orba nei pressi di Molare, nel periodo estivo (Agosto), anch’esso dal regime
irregolare.
(Fonte: foto dell’autore)